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3 settembre 2016
Venezia 73 - The Young Pope (I primi episodi)
Sono solo i primi due episodi, ma già il fermento e la convinzione a riguardo di The Young Pope sono alti.
Nel suo debutto alla serialità Sorrentino sceglie un ambiente difficile come quello del Vaticano e i suoi giochi di potere, e torna alla Roma de La grande bellezza. Qualcosa è cambiato però rispetto alle sue ultime uscite al cinema, l'impianto ad episodi, la lunghezza di quanto si deve andare a raccontare, e quello che si deve raccontare, portano a una maggiore attenzione alla sceneggiatura e a un'asciugatura dello stile sorrentiniano, con poche scene dedicate solo alla macchina da presa e ai suoi voli pindarici.
Il vero centro, indiscutibile, è lui: il giovane papa, Lenny, Pio XIII, con i suoi dubbi e le sue convinzioni il giorno dopo la sua elezione al conclave.
L'inizio onirico è folgorante, da applausi.
E non aspettatevi una Chiesa devota e che pensa ai fedeli, è la Chiesa del potere quella in cui entriamo, con tutti i doppigiochi e le alleanze del caso.
L'antagonista per il momento è un viscido Silvio Orlando, abituato a fare buono e cattivo tempo, ma che non si è ancora misurato con il ghigno maligno di Lenny né con la caparbietà della suora che lo ha cresciuto e che ora lo ha raggiunto al centro del potere. Schermaglie verbali, dove spicca un'ironia tra le più taglienti, si compiono davanti ai nostri occhi, mentre i fedeli aspettano la prima omelia, aspettano di conoscerlo e vederlo questo papa.
Se c'è da fare un riferimento sulla figura di questo enigmatico e giovane papa americano, il riferimento non può che essere il Frank Underwood di House of Cards: lo stesso carisma, la stessa sagacia, lo stesso fiuto per il marketing. E ovviamente, la stessa stronzaggine.
E così è una bellezza vedere Jude Law di bianco vestito ma per nulla candido in un'anima dove lo spazio per Dio sembra non esserci, capace di gigioneggiare e stupire.
Siamo solo all'inizio, certo, qui a Venezia sono stati stati presentati 2 dei 10 episodi che Sky manderà in onda ad ottobre, ma se si resta su questi toni, se soprattutto quell'omelia smuoverà com'è prevedibile gli animi, abbiamo un altro gran Sorrentino di cui godere.
Torrentino, tralasciando Youth, faccio fatica a farmelo piacere.
RispondiEliminaMagari a puntate va meglio? Vedremo. :)
*Sì, vabbe'. Maurizio Costanzo si è impossessato della tastiera.
EliminaSorrentino.
É meno sorrentiniano del solito, questa volta più che momenti poetici ci sono tanti momenti ironici e dialoghi magnifici. Potrebbe sorprenderti :)
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