E' già Ieri. -2014-
Halloween non può che voler dire film horror, film da brividi.
Ma da queste parti in cui i brividi non sono proprio di casa, e che solo in occasioni speciali possono entrare, si preferiscono i sentimenti.
Ed ecco allora che non potevo perdere l’occasione di ascoltare ancora una volta il saggio consiglio di Mr. Ink, che mi propone un horror che horror non è, che è molto più un film romantico, un boy meets girl, dagli accenni orrorifici qua e là.
E allora…
Pagine
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31 ottobre 2015
30 ottobre 2015
The Walk
Andiamo al Cinema
6 agosto 1974.
New York si ferma.
New York resta con il fiato sospeso e il naso all'insù.
Fra quelle due torri gemelle che stanno ridisegnando lo skyline della città, tra quelle torri che i newyorchesi non amano particolarmente e che stanno per essere completate, cammina un uomo, vestito di nero, sospeso su un filo.
Quell’uomo, un pazzo, un’artista, un genio, sopra quel filo, a 400 metri da terra, a 110 piani d’altezza, ci resta per 45 minuti, cammina, si siede, si stende: cambia il mondo.
Quell’uomo è Philippe Petit, un funambolo francese, che ha visto fra quelle torri un bel posto dove stendere il suo filo.
A raccontarci la sua storia è Robert Zemeckis, uno che tra Ritorno al Futuro e Forrest Gump di epopee e leggende se ne intende, e qui, attraverso quella di un’artista di strada che ha un sogno da realizzare, ci parla di malinconia, di un qualcosa che non c’è più.
Petit è infatti solo in parte il protagonista di questa storia, della sua storia, a dividere con lui la scena sono due torri in fase di costruzione, studiate, analizzate, scandagliate assieme alla sua banda di complici, che prendono vita, acquisiscono un’anima, proprio grazie alla sua impresa.
Lui, ne era semplicemente rimasto folgorato da una foto su una rivista, e ne aveva fatto il suo sogno a cui dedicarsi con ore di allenamento, con spettacoli per racimolare denaro, denaro per comprare i segreti di un funambolo esperto e sapiente.
Rimarrà la sua impresa storica più famosa, la più impressionante, che lo consegna alla storia, e che qui ci lascia ancora una volta senza fiato.
Ma prima di questa esperienza, prima di poter solo lontanamente capire cosa Petit in equilibrio su quel filo, in quei 45 minuti infiniti, potesse sentire e pensare, c’è altro da raccontare: la sua vita.
Ed è lui stesso a raccontarcela, con un Joseph Gordon-Levitt ammiccante e gigioneggiante, che con la sua voce ci guida, giocosamente, in un passato dove la famiglia non lo sostiene, dove Parigi lo accoglie per le sue strade, dove trova l’amore e la dedizione per il funambolismo all’interno di un circo.
È una girandola inarrestabile, un fiume che scorre che noi seguiamo appassionatamente, guidati da un ritmo esaltante, da una sceneggiatura serrata.
Poi, una volta arrivati a New York, ci si ferma, il colpo è da preparare nei minimi dettagli, la frenesia lascia il posto alla paranoia, a una paura che si insinua dentro.
Tutto quello che poteva andare storto, in quella notte d'agosto, va storto, ma Petit è lì, pronto a compiere quel passo, pronto a destabilizzare il suo equilibrio, a essere un funambolo.
Non ci sono troppi dubbi nel dire che The Walk è un film che ha tanto cuore, che mette in risalto da una parte la passione di Petit per il sogno, per vederlo realizzare, dall’altra l’amore e la nostalgia che quelle due torri rappresentano.
Si potrebbe quindi pensare a un film buonista, a un film americanata, ma invece no, perché tutta questa operazione fa trasparire una genuinità palpabile.
La si sente, correndo tra le strade di Parigi, percorrendo in lungo e in largo e in altezza quelle torri per poter memorizzare tutto, la si sente in un cast affiatato in cui spicca un saggio Ben Kingsley, la si vede negli occhi di Joseph Gordon-Levitt che sorridono sinceri, nella sua voce (oh, quando parla in francese…) che ci accompagna.
Ma la si sente soprattutto lassù, sospesi con lui a 400 metri d’altezza, in cui Zemeckis tra effetti speciali e ricostruzioni (non sempre riuscite) riesce a trasmetterci tutte le sue sensazioni: paura, ansia, ma anche una pace e una sicurezza impensabili.
Si resta letteralmente con il fiato sospeso, a far sudare le mani, a tenersi quello stomaco gravato dal peso delle vertigini, e si resta incantati, di fronte a un’impresa tanto folle quanto bella.
Sì, bella.
Tutto questo rivive in un film che lascia sognanti, lascia esaltati, ma sotto sotto, dietro a quella frenesia, dietro alla gioia e al successo di quell’impresa, c’è un filo di malinconia, legato al passato, legato a un sogno ora realizzato, ora concluso, che si tende davanti a noi.
6 agosto 1974.
New York si ferma.
New York resta con il fiato sospeso e il naso all'insù.
Fra quelle due torri gemelle che stanno ridisegnando lo skyline della città, tra quelle torri che i newyorchesi non amano particolarmente e che stanno per essere completate, cammina un uomo, vestito di nero, sospeso su un filo.
Quell’uomo, un pazzo, un’artista, un genio, sopra quel filo, a 400 metri da terra, a 110 piani d’altezza, ci resta per 45 minuti, cammina, si siede, si stende: cambia il mondo.
Quell’uomo è Philippe Petit, un funambolo francese, che ha visto fra quelle torri un bel posto dove stendere il suo filo.
A raccontarci la sua storia è Robert Zemeckis, uno che tra Ritorno al Futuro e Forrest Gump di epopee e leggende se ne intende, e qui, attraverso quella di un’artista di strada che ha un sogno da realizzare, ci parla di malinconia, di un qualcosa che non c’è più.
Petit è infatti solo in parte il protagonista di questa storia, della sua storia, a dividere con lui la scena sono due torri in fase di costruzione, studiate, analizzate, scandagliate assieme alla sua banda di complici, che prendono vita, acquisiscono un’anima, proprio grazie alla sua impresa.
Lui, ne era semplicemente rimasto folgorato da una foto su una rivista, e ne aveva fatto il suo sogno a cui dedicarsi con ore di allenamento, con spettacoli per racimolare denaro, denaro per comprare i segreti di un funambolo esperto e sapiente.
Rimarrà la sua impresa storica più famosa, la più impressionante, che lo consegna alla storia, e che qui ci lascia ancora una volta senza fiato.
Ma prima di questa esperienza, prima di poter solo lontanamente capire cosa Petit in equilibrio su quel filo, in quei 45 minuti infiniti, potesse sentire e pensare, c’è altro da raccontare: la sua vita.
Ed è lui stesso a raccontarcela, con un Joseph Gordon-Levitt ammiccante e gigioneggiante, che con la sua voce ci guida, giocosamente, in un passato dove la famiglia non lo sostiene, dove Parigi lo accoglie per le sue strade, dove trova l’amore e la dedizione per il funambolismo all’interno di un circo.
È una girandola inarrestabile, un fiume che scorre che noi seguiamo appassionatamente, guidati da un ritmo esaltante, da una sceneggiatura serrata.
Poi, una volta arrivati a New York, ci si ferma, il colpo è da preparare nei minimi dettagli, la frenesia lascia il posto alla paranoia, a una paura che si insinua dentro.
Tutto quello che poteva andare storto, in quella notte d'agosto, va storto, ma Petit è lì, pronto a compiere quel passo, pronto a destabilizzare il suo equilibrio, a essere un funambolo.
Si potrebbe quindi pensare a un film buonista, a un film americanata, ma invece no, perché tutta questa operazione fa trasparire una genuinità palpabile.
La si sente, correndo tra le strade di Parigi, percorrendo in lungo e in largo e in altezza quelle torri per poter memorizzare tutto, la si sente in un cast affiatato in cui spicca un saggio Ben Kingsley, la si vede negli occhi di Joseph Gordon-Levitt che sorridono sinceri, nella sua voce (oh, quando parla in francese…) che ci accompagna.
Ma la si sente soprattutto lassù, sospesi con lui a 400 metri d’altezza, in cui Zemeckis tra effetti speciali e ricostruzioni (non sempre riuscite) riesce a trasmetterci tutte le sue sensazioni: paura, ansia, ma anche una pace e una sicurezza impensabili.
Si resta letteralmente con il fiato sospeso, a far sudare le mani, a tenersi quello stomaco gravato dal peso delle vertigini, e si resta incantati, di fronte a un’impresa tanto folle quanto bella.
Sì, bella.
Tutto questo rivive in un film che lascia sognanti, lascia esaltati, ma sotto sotto, dietro a quella frenesia, dietro alla gioia e al successo di quell’impresa, c’è un filo di malinconia, legato al passato, legato a un sogno ora realizzato, ora concluso, che si tende davanti a noi.
29 ottobre 2015
Silenzio in Sala - Le Nuove Uscite al Cinema
Di commedie e serietà.
Lasciando all'azione il compito di tenere a bada gli appassionati di videogiochi & Co., questa settimana manca il vero film di punta, il film atteso, ma non sembra mancare la qualità.
Dalla Francia alla Germania si trattano temi spinosi e complicati, tra crisi e fede, ma per fortuna ad alleggerire il tutto c'è un'America d'altri tempi.
Per scoprire cosa andare a scoprire in un weekend di cinema, ecco i giusti i consigli:
Tutto può accadere a Broadway
Commedia spumeggiante e frizzante come da molto non se ne vedono in giro e che a Venezia, ormai due anni, fece incetta di risate e applausi: compresi i miei.
Consigliatissimo, scoprite perché QUI.
La Legge del Mercato
La crisi raccontata dai francesi è più drammatica, più tagliente.
Vincent Lindon, premiato a Cannes come miglior attore, interpreta qui un ex dirigente, costretto dalla disoccupazione e dalla mancanza di altre prospettive, a riciclarsi come guardia in un centro commerciale, preso di mira da ladri disperati quanto lui.
Tema serio, a cui è difficile dire di no.
Trailer
Kreuzweg – Le stazioni della fede
Orso d’Argento alla Berlinale del 2014, il film fa parte delle nuova ondata del cinema tedesco che ci sta travolgendo (in ritardo).
Il tema è forte, e vede protagonista una 14enne cattolica fondamentalista il cui cuore appartiene a Gesù e che decide quindi di attraversare le 14 stazioni affrontate sul Golgota per diventare una santa e raggiungerlo in Paradiso.
Altro tema serio, a cui è difficile dire di no.
Trailer
Mustang
Passato per Cannes, questa coproduzione racconta della difficile crescita di cinque sorelle orfane nella Turchia più conservatrice e più isolata, in un piccolo villaggio.
Serietà, ancora una volta.
Trailer
Tutti Pazzi in Casa Mia
Potrebbe sembrare una commedia delle nostre, e invece il tocco francese potrebbe salvarla anche perché dietro la macchina da presa c’è un Patrice Leconte che tra Une Promesse tanto (troppo) romantico e un ironico La bottega dei Suicidi, ha saputo stupire in passato.
Qui ci racconta delle disavventure di un padre di famiglia alla ricerca di un’ora di tranquillità da dedicare all’ascolto di buona musica, impossibile da avere viste le continue interruzioni di moglie e figli.
Trailer
The Last Witch Hunter
Vin Diesel versione ultimo cacciatore di streghe che deve vendicare la sua famiglia da una potente strega che si risveglia e minaccia l’umanità.
Spegnete i neuroni, che se volete azione qui ne troverete.
Trailer
Hitman: Agent 47
Non vi basta Vin Diesel?
Ecco il sequel di Hitman, tratto dal famoso videogioco, dove tra incidenti, fughe e sparatorie, potete star tranquilli di trovare un’ulteriore dose di azione.
Ad interpretare l’agente monoespressivo, il Rudolph Friend tanto amato in Homeland.
Trailer
Belli di Papà
Eccola qui la classica commedia nostrana giocata sugli equivoci e sulla crisi, che questa volta va a colpire una ricca famiglia e i suoi figli viziati.
Al solito Abatantuono si affianca Matilde Gioli, tanto apprezzata ne Il Capitale Umano che dispiace vederla assieme a Francesco Facchinetti.
Trailer
Giotto , l’amico dei pinguini
Arriva dall'Australia questo film con protagonista un bianchissimo maremmano il cui padroncino mise a guardia di una colonia di pinguini attaccati dai gatti selvatici.
Tratto da una storia vera, che spiega come questa razza sia ora entrata nelle forze dell'ordine australiane.
Buonismo dietro l'angolo, per famiglie.
Trailer
Ghosthunters – Gli Acchiappafantasmi
In attesa di scoprire cosa combineranno nel reboot al femminile del cult Ghostbusters, ecco una versione espressamente per bambini dove ritroviamo il caro Slimer.
Genitori e adulti, non aspettatevi nulla di buono.
Trailer
Lasciando all'azione il compito di tenere a bada gli appassionati di videogiochi & Co., questa settimana manca il vero film di punta, il film atteso, ma non sembra mancare la qualità.
Dalla Francia alla Germania si trattano temi spinosi e complicati, tra crisi e fede, ma per fortuna ad alleggerire il tutto c'è un'America d'altri tempi.
Per scoprire cosa andare a scoprire in un weekend di cinema, ecco i giusti i consigli:
Commedia spumeggiante e frizzante come da molto non se ne vedono in giro e che a Venezia, ormai due anni, fece incetta di risate e applausi: compresi i miei.
Consigliatissimo, scoprite perché QUI.
La Legge del Mercato
La crisi raccontata dai francesi è più drammatica, più tagliente.
Vincent Lindon, premiato a Cannes come miglior attore, interpreta qui un ex dirigente, costretto dalla disoccupazione e dalla mancanza di altre prospettive, a riciclarsi come guardia in un centro commerciale, preso di mira da ladri disperati quanto lui.
Tema serio, a cui è difficile dire di no.
Trailer
Kreuzweg – Le stazioni della fede
Orso d’Argento alla Berlinale del 2014, il film fa parte delle nuova ondata del cinema tedesco che ci sta travolgendo (in ritardo).
Il tema è forte, e vede protagonista una 14enne cattolica fondamentalista il cui cuore appartiene a Gesù e che decide quindi di attraversare le 14 stazioni affrontate sul Golgota per diventare una santa e raggiungerlo in Paradiso.
Altro tema serio, a cui è difficile dire di no.
Trailer
Mustang
Passato per Cannes, questa coproduzione racconta della difficile crescita di cinque sorelle orfane nella Turchia più conservatrice e più isolata, in un piccolo villaggio.
Serietà, ancora una volta.
Trailer
Tutti Pazzi in Casa Mia
Potrebbe sembrare una commedia delle nostre, e invece il tocco francese potrebbe salvarla anche perché dietro la macchina da presa c’è un Patrice Leconte che tra Une Promesse tanto (troppo) romantico e un ironico La bottega dei Suicidi, ha saputo stupire in passato.
Qui ci racconta delle disavventure di un padre di famiglia alla ricerca di un’ora di tranquillità da dedicare all’ascolto di buona musica, impossibile da avere viste le continue interruzioni di moglie e figli.
Trailer
The Last Witch Hunter
Vin Diesel versione ultimo cacciatore di streghe che deve vendicare la sua famiglia da una potente strega che si risveglia e minaccia l’umanità.
Spegnete i neuroni, che se volete azione qui ne troverete.
Trailer
Hitman: Agent 47
Non vi basta Vin Diesel?
Ecco il sequel di Hitman, tratto dal famoso videogioco, dove tra incidenti, fughe e sparatorie, potete star tranquilli di trovare un’ulteriore dose di azione.
Ad interpretare l’agente monoespressivo, il Rudolph Friend tanto amato in Homeland.
Trailer
Belli di Papà
Eccola qui la classica commedia nostrana giocata sugli equivoci e sulla crisi, che questa volta va a colpire una ricca famiglia e i suoi figli viziati.
Al solito Abatantuono si affianca Matilde Gioli, tanto apprezzata ne Il Capitale Umano che dispiace vederla assieme a Francesco Facchinetti.
Trailer
Giotto , l’amico dei pinguini
Arriva dall'Australia questo film con protagonista un bianchissimo maremmano il cui padroncino mise a guardia di una colonia di pinguini attaccati dai gatti selvatici.
Tratto da una storia vera, che spiega come questa razza sia ora entrata nelle forze dell'ordine australiane.
Buonismo dietro l'angolo, per famiglie.
Trailer
Ghosthunters – Gli Acchiappafantasmi
In attesa di scoprire cosa combineranno nel reboot al femminile del cult Ghostbusters, ecco una versione espressamente per bambini dove ritroviamo il caro Slimer.
Genitori e adulti, non aspettatevi nulla di buono.
Trailer
28 ottobre 2015
Who Am I - No System Is Safe
E' già Ieri. -2014-
Di tutto ti aspetteresti dal cinema tedesco, tranne che un thriller sottile e cyber come si deve.
E invece in Germania c'è più di quei La Vita degli Altri, Goodbye Lenin e L'Onda, che risalgono ormai a una decina d'anni fa.
Ci sono film come questo, che nulla ha da invidiare a una produzione americana, e che sa coinvolgerti, sorprenderti e ingannarti, come quei thriller frizzanti e ritmati, sanno fare.
Di tutto ti aspetteresti dal cinema tedesco, tranne che un thriller sottile e cyber come si deve.
E invece in Germania c'è più di quei La Vita degli Altri, Goodbye Lenin e L'Onda, che risalgono ormai a una decina d'anni fa.
Ci sono film come questo, che nulla ha da invidiare a una produzione americana, e che sa coinvolgerti, sorprenderti e ingannarti, come quei thriller frizzanti e ritmati, sanno fare.
27 ottobre 2015
Veep - Stagione 2-3
Quando i film si fanno ad episodi.
La prima stagione non mi aveva certo convinta, stanca ormai di vedere quella Casa Bianca con diversi Presidenti o diversi staff, con una comicità magari immediata, magari divertente, ma non così alla mano.
Ho tenuto duro, per scoprire se il successo agli Emmy e in madre patria poteva essere senza polemiche, e come sempre capita, ho fatto bene.
Con queste due stagioni Veep finisce per conquistare: a quei personaggi strani e strampalati si inizia a voler bene, ad amare i loro tic, le loro frustrazioni, a vedere in quell’eterna perdente della vicepresidente, una donna che garantisce ogni volta una mezzora ricca di ironia e intelligenza comica.
La prima stagione non mi aveva certo convinta, stanca ormai di vedere quella Casa Bianca con diversi Presidenti o diversi staff, con una comicità magari immediata, magari divertente, ma non così alla mano.
Ho tenuto duro, per scoprire se il successo agli Emmy e in madre patria poteva essere senza polemiche, e come sempre capita, ho fatto bene.
Con queste due stagioni Veep finisce per conquistare: a quei personaggi strani e strampalati si inizia a voler bene, ad amare i loro tic, le loro frustrazioni, a vedere in quell’eterna perdente della vicepresidente, una donna che garantisce ogni volta una mezzora ricca di ironia e intelligenza comica.
26 ottobre 2015
My(+)Expo - Cronaca di una fila annunciata
Ore 5.30 di mercoledì 21 ottobre: suona la sveglia.
Con gli occhi ancora pesanti, con la colazione che non ne vuol sapere di andar giù, con il sole che deve ancora sorgere, io e il giovine ci alziamo e partiamo direzione Milano, direzione Expo.
Dentro di noi rimpiangiamo amaramente di non aver approfittato della freschezza primaverile, delle ferie d'agosto, di quell'estate che sembrava non finire, e di esserci tanto per cambiare ridotti agli ultimi giorni per andare dove già sappiamo quello che ci aspetta: FILE.
File interminabili.
Così è già in autostrada, dove il navigatore impostato con meta finale il parcheggio prenotato (16 euri), continua a far avanzare l'orario d'arrivo.
Dalle promesse e speranzose 8.48. scendiamo dall'auto alle 10.05, grazie code (a tratti), grazie ingorgo subito dopo i 10.000 caselli che convergono in sole 3 corsie, grazie navigatore che in realtà quel parcheggio non lo sapevi riconoscere troppo bene.
Con gli occhi ancora pesanti, con la colazione che non ne vuol sapere di andar giù, con il sole che deve ancora sorgere, io e il giovine ci alziamo e partiamo direzione Milano, direzione Expo.
Dentro di noi rimpiangiamo amaramente di non aver approfittato della freschezza primaverile, delle ferie d'agosto, di quell'estate che sembrava non finire, e di esserci tanto per cambiare ridotti agli ultimi giorni per andare dove già sappiamo quello che ci aspetta: FILE.
File interminabili.
Così è già in autostrada, dove il navigatore impostato con meta finale il parcheggio prenotato (16 euri), continua a far avanzare l'orario d'arrivo.
Dalle promesse e speranzose 8.48. scendiamo dall'auto alle 10.05, grazie code (a tratti), grazie ingorgo subito dopo i 10.000 caselli che convergono in sole 3 corsie, grazie navigatore che in realtà quel parcheggio non lo sapevi riconoscere troppo bene.
Biglietto, Prego! - Il Boxoffice del Weekend
Sorpresa Italia!
Se il flop della commedia Poli Opposi aveva fatto pensare al peggio per le altre commedie sentimentali, Scamarcio e la Chiatti fanno ricredere, superando quelli che erano invece i filmoni della settimana: Crimson Peak che sta fuori dal podio e The Walk che incassa una miseria e si ferma all'ottavo posto.
Suburra continua invece a difendersi bene, mentre restano fuori altre novità su cui si puntava come il vincitore di Cannes Dheepan, il documentario Wolfpack e il thriller Dark Places, a favore dei titoli sicuri che imperversano in classifica da settimane.
I dettagli:
1 Io che amo solo te
week-end € 1.204.453 (totale: 1.206.249)
2 Hotel Transylvania 2
week-end € 1.142.655 (totale: 7.951.318)
3 Suburra
week-end € 1.031.482 (totale: 3.515.726)
4 Crimson Peak
week-end € 761.069 (totale: 761.069)
5 Game Therapy
week-end € 740.647 (totale: 741.085)
6 Maze Runner - La fuga
week-end € 621.291 (totale: 2.238.420)
7 Inside Out
week-end € 579.900 (totale: 24.478.396)
8 The Walk
week-end € 568.840 (totale: 568.840)
9 Lo stagista inaspettato
week-end € 553.000 (totale: 1.600.000)
10 Sopravvissuto - The Martian
week-end € 388.000 (totale: 6.700.000)
Se il flop della commedia Poli Opposi aveva fatto pensare al peggio per le altre commedie sentimentali, Scamarcio e la Chiatti fanno ricredere, superando quelli che erano invece i filmoni della settimana: Crimson Peak che sta fuori dal podio e The Walk che incassa una miseria e si ferma all'ottavo posto.
Suburra continua invece a difendersi bene, mentre restano fuori altre novità su cui si puntava come il vincitore di Cannes Dheepan, il documentario Wolfpack e il thriller Dark Places, a favore dei titoli sicuri che imperversano in classifica da settimane.
I dettagli:
1 Io che amo solo te
week-end € 1.204.453 (totale: 1.206.249)
2 Hotel Transylvania 2
week-end € 1.142.655 (totale: 7.951.318)
3 Suburra
week-end € 1.031.482 (totale: 3.515.726)
4 Crimson Peak
week-end € 761.069 (totale: 761.069)
5 Game Therapy
week-end € 740.647 (totale: 741.085)
6 Maze Runner - La fuga
week-end € 621.291 (totale: 2.238.420)
7 Inside Out
week-end € 579.900 (totale: 24.478.396)
8 The Walk
week-end € 568.840 (totale: 568.840)
9 Lo stagista inaspettato
week-end € 553.000 (totale: 1.600.000)
10 Sopravvissuto - The Martian
week-end € 388.000 (totale: 6.700.000)
25 ottobre 2015
Rumour Has It - Le News dal Mondo del Cinema
Apriamo le news con il felice sodalizio tra i fratelli Coen e George Clooney che presto (febbraio 2016) rivedremo insieme in Ave, Cesare! ma che continueranno la loro collaborazione anche in futuro.
I ruoli saranno però diversi, con George che passa dietro la macchina da presa a dirigere Suburbicum, una sceneggiatura dei due.
Gli ingredienti per un film coeniano doc ci sono tutti: ambientazione anni '50, genere noir.
Ora non resta che aspettare la fine delle trattative e l'inizio di quelle per casting e riprese.
Due anni fa Alexandros Avranas ha scosso il pubblico bel Festival di Venezia compresa la sottoscritta con Miss Violence.
Ora il regista greco, come il collega Lathimos, esce dai confini nazionali, e sbarca in Polonia con un cast internazionale che comprende Jim Carrey, Charlotte Gaingsbour, Agata Kulesza (vista in Ida), e Marton Czokas.
Insieme racconteranno l'incredibile storia vera di un caso di omicidio risolto grazie agli indizi trovati in un romanzo la cui trama ricorda anche troppo quanto successo.
La sceneggiatura di True Crimes è ad opera di Jeremy Brock, il regista de L'ultimo re di Scozia che nel 2008 si interessò alla vicenda portata alla luce del giornalista del New Yorker David Grann.
Le riprese inizieranno la prossima settimana a Cracovia, si prospetta un film decisamente interessante.
Da regista cult degli anni '80 e '90, a stella poco brillante che gli studios non producono.
Joe Dante è riuscito ad uscire dall'anonimato grazie alla commedia horror Burying the Ex, presentata fuori concorso a Venezia lo scorso anno ma mai arrivata nelle nostre sale. Ora pare che la fortuna inizi a girare dalla sua, viso che la casa produttrice Goldcrest finanzierà il suo Labirintus.
Protagonista di questo nuovo film, una coppia di investigatori ed esperti di fenomeni sovrannaturali che andranno in Ungheria, nei pressi delle catacombe del castello di Buda, ad esplorare una struttura sovietica per le ricerche scientifiche abbandonata da anni.
Inutile dire che troveranno pane per i loro denti, e che questo ritorno del Dante dei vecchi tempi, convince già sulla carta.
Lo avevamo detto la settimana scorsa, lo torniamo a ribadire oggi: Charlize Theron c'ha preso gusto con i film d'azione.
Sarà lei, affiancata da James McAvoy la protagonista di The Coldest City, film diretto da David Leitch le cui riprese inizieranno a novembre tra Berlino e Budapest.
La storia, ambientata negli anni '80, è quella di una spia che deve fare i conti con la morte di un agente sotto copertura dell'MI6.
Non si prospetta nulla di eclatante, ma diamo speranza a questa bella coppia.
Rassicurano solo fino ad un certo punto le parole del regista Rob Marshall sulle sue intenzioni su Mary Poppins.
Sul sito Vulture ha infatti dichiarato che il film non sarà né un reboot né un sequel ma una extention, che vedrà la bambinaia alle prese con nuove storie ambientate però dopo quella della famiglia Banks.
Ad essere usati come soggetto sono infatti i vari libri che la scrittrice P. L. Travers scrisse con protagonista l'eroina, finora mai sfruttati.
Il rischio di non accontentare i tanti fan fedeli all'originale è alto, e per questo, si sta cercando e sperando di coinvolgere anche Julie Andrews in un piccolo ruolo.
Resta ancora segreto, invece, chi sostituirà l'attrice nel ruolo principale.
Passiamo al piccolo schermo, e non si può non aprire con la notizia che ha fatto felici milioni di fan e che ha intasato i canali social negli ultimi giorni.
Sua benedetta signora Netflix è infatti riuscita nell'ennesimo colpaccio: riportare in vita le Gilmore Girls.
La serie conclusasi non al meglio e non con il benestare della sua creatrice Amy Sherman-Palladino nel 2007, tornerà infatti nella piattaforma on demand con quattro nuovi episodi della durata di 90 minuti ciascuno.
Le trattative con il cast originale sono appena iniziate ma il produttore Daniel e Amy Sherman-Palladino si dicono fiduciosi, e noi con loro.
Pare che ritroveremo Stars Hollow nei giorni nostri, a scoprire cosa ne è stato di Lorelai e Rory a 8 anni di distanza da quell'addio.
Iniziamo a fremere!
Fremere non fa, invece, il nuovo progetto di Shonda Rhimes.
La produttrice dei serial più di successo degli ultimi tempi sta infatti rischiosamente tentando di fare un sequel di... Romeo e Giulietta!
Ambientando questa serie dopo la morte dei due innamorati e concentrandosi sugli effetti che questa ha avuto sulle due famiglie rivali dei Capuleti e dei Montecchi, un altro matrimonio contrastato sarà al centro della scena, quello tra l'amico di Romeo, Benvolio, e Rosaline, cugina di Giulietta.
Still Star-Crossed è tratta dall'omonimo romanzo di Melinda Taub e vede Heather Mitchell alla sceneggiatura.
Rimaniamo scettici.
24 ottobre 2015
The Falling
E' già Ieri. -2014-
Siamo di nuovo in un collegio femminile, ma questo volta non siamo né agli inizi del '900 né in Australia.
Siamo infatti nel 1969, in Inghilterra, ed entriamo in un ambiente scolastico rigido e puritano, in cui la bella Abigail si distingue dalle altre.
Sicura di sé, matura, ha perso la verginità, e agli occhi della sua migliore amica, Lydia, che la venera, la ammira, e forse ne è anche infatuata, è cambiata.
La loro amicizia si incrina per i cambiamenti -impercettibili inizialmente- via via sempre più profondi che l'aver sperimentato le gioie del sesso porta ad Abigail, che si concede senza troppe remore anche al fratello di Lydia, scatenando una gelosia dalle conseguenze inaspettate.
Qualcosa di strano succede quando Abbie si sente male, ha piccoli attacchi, piccoli tic, svenimenti che porteranno alla tragica scoperta: è incinta. Ma non sarà un segreto scomodo, non verrà trattato come qualcosa di sconveniente o umiliante, la notizia si sparge, la soluzione sembra semplice, finchè i malesseri aumentano.
Abbie è solo la prima delle allieve che iniziano ad avere questi sintomi, una stessa reazione: svenimenti collettivi, mancanza di forze, sintomi che si propagano a tutto il cerchio ristretto di chi a Abbie è vicino, a partire dall'enigmatica Lydia.
Si tratta di emulazione?
Si tratta di una strana epidemia?
Cosa succede in quella scuola, a quelle ragazze che finiscono ricoverate, analizzate da psicologi, accusate di isterismo?
Non aspettatevi un thriller o un film del mistero, quello che Carol Morley confeziona è un film che punta tutto sullo stile e sull'estetica, su una ricerca fotografica e musicale che lascia inevitabilmente il segno.
Si entra pian piano in questo ritmo che culla, che quasi fa sognare, ma se la prima parte, nella descrizione dell'amicizia particolare che lega l'arrabbiata (con il mondo, con la madre agorafobica, con il fratello provolone) Lydia alla bella Abigail tutto fila liscia, tutto sembra perfetto incastonando anche una natura che si fa pittorica, tutto cede invece nella seconda parte, con i malesseri che si propagano, con le urla e gli sbotti che si fanno sentire, e con strane soluzioni che cercano di scavare a fondo nella psicologia di una protagonista tanto difficile.
Non aiuta quindi un finale quasi patetico a incasellare bene il film, che prende chiaramente spunto dal Picnic ad Hanging Rock visto ieri, ma non ne tocca gli stessi vertici.
La colpa potrebbe essere ascritta a una troppa calcata Maisie Williams, che abbandonate le vesti vendicative di Arya Stark, non abbandona quel muso lungo che la contraddistingue messo in ombra dall'esordiente Florence Pugh.
Oppure essere data a una regia che spinge troppo, che si atteggia, quasi, ricercando il sensazionalismo, il manierismo.
Lasciando in sospeso una soluzione al mistero di un'epidemia che non si spiega, The Falling lascia in sospeso anche un vero e proprio giudizio, che viene influenzato dalla grazia e dall'estetica del suo inizio, da quella musica composta da Tracey Thorn che è incantevole e dalle splendide parole del poeta William Wordsworth, leitmotiv nel film.
Tutto questo fa dimenticare la confusione, la poca chiarezza che cresce man mano che si prosegue la visione, lasciando così incantati, dubitanti e poco convinti.
Siamo di nuovo in un collegio femminile, ma questo volta non siamo né agli inizi del '900 né in Australia.
Siamo infatti nel 1969, in Inghilterra, ed entriamo in un ambiente scolastico rigido e puritano, in cui la bella Abigail si distingue dalle altre.
Sicura di sé, matura, ha perso la verginità, e agli occhi della sua migliore amica, Lydia, che la venera, la ammira, e forse ne è anche infatuata, è cambiata.
La loro amicizia si incrina per i cambiamenti -impercettibili inizialmente- via via sempre più profondi che l'aver sperimentato le gioie del sesso porta ad Abigail, che si concede senza troppe remore anche al fratello di Lydia, scatenando una gelosia dalle conseguenze inaspettate.
Qualcosa di strano succede quando Abbie si sente male, ha piccoli attacchi, piccoli tic, svenimenti che porteranno alla tragica scoperta: è incinta. Ma non sarà un segreto scomodo, non verrà trattato come qualcosa di sconveniente o umiliante, la notizia si sparge, la soluzione sembra semplice, finchè i malesseri aumentano.
Abbie è solo la prima delle allieve che iniziano ad avere questi sintomi, una stessa reazione: svenimenti collettivi, mancanza di forze, sintomi che si propagano a tutto il cerchio ristretto di chi a Abbie è vicino, a partire dall'enigmatica Lydia.
Si tratta di emulazione?
Si tratta di una strana epidemia?
Cosa succede in quella scuola, a quelle ragazze che finiscono ricoverate, analizzate da psicologi, accusate di isterismo?
Non aspettatevi un thriller o un film del mistero, quello che Carol Morley confeziona è un film che punta tutto sullo stile e sull'estetica, su una ricerca fotografica e musicale che lascia inevitabilmente il segno.
Si entra pian piano in questo ritmo che culla, che quasi fa sognare, ma se la prima parte, nella descrizione dell'amicizia particolare che lega l'arrabbiata (con il mondo, con la madre agorafobica, con il fratello provolone) Lydia alla bella Abigail tutto fila liscia, tutto sembra perfetto incastonando anche una natura che si fa pittorica, tutto cede invece nella seconda parte, con i malesseri che si propagano, con le urla e gli sbotti che si fanno sentire, e con strane soluzioni che cercano di scavare a fondo nella psicologia di una protagonista tanto difficile.
Non aiuta quindi un finale quasi patetico a incasellare bene il film, che prende chiaramente spunto dal Picnic ad Hanging Rock visto ieri, ma non ne tocca gli stessi vertici.
La colpa potrebbe essere ascritta a una troppa calcata Maisie Williams, che abbandonate le vesti vendicative di Arya Stark, non abbandona quel muso lungo che la contraddistingue messo in ombra dall'esordiente Florence Pugh.
Oppure essere data a una regia che spinge troppo, che si atteggia, quasi, ricercando il sensazionalismo, il manierismo.
Lasciando in sospeso una soluzione al mistero di un'epidemia che non si spiega, The Falling lascia in sospeso anche un vero e proprio giudizio, che viene influenzato dalla grazia e dall'estetica del suo inizio, da quella musica composta da Tracey Thorn che è incantevole e dalle splendide parole del poeta William Wordsworth, leitmotiv nel film.
Tutto questo fa dimenticare la confusione, la poca chiarezza che cresce man mano che si prosegue la visione, lasciando così incantati, dubitanti e poco convinti.
23 ottobre 2015
Picnic ad Hanging Rock
Once Upon a Time. -1975-
14 febbraio 1900.
San Valentino.
In una gita scolastica all’interno del parco di Hanging Rock, quattro ragazze, alunne di un collegio privato femminile, spariscono nel nulla.
Questo film è una ricostruzione di quegli eventi, e delle indagini che ne seguirono.
14 febbraio 1900.
San Valentino.
In una gita scolastica all’interno del parco di Hanging Rock, quattro ragazze, alunne di un collegio privato femminile, spariscono nel nulla.
Questo film è una ricostruzione di quegli eventi, e delle indagini che ne seguirono.
22 ottobre 2015
Silenzio in Sala - Le Nuove Uscite al Cinema
Siete pronti a non guardar giù? A rabbrividire in atmosfere gotiche? A cercare soluzioni su omicidi misteriosi? A scoprire la forza di sette fratelli? A vedere una palma d'oro? O semplicemente a concedervi del romanticismo in Puglia?
Tutto questo ve lo offre il cinema italiano in questo weekend ricco di uscite mooolto interessanti che non dovreste perdere, e allora, via con i consigli:
The Walk
Robert Zemeckis torna al cinema e lo fa alla grande, raccontando l’impresa di Philippe Petit che nel 1974 attraversò sospeso su un cavo la distanza tra le due torri gemelle.
Ad interpretarlo il bel Joseph Gordon-Levitt.
Chi soffre di vertigini (come la sottoscritta) è avvertito, ci sarà di che scatenare l’ansia.
Trailer
Crimson Peak
Un horror gotico, dai toni cupi, diretto dal maestro del genere Guillermo del Toro.
Il gran cast composto da Jessica Chastain, Mia Wasikowska, Tom Hiddleston e pure Charlie Hunnam fa già fremere, si corre quindi senza troppi indugi al cinema, a godere di questo racconto fatto di allucinazioni e misteri dal sapore d’altri tempi.
Trailer
Dark Places
Tratto da un altro romanzo di quella Gillian Flynn che c’ha regalato l’ottimo Gone Girl, questa storia di omicidi irrisolti e misteriosi non sembra averne lo stesso spessore.
E non bastano Charlize Theron e Christina Hendricks e le giovani promesse Nicholas Hoult, Chloë Grace Moretz e Tye Sheridan a farmi cambiare idea.
Trailer
Dheepan – Una Nuova Vita
Arriva anche in Italia l’ultimo vincitore del Festival di Cannes.
Jacques Audiard ci racconta la storia di una fuga da una guerra civile, sconosciuti che si fingono una famiglia, che cercano rifugio a Parigi trovando un’apparente calma finchè la violenza non scoppia nuovamente.
Un dramma decisamente contemporaneo adatto al pubblico d’essai che non teme la pesantezza.
Trailer
The Wolfpack
Una storia vera, un documentario Premio della giuria al Sundance 2015.
La storia è quella di sette fratelli tenuti prigionieri dal padre nel loro appartamento a Manhattan, che escono raramente (9 volte all’anno al massimo) per non essere contaminati dal mondo esterno.
L’unica loro compagnia erano i film, da imitare e vedere e rivedere mentre il padre-Dio lo permetteva.
Da segnare.
Trailer
Io che amo solo te
La Puglia, o meglio Polignano a Mare, vera protagonista, di una storia d’amore che si sta per coronare e di una che ha dovuto essere messa in un angolo anni or sono.
Riccardo Scamarcio e Laura Chiatti compongono la prima coppia, Maria Pia Calzone e Michele Placido la seconda.
Aria di nostalgia e romanticismo che però attirano fin là.
Trailer
Viva la Sposa
Ascanio Celestini torna alla regia e torna ad essere protagonista.
Il risultato è però un pasticciaccio parecchio brutto nelle periferie romane.
Per credere, leggete QUI.
Game Therapy
Basta davvero poco ormai per confezionare un film: basta prendere un manipolo di youtuber diventati vere e proprie star, metterle davanti alla macchina da presa e imbastire una trama che prevede genitori preoccupati e realtà virtuale, sperando che i giovani se ne freghino di queste banalità o della mancanza di doti recitative per fare incasso.
La tristezza.
Trailer
La Bugia Bianca
Film indipendente italiano che troverà poco spazio nella distribuzione.
La storia è quella di una giovane universitaria della Bosnia, che vede riaperte ferite che si vogliono dimenticare risalenti alla guerra che sconvolse il suo Paese.
Seriosità nell'aria.
Trailer
Sei tutto quello che voglio
Gran poco spazio troverà anche questa commedia di e con Dado Martino, che racconta il desiderio di un romantico morto sotto attacco di panico, di dire addio alla fidanzata.
Amatorialismo di cui si può fare a meno.
Trailer
Effetti Indesiderati
Eccolo qui il terzo film nostrano di cui non si sentiva il bisogno.
Ancora una volta si prende spunto dalla crisi per creare una serie di gag da equivoci stancante.
Tre fratelli, infatti, iniziano loro malgrado una produzione di mozzarelle di bufala contaminate da una bevanda energizzante, che sveglierà gli animi e gli ardori sopiti dei loro compaesani.
Trailer
Tutto questo ve lo offre il cinema italiano in questo weekend ricco di uscite mooolto interessanti che non dovreste perdere, e allora, via con i consigli:
The Walk
Robert Zemeckis torna al cinema e lo fa alla grande, raccontando l’impresa di Philippe Petit che nel 1974 attraversò sospeso su un cavo la distanza tra le due torri gemelle.
Ad interpretarlo il bel Joseph Gordon-Levitt.
Chi soffre di vertigini (come la sottoscritta) è avvertito, ci sarà di che scatenare l’ansia.
Trailer
Crimson Peak
Un horror gotico, dai toni cupi, diretto dal maestro del genere Guillermo del Toro.
Il gran cast composto da Jessica Chastain, Mia Wasikowska, Tom Hiddleston e pure Charlie Hunnam fa già fremere, si corre quindi senza troppi indugi al cinema, a godere di questo racconto fatto di allucinazioni e misteri dal sapore d’altri tempi.
Trailer
Dark Places
Tratto da un altro romanzo di quella Gillian Flynn che c’ha regalato l’ottimo Gone Girl, questa storia di omicidi irrisolti e misteriosi non sembra averne lo stesso spessore.
E non bastano Charlize Theron e Christina Hendricks e le giovani promesse Nicholas Hoult, Chloë Grace Moretz e Tye Sheridan a farmi cambiare idea.
Trailer
Dheepan – Una Nuova Vita
Arriva anche in Italia l’ultimo vincitore del Festival di Cannes.
Jacques Audiard ci racconta la storia di una fuga da una guerra civile, sconosciuti che si fingono una famiglia, che cercano rifugio a Parigi trovando un’apparente calma finchè la violenza non scoppia nuovamente.
Un dramma decisamente contemporaneo adatto al pubblico d’essai che non teme la pesantezza.
Trailer
The Wolfpack
Una storia vera, un documentario Premio della giuria al Sundance 2015.
La storia è quella di sette fratelli tenuti prigionieri dal padre nel loro appartamento a Manhattan, che escono raramente (9 volte all’anno al massimo) per non essere contaminati dal mondo esterno.
L’unica loro compagnia erano i film, da imitare e vedere e rivedere mentre il padre-Dio lo permetteva.
Da segnare.
Trailer
Io che amo solo te
La Puglia, o meglio Polignano a Mare, vera protagonista, di una storia d’amore che si sta per coronare e di una che ha dovuto essere messa in un angolo anni or sono.
Riccardo Scamarcio e Laura Chiatti compongono la prima coppia, Maria Pia Calzone e Michele Placido la seconda.
Aria di nostalgia e romanticismo che però attirano fin là.
Trailer
Viva la Sposa
Ascanio Celestini torna alla regia e torna ad essere protagonista.
Il risultato è però un pasticciaccio parecchio brutto nelle periferie romane.
Per credere, leggete QUI.
Basta davvero poco ormai per confezionare un film: basta prendere un manipolo di youtuber diventati vere e proprie star, metterle davanti alla macchina da presa e imbastire una trama che prevede genitori preoccupati e realtà virtuale, sperando che i giovani se ne freghino di queste banalità o della mancanza di doti recitative per fare incasso.
La tristezza.
Trailer
La Bugia Bianca
Film indipendente italiano che troverà poco spazio nella distribuzione.
La storia è quella di una giovane universitaria della Bosnia, che vede riaperte ferite che si vogliono dimenticare risalenti alla guerra che sconvolse il suo Paese.
Seriosità nell'aria.
Trailer
Sei tutto quello che voglio
Gran poco spazio troverà anche questa commedia di e con Dado Martino, che racconta il desiderio di un romantico morto sotto attacco di panico, di dire addio alla fidanzata.
Amatorialismo di cui si può fare a meno.
Trailer
Effetti Indesiderati
Eccolo qui il terzo film nostrano di cui non si sentiva il bisogno.
Ancora una volta si prende spunto dalla crisi per creare una serie di gag da equivoci stancante.
Tre fratelli, infatti, iniziano loro malgrado una produzione di mozzarelle di bufala contaminate da una bevanda energizzante, che sveglierà gli animi e gli ardori sopiti dei loro compaesani.
Trailer
21 ottobre 2015
Suburra
Andiamo al Cinema
C’è del marcio a Roma.
E lo si capisce dai giornali e dai telegiornali con l’inchiesta Roma Capitale, lo si capisce da quel cinema di Claudio Caligari che con colpevole ritardo sto scoprendo solo in questi giorni, e lo si capisce andando in sala a vedere Suburra.
Del marcio che a quanto pare Stefano Sollima si diverte a mostrarci, visto che sua è anche la serie Romanzo Criminale, che di criminalità romana va da sé parlava, e sua è anche la serie Gomorra, dove Roma si vede in piccola parte pur facendo intendere certi legami con quella camorra senza scrupoli che da regista c’ha impressionato nel mostrarci.
Ora Sollima torna al cinema, per raccontarci di una Roma in cui tutto il marcio si intreccia, in cui scorrono fiumi di sangue, oltre che di pioggia, in cui l’apocalisse sembra sempre più drasticamente vicina.
C’è del marcio a Roma.
E lo si capisce dai giornali e dai telegiornali con l’inchiesta Roma Capitale, lo si capisce da quel cinema di Claudio Caligari che con colpevole ritardo sto scoprendo solo in questi giorni, e lo si capisce andando in sala a vedere Suburra.
Del marcio che a quanto pare Stefano Sollima si diverte a mostrarci, visto che sua è anche la serie Romanzo Criminale, che di criminalità romana va da sé parlava, e sua è anche la serie Gomorra, dove Roma si vede in piccola parte pur facendo intendere certi legami con quella camorra senza scrupoli che da regista c’ha impressionato nel mostrarci.
Ora Sollima torna al cinema, per raccontarci di una Roma in cui tutto il marcio si intreccia, in cui scorrono fiumi di sangue, oltre che di pioggia, in cui l’apocalisse sembra sempre più drasticamente vicina.
20 ottobre 2015
Se io fossi regista...
In questo martedì 20 ottobre il buon Kris Kelvin di Solaris ha posto a noi della blogosfera una sfida: se foste dei registi, che film vi sareste divertiti a girare?
La domanda non è così banale come sembra, non basta elencare i propri film del cuore, perché -come per me- non sempre sarebbero stati divertenti, stimolanti, o semplicemente possibili da realizzare con le proprie forze
E poi, non è che il seguire tutto il dietro le quinte, tutto il logorante lavoro di produzione, tolga poi tutta quella magia che invece ritroviamo su schermo, togliendoci anche la possibilità di chiederci come sia stato possibile il tutto?
E allora, dopo questa introduzione, e dopo un lungo riflettere, questi sono i 5 film con cui mi sarebbe piaciuto misurarmi, e a rispondere è il cuore, la mente, l’indole e la natura.
Insomma, se fossi un regista di qualità, avrei diretto:
La domanda non è così banale come sembra, non basta elencare i propri film del cuore, perché -come per me- non sempre sarebbero stati divertenti, stimolanti, o semplicemente possibili da realizzare con le proprie forze
E poi, non è che il seguire tutto il dietro le quinte, tutto il logorante lavoro di produzione, tolga poi tutta quella magia che invece ritroviamo su schermo, togliendoci anche la possibilità di chiederci come sia stato possibile il tutto?
E allora, dopo questa introduzione, e dopo un lungo riflettere, questi sono i 5 film con cui mi sarebbe piaciuto misurarmi, e a rispondere è il cuore, la mente, l’indole e la natura.
Insomma, se fossi un regista di qualità, avrei diretto:
5. James Bond
19 ottobre 2015
Narcos
Quando i film si fanno ad episodi.
Pablo Escobar.
Un nome diventato leggenda.
Ma se mi aveste chiesto, perché?
Bè, vi avrei risposto, la droga, lo spaccio mondiale, il suo averla fatta franca per anni con la polizia.
E basta, davvero poco altro conoscevo sul fantomatico Pablo e sulla sua Colombia.
Fortuna allora che ci pensa Netflix a colmare certe lacune storiche, e lo fa con una serie da cui non vi scollerete facilmente, capace di conquistare dal primo episodio non solo per ciò che racconta, ma soprattutto per come lo racconta.
Pablo Escobar.
Un nome diventato leggenda.
Ma se mi aveste chiesto, perché?
Bè, vi avrei risposto, la droga, lo spaccio mondiale, il suo averla fatta franca per anni con la polizia.
E basta, davvero poco altro conoscevo sul fantomatico Pablo e sulla sua Colombia.
Fortuna allora che ci pensa Netflix a colmare certe lacune storiche, e lo fa con una serie da cui non vi scollerete facilmente, capace di conquistare dal primo episodio non solo per ciò che racconta, ma soprattutto per come lo racconta.
Biglietto, Prego! - Il Boxoffice del Weekend
Tante le nuove uscite al cinema, tanti (ma non troppi) i cambiamenti in classifica.
Resiste infatti l'animazione di Transylvania al primo posto, ma se dal podio scende la Pixar, entrano di prepotenza la romanità di Suburra e il Maze Runner dal target adolescenziale.
Ci si aspettava di certo qualcosina di più per la coppia De Niro-Hathaway che si ferma al sesto posto, mentre fa capolino Helen Mirren quasi a fondo top 10. Fuori, purtroppo, The Lobster, complice sicuramente una distribuzione non delle migliori.
I dettagli:
1 Hotel Transylvania 2
week-end € 2.464.803 (totale: 6.467.329)
2 Suburra
week-end € 1.742.182 (totale: 1.958.832)
3 Maze Runner - La fuga
week-end € 1.318.275 (totale: 1.318.308)
4 Inside Out
week-end € 1.307.804 (totale: 23.670.626)
5 Sopravvissuto - The Martian
week-end € 927.500 (totale: 6.136.782)
6 Lo stagista inaspettato
week-end € 824.808 (totale: 824.963)
7 Black Mass - L'ultimo gangster
week-end € 471.761 (totale: 2.001.561)
8 Poli Opposti
week-end € 450.996 (totale: 1.431.329)
9 Woman in Gold
week-end € 430.043 (totale: 432.090)
10 Padri e figlie
week-end € 362.058 (totale: 2.937.688)
Resiste infatti l'animazione di Transylvania al primo posto, ma se dal podio scende la Pixar, entrano di prepotenza la romanità di Suburra e il Maze Runner dal target adolescenziale.
Ci si aspettava di certo qualcosina di più per la coppia De Niro-Hathaway che si ferma al sesto posto, mentre fa capolino Helen Mirren quasi a fondo top 10. Fuori, purtroppo, The Lobster, complice sicuramente una distribuzione non delle migliori.
I dettagli:
1 Hotel Transylvania 2
week-end € 2.464.803 (totale: 6.467.329)
2 Suburra
week-end € 1.742.182 (totale: 1.958.832)
3 Maze Runner - La fuga
week-end € 1.318.275 (totale: 1.318.308)
4 Inside Out
week-end € 1.307.804 (totale: 23.670.626)
5 Sopravvissuto - The Martian
week-end € 927.500 (totale: 6.136.782)
6 Lo stagista inaspettato
week-end € 824.808 (totale: 824.963)
7 Black Mass - L'ultimo gangster
week-end € 471.761 (totale: 2.001.561)
8 Poli Opposti
week-end € 450.996 (totale: 1.431.329)
9 Woman in Gold
week-end € 430.043 (totale: 432.090)
10 Padri e figlie
week-end € 362.058 (totale: 2.937.688)
18 ottobre 2015
Rumour Has It - Le News dal Mondo del Cinema
Dopo il sì a un tanto inatteso quanto pericoloso sequel come Trainspotting 2, che riunirà tutto il cast originale, Danny Boyle non si ferma più e sta decidendo se dirigere anche 28 mesi dopo, sequel dell’apocalittico 28 giorni dopo da lui diretto nel 2002 e che sarebbe così il terzo capitolo vista la presenza di 28 settimane dopo di Juan Carlos Fresnadillo del 2007.
Nulla è ancora certo però, Boyle si è detto fiduciosa ma sarà il copione a decidere se questa storia di zombie arrivata prima dell’ondata di questi ultimi tempi, fa ancora per lui.
Proprio con Boyle lo vedremo presto nei panni di Steve Jobs, ma Michael Fassbender prosegue spedito la sua carriera e arriva all’adattamento in corso di The Snowman, romanzo best seller di Jo Nesbo. Alla regia non ci sarà Martin Scorsese, che inizialmente si era detto interessato, ma Tomas Alfredson che curerà anche la sceneggiatura.
Ad affiancare Fassbender, la lanciatissima Rebecca Ferguson, vista nell’ultima Mission Impossible, e pure lei impegnata in trattative pure con Ridley Scott per Alien: Paradise Lost, il sequel di Prometeus.
Nel biopic su Steve Jobs ci sarà pure Kate Winslet, e ora che ha ripreso a lavorare dopo una pausa concessasi negli ultimi anni, mette in agenda un altro ruolo carismatico e interessante.
Solo il suo nome è una certezza per il film biografico su Elizabeth "Lee" Miller, che fu prima musa di Pablo Picasso e Man Ray, poi fotografa che proprio da quest’ultimo imparò la tecnica per poi dedicarsi a reportage sulle violenze durante la II Guerra Mondiale.
Mancano quindi sia lo sceneggiatore che il regista, ma già la sola presenza della Winslet in questo biopic fa drizzare le antenne.
Abbandonare il prossimo progetto di Richard Linklater potrebbe sembrare una follia, ma non se sei Jennifer Lawrence e non se gli preferisci il prossimo progetto di Darren Aronofsky (per quanto dopo il biblico Noah che ancora non ho avuto il coraggio di vedere, le sue quotazioni siano scese).
L’attrice ha deciso infatti di uscire dal The Rosie Project di cui sarebbe stata la protagonista, per entrare in trattative per un film di cui ancora non si conosce nulla, se non che le riprese inizieranno in primavera.
Non resta che restare in attesa, e speranzosi.
Per un uomo che se ne va, invece, una donna che lo sostituisce.
Sarà strano guardare The Gray Man quando uscirà, e immaginarci al posto di Charlize Theron, Brad Pitt. L’attore ha infatti rinunciato all’ingaggio del film dei fratelli Joe e Anthony Russo in cui avrebbe dovuto interpretare un esperto killer della CIA costretto a fuggire e proteggere le due figlie che non sapeva di avere, inseguito dai suoi nemici.
Immaginando ovvi cambiamenti della trama, resta ancora in sospeso il nome del regista coinvolto, di certo la scelta di Pitt di chiamarsene fuori, sembra in linea con la carriera più impegnata che sta seguendo mentre l’inserimento di Charlize è in linea con la sua voglia di azione.
Wes Anderson ci tiene alla privacy, e cerca di non far trapelare nulla sulla sua prossima lavorazione.
Ma fortunatamente, qualcosa sappiamo, ovvero che il regista tornerà a lavorare con la tecnica della stop motion e che dopo le volpi del bellissimo Fantastic Mr. Fox, userà come protagonisti dei cani.
Tante anche le altre idee che gli girano per la testa, come una collaborazione con il fido Roman Coppola per un film dal sentore corale/simultaneo, e un omaggio a L’oro di Napoli di De Sica anche se non si sa, ovviamente, in che chiave.
L’importante è che comunque Wes sia bello impegnato, noi rimaniamo in attesa di ammirare i frutti.
Passiamo infine al piccolo schermo, con nomi importanti impegnati finalmente in nuovi progetti.
Ryan Murphy, l’instancabile, collaborerà ancora con Gwyneth Paltrow dopo averla coinvolta in Glee, e l’argomento sarà nuovamente musicale.
Insieme hanno infatti sviluppato One Hit Wonders, un drama musicale che vede la stessa Paltrow protagonista nei panni di una cantante che ha conosciuto il successo con una sola canzone 30 anni fa, ormai. Ora si ritrova a condividere l’appartamento con un gattara, e non si lascerà quindi sfuggire la proposta di un’etichetta di mettere insieme una band con altre meteore degli anni ’90. Nonostante i dubbi iniziali, il successo sembra tornare a bussare alle loro porte.
Dopo aver dichiarato che con la sesta stagione, Girls finirà, Lena Dunham non perde tempo, e HBO le dà fiducia dandole la possibilità di dirigere e produrre il pilot di una nuova serie, Max. Con lei anche lo sceneggiatore di Girls, Murray Miller, per raccontare di una giovane giornalista che negli anni ’60 venne coinvolta dal movimento femminista. A darle corpo, Lisa Joyce .
Strano che non fosse successo prima, ma ora anche un’altra opera di George R.R. Martin arriverà sul piccolo schermo. Per la precisione il racconto noir mannaro (questa la sua definizione) The Skin Trade, del 1988, con protagonisti l’addetto ai recuperi crediti Willie Flambeaux e l’investigatore privato Randi Wade che scoprono un oscuro segreto sugli omicidi che stanno sconvolgendo la loro città.
A curarne la sceneggiatura, l’ha spuntata Kalinda Vazquez, di Once Upon a Time, a produrlo, il canale Cinemax.
17 ottobre 2015
Standby
E' già Ieri. -2014-
Lui è un dublinese che suona il contrabasso in un gruppo che fa rock anni '50 senza troppo successo, in una Dublino piuttosto deprimente in cui è tornato a vivere con il padre e i suoi amici depressi e divorziati, e in cui lavora con la madre nell'ufficio informazioni turistiche dell’aeroporto.
Lei è un’americana di passaggio a Dublino, che aspetta di andare a Parigi per la grande occasione come illustratrice di libri per bambini, ha un fidanzato ad aspettarla a New York, avvocato ben dotato.
I due, ovviamente, si incontrano all'aeroporto, con lei alla ricerca di un hotel dove stare per una notte, lui a darle quell'informazione.
Sembrerebbe la più classica delle commedie boy meets girl, con tanto di notte da passare insieme per le strade dublinesi, tante Guinness da scolarsi, tanto di cui parlare e conoscersi.
Lui è un dublinese che suona il contrabasso in un gruppo che fa rock anni '50 senza troppo successo, in una Dublino piuttosto deprimente in cui è tornato a vivere con il padre e i suoi amici depressi e divorziati, e in cui lavora con la madre nell'ufficio informazioni turistiche dell’aeroporto.
Lei è un’americana di passaggio a Dublino, che aspetta di andare a Parigi per la grande occasione come illustratrice di libri per bambini, ha un fidanzato ad aspettarla a New York, avvocato ben dotato.
I due, ovviamente, si incontrano all'aeroporto, con lei alla ricerca di un hotel dove stare per una notte, lui a darle quell'informazione.
Sembrerebbe la più classica delle commedie boy meets girl, con tanto di notte da passare insieme per le strade dublinesi, tante Guinness da scolarsi, tanto di cui parlare e conoscersi.
16 ottobre 2015
La vita è facile ad occhi chiusi
Andiamo al Cinema
Miglior film.
Miglior regista.
Miglior attore.
Miglior attrice rivelazione.
Miglior sceneggiatura.
Miglior colonna sonora.
Film che rappresenterà la Spagna ai prossimi premi Oscar.
Tutto questo è in patria La vita è facile ad occhi chiusi, e questa volta i titolisti italiani non hanno sbagliato, Living is easy with eyes closed è un verso di John Lennon in Stawberry Fields Forever, scelto non a caso visto che John Lennon stesso è fondamentale in questo film che altro non è che un on the road alla ricerca del Beatles, impegnato in Almerìa nelle riprese del film Come ho vinto la guerra.
Miglior film.
Miglior regista.
Miglior attore.
Miglior attrice rivelazione.
Miglior sceneggiatura.
Miglior colonna sonora.
Film che rappresenterà la Spagna ai prossimi premi Oscar.
Tutto questo è in patria La vita è facile ad occhi chiusi, e questa volta i titolisti italiani non hanno sbagliato, Living is easy with eyes closed è un verso di John Lennon in Stawberry Fields Forever, scelto non a caso visto che John Lennon stesso è fondamentale in questo film che altro non è che un on the road alla ricerca del Beatles, impegnato in Almerìa nelle riprese del film Come ho vinto la guerra.
15 ottobre 2015
Silenzio in Sala - Le Nuove Uscite al Cinema
Piove fuori dalla finestra?
Per fortuna al cinema piovono tanti bei titoli che possono rasserenare le nostre grige giornate!
Da non perdere: un dramma denso e criminale tutto italiano, e una commedia grottesca firmata da un genio greco, ma non mancano le commedie più leggere, i film a target adolescenziale, le piccole perle più indipendenti.
Insomma, come sempre il buio della sala si offre come un ottimo rifugio:
Suburra
Allergici ai film italiani?
Questa volta affrontate il pericolo, perchè per questo Suburra ne varrà la pena, non fosse altro che per il nome del regista, quel certo Stefano Sollima che sta dietro il successo delle serie Gomorra e Romanzo Criminale, e degli scrittori Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini dal cui romanzo è tratto il film.
Trailer
The Lobster
Yorgos Lanthimos esce dalla sua Grecia e abbraccia lo star system.
Colin Farrell, Rachel Weisz e Olivia Colman danno vita a un futuro imprecisato dove essere single è un reato e dopo una certa età si è costretti a ricercare l'anima gemella in un hotel/prigione, pena: la trasformazioni in animale.
Grottesco e assurdo quanto basta, c'è di che correre immediatamente al cinema!
Trailer
Woman in Gold
Una storia vera, di un passato recente (fine anni '90) ma che affonda le radici ad un torto avvenuto durante la II Guerra Mondiale.
Helen Mirren è grandiosa, ma per sapere di più sul film, leggete QUI la sua recensione.
Lo Stagista Inaspettato
Commedia in stile Nancy Meyers, leggera e disincantata impreziosita (forse) da un Robert De Niro che ormai non disdegna più i ruoli più semplici.
In questo caso è un vedovo che decide di ricominciare la sua vita come stagista diventando l'assistente del grande capo Anne Hathaway, va da sé rigida e precisina, senza l'ombra dell'amore.
Cliché dietro l'angolo, ma per una serata senza troppe pretese si va sul sicuro.
Trailer
Maze Runner - La Fuga
Prosegue la saga labirintica, alla ricerca della verità dietro questi giochi.
Il fratellino minore di Hunger Games continua a sembrare minore sotto ogni aspetto, e quindi è consigliato solo a chi se ne era appassionato.
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Fuck you, Prof!
Commedia tedesca del 2013, viene ripescata chissà perchè solo ora.
Ci troviamo di fronte ai classici mezzi comici dello scambio di identità, con un rapinatore che scontata la sua pena si finge professore per recuperare il bottino nascosto nella fondamenta della scuola dove va ad insegnare.
Umorismo sboccato e quasi scontato, evitabile.
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La Nostra Quarantena
Film italiano, impegnato, che promette fin troppa seriosità.
Il tema è quello dei marinai non pagati che nel dicembre del 2013 si barricarono nella loro nave chiedendo gli stipendi arretrati, mentre nel frattempo papa Francesco faceva visita alla città di Cagliari.
La presenza di Francesca Neri non fa che appesantire l'atmosfera.
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Rosso Mille Miglia
Sullo sfondo della storica corsa automobilistica nasce l'amore tra un'italiana trapiantata a Berlino il cui nonno era un campione della gara, e di un meccanico che sogna da sempre di poterci partecipare.
Peccato che i due siano interpretati da Martina Stella e da Fabio Troiano, e che in queste commedie con venature drammatiche noi italiani non siamo mai troppo forti.
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Leone nel Basilico
Troverà gran poco spazio quest'avventura tra un'antipatica e egoista donna del sud a Roma e un bambino che le viene affidato per caso da una madre stravagante.
Non lo si rimpiangerà.
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Il bambino che scoprì il mondo
Film di animazione brasiliano del 2013 che grazie alla Cineteca di Bologna arriva fino a noi.
Si promette tanta poesia, nella scoperta da parte di un bambino vissuto da sempre in mezzo all'amata natura, di quella città grigia e grande in cui il padre è andato alla ricerca di un lavoro.
Adatto più ai grandi, che ai più piccoli.
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Per fortuna al cinema piovono tanti bei titoli che possono rasserenare le nostre grige giornate!
Da non perdere: un dramma denso e criminale tutto italiano, e una commedia grottesca firmata da un genio greco, ma non mancano le commedie più leggere, i film a target adolescenziale, le piccole perle più indipendenti.
Insomma, come sempre il buio della sala si offre come un ottimo rifugio:
Suburra
Allergici ai film italiani?
Questa volta affrontate il pericolo, perchè per questo Suburra ne varrà la pena, non fosse altro che per il nome del regista, quel certo Stefano Sollima che sta dietro il successo delle serie Gomorra e Romanzo Criminale, e degli scrittori Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini dal cui romanzo è tratto il film.
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The Lobster
Yorgos Lanthimos esce dalla sua Grecia e abbraccia lo star system.
Colin Farrell, Rachel Weisz e Olivia Colman danno vita a un futuro imprecisato dove essere single è un reato e dopo una certa età si è costretti a ricercare l'anima gemella in un hotel/prigione, pena: la trasformazioni in animale.
Grottesco e assurdo quanto basta, c'è di che correre immediatamente al cinema!
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Woman in Gold
Una storia vera, di un passato recente (fine anni '90) ma che affonda le radici ad un torto avvenuto durante la II Guerra Mondiale.
Helen Mirren è grandiosa, ma per sapere di più sul film, leggete QUI la sua recensione.
Lo Stagista Inaspettato
Commedia in stile Nancy Meyers, leggera e disincantata impreziosita (forse) da un Robert De Niro che ormai non disdegna più i ruoli più semplici.
In questo caso è un vedovo che decide di ricominciare la sua vita come stagista diventando l'assistente del grande capo Anne Hathaway, va da sé rigida e precisina, senza l'ombra dell'amore.
Cliché dietro l'angolo, ma per una serata senza troppe pretese si va sul sicuro.
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Maze Runner - La Fuga
Prosegue la saga labirintica, alla ricerca della verità dietro questi giochi.
Il fratellino minore di Hunger Games continua a sembrare minore sotto ogni aspetto, e quindi è consigliato solo a chi se ne era appassionato.
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Fuck you, Prof!
Commedia tedesca del 2013, viene ripescata chissà perchè solo ora.
Ci troviamo di fronte ai classici mezzi comici dello scambio di identità, con un rapinatore che scontata la sua pena si finge professore per recuperare il bottino nascosto nella fondamenta della scuola dove va ad insegnare.
Umorismo sboccato e quasi scontato, evitabile.
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La Nostra Quarantena
Film italiano, impegnato, che promette fin troppa seriosità.
Il tema è quello dei marinai non pagati che nel dicembre del 2013 si barricarono nella loro nave chiedendo gli stipendi arretrati, mentre nel frattempo papa Francesco faceva visita alla città di Cagliari.
La presenza di Francesca Neri non fa che appesantire l'atmosfera.
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Rosso Mille Miglia
Sullo sfondo della storica corsa automobilistica nasce l'amore tra un'italiana trapiantata a Berlino il cui nonno era un campione della gara, e di un meccanico che sogna da sempre di poterci partecipare.
Peccato che i due siano interpretati da Martina Stella e da Fabio Troiano, e che in queste commedie con venature drammatiche noi italiani non siamo mai troppo forti.
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Leone nel Basilico
Troverà gran poco spazio quest'avventura tra un'antipatica e egoista donna del sud a Roma e un bambino che le viene affidato per caso da una madre stravagante.
Non lo si rimpiangerà.
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Il bambino che scoprì il mondo
Film di animazione brasiliano del 2013 che grazie alla Cineteca di Bologna arriva fino a noi.
Si promette tanta poesia, nella scoperta da parte di un bambino vissuto da sempre in mezzo all'amata natura, di quella città grigia e grande in cui il padre è andato alla ricerca di un lavoro.
Adatto più ai grandi, che ai più piccoli.
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