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11 marzo 2022

The Batman

Andiamo al Cinema

AL RAGNO PREFERISCO IL PIPISTRELLO
MENO CHIACCHIERE, PIU' FARDELLO


Il fascino di Batman è innegabile.
Lui che non è un alieno sceso sulla Terra, lui che non è stato morso da un animale, non è stato vittima di esperimenti o esplosioni nucleari, lui che è semplicemente un ricco uomo, che si allena e si sacrifica per amor di vendetta. 
E di giustizia, poi.
Alla parlantina irrefrenabile che tutto commenta di Spiderman, ho sempre preferito l'aria introspettiva, truce e tutta d'un pezzo, di Bruce Wayne, complice il fatto che con la sua storia si sono cimentati registi come Tim Burton e Christopher Nolan.
Come potevo dire di no a Matt Reeves?
In realtà, di no avevo già detto a Ben Affleck, ma lì già si sapeva che si andava incontro ad un flop.

LA DISTINTA CONCORRENZA SI FA INTRIGANTE
CON GLI UNIVERSI PARALLELI NON SONO COSTANTE


Già, nonostante i piani annuali, un universo sempre più espanso di cui non si può perdere una puntata, messo in atto dalla Marvel, preferisco la DC.
O meglio, preferisco il mondo di Batman che stanno portando avanti, partito con quel Joker capace di vincere un Leone d'Oro a Venezia, e che mostrava un lato più serio, pure più sociale.
Qui, si fa lo stesso.
Mostrando una città corrotta e violenta, una Gotham dove sembra sempre notte e dove nessuno è davvero innocente.
Non c'è bisogno di presentazioni, o di scene introduttive.
I personaggi già li si conosco, si sa che Bruce è Batman, che è orfano, che si è allenato e che protegge la città.


PINGUINI, CORVI, PETTIROSSI E PURE UN FALCO
FORTUNA CHE C'E' UNA GATTA A TENERE IL PALCO


Purtroppo per noi, la storia di Selina Kyle viene rimaneggiata, la scena madre indimenticabile di Michelle Pfeiffer non viene ripresentata, Catwoman è già in azione. E si muove in un locale tutt'altro che solare, centro nevralgico della corruzione.
Ci sono poi pinguini sotto cui l'irriconoscibile trucco si nasconde Colin Farrell (pronto a sacrificarsi per altre ore in una prossima serie TV targata HBOMax), ci sono falchi pericolosi e c'è pure un Robin.
O almeno, come tanti punto i miei soldi sul possibile Robin futuro in un futuro prossimo capitolo.
E il corvo?
Diciamo che tra l'incessante pioggia iniziale, il trucco di Bruce e l'atmosfera sinistra, il collegamento con Il Corvo si fa spontaneo.


TUTTE QUESTE RIME NON SONO INDOVINELLI
MA LASCIANO INDIZI, ANCHE SE NON COSI' BELLI


E ovviamente c'è lui,  l'enigmista.
Che diventa il cattivo numero uno, che a suon di indovinelli e di video virali, sfida Batman e la polizia di Gotham, smaschera corrotti e corruttori, smaschera quei piani che dovevano salvare una città e che invece la fa letteralmente affondare.
Che dietro una maschera meno divertente rispetto alla faccia di gomma di Jim Carrey ci sia un occhialuto Paul Dano da brividi, arrivo ad accettarlo.
Anche se, 176 minuti per stare dietro solo ed esclusivamente al suo piano, li ritengo eccesivi.


176 MINUTI SONO QUASI UN'ODISSEA
STACCI TU, 3 ORE SEDUTO IN PLATEA!


Sì, 176 minuti sono troppi.
E non è una mera questione di tempo investito, di serata da trovare per goderne.
Il fatto è che se hai bisogno di così tanto tempo per raccontare una storia che posso sintetizzare in poche righe (Batman è al servizio di Gotham da due anni, ma poco è cambiato. La corruzione impera e un enigmista lo sfida a trovare il bandolo della matassa facendo fuori uno dopo l'altro importanti uomini corrotti. Catwoman si allea nell'impresa, mentre la polizia brancola nel buio) un problema c'è.
E va bene che questi film vivono per le lunghe scene d'azione, roboanti, infuocate, adrenaliniche, ma quando è troppo è troppo.
La solidità inziale, la sensazione di trovarsi di fronte a un nuovo Joker, serio e denso, si affievolisce e allo stesso tempo si appesantisce, perché è impensabile mantenere per 176 minuti il ritmo elevato, l'attenzione desta.
E così, nello scontro finale, la vera battaglia è stata fra me e le mie palpebre pesanti.


PREGI E DIFETTI
FACCIAMO IL PUNTO, CHE FINORA NON SI È STATI PERFETTI


Ci sono due Batman, anzi, ci sono due Bruce Wayne e quindi due Robert Pattinson.
Quello dietro la maschera: con occhi scuri, voce profonda e sguardo intenso, ammalia, affascina, convince.
E poi c'è quello senza maschera: ferito, solitario, misterioso, in cui quel faccino imberbe che si ritrova, quel pallore reso eccessivo, non aiutano a volergli bene.
Fortuna che, senza la maschera, lo vediamo gran poco.
Gli inseguimenti, gli appostamenti, le invenzioni tecniche e gli indovinelli da risolvere dell'Enigmista sono la parte migliore, così come una Catwoman che con le fattezze di Zoe Kravitz, catalizza facilmente l'attenzione.
Poi c'è il resto, fatto di lunghe scene d'azione, di scelte discutibili tra luoghi tutt'altro che sicuri in cui rifugiarsi, celle comunicanti che fanno prevedere il peggio, bombolette spray che rovinano parquet, addii in sella ad una moto che sono molto poco poetici.


IL BATMAN ALLA FINE COM'È?
UN BRIVIDO C'È?


Nonostante un entusiasmo ridimensionato, la voglia di rivederlo con calma e con un bilanciamento del nero migliore (che la sala stranamente non ha offerto) avendo così la possibilità di spezzettare la visione e quindi l'attenzione, tutto sommato c'è.
Non fosse altro per godere ancora una volta dell'effetto che fa la voce di Kurt Cobain.
Da brividi.

Voto: ☕☕/5

7 commenti:

  1. Da sempre i vari Batman rappresentavano gli USA difensori del mondo. Ora, con Biden ingiallito, perdono fascino e guerre.

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    1. Questo Batman però di fascino ne ha, è che si perde nella sua lunghezza.

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  2. I figli lo hanno visto, ma pare che non li abbia entusiasmati più di tanto.
    sinforosa

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    1. Li capisco, anche se all'inizio l'entusiasmo c'è. Ma il brodo è davvero lungo...

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  3. In Kurt I trust.
    Nei cinecomics un po' meno... :D

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    1. Fidati di Kurt e dell'effetto che ancora fa la sua voce, e fidati pure di questo Batman, e della sua Catwoman ;)

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  4. A finire sotto a quest'ansia da prestazione ci siamo noi, che ci sorbiamo tre ore di film che ora vorrei rivedere in orario più consono ma non ne ho le forze.
    Facciamo che per questa volta mi accontento, mettimi un Kurt, mettimi un inizio così solido e sociale, e mi hai.
    Al prossimo giro, però, DC taglia un po'.

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