Mondo Serial
Come si scrive un finale?
Ce lo si era chiesto questa primavera per tre serie importanti.
Per Ted Lasso, che aveva appassionato anche i non amanti del calcio e aveva deciso di chiudere il suo campionato senza ascoltare i fan e trovando il giusto equilibrio nelle tante storie da raccontare.
Per Mrs. Maisel, che aveva optato per un salto nel futuro non così necessario visto quanto il passato ancora da raccontare era pieno di magia.
Per Succession, che chiudendo all'apice della sua notorietà, facendo fuori un re ingombrante, lasciava orfani i suoi personaggi ma pure noi di una scrittura grandissima.
Ora ce lo si chiede per Sex Education, una delle serie di punta di Netflix, quella che ha appassionato adolescenti e adulti, insegnando ai primi l'educazione sessuale che a scuola manca e facendo rimpiangere agli altri di non aver avuto un telefilm simile ai loro tempi.
Sempre sopra le righe, sempre capace di andare a fondo, le cose erano però iniziate a scricchiolare già la scorsa stagione. Troppi i personaggi, troppe le forzature, e una certa stanchezza nei temi e nel fan-service.
Mettici poi che ormai gli attori iniziano a sembrare più vecchi dei 17enni che devono essere, e l'effetto Dawson è garantito.
Si arriva a quest'ultima stagione con più di una paura, che purtroppo trova il suo fondamento.
Una nuova scuola, dei nuovi personaggi, e quell'algoritmo di Netflix che vuole spuntare tutte le caselle possibili: tra orientamento sessuale, genere riconosciuto, colore della pelle e disabilità che sia, si cerca una rappresentanza che non significa interesse.
Non significa nemmeno profondità, in una scrittura che per includere tutti, mette da parte molto.
Protagonisti compresi, che finiscono spesso relegati se non cancellati, in una scuola dove non si studia mai, ma si fanno proteste, lezioni di yoga e inutili elezioni.
Pure Otis, così, finisce per stancare, insicuro e egocentrico alle prese con una consulente rivale che mette in mostra i limiti di un personaggio difficile da difendere, pure Maeve in un'inutile trasferta americana in cui trovare uno sprecato Dan Levy.
Pullulano invece i nuovi personaggi che facilmente stanno in antipatia.
Era davvero necessario?
No, perché questi rubano spazio alle storie che meritavano approfondimento, tra la ricerca spirituale di Eric e le insicurezze di Cal, con Aimee a raggranellare le scene migliori a discapito anche di Jean, con una neonata da gestire e una depressione post-partum su cui riflettere.
Chi lo voleva un finale così colorato ma alla fin fine annacquato, con il sesso che finisce in secondo piano e i consigli tanto utili, tanto capaci di reggere episodi e stagioni, finire dimenticati tra una campagna elettorale e un ennesimo litigio?
Si salva, per assurdo, Adam che fuori dalla scuola e probabilmente proprio per questo, ha la sua crescita personale, ha il confronto con un padre che prova a cambiare.
E sempre fuori dalla scuola, è un funerale che ha il sapore dei vecchi tempi e che una lacrima la fa scendere, al rivedere professori più umani.
Quando si tratta di prodotti per adolescenti, che a loro ammiccano, Netflix sembra continuare a fare gli stessi errori. Rimpiangeremo quelle prime stagioni fresche che seguivano la loro strada, rimpiangeremo gli sceneggiatori liberi.
Come si scrive un finale?
Non seguendo l'algoritmo, per piacere.
Voto: ☕☕½/5
Oh, felice di averti convinto! La rivedrei subito Mrs Maisel, quanto mi manca! La parlantina veloce di Amy Sherman Palladino non mi stanca mai, aspetto il lungo post a tema 🙂
RispondiEliminaMi sono convinto, ma ovviamente magari sbaglio, che loro volessero tirar fuori questa storia della scuola super inclusiva già da tempo, e quindi hanno dovuto schiaffare tutto in un'unica stagione.
RispondiEliminaSbagliando tutto, purtroppo... Funzionava quando un po' di realtà c'era, questo tentativo di sogno ad occhi aperti si è rivelato un incubo.
EliminaQuanto concordo purtroppo..
RispondiEliminaNessuno ci toglierà le prime due stagioni, per fortuna.
EliminaIn calo rispetto alle stagioni precedenti, però gli ho voluto bene lo stesso. Soprattutto all'episodio del funerale
RispondiEliminaQuando sbuca un po6di passato, ci fregano e qualche lacrima l'ho versato anch'io. Ma fatico a difendere pure Otis così mal scritto...
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