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9 febbraio 2019

Creed II

Andiamo al Cinema

Sono passati tre anni da quando mi sono scoperta un'insospettabile fan di Rocky.
Perché a volte gli Oscar ti costringono a recuperare cose inguardabili come Black Panther, altre di scoprire perle inaspettate come Creed, con uno Stallone commovente e fantastico che quella nomination (e quel Golden Globe) se la meritava tutta.
L'idea di un secondo capitolo, come sempre, non esalta. Anche perché nel mentre quella passione è un po' scemata, alla boxe ti sei trovata a preferire pure il tennis (Borg McEnroe) e i Rocky che volevi recuperare non li hai mai messi nella Promessa.
Ma la curiosità c'è, i paragoni con Shakespeare tirati fuori non solo da critici entusiasti di cui non sai se fidarti, ma da Stallone stesso, invitano a provare.
Così ti ritrovi in sala, una sala gremita, composta per metà da pugili dal naso riconoscibile, dall'altra da vecchi e incalliti fan, in coppia o in amicizia, lì a tifare e a godersi la ripresa di uno scontro epico: Creed vs Drago.



Questa volta sono i figli a sfidarsi, chiamati entrambi a combattere con i fantasmi del loro passato: con un trauma e una morte che si sente ancor più vicina ora che si sta per diventare padre, con la vergogna e l'infamia che si vuole cancellare per quella morte provocata più di 30 anni fa.
Ma Rocky non ci sta, non subito almeno, per lui quel fantasma resta un peso con cui fatica a fare i conti, una responsabilità che non si sente di portare ancora sulle spalle.
Il primo scontro, teso e veloce, impari e in cui il cuore non segue il cervello, manda Creed al tappeto.
È un knock out totale, da cui nemmeno Bianca riesce a tirarlo fuori, nemmeno una madre che in quell'odissea è già passata, nemmeno una figlia che nasce e già deve combattere.
Solo Rocky può. Solo lui può essere padre e allenatore, prepararlo al meglio per un altro scontro, quello decisivo, in campo nemico.
Ed è lì che la magia e la tensione esplodono.


E capisci che sì, Shakespeare può stare benissimo anche dentro le corde di un ring, perché i rapporti padre-figlio, morte-rinascita, colpa-rivincita vengono giostrati al meglio.
Perché sì, potrebbe sembrare sempre la stessa storia, sempre il solito film che mostra la sconfitta, la preparazione, gli allenamenti e infine la vera sfida, ma c'è di più.
Compreso qualche neo, con del miele di troppo nelle parti più famigliari, con una Tessa Thompson che ho faticato un po' a sopportare questa volta, dura e rigida com'è.
Ma è anche nel comparto tecnico che si hanno le gioie più grandi, con un montaggio fantastico che ti fa stare in quel ring, ti fa capire ogni emozione, ti fa sentire ogni colpo, ogni pugno, c'è una colonna sonora di un certo peso black che si amalgama alle scene, anche quando cantata dalla Thompson stessa.
Quindi sì, a tre anni di distanza sono ancora sorpresa, ancora presa da quello che ho visto, entusiasta e soprattutto commossa per un secondo capitolo che supera ogni aspettativa. Soprattutto quando quella sala, asciugandosi gli occhi, esplode per la prima volta da quando frequenti quel cinema in un applauso.

Voto: ☕☕/5


9 commenti:

  1. Non vedo l'ora di vederlo, e preparo i fazzoletti.
    Non amo il genere, ma Rocky, queste storie di rinascita, fanno sempre eccezione. ;)

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    1. Meno fazzoletti -anche se gli occhi si inumidiscono- più applausi: finale al cardiopalma come si rispetti, teso com'è. Vedrai che spettacolo!

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  2. Le tue parole di esaltazione nei confronti di Stallone e della del tutto inventata nomination agli Oscar per il primo Creed sarebbero esagerate persino scritte su WhiteRussian. XD

    Adesso quindi permettimi di essere scettico per quanto riguarda i paragoni shakespeariani con questo sequel. :)

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    1. Shakesperare lo tira in ballo lo stesso Stallone nelle interviste, poi ripeso un po' da chiunque. Ero scettica anch'io, invece tra colpe dei padri e vendette familiari, ci sta tutto. Che poi, io avrò tifato -giustamente- Stallone, tu continui a remare contro Roma, non siamo poi così distanti ;)

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  3. Una volta, quando ero più giovane e intransigente :) avrei snobisticamente disprezzato gli applausi in sala… pratica da "popolo-bue", un po' come quelli che applaudono quando l'aereo atterra, per dire.
    Ora però ci faccio meno caso e, anzi, mi fanno anche simpatia: l'ultima volta mi è capitato con "Bohemian Rhapsody", e devo dire che se un film riesce a coinvolgerti così tanto vuol dire che è sincero, che ha saputo arrivare al cuore dello spettatore, anche quello meno esigente e smaliziato.
    E anche il secondo "Creed" sa arrivarci bene.
    Ora però ti aspetto al varco con gli altri episodi della saga ;)

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    1. A me le esternazioni spontanee piacciono, e quando torno da Venezia e un film in sala finisce nel silenzio generale ci resto anche male. Questa è la prima volta che mi succede di assistere e partecipare a un applauso sentitissimo, in un sabato pomeriggio di pioggia poi. Segno che Stallone sa ancora come tirare pugni.
      Sì, prima o poi con gli altri Rocky arrivo, promesso ;)

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  4. Sono felicissimo che anche questo secondo capitolo ti abbia conquistata: ovviamente concordo in tutto e per tutto. Adesso aspetto anche io che tu recuperi il resto della saga, non ti deluderà.

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    1. Facciamo che prometto tutto il recupero per il 2020!
      Sarà difficile portare a casa il risultato con le promesse di quest'anno, carne così al fuoco è meglio se aspetto ad aggiungerla :)

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  5. Ahah! Conoscendo Drago solo per la famosa frase "ti spiezzo in due" ho trovato un'umanità e una profondità nel suo personaggio per cui alla fine si era davvero indecisi su chi tifare, chi voler vedere trionfare. Finale perfetto, quindi, e una sceneggiatura che sbava solo nei momenti romantici, che strizzano l'occhio ai più giovani. Ma il resto, che potenza!

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