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8 aprile 2018

La Domenica Scrivo - Di quando sono andata ad un concerto Metal

Sono andata ad un concerto Metal.
Un'affermazione che non pensavo di dover fare mai.
Uno, perchè mi son sempre ritenuta una tipa non-da-concerti, ne avevo parlato ai tempi di quel film (You Instead) che parla di un Festival di musica, parla di amore, parla di amore per la musica e per i concerti, ma ribadisco che ai tre concerti a cui sono stata (Muse, Radiohead, Mumford and Sons) mi sono ritrovata a pensare più di una volta "tutto qua?" "e quindi?" anche se dei dubbi su come stavo vedendo e vivendo quei concerti già li avevo.
Secondo, perchè il Metal non è certo il mio genere.
Anzi.
È il genere del giovine, che lo suona pure (a proposito, MOMENTO MARCHETTA: potete ascoltarlo mentre suona la batteria QUI), e che lo ascolta quando non ci sono. Che in auto, mentre facciamo le pulizie, mentre cucina, gli è espressamente vietato, perchè bastano pochi minuti di grida, di growl, di schitarrate arrabbiate che il mio mal di testa nasce e cresce.
Ma, nonostante tutto questo, sono andata ad un concerto Metal.
E, notizie delle notizie, mi è piaciuto.



Ma mi è piaciuto proprio tanto.
Uno, perchè per la prima volta, per un gruppo -i Trivium- che fino a due settimane prima nemmeno avevo mai sentito (il giovine dirà "non è vero, qualche minuto di qualche canzone te l'ho fatto sentire prima che lo stoppassi senza remore"), il concerto l'ho vissuto come andrebbe vissuto:
qualche canzone per ambientarsi, e per bere in pace una birra, e poi su su, scansando gente e spalle, evitando il circolo degli esaltati, e vederli per bene i Trivium, a una distanza ravvicinatissima, nelle prime file, come mai mi era successo.
Dagli spalti, anche se i Muse e i Radiohead e i Mumford and Sons li conoscevo a menadito (il passato, purtroppo, è d'obbligo per come nel mentre qualcuno fra loro si è perso per strada), non è la stessa cosa. C'è distanza, c'è chiacchiericcio, ci sono megaschermi e non visi da vedere.
Due, perchè ero con le persone giuste, con un giovine che forse si è frenato un po' per me (anche se un giro di circle pit se l'è fatto lo stesso) e un amico comune alla sua prima volta con i Trivium come me, e pur conoscendo qualche ritornello appena, me li sono goduti, me li sono cantati, ho saltato, ho alzato le mani, protetta da chi attorno a me faceva lo stesso.
Tre, e forse più importante, perchè nel mentre mi sono presa una bella cotta per Matt Heafy, il cantante dei Trivium, che è praticamente la versione metal e giapponese di Joseph Gordon-Levitt.


Nel mentre, poi, nelle ultime due settimane avevo studiato sulle pagine di Wikipedia la loro storia, la loro evoluzione, avevo ascoltato un po' catturata-un po' infastidita nelle passeggiate con il cane canzoni lunghissime, cori da stadio, assoli infiniti, conoscendo così il genere metalcore, trash, progressive e heavy metal, di cui fanno parte, e che solo una neofita come me può ancora chiamare Metal.
Ma dal vivo, è stata un'altra cosa.
È stato bellissimo, appunto, divertente pure, nonostante le 3 ore e mezza di strada per andare (e poi altrettante per tornare), nonostante i 300km che ci dividevano dalla sconosciuta località di Fontaneto D'Agogna, nonostante la durata del concerto sia stata di gran lunga inferiore alla strada fatta per vederlo.
Ma, visto con la compagnia giusta, con il giusto mood, e con una cotta che faceva sorridere ed arrossire ad ogni fossetta che si marcava nel volto di Matt, a qualche metro da me, felice pure lui per chi le canzoni le sapeva e le cantava, per i poghi e i circle pit, mentre i suoi "Fucking awesome" si alternavano alle canzoni, ho scoperto che ne è valsa la pena.
Sono andata ad un concerto metal.
O meglio metalcore, trash, progressive e heavy metal.
E mi è piaciuto un sacco.


10 commenti:

  1. Questa non me la aspettavo.
    Tu a un concerto metal è una cosa strana. Un po' come io a un concerto metal. :)

    Chissà? Magari mi potrei divertire pure io.
    Anche se non ci giurerei... XD

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    1. Se ci sono riuscita io, perchè no? Prima però trova un gruppo con cui puoi prenderti una bella cotta, aiuta ;)

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  2. Neanche se avessi biglietti gratis ci andrei sinceramente..

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    1. A onor del vero, i biglietti erano gratis, o meglio un regalo di compleanno per il giovine che me ne ha ceduto uno. Anche questo, ovviamente, ha aiutato ;)

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  3. Dai mi sembra una di quelle esperienze un po' diverse che però sono divertenti :D Io ci andrei, anche perché la musica dal vivo, nonostante magari non sia proprio il tuo genere, ti coinvolge e trascina molto di più :)

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    1. La vera sorpresa è stata quella, essere divertita, coinvolta e emozionata quando in cuffia mi veniva il mal di testa. Sì, il "live" cambia tutto, e anche avere così vicino quel cantante ;)

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  4. Ahah, Fontaneto (e il mitico Phenomenon, a quanto leggo) caput mundi! Pensa che è sperduto anche per me nonostante sia solo a un quarto d'ora d'auto ;D
    Anch'io non sono fan del genere - penso di averne intercettato qualche nota solo ai tempi del liceo - ma sono particolarmente sensibile allo spirito dei concerti, ovviamente da vivere con la compagnia giusta: anche la musica più lontana dai miei gusti riesce ad assumere un altro sapore :)

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    1. Per fortuna arrivando dall'autostrada lo abbiamo trovato subito, sono state le 3 ore e mezza d'auto prima a sfiancare un po', ma l'energia del live c'ha dato la giusta carica per tornare a casa senza risentirne troppo ;)

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  5. ogni mia cellula è schifosamente pop - metalcore|cosa? - ma per un joseph|gordon|levitt potrei anche finire ad un concerto di radio|maria, figurati! ahahaha

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    1. Riconfermi i nostri gusti molto simili ;) per un Joseph questo ed altro, e ora alcune canzoni metalcore convivono nelle mie playlist assieme al pop più estremo e al rock più leggero.

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