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16 marzo 2021

Tennant x3 : Staged - Des - Deadwater Fell

Lo si potrebbe definire il Beppe Fiorello inglese, o meglio, scozzese.
Attore che in TV si vede spesso, abbonato a miniserie e serie dove dà sfoggio della sua bravura.
Di certo, David Tennant è più bravo e più piacevole da trovare del fratello di Rosario, e non parla solo la fangirl che è in me che dai tempi del Decimo Dottore lo ama.
In crisi di astinenza, l'ho riscoperto in tre titoli diversissimi fra loro.

Staged

In Breve: chiusi in lockdown, David Tennant e Michael Sheen vengono spinti dal regista teatrale Simon Evans a fare delle prove per Sei personaggi in cerca d'autore via zoom. In realtà, si devierà presto il percorso, fra crisi esistenziali, gestione dell'ansia e della famiglia, ego ingombranti a confronto mal gestiti da un regista senza polso.
La seconda stagione, registrata nel secondo lockdown inglese, scopre le carte parlando della registrazione di Staged in sé e di un eventuale remake americano per cui si sta facendo il casting.
Gli ego dei protagonisti sono nuovamente messi a dura prova.


Chi c'è (oltre Tennant): nella prima stagione ci sono principalmente Tennant e Sheen, la moglie di lui Anna Lundberg e quella di Tennant, Georgia, oltre al regista e ideatore Simon. Insieme, sono esplosivi, tanto li si ama, tanto si ride nel labile confine fra realtà e recitazione.
Nella seconda piovono guest star d'eccezione ad ogni episodio, da Simon Pegg e Nick Frost, da Ewan McGregor a Christoph Waltz, da Cate Blanchett a Phoebe Waller-Bridge.
Insomma, il meglio del meglio.
Altro che i nostri aperitivi in videochat!

Funziona? Funziona che è una meraviglia!
Recuperato con colpevole ritardo perché lo scorso giugno non capivo che cos'era e dove trovarlo, ha aiutato i weekend di quarantena dell'ultimo periodo. La dimostrazione che dai periodi bui possono nascere cose belle, che una risata può salvarci.
Ad essere onesti, funziona come sempre meglio la prima della seconda stagione, dove la genuinità è palpabile. Ma viste le comparse di lusso e gli inside jokes con cui si continua, non ci si può lamentare troppo.

Momento Migliore: difficile scegliere fra quadri contro ananas, sbuffi e felpe sempre uguali.
Mettiamo i momenti di coppia di casa Tennant e mettiamo i titoli di testa che sempre cambiano garantendo grasse risate.

Tornerà? Un altro lockdown alla Gran Bretagna non lo auguro, ma una stagione finale sarebbe comunque un bellissimo regalo per segnalare la fine della pandemia. 
Si spera, quindi, presto.

Voto: ☕☕☕☕/5

Des

In Breve: la scoperta di pezzi di cadavere, l'arresto di un efferato serial killer, le indagini per il processo a suo carico. La macabra storia di Dennis Nielsen e dell'investigatore che cercò di identificare le sue vittime, un omicida degno di stare fra le cassette di Mindhunter, la cui autobiografia di 600 pagine potrebbe uscire a breve.
Il tutto, con l'Inghilterra della Thatcher, e quindi della disoccupazione, dei senzatetto, sullo sfondo.


Chi c'è (oltre Tennant): c'è Daniel Mays nei panni del classico poliziotto stanco e ossessionato, figura ormai abusata.
In questo caso, Tennant è il principale motivo di visione, un'interpretazione che mette i brividi, per un personaggio che fa rabbrividire.

Funziona? Funziona come storia crime di cui non si sapeva, ma si gioca facile con certi cliché del genere e si giocano male le carte delle indagini, con abusi e interrogatori non certo ammissibili e giustificabili. 
Breve appena 3 episodi, lo si guarda e presto lo si archivia.

Voto: ☕☕½/5

Deadwater Fell

In Breve: cittadina scozzese in cui tutti si conoscono.
Scoppia un incendio nella casa del medico di paese. 
Lui è l'unico a salvarsi, a non farcela la moglie e le tre figlie. 
Che è successo? 
Su chi puntare il dito? 
E quanti segreti verranno scoperchiati tra tradimenti e abusi vari?


Chi c'è (oltre Tennant): ci sono Cush Jumbo e Matthew McNulty, nei panni degli amici della coppia. Ma anche se McNulty ruba il ruolo del fascinoso di turno a Tennant, Tennant nei panni del medico di paese e vicino impeccabile riesce come sempre a risaltare. Pure qui mette i brividi, mentre fa aumentare i sospetti a suo carico.

Funziona? Poteva funzionare meglio con meno episodi, e pensare che in totale sono solo quattro. Ma si allunga presto il brodo, si mettono depistaggi e falsi indizi che servono solo a confondere.
Fosse stato più unitario e solido, ne avrebbe giovato.
Il pensiero corre subito a The Undoing, si passa dall'alta classe newyorchese alle campagne scozzesi, e si recita meglio.

Voto: ☕☕/5

9 commenti:

  1. Non conosco nessuna delle tre, ma a questo punto segno la prima!

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    1. La prima è una vera meraviglia, ai tempi ne continuavo a leggere su twitter senza capire dove andasse in onda/cosa fosse. Un bellissimo esperimento.

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  2. Staged è il vaccino giusto per affrontare queste settimane in zona rossa, era tanto che non ridevo così! Gli altri due lasciano un po' più a desiderare, ma brevi e con un sempre ottimo Tennant si lasciano guardare... ah, come ne avevo bisogno!

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  3. Ti consiglio David in St.Trinians L'oro Dei Fritton e in Jessica Jones prima serie dove in entrambi fa il cattivo. E beh poi con Sheen in Good Omens è forse ancora più grande che in Doctor Who

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    1. St Trinian mi manca, Jessica Jones lo volevo vedere solo per lui ma poi, sapendo che non era genere per me, ho evitato.
      Adorabile in Good Omens, serie imperfetta ma valeva la pena di vedere solo per loro: coppia perfetta.

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  4. C'è troppo Tennant per i miei gusti, in questo post. :)

    Ho visto giusto un paio di episodi di Staged. Un allegro cazzeggio da lockdown, ma ormai mi sembra già superato...

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    1. È un effetto nostalgia non troppo gradito in effetti, ma visto appena entrati in zona rossa e quindi in un nuovo lockdown per me ha aiutato a sdrammatizzare.

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