8 dicembre 2020

The Undoing

Mondo Serial

Prendere Big Little Lies e trasportarlo dall'esclusiva Monterey all'esclusiva Manhattan: case da sogno, scuole altolocate, famiglie ricche e matrimoni all'apparenza perfetti. 
Mettere di mezzo pure qui un omicidio, di una madre che viene dal Queens, fuori dai giri giusti. 
E spargere zizzania, scoprire poco a poco segreti e tradimenti, facendo di chiunque un sospetto. 
Le carte che contano sono le stesse, e quindi vengono solo lievemente rimaneggiate, passando da un racconto corale a un racconto singolo, da un paesaggio da sogno in riva al mare a quartieri degni di Gossip Girl.
D'altronde, sempre David E. Kelley è coinvolto nella produzione, e decide di non cambiare troppo, tenendo Nicole Kidman come protagonista, sempre fragile ma forte, sempre in bilico: credere a quel marito infedele capace di condurre una doppia vita senza suscitare dubbi o credere a lei come colpevole, vendicativa una volta affascinata a sua volta da quell'amante? 


In sei rapidi episodi si prosegue a suon di colpi di scena, di cliffhanger che arrivano puntuali nel finale.
Si parte bene, va detto, con un pilot che stuzzica, che manda in crisi anche le nostre certezze di quell'idillio matrimoniale che sembravano i Fraser, lui oncologo infantile, lei psicologa di lusso.
Poi, il tutto, si trasforma in indagini farlocche di due investigatori sui generis per finire in un processo in tribunale dove ogni colpo è concesso, anche quelli assurdi. 
Se non fosse per la prova strepitosa che Hugh Grant offre, per l'allure da altolocata che la Kidman suscita con i suoi capelli perfetti e i suoi capottini, se non fosse per le ville e gli appartamenti da sogno, se non fosse pure per la "nostra" Matilda De Angelis, femme fatale che compare su schermo sempre in modo generoso e difficilmente si dimentica, beh, ci si dimenticherebbe anche di The Undoing
Che nasce e muore come perfetto guilty pleasure per donne bianche (semi cit.), che sognano la bella vita di New York con i suoi intrighi, la piega perfetta ad ogni ora e il prossimo scandalo da commentare. 


Susanne Bier, davvero ora ti dai a questo? 
Il crime più facile in cui procedere senza scossoni, usando Donald Sutherland nel ruolo di ricco scorbutico a cui è da anni abbonato, e regalando continui colpi di scena acchiappa pubblico?
C'è un problema poi se la storia con i suoi non detti, con i segreti rivelati poco a poco spinge lo spettatore a pensare a ogni soluzione possibile, via via la più shoccante, la più impensabile per poi propendere per la più banale.
Vuole essere un colpo di scena?
Una dimostrazione del Rasoio di Occam?
Anche se fosse, nel nonsense di voli in elicottero e fughe tutt'altro che rocambolesche, resta solo dell'amaro in bocca per un finale che rovina anche quel godurioso che la serie aveva.
Se guilty deve essere, che lo sia fino in fondo, cercando almeno una soluzione più ingegnosa.


Voto: ☕☕/5

6 commenti:

  1. Una serie thriller con un sacco di difetti, ma che secondo me fa il suo dovere. Proprio grazie ai suoi colpi di scena continui e a trovate inverosimili, ti fa venire voglia di continuare a seguirla per scoprire come va a finire.
    E il finale ATTENZIONE SPOILER a me è piaciuto. Così scontato che, dopo così tanti colpi di scena, diventa la scelta più imprevedibile. Roba che ti aspetti che sui titoli di coda succeda qualcosa che ribalta tutto, e invece no. :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Visto così il colpo di scena-non colpo di scena finale ha il suo perché, ma ormai tutte le teorie che avevo pensato erano meglio.
      Guilty pleasure all'ennesima potenza.

      Elimina
  2. Senza infamia e senza lode. Il finale in realtà mi è piaciuto, ma ci sono tre puntate di troppo. Un film di massimo due ore e via. Perché fare serie di tutto? Boh.
    Hugh Grand strepitoso. Ma ricorderemo più Nicole tornata al rosso e la bellezza di Matilda.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Un film con tutti questi colpi di scena lo immagino come un B movie, sospetti e teorie funzionano bene a puntate, ma qui il trash abbonda.

      Elimina
  3. Anche se non è un granché, a me fa sorridere Hugh Grant che in questo momento della sua carriera si sta togliendo un po' di soddisfazioni interpretando personaggi lontani da quelli che l'hanno reso famoso!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hugh sembra davvero un altro attore: ottime scelte le sue ultimamente e si dimostra sempre all'altezza!

      Elimina