Andiamo al Cinema su Netflix
Due amici, amici da sempre.
Pomeriggi interi da riempire, in quella provincia americana in cui si gira in bici, si esplorano boschi, si infrangono divieti percorrendo strade e ponti non finiti.
Due amici più due, con quest'altra coppia che si aggiunge e mina i già fragili equilibri, finché in un pomeriggio come gli altri il peggio succede.
Perché se hai una spada, se non la sai maneggiare, finisci per fare un errore.
E non si può più tornare indietro.
Come reagisci, dichiara quello che sei: sei pronto a scusarti, a disperarti, a costituirti? O non vuoi rischiare, nascondi tutto e fingi con tutti?
Zach e Josh sembrano non avere scelta, o così pare a loro.
Nascondono il corpo, fingono con tutti, iniziano a sospettare l'uno dell'altro.
Chi cederà per primo?
Chi si costituirà o denuncerà l'altro?
E soprattutto, Josh è in grado di versare altro sangue?
Cresce la paranoia per Zach, che non riesce nemmeno a godersi la conquista della bella Annabelle.
L'assenza di Josh, il suo presentarsi senza invito, la sua insicurezza e la sua sfrontatezza lo mettono in allarme.
A ragione?
Sembra di sì, sembra che Zach conosca meglio Josh di noi spettatori e dello sceneggiatore stesso, che certi campanelli d'allarme non li aveva seminati bene.
La trasformazione di Josh e di Super Dark Times stesso avviene al'improvviso tingendosi di nuovo sangue.
Non è l'unico disequilibrio in una trama che non sa su chi concentrarsi e nel finale devia su una nuova protagonista fuori tempo massimo.
Il più, allora, lo fa l'atmosfera immergendosi nei pieni anni '90, tra giochi al computer, abiti, citazioni varie.
Si rivive l'adolescenza su due ruote senza l'effetto facile degli anni '80 di Stranger Things e senza mostri da combattere se non quelli interiori.
Charlie Tahan ha così la fisionomia giusta, del nerd pieno di risentimento che ricorda il Jeffrey Dahmer adolescente di My Friend Dahmer, mentre nei tormenti di Owen Campbell si rivive quanto visto in versione più adulta e scozzese giusto ieri con Calibre.
Chissà perché, due titoli dalla trama identica e da uno sviluppo più violento del previsto se ne stavano da mesi nella mia Lista di Netflix.
Visti uno dopo l'altro creano l'effetto fotocopia anche nella sensazione di non essere così sensazionali, così indimenticabili da meritare più spazio e meno ripetizioni in questo post... fotocopia.
L'avevo visto un po' di tempo fa e ricordo che non mi era dispiaciuto.
RispondiEliminaDi più però non ricordo, quindi in effetti non è che fosse indimenticabile...
Smaltire la Lista di Netflix mi fa capire che se erano lì da anni e ne rimandavo la visione, un motivo c'era.
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