E' già Ieri -2016-
Un bassotto, dentro una gabbia, viene portato in canile.
Un bassotto, da quel canile, finisce in una famiglia tanto ricca quanto problematica, composta da un padre a suo modo amorevole, una madre ligia e severa, che risponde con pazienza a tutte le domande di un bambino scampato a una malattia e che ora, per premio, ha un bassotto, che adora e ama. Peccato che quel bassotto non si confà alla vita ordinata e pulita della famiglia: abbaia di notte, sporca in casa, non obbedisce. Ma quel bambino non ci sta a farlo rimanere chiuso in una gabbia, lo libera, lo fa sfogare, gli dà da mangiare.
Ma quel bassotto si sente male. Quel bassotto viene portato dal veterinario per l'eutanasia.
Ma l'infermiera di turno non ci sta, lo ruba, scappa, e se lo porta a casa.
Quella stessa infermiera, timida e goffa, incontra il suo ex amore, e lo segue, con bassotto al seguito in uno strano viaggio on the road, dove pure autostoppisti mariachi salgano a bordo.
Stacco.
Pubblicità assurda.
Pagine
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31 maggio 2017
30 maggio 2017
Comedy: Girlboss - Catastrophe S03
Girlboss
Vita e miracoli di Sophia Amoruso.
Come chi è Sophia Amoruso?
Una delle più giovani imprenditrici d'America, capace di fatturare nel giro di pochi anni 23 milioni di dollari, di sfruttare il web ai suoi esordi creando un mercato digitale?
Sophia Amoruso, la creatrice e fondatrice di Nasty Gal, azienda partita dal piccolo -di una stanza scombinata e disordinata di Los Angeles- per poi essere riconosciuta a livello mondiale, salvo dichiarare banca rotta un paio di anni fa.
Vita e miracoli di Sophia Amoruso.
Come chi è Sophia Amoruso?
Una delle più giovani imprenditrici d'America, capace di fatturare nel giro di pochi anni 23 milioni di dollari, di sfruttare il web ai suoi esordi creando un mercato digitale?
Sophia Amoruso, la creatrice e fondatrice di Nasty Gal, azienda partita dal piccolo -di una stanza scombinata e disordinata di Los Angeles- per poi essere riconosciuta a livello mondiale, salvo dichiarare banca rotta un paio di anni fa.
28 maggio 2017
La Domenica Scrivo - O Vorrei Scrivere
Per la seconda domenica di fila, non volevo scrivere.
Non perchè mancasse l'ispirazione -che come si vede è arrivata, a suo modo- ma perchè il tempo è tiranno, il trasloco imminente, e io mi sono trasformata in un'imbianchina tuttofare.
Vorrei scrivere della difficile scelta dei colori giusti, dell'infinità di sfumature esistenti, della luce che comunque questi colori li cambia, gli accostamenti che li cambiano, e non sembrano mai gli stessi, mai, a due occhi diversi.
Vorrei chiedermi e chiedere quante mani di pittura servono per riempire un'intera stanza, quanti millesimi di millimetri sono necessari per occuparla tutta di vernice, un po' come quanti colpi sono stati necessari a Doctor Who per uscire da una giornata che si ripete e riapprodare in Heaven Sent nel suo pianeta Natale.
Vorrei parlare della poesia che sta dietro la scelta del colore e del suo essere coperto, della bellezza del modificare pareti, stanze, con un semplice bianco, che non cancella, ma esalta.
27 maggio 2017
I Nostri Ragazzi
E' Già Ieri -2014-
Due coppie.
Una borghese in modo appariscente, ricca e fredda, una borghese in modo radical, con tanti libri, tanta cultura, tanta umanità.
Due fratelli.
Uno alto, serio e avvocato dei colpevoli, con le conoscenze giuste, uno basso, buono, pediatra dal cuore d'oro.
Due cugini.
Una ricca e che dal padre ha preso la poca sensibilità e i vizi, uno succube, ma allo stesso tempo un po' innamorato, chissà, represso, di certo.
Due cene.
Una che è un rito, poco sentito e sempre uguale, con le solite dinamiche di due coppie diverse che cercano di coesistere, una per cercare una soluzione per l'indicibile, per mettere un cerotto a un danno ormai irreparabile, con le dinamiche perse, smarrite, finite all'opposto.
Due coppie.
Una borghese in modo appariscente, ricca e fredda, una borghese in modo radical, con tanti libri, tanta cultura, tanta umanità.
Due fratelli.
Uno alto, serio e avvocato dei colpevoli, con le conoscenze giuste, uno basso, buono, pediatra dal cuore d'oro.
Due cugini.
Una ricca e che dal padre ha preso la poca sensibilità e i vizi, uno succube, ma allo stesso tempo un po' innamorato, chissà, represso, di certo.
Due cene.
Una che è un rito, poco sentito e sempre uguale, con le solite dinamiche di due coppie diverse che cercano di coesistere, una per cercare una soluzione per l'indicibile, per mettere un cerotto a un danno ormai irreparabile, con le dinamiche perse, smarrite, finite all'opposto.
26 maggio 2017
La Felicità è un Sistema Complesso
E' già Ieri. -2015-
Lo scorso anno, il cinema italiano ha dato il meglio di sé.
Quest'anno ancora deve esprimersi al suo meglio, con qualche pellicola che fa eccezione e le vere sorprese rimandate al prossimo autunno. Restano però lacune da colmare, pellicole acclamate uscite in sala nel passato più recente che mi erano sfuggite, vuoi per lo snobismo che non nascondo verso una certa pesantezza che il nostro cinema spesso ha, vuoi per una distribuzione non sempre supportativa.
Di Valerio Mastandrea mi posso fidare.
È uno di quegli attori non belli, ma che mi piacciono tanto, tanto romano, ma non per questo fastidioso, parecchio esposto, ma comunque genuino. Mastandrea, poi, li sceglie con cura i progetti in cui entrare, e così, questo La felicità è un sistema complesso, fin dal titolo, era lì, in lista ad aspettare il suo momento.
Saranno state le aspettative? Saranno stati gli entusiasmi letti qui e là?
Non lo so, ma questa volta, per me, Mastandrea ha toppato, la storia ha toppato, e non tutto è andato a segno.
Lo scorso anno, il cinema italiano ha dato il meglio di sé.
Quest'anno ancora deve esprimersi al suo meglio, con qualche pellicola che fa eccezione e le vere sorprese rimandate al prossimo autunno. Restano però lacune da colmare, pellicole acclamate uscite in sala nel passato più recente che mi erano sfuggite, vuoi per lo snobismo che non nascondo verso una certa pesantezza che il nostro cinema spesso ha, vuoi per una distribuzione non sempre supportativa.
Di Valerio Mastandrea mi posso fidare.
È uno di quegli attori non belli, ma che mi piacciono tanto, tanto romano, ma non per questo fastidioso, parecchio esposto, ma comunque genuino. Mastandrea, poi, li sceglie con cura i progetti in cui entrare, e così, questo La felicità è un sistema complesso, fin dal titolo, era lì, in lista ad aspettare il suo momento.
Saranno state le aspettative? Saranno stati gli entusiasmi letti qui e là?
Non lo so, ma questa volta, per me, Mastandrea ha toppato, la storia ha toppato, e non tutto è andato a segno.
25 maggio 2017
Silenzio in Sala - Le Uscite al Cinema del 25 Maggio
Il titolo di punta, c'è.
Anche se ormai ha stancato.
Il resto, sono riempitivi che difficilmente troveranno davvero posto e che i distributori sono andati a pescare chissà dove.
Sì, l'estate sta arrivando.
Pirati dei Caraibi - La Vendetta di Salazar
Siamo arrivati alla quinta avventura di Jack Sparrow, e io mi ero annoiata pure con la prima.
Non riusciranno un ripetitivo Johnny Depp né il malvagio Javier Bardem a farmi cambiare idea, lascio spazio ai fan.
Trailer
Ritratto di famiglia con tempesta
Dal Giappone, un film sulla crisi di famiglia, sulla rivoluzione della vita di uno scrittore dopo il divorzio. I ritmi, sono quelli orientali, ma la storia ha il suo fascino.
Trailer
47 metri
Ancora bellezze al bagno, ancora uno squalo a incutere timore e paura. Non c'è Blake Lively ma ci sono Mandy Moore e Claire Holt, in un horror poco originale made in Gran Bretagna altamente claustrofobico.
Trailer
Alamar
Arriva nelle nostre sale con giusto 8 anni di ritardo questo film messicano. Anche in questo caso i ritmi sono lenti, quelli richiesti per salutare un nipote, mostrandogli tradizioni e riti, prima della partenza per Roma.
Radical chic quanto basta, ma forse troppo.
Trailer
2night
Romcom italiana, con il più classico degli espedienti: lui e lei si incontrano, iniziano a conoscersi, e qualcosa nasce.
Il tutto a Roma, all'interno di un auto. Matilde Gioli potrebbe essere un ulteriore invito alla visione, ma qualcosa non quadra.
Vedere il Trailer per capire
Cuori Puri
Amore contrapposto, differenza di età, di provenienza e famiglia.
Insomma, quella pesantezza made in Italy fuori stagione.
Trailer
Milano in the Cage - The Movie
Basta la locandina?
Basta il titolo?
Basta il Trailer
Cloud
Si raschia il fondo, distribuendo pure una commedia americana per famiglie del 2014, con protagonista un cane combina-guai e un inaffidabile dog-sitter.
Bambini, andate al parco.
Trailer
Anche se ormai ha stancato.
Il resto, sono riempitivi che difficilmente troveranno davvero posto e che i distributori sono andati a pescare chissà dove.
Sì, l'estate sta arrivando.
Pirati dei Caraibi - La Vendetta di Salazar
Siamo arrivati alla quinta avventura di Jack Sparrow, e io mi ero annoiata pure con la prima.
Non riusciranno un ripetitivo Johnny Depp né il malvagio Javier Bardem a farmi cambiare idea, lascio spazio ai fan.
Trailer
Ritratto di famiglia con tempesta
Dal Giappone, un film sulla crisi di famiglia, sulla rivoluzione della vita di uno scrittore dopo il divorzio. I ritmi, sono quelli orientali, ma la storia ha il suo fascino.
Trailer
47 metri
Ancora bellezze al bagno, ancora uno squalo a incutere timore e paura. Non c'è Blake Lively ma ci sono Mandy Moore e Claire Holt, in un horror poco originale made in Gran Bretagna altamente claustrofobico.
Trailer
Alamar
Arriva nelle nostre sale con giusto 8 anni di ritardo questo film messicano. Anche in questo caso i ritmi sono lenti, quelli richiesti per salutare un nipote, mostrandogli tradizioni e riti, prima della partenza per Roma.
Radical chic quanto basta, ma forse troppo.
Trailer
2night
Romcom italiana, con il più classico degli espedienti: lui e lei si incontrano, iniziano a conoscersi, e qualcosa nasce.
Il tutto a Roma, all'interno di un auto. Matilde Gioli potrebbe essere un ulteriore invito alla visione, ma qualcosa non quadra.
Vedere il Trailer per capire
Cuori Puri
Amore contrapposto, differenza di età, di provenienza e famiglia.
Insomma, quella pesantezza made in Italy fuori stagione.
Trailer
Milano in the Cage - The Movie
Basta la locandina?
Basta il titolo?
Basta il Trailer
Cloud
Si raschia il fondo, distribuendo pure una commedia americana per famiglie del 2014, con protagonista un cane combina-guai e un inaffidabile dog-sitter.
Bambini, andate al parco.
Trailer
24 maggio 2017
Fire Walk With Me
Once Upon a Time -1992-
Twin Peaks è tornato, questo ormai lo sanno tutti.
Lo sa anche il mio animo irrequieto che prega di avere tempo per vedere finalmente i nuovi episodi, ma l'attesa si può ingannare completando il ripasso necessario.
Fire Walk With Me, prequel realizzato quando la parola prequel non era ancora d'uso comune, era lì che aspettava il suo momento, aspettava ovviamente che finissi la seconda stagione di Twin Peaks, rimasta in sospeso per anni, rimasta appesa alla noia di episodi riempitivi e non certo esaltanti.
Ora che l'opera è stata completata e raccontata QUI, Laura Palmer la si può conoscere meglio.
Twin Peaks è tornato, questo ormai lo sanno tutti.
Lo sa anche il mio animo irrequieto che prega di avere tempo per vedere finalmente i nuovi episodi, ma l'attesa si può ingannare completando il ripasso necessario.
Fire Walk With Me, prequel realizzato quando la parola prequel non era ancora d'uso comune, era lì che aspettava il suo momento, aspettava ovviamente che finissi la seconda stagione di Twin Peaks, rimasta in sospeso per anni, rimasta appesa alla noia di episodi riempitivi e non certo esaltanti.
Ora che l'opera è stata completata e raccontata QUI, Laura Palmer la si può conoscere meglio.
23 maggio 2017
Scandal - Stagione 6
Mondo Serial
I fan sono una brutta bestia.
Parlo di quei fan che si accaniscono, che perdono la testa, che shippano e i focalizzano su un unico particolare.
Quei fan, sono quelli che le serie TV si trovano a dover accontentare, per andare avanti, per avere consenso.
E così, quella Shonda che solitamente dei fan se ne frega -diciamo- sacrificando pedine preziose dei suoi prodotti, in Scandal li ascolta, li ascolta fin troppo, e così facendo manda la serie a catafascio.
Già la stagione numero 6 non partiva sotto una buona stella, con Kerry Washington incinta, le riprese slittate, gli episodi ridotti, e la nostra eroina costretta in abiti mascheranti e mezzi busti.
Ma che il risultato finale fosse un pastiche in cui a mancare è la logica, non ce lo si aspettava.
I fan sono una brutta bestia.
Parlo di quei fan che si accaniscono, che perdono la testa, che shippano e i focalizzano su un unico particolare.
Quei fan, sono quelli che le serie TV si trovano a dover accontentare, per andare avanti, per avere consenso.
E così, quella Shonda che solitamente dei fan se ne frega -diciamo- sacrificando pedine preziose dei suoi prodotti, in Scandal li ascolta, li ascolta fin troppo, e così facendo manda la serie a catafascio.
Già la stagione numero 6 non partiva sotto una buona stella, con Kerry Washington incinta, le riprese slittate, gli episodi ridotti, e la nostra eroina costretta in abiti mascheranti e mezzi busti.
Ma che il risultato finale fosse un pastiche in cui a mancare è la logica, non ce lo si aspettava.
22 maggio 2017
Twin Peaks - Stagione 1-2
Mondo Serial
Lo dico? Lo dico.
Non è stato un recupero facile, quello di Twin Peaks.
Ma prima di venire subissata di "buh", di "non capisci niente", concedetemi qualche attenuante.
Primo (e unico punto), questa è la seconda visione di quella serie cult che scombussolò il piccolo schermo ormai 25 anni fa.
La prima volta, lo vidi quando ancora di serie TV me ne intendevo poco, quando avevo seguito Lost religiosamente il lunedì sera su Rai2 e lo streaming non era così gettonato.
Fu la mia prima rivoluzione: decidere cosa vedere, quando vederlo, senza interruzioni.
Ovviamente, fu anche l'amore e l'angoscia per una serie cult a tutti gli effetti.
Pure allora, però, c'era un però, lo stesso che ha decretato la cancellazione della serie al momento della sua messa in onda: una volta scoperto l'assassino di Laura Palmer, il mio interesse è scemato, quegli episodi tappabuchi non funzionavano, la mia soddisfazione, la curiosità erano state appagate, e Twin Peaks l'ho lasciato così, senza davvero concluderlo.
Lo dico? Lo dico.
Non è stato un recupero facile, quello di Twin Peaks.
Ma prima di venire subissata di "buh", di "non capisci niente", concedetemi qualche attenuante.
Primo (e unico punto), questa è la seconda visione di quella serie cult che scombussolò il piccolo schermo ormai 25 anni fa.
La prima volta, lo vidi quando ancora di serie TV me ne intendevo poco, quando avevo seguito Lost religiosamente il lunedì sera su Rai2 e lo streaming non era così gettonato.
Fu la mia prima rivoluzione: decidere cosa vedere, quando vederlo, senza interruzioni.
Ovviamente, fu anche l'amore e l'angoscia per una serie cult a tutti gli effetti.
Pure allora, però, c'era un però, lo stesso che ha decretato la cancellazione della serie al momento della sua messa in onda: una volta scoperto l'assassino di Laura Palmer, il mio interesse è scemato, quegli episodi tappabuchi non funzionavano, la mia soddisfazione, la curiosità erano state appagate, e Twin Peaks l'ho lasciato così, senza davvero concluderlo.
20 maggio 2017
Sette Minuti dopo la Mezzanotte
Andiamo al Cinema
Conor si alza, al mattino, solo.
Si alza, si prepara la colazione, prepara la lavatrice, stende la lavatrice ed esce per andare a scuola.
Un solo rantolo, improvviso, a scuotere questa solitudine, questo silenzio.
È quello di una madre che se ne sta lentamente andando, consumata dalla malattia, da quelle pillole che stanno vicino alla colazione di Conor, in dispensa.
Conor, così, è solo.
Solo nonostante una madre che ci prova ad essere forte, ma soccombe al dolore.
Solo nonostante una nonna fredda e altera, che combatte alzando muri, con la praticità, il suo dolore che non ha nome.
Solo nonostante un padre che arriva dall'America, ma resta poco, troppo poco, e ritorna presto alla sua vita che non comprende, non ha spazio fisico per Conor.
E Conor, allora, è solo. Solo almeno fino a sette minuti dopo la mezzanotte.
Conor si alza, al mattino, solo.
Si alza, si prepara la colazione, prepara la lavatrice, stende la lavatrice ed esce per andare a scuola.
Un solo rantolo, improvviso, a scuotere questa solitudine, questo silenzio.
È quello di una madre che se ne sta lentamente andando, consumata dalla malattia, da quelle pillole che stanno vicino alla colazione di Conor, in dispensa.
Conor, così, è solo.
Solo nonostante una madre che ci prova ad essere forte, ma soccombe al dolore.
Solo nonostante una nonna fredda e altera, che combatte alzando muri, con la praticità, il suo dolore che non ha nome.
Solo nonostante un padre che arriva dall'America, ma resta poco, troppo poco, e ritorna presto alla sua vita che non comprende, non ha spazio fisico per Conor.
E Conor, allora, è solo. Solo almeno fino a sette minuti dopo la mezzanotte.
19 maggio 2017
Scappa - Get Out
Andiamo al Cinema
Io e gli horror non abbiamo un bel rapporto, ormai è risaputo.
Troppo fifona io, troppo truculenti loro, o quando è peggio, con picchi di tensione e ansia che non so reggere.
Per dire, ho patito tantissimo la puntata 10x04 di una serie "leggera" come Doctor Who.
Quando l'horror chiama, però, in vesti che han fatto sfaceli in America diventando il caso dell'anno, rispondo, armata di giovine, di coperte e di biscotti, che la tensione la si nutre.
Io e gli horror non abbiamo un bel rapporto, ormai è risaputo.
Troppo fifona io, troppo truculenti loro, o quando è peggio, con picchi di tensione e ansia che non so reggere.
Per dire, ho patito tantissimo la puntata 10x04 di una serie "leggera" come Doctor Who.
Quando l'horror chiama, però, in vesti che han fatto sfaceli in America diventando il caso dell'anno, rispondo, armata di giovine, di coperte e di biscotti, che la tensione la si nutre.
18 maggio 2017
Silenzio in Sala - Le Uscite al Cinema del 18 Maggio
Un altro weekend vuoto al cinema?
No, fermi tutti, perchè anche se i titoli da richiamo mancano, ci sono piccole o grandi sorprese in uscita, che dividono i brividi e lacrime.
Poi sì, ci sono tanti, davvero troppi, film italiani che nessuno considererà, ed è cosa buona e giusta.
Scappa - Get Out
Caso cinematografico negli Stati Uniti, horror intelligente che sa parlare di razzismo e integrazione.
Convincerà anche me, allergica al genere dei brividi?
La risposta, domani.
Trailer
Sette Minuti dopo la Mezzanotte
Juan Antonio Bayona sembra essere tornato in forma dopo essere entrato nel magico mondo di Hollywood. Torna in piccolo, con un piccolo protagonista che si rifugia in un mondo di fantasia per affrontare la malattia della madre.
Da vedere.
Trailer
The Dinner
Dramma da camera, o da cena: due coppie, i rispettivi figli colpevoli di un crimine, una decisione da prendere.
Il romanzo La Cena di Herman Koch da cui il film è tratto, è alla sua terza trasposizione dopo quella tedesca di Menno Meyjes e quella italiana di Ivano De Matteo, Richard Gere, Laura Linney, Steve Coogan, Rebecca Hall, a reggere il confronto?
Trailer
La notte che mia madre ammazzò mio padre
Humor e mistero made in Spain, per toni esagerati e leggerezza assicurata.
Non tutto sembra funzionare, ma tant'è.
Trailer
Fortunata (in uscita sabato 20 maggio)
Sergio Castellitto alla regia, Margaret Mazzantini alla sceneggiatura, per l'unico film italiano in concorso a Cannes -nella sezione Un Certain Regard.
La storia di una madre single che prova a reinventarsi parrucchiera, con uomini problematici al seguito, ha dalla sua un buon cast composto da Jasmine Trinca, Stefano Accorsi, Alessandro Borghi, ma quell'aria radical chic che un po' allontana.
Trailer
Orecchie
Strana commedia italiana, à la Pirandello, che potrebbe stuzzicare.
Un protagonista impegna la sua giornata a risolvere il fischio alle orecchie che sente e cercando di capire chi sia quel Luigi, "l'amico" al cui funerale deve andare.
Trailer
I Peggiori
Si strizza l'occhio all'America, mescolando la crisi lavorativa alla commedia, in un tentativo di scia alla Smetto quando voglio.
Originalità e risate non garantite, però.
Trailer
Sicilian Ghost Story
Noir all'italiana, pardon, alla siciliana e con protagonisti bambini.
Tanta autorialità, ma anche no, grazie.
Trailer
My Italy
Quattro artisti, quattro storie sul loro vedere il nostro Paese, luogo di passaggio e lunghi soggiorni.
Amatorialità ne abbiamo.
Trailer
Alcolista
Produzione italiana per un film ambientato in America su un alcolista sui generis e i suoi tentativi di uccidere il vicino e uscire dal tunnel dell'alcool.
Tutti insieme: "Anche no".
Trailer
No, fermi tutti, perchè anche se i titoli da richiamo mancano, ci sono piccole o grandi sorprese in uscita, che dividono i brividi e lacrime.
Poi sì, ci sono tanti, davvero troppi, film italiani che nessuno considererà, ed è cosa buona e giusta.
Scappa - Get Out
Caso cinematografico negli Stati Uniti, horror intelligente che sa parlare di razzismo e integrazione.
Convincerà anche me, allergica al genere dei brividi?
La risposta, domani.
Trailer
Sette Minuti dopo la Mezzanotte
Juan Antonio Bayona sembra essere tornato in forma dopo essere entrato nel magico mondo di Hollywood. Torna in piccolo, con un piccolo protagonista che si rifugia in un mondo di fantasia per affrontare la malattia della madre.
Da vedere.
Trailer
The Dinner
Dramma da camera, o da cena: due coppie, i rispettivi figli colpevoli di un crimine, una decisione da prendere.
Il romanzo La Cena di Herman Koch da cui il film è tratto, è alla sua terza trasposizione dopo quella tedesca di Menno Meyjes e quella italiana di Ivano De Matteo, Richard Gere, Laura Linney, Steve Coogan, Rebecca Hall, a reggere il confronto?
Trailer
La notte che mia madre ammazzò mio padre
Humor e mistero made in Spain, per toni esagerati e leggerezza assicurata.
Non tutto sembra funzionare, ma tant'è.
Trailer
Fortunata (in uscita sabato 20 maggio)
Sergio Castellitto alla regia, Margaret Mazzantini alla sceneggiatura, per l'unico film italiano in concorso a Cannes -nella sezione Un Certain Regard.
La storia di una madre single che prova a reinventarsi parrucchiera, con uomini problematici al seguito, ha dalla sua un buon cast composto da Jasmine Trinca, Stefano Accorsi, Alessandro Borghi, ma quell'aria radical chic che un po' allontana.
Trailer
Orecchie
Strana commedia italiana, à la Pirandello, che potrebbe stuzzicare.
Un protagonista impegna la sua giornata a risolvere il fischio alle orecchie che sente e cercando di capire chi sia quel Luigi, "l'amico" al cui funerale deve andare.
Trailer
I Peggiori
Si strizza l'occhio all'America, mescolando la crisi lavorativa alla commedia, in un tentativo di scia alla Smetto quando voglio.
Originalità e risate non garantite, però.
Trailer
Sicilian Ghost Story
Noir all'italiana, pardon, alla siciliana e con protagonisti bambini.
Tanta autorialità, ma anche no, grazie.
Trailer
My Italy
Quattro artisti, quattro storie sul loro vedere il nostro Paese, luogo di passaggio e lunghi soggiorni.
Amatorialità ne abbiamo.
Trailer
Alcolista
Produzione italiana per un film ambientato in America su un alcolista sui generis e i suoi tentativi di uccidere il vicino e uscire dal tunnel dell'alcool.
Tutti insieme: "Anche no".
Trailer
17 maggio 2017
King Arthur
Andiamo al Cinema
Che Guy Ritchie fosse una questione tutta del giovine, l'ho detto.
Che però la leggenda di Re Artù, Charlie Hunnam e Jude Law siano più nel mio campo, va detto.
Motivo per cui, King Arthur lo si è andati a vedere senza storie.
Perchè, con tre nomi così, come resistere?
L'inizio è di quelli al cardiopalma, con elefanti giganti e tamarri, con una battaglia che promette sangue e morti, con un re che sacrifica il suo cavallo ma vince. Ovviamente, la vera guerra è un'altra, e il prologo mostra come il giovane Artù, sia riuscito a scappare dal suo castello, dal suo destino di erede al trono, da morte certa, per trovare rifugio in un bordello.
Qui, quel montaggio veloce e schizofrenico tipico di Guy Ritchie, ci mostra la sua veloce crescita, le cadute e le vittorie che lo portano ad essere un aitante signore della strada, con mani in pasta un po' ovunque, e la lingua, come le mani, parecchio lunga.
Il destino, lo riporta però di nuovo vicino a quel trono, con quella spada da estrarre e che solo riuscirà ad estrarre, e la sorte nuovamente segnata: il re, lo zio, spietato e malvagio, con vessilli neri come la morte, vuole la sua testa. Una banda di maghi e gli amici di sempre, lo proteggono.
E qui parte di nuovo il film, che mostra Artù combattere i suoi demoni e quel demone dello zio, programmare piani e affrontare un passato che non si ha il coraggio di guardare negli occhi, con cui si fatica a far pace.
Che Guy Ritchie fosse una questione tutta del giovine, l'ho detto.
Che però la leggenda di Re Artù, Charlie Hunnam e Jude Law siano più nel mio campo, va detto.
Motivo per cui, King Arthur lo si è andati a vedere senza storie.
Perchè, con tre nomi così, come resistere?
L'inizio è di quelli al cardiopalma, con elefanti giganti e tamarri, con una battaglia che promette sangue e morti, con un re che sacrifica il suo cavallo ma vince. Ovviamente, la vera guerra è un'altra, e il prologo mostra come il giovane Artù, sia riuscito a scappare dal suo castello, dal suo destino di erede al trono, da morte certa, per trovare rifugio in un bordello.
Qui, quel montaggio veloce e schizofrenico tipico di Guy Ritchie, ci mostra la sua veloce crescita, le cadute e le vittorie che lo portano ad essere un aitante signore della strada, con mani in pasta un po' ovunque, e la lingua, come le mani, parecchio lunga.
Il destino, lo riporta però di nuovo vicino a quel trono, con quella spada da estrarre e che solo riuscirà ad estrarre, e la sorte nuovamente segnata: il re, lo zio, spietato e malvagio, con vessilli neri come la morte, vuole la sua testa. Una banda di maghi e gli amici di sempre, lo proteggono.
E qui parte di nuovo il film, che mostra Artù combattere i suoi demoni e quel demone dello zio, programmare piani e affrontare un passato che non si ha il coraggio di guardare negli occhi, con cui si fatica a far pace.
16 maggio 2017
Sense8 - Stagione 2
Mondo Serial
La paura c'era.
La paura che dopo un esordio al cardiopalma e pieno di sentimento, ci si fosse lasciati andare per amore dei fan, c'era, eccome.
Colpa di quello speciale natalizio che condensava in appena 2 ore, troppo trash, troppe orge collettive, poca, troppa poca sostanza.
Perché i fan, quelli accaniti, sono brutte bestie, e sembra vadano sempre accontentati. Guardate cosa sta succedendo o è successo a Once Upon a Time o a Scandal, con ritorni di fiamma e scadenze nel ridicolo.
Per fortuna, quello di Natale era solo un regalo, un contentino vista la lunga attesa.
Con la seconda stagionei fratelli le sorelle Wachowski sono tornate in pista, riprendendo in mano le redini della storia lì dove l'avevamo lasciata.
La paura c'era.
La paura che dopo un esordio al cardiopalma e pieno di sentimento, ci si fosse lasciati andare per amore dei fan, c'era, eccome.
Colpa di quello speciale natalizio che condensava in appena 2 ore, troppo trash, troppe orge collettive, poca, troppa poca sostanza.
Perché i fan, quelli accaniti, sono brutte bestie, e sembra vadano sempre accontentati. Guardate cosa sta succedendo o è successo a Once Upon a Time o a Scandal, con ritorni di fiamma e scadenze nel ridicolo.
Per fortuna, quello di Natale era solo un regalo, un contentino vista la lunga attesa.
Con la seconda stagione
15 maggio 2017
Il Lunedì Leggo - Il Bizzarro Incidente del Tempo Rubato di Rachel Joyce
Il tempo, lo vorrei rubare io.
Lo vorrei rubare ai lavori sempre più pesanti e pressanti, al trasloco imminente, al sonno che avanza, e lo vorrei dedicare a leggere.
Che sì, il libro sul comodino ha iniziato a correre un po' di più, il suo protagonista, che corre, lo sento più vicino, ma sono ancora ben lontana dall'arrivare a conclusione.
E allora, pesco dalla libreria un libro che di tempo parla e di cui in realtà già brevemente avevo parlato.
L'autrice, è infatti la stessa del bellissimo L'imprevedibile viaggio di Harold Fry, in cui nonostante la poca originalità del titolo, la storia ormai ripetuta e ripetuta in letteratura di un vecchino che si mette in viaggio con i suoi ricordi, era stato un viaggio emozionante e pieno di bellezza.
Anche per questo avevo comprato questo secondo libro della Joyce, sorvolando su quel cognome tanto importante ma che nulla ha a che fare con James.
Ma soprattutto, Il Bizzarro Incidente del Tempo Rubato, l'ho portato di corsa in cassa per l'idea originale da cui è scaturito.
Lo vorrei rubare ai lavori sempre più pesanti e pressanti, al trasloco imminente, al sonno che avanza, e lo vorrei dedicare a leggere.
Che sì, il libro sul comodino ha iniziato a correre un po' di più, il suo protagonista, che corre, lo sento più vicino, ma sono ancora ben lontana dall'arrivare a conclusione.
E allora, pesco dalla libreria un libro che di tempo parla e di cui in realtà già brevemente avevo parlato.
L'autrice, è infatti la stessa del bellissimo L'imprevedibile viaggio di Harold Fry, in cui nonostante la poca originalità del titolo, la storia ormai ripetuta e ripetuta in letteratura di un vecchino che si mette in viaggio con i suoi ricordi, era stato un viaggio emozionante e pieno di bellezza.
Anche per questo avevo comprato questo secondo libro della Joyce, sorvolando su quel cognome tanto importante ma che nulla ha a che fare con James.
Ma soprattutto, Il Bizzarro Incidente del Tempo Rubato, l'ho portato di corsa in cassa per l'idea originale da cui è scaturito.
14 maggio 2017
La Domenica Scrivo - Domenica
Se scrivo, di domenica, c'è un perchè.
Ce n'è più di uno in realtà.
Tutto è nato dalla stanchezza rispetto alla precedente rubrica, quel Rumour Has It che raccoglieva le news dal mondo del cinema raccontando nuovi progetti, nuovi casting, nuovi film o serie TV in fase di produzione. Non mi esaltava dover cercare queste notizie, sintetizzarle in poche righe, perderci tempo quando la maggior parte era già stata scritta in ogni dove, e meglio, durante la settimana.
Tutto è nato da quella stanchezza che va di pari passo con l'avere un blog, quelle domande che portano a chiedersi se davvero qualcuno oltre lo schermo c'è, è interessato a sentire anche la tua, di opinione, e con la ripetizione, la routine, dell'avere 3 rubriche-3 film-1 serie TV di cui scrivere che finisce per appesantire il tutto.
E allora, mi dissi, scrivi.
Ce n'è più di uno in realtà.
Tutto è nato dalla stanchezza rispetto alla precedente rubrica, quel Rumour Has It che raccoglieva le news dal mondo del cinema raccontando nuovi progetti, nuovi casting, nuovi film o serie TV in fase di produzione. Non mi esaltava dover cercare queste notizie, sintetizzarle in poche righe, perderci tempo quando la maggior parte era già stata scritta in ogni dove, e meglio, durante la settimana.
Tutto è nato da quella stanchezza che va di pari passo con l'avere un blog, quelle domande che portano a chiedersi se davvero qualcuno oltre lo schermo c'è, è interessato a sentire anche la tua, di opinione, e con la ripetizione, la routine, dell'avere 3 rubriche-3 film-1 serie TV di cui scrivere che finisce per appesantire il tutto.
E allora, mi dissi, scrivi.
13 maggio 2017
Personal Shopper
Andiamo al Cinema
Maureen è una personal shopper.
Cosa che non diresti a una prima occhiata: veste semplice, piuttosto scialbo, senza grosso interesse. Il suo lavoro, invece, consiste nel visitare boutique, stilisti e sarti, alla ricerca dei pezzi giusti, dei vestiti e degli accessori migliori con cui la star per cui lavora si presenterà ai prossimi eventi. Con lei, il rapporto non è certo dei migliori, pretenziosa e snob com'è, con lei, però si incontra di rado, lascia borse e borsette, vaga per quell'appartamento lussuoso, con una punta di invidia verso quei vestiti bellissimi che non può o non potrebbe provare.
Maureen è una sensitiva.
Sente presenze, energie rimaste in sospeso. Le cerca, le segue, le interroga. Vaga per una casa vuota e abbandonata, ci passa la notte. Studia i sensitivi prima di lei, dalla pittrice - che dipinse in astratto anni prima dell'avvento dell'astrattismo, a Victor Hugo, che organizzava vere e proprie sedute spiritiche.
Maureen, in tutto questo, aspetta.
Maureen è una personal shopper.
Cosa che non diresti a una prima occhiata: veste semplice, piuttosto scialbo, senza grosso interesse. Il suo lavoro, invece, consiste nel visitare boutique, stilisti e sarti, alla ricerca dei pezzi giusti, dei vestiti e degli accessori migliori con cui la star per cui lavora si presenterà ai prossimi eventi. Con lei, il rapporto non è certo dei migliori, pretenziosa e snob com'è, con lei, però si incontra di rado, lascia borse e borsette, vaga per quell'appartamento lussuoso, con una punta di invidia verso quei vestiti bellissimi che non può o non potrebbe provare.
Maureen è una sensitiva.
Sente presenze, energie rimaste in sospeso. Le cerca, le segue, le interroga. Vaga per una casa vuota e abbandonata, ci passa la notte. Studia i sensitivi prima di lei, dalla pittrice - che dipinse in astratto anni prima dell'avvento dell'astrattismo, a Victor Hugo, che organizzava vere e proprie sedute spiritiche.
Maureen, in tutto questo, aspetta.
12 maggio 2017
Operazione U.N.C.L.E.
E' già Ieri -2015-
L'amante di Guy Ritchie in famiglia è il giovine.
L'ho strappato a forza da quei filmacci che guardava, l'ho educato al buon cinema mettendo da parte la sua voglia horror, ma ancora oggi, quando qualcuno gli chiede che film vedere, le sue uniche risposte sono The Snatch e Lock and Stock.
Io, contro Guy Ritchie, non ho nulla, anzi. Questi due film pure a me sono piaciuti, mi è piaciuta la sua regia pop, piena di ritmo, di acrobazie, ma diciamo che presto mi sono anche stancata. Diciamo che pure i suoi Sherlock Holmes mi hanno stancato, o forse mi ha stancato da subito Robert Downey Jr. e il suo fare da Robert Downey Jr. in ogni ruolo che ricopre.
Sarà per questo, allora, che Operazione U.N.C.L.E. lo avevo messo da parte, non ero corsa a vederlo al cinema -o perchè impegnata a vedere quei 4-5 film al giorno al Festival di Venezia- e finora era rimasto lì, in attesa.
La polvere, l'ho soffiata via in vista delle visione di King Arthur, ritorno in gran spolvero del buon Ritchie, questa volta impegnato in una rilettura rischiosa e ad alto tasso trash, ma se tra i protagonisti mi ci metti non solo Charlie Hunnam, ma pure Jude Law, che devo fare se non correre?
L'amante di Guy Ritchie in famiglia è il giovine.
L'ho strappato a forza da quei filmacci che guardava, l'ho educato al buon cinema mettendo da parte la sua voglia horror, ma ancora oggi, quando qualcuno gli chiede che film vedere, le sue uniche risposte sono The Snatch e Lock and Stock.
Io, contro Guy Ritchie, non ho nulla, anzi. Questi due film pure a me sono piaciuti, mi è piaciuta la sua regia pop, piena di ritmo, di acrobazie, ma diciamo che presto mi sono anche stancata. Diciamo che pure i suoi Sherlock Holmes mi hanno stancato, o forse mi ha stancato da subito Robert Downey Jr. e il suo fare da Robert Downey Jr. in ogni ruolo che ricopre.
Sarà per questo, allora, che Operazione U.N.C.L.E. lo avevo messo da parte, non ero corsa a vederlo al cinema -o perchè impegnata a vedere quei 4-5 film al giorno al Festival di Venezia- e finora era rimasto lì, in attesa.
La polvere, l'ho soffiata via in vista delle visione di King Arthur, ritorno in gran spolvero del buon Ritchie, questa volta impegnato in una rilettura rischiosa e ad alto tasso trash, ma se tra i protagonisti mi ci metti non solo Charlie Hunnam, ma pure Jude Law, che devo fare se non correre?
11 maggio 2017
Silenzio in Sala - Le Uscite al Cinema del 11 Maggio
Bastava avere un po' di pazienza, e la settimana che vede tante pellicole di grido, di richiamo, ma pure di qualità, eccola che arriva.
Nomi importanti tra registi e attori, e ovviamente qualche tappabuco che però difficilmente vedrà la luce.
Il consiglio, è di fare un giro sull'asino di Kusturica, oltre che tra spade nella roccia e navicelle spaziali.
King Arthur
Rilettura pop e piena di coolness della leggenda di re Artù firmata Guy Ritchie e con Charlie Hunnam e Jude Law.
Tre motivi che oscurano ogni dubbio.
Trailer
Song to Song
Terrence Malick sempre più prolifico sarà riuscito questa volta a cambiare registro o la lenta china dei suoi ultimi film, prosegue?
Di certo,e come sempre, il cast è di quelli da capogiro: Ryan Gosling, Rooney Mara, Michael Fassbender, Natalie Portman, Cate Blanchett, Holly Hunter, Val Kilmer, Iggy Pop, Patti Smith.
Trailer
Alien: Covenant
Lo dico? Non ho mai visto un Alien.
Rimedierò, perchè lo scalpitio che sento dietro questo nuovo capitolo della saga, ha stuzzicato la mia curiosità. E poi, c'è Fassbender.
Trailer
On the Milky Road
Come sempre esagerato, Kusturica ha incantato Venezia con un film folle, ma romantico come non mai. Monica Bellucci si rivela un'altra sorpresa, leggere QUI per credere.
This Beautiful Fantastic
Londra, una giovane con il sogno di diventare autrice di libri per bambini, un vedovo irascibile e un giardino in cui conoscersi. L'amicizia che nasce.
Insomma, il film giusto per me, anche per il cast che comprende Jessica Brown Findlay, Tom Wilkinson e Andrew Scott.
Trailer
Qualcosa di Troppo
Commedia dei sentimenti sulla crisi di coppia, i tradimenti, la messa in discussione di una vita intera come moglie e madre.
Nelle mani dei francesi, pur con la poca originalità, può uscirne qualcosa di interessante.
Trailer
Una settimana e un giorno
Per la religione ebraica, una settimana è quella da dedicare al lutto, il giorno in più servirà a un padre sconsolato per riprendersi e parlare del figlio perduto.
Da Israele, con troppo radicalchicchismo per la stagione.
Trailer
E se mi comprassi una sedia?
E se certi film italiani che mai arriveranno in sala, non uscissero più?
Trailer
Tutto quello che vuoi
Altra amicizia tra giovane e anziano, questa volta per le strade della capitale, questa volta senza il fascino inglese ma troppa, troppa romanità.
Quindi anche no, grazie.
Trailer
Richard Missione Africa
Le missioni in Africa sono sempre più gettonate. Ma qui si tratta di animazione di serie B per bambini in crisi di astinenza e genitori disperati.
Trailer
Nomi importanti tra registi e attori, e ovviamente qualche tappabuco che però difficilmente vedrà la luce.
Il consiglio, è di fare un giro sull'asino di Kusturica, oltre che tra spade nella roccia e navicelle spaziali.
King Arthur
Rilettura pop e piena di coolness della leggenda di re Artù firmata Guy Ritchie e con Charlie Hunnam e Jude Law.
Tre motivi che oscurano ogni dubbio.
Trailer
Song to Song
Terrence Malick sempre più prolifico sarà riuscito questa volta a cambiare registro o la lenta china dei suoi ultimi film, prosegue?
Di certo,e come sempre, il cast è di quelli da capogiro: Ryan Gosling, Rooney Mara, Michael Fassbender, Natalie Portman, Cate Blanchett, Holly Hunter, Val Kilmer, Iggy Pop, Patti Smith.
Trailer
Alien: Covenant
Lo dico? Non ho mai visto un Alien.
Rimedierò, perchè lo scalpitio che sento dietro questo nuovo capitolo della saga, ha stuzzicato la mia curiosità. E poi, c'è Fassbender.
Trailer
On the Milky Road
Come sempre esagerato, Kusturica ha incantato Venezia con un film folle, ma romantico come non mai. Monica Bellucci si rivela un'altra sorpresa, leggere QUI per credere.
This Beautiful Fantastic
Londra, una giovane con il sogno di diventare autrice di libri per bambini, un vedovo irascibile e un giardino in cui conoscersi. L'amicizia che nasce.
Insomma, il film giusto per me, anche per il cast che comprende Jessica Brown Findlay, Tom Wilkinson e Andrew Scott.
Trailer
Qualcosa di Troppo
Commedia dei sentimenti sulla crisi di coppia, i tradimenti, la messa in discussione di una vita intera come moglie e madre.
Nelle mani dei francesi, pur con la poca originalità, può uscirne qualcosa di interessante.
Trailer
Una settimana e un giorno
Per la religione ebraica, una settimana è quella da dedicare al lutto, il giorno in più servirà a un padre sconsolato per riprendersi e parlare del figlio perduto.
Da Israele, con troppo radicalchicchismo per la stagione.
Trailer
E se mi comprassi una sedia?
E se certi film italiani che mai arriveranno in sala, non uscissero più?
Trailer
Tutto quello che vuoi
Altra amicizia tra giovane e anziano, questa volta per le strade della capitale, questa volta senza il fascino inglese ma troppa, troppa romanità.
Quindi anche no, grazie.
Trailer
Richard Missione Africa
Le missioni in Africa sono sempre più gettonate. Ma qui si tratta di animazione di serie B per bambini in crisi di astinenza e genitori disperati.
Trailer
10 maggio 2017
Gold - La Grande Truffa
Andiamo al Cinema
Esistono ancora i cercatori d'oro?
A quanto pare sì.
O perlomeno esistevano negli anni '80, gli anni dell'alta finanza, dell'America incravattata pronta a quotare tutto e tutti in borsa, gli anni del vincere facile.
Come, questi anni non sono del tutto finiti?
Vero.
Sta di fatto che all'epoca di cercatori d'oro ce n'erano davvero, alla ricerca del "posto giusto", del momento giusto, in terre incontaminate da contaminare e trasformare in miniere a cielo aperto.
Il luogo giusto per Kenny Wells è l'Indonesia, lì, secondo il geologo e cercatore specializzato (in rame o bauxite o qualunque altro minerale pregiato) Mike Acosta, c'è un anello di fuoco, un anello pieno d'oro pronto per essere messo a nudo.
Esistono ancora i cercatori d'oro?
A quanto pare sì.
O perlomeno esistevano negli anni '80, gli anni dell'alta finanza, dell'America incravattata pronta a quotare tutto e tutti in borsa, gli anni del vincere facile.
Come, questi anni non sono del tutto finiti?
Vero.
Sta di fatto che all'epoca di cercatori d'oro ce n'erano davvero, alla ricerca del "posto giusto", del momento giusto, in terre incontaminate da contaminare e trasformare in miniere a cielo aperto.
Il luogo giusto per Kenny Wells è l'Indonesia, lì, secondo il geologo e cercatore specializzato (in rame o bauxite o qualunque altro minerale pregiato) Mike Acosta, c'è un anello di fuoco, un anello pieno d'oro pronto per essere messo a nudo.
9 maggio 2017
The Get Down - Stagione 1 Parte II
Mondo Serial
Era stata una sorpresa, bellissima.
Era stata una rumorosa gemma nel panorama Netflix con la firma di lusso di Baz Luhrmann.
Aveva i suoi difetti, The Get Down, ma sapeva come avvincere, come incantare.
È successo, però, che la prima stagione la si è divisa in due parti, per creare attesa, o per permettere nuova linfa a creatori e compositori.
È successo, però, che la seconda parte, tanto attesa inizialmente, sia passata nell'anonimato. Io, che pure seguo notizie, pure aggiorno i siti di streaming o di sottotitoli, monitoro i social, non mi sono accorta del suo ritorno datato 7 aprile.
Che è successo?
È successo che quei difetti, quei piccoli nei in una cornice molto pop, molto rap, molto ben studiata, hanno preso il sopravvento, rendendo The Get Down una soap opera ben musicata, ma neanche troppo.
Era stata una sorpresa, bellissima.
Era stata una rumorosa gemma nel panorama Netflix con la firma di lusso di Baz Luhrmann.
Aveva i suoi difetti, The Get Down, ma sapeva come avvincere, come incantare.
È successo, però, che la prima stagione la si è divisa in due parti, per creare attesa, o per permettere nuova linfa a creatori e compositori.
È successo, però, che la seconda parte, tanto attesa inizialmente, sia passata nell'anonimato. Io, che pure seguo notizie, pure aggiorno i siti di streaming o di sottotitoli, monitoro i social, non mi sono accorta del suo ritorno datato 7 aprile.
Che è successo?
È successo che quei difetti, quei piccoli nei in una cornice molto pop, molto rap, molto ben studiata, hanno preso il sopravvento, rendendo The Get Down una soap opera ben musicata, ma neanche troppo.
8 maggio 2017
Il Lunedì (Non) Leggo - Gli Incompiuti
Succede, no, che di tempo per leggere, e di voglia, non ce ne sia?
Succede che ti trovi alla sera stremata, in cui avresti anche mezzora per immergerti nelle pagine, ma preferisci concederla al sonno, che bussa prepotentemente alla porta.
Non aiuta l'avere sul comodino un libro con cui ancora non si è entrati in sintonia, in cui non si capisce dove si andrà a parare, come quel protagonista continuerà, nella sua corsa. Lo stile, è bellissimo, forse troppo colto per un momento che chiederebbe più leggerezza, quella leggerezza che fa sfogliare in velocità e a cui al momento giusto si torna.
Succede quindi che per questo lunedì non ho un libro di cui scrivere, ne avrei, di archiviati e negli scaffali, ma non saprei fra quelli quale scegliere.
Lo sguardo, impietoso, si sofferma allora sugli Incompiuti, su quei pochi libri che ho avuto il coraggio e la forza di rimettere al loro posto dopo qualche faticoso capitolo. Non era il loro momento, o erano stati e sono un acquisto sbagliato.
Perché in realtà fatico a metterlo in pratica il terzo dei diritti imprescrittibili di Daniel Pennac:
Un lettore ha il diritto e il dovere di smettere di leggere un libro che non gli piace, continuarlo, per forza, per una legge non scritta che provoca sensi di colpa e di abbandono, nuocerebbe ad entrambi.
E dopo averne parlato qui e là in altri lunedì, eccoli qui, i miei incompiuti.
Succede che ti trovi alla sera stremata, in cui avresti anche mezzora per immergerti nelle pagine, ma preferisci concederla al sonno, che bussa prepotentemente alla porta.
Non aiuta l'avere sul comodino un libro con cui ancora non si è entrati in sintonia, in cui non si capisce dove si andrà a parare, come quel protagonista continuerà, nella sua corsa. Lo stile, è bellissimo, forse troppo colto per un momento che chiederebbe più leggerezza, quella leggerezza che fa sfogliare in velocità e a cui al momento giusto si torna.
Succede quindi che per questo lunedì non ho un libro di cui scrivere, ne avrei, di archiviati e negli scaffali, ma non saprei fra quelli quale scegliere.
Lo sguardo, impietoso, si sofferma allora sugli Incompiuti, su quei pochi libri che ho avuto il coraggio e la forza di rimettere al loro posto dopo qualche faticoso capitolo. Non era il loro momento, o erano stati e sono un acquisto sbagliato.
Perché in realtà fatico a metterlo in pratica il terzo dei diritti imprescrittibili di Daniel Pennac:
Un lettore ha il diritto e il dovere di smettere di leggere un libro che non gli piace, continuarlo, per forza, per una legge non scritta che provoca sensi di colpa e di abbandono, nuocerebbe ad entrambi.
E dopo averne parlato qui e là in altri lunedì, eccoli qui, i miei incompiuti.
7 maggio 2017
La Domenica Scrivo - Scoperte
Parlo sempre di case, lo so.
Specifico, parlo sempre della mia futura casa, e del trasloco che ne consegue, lo so.
Ma che ci posso fare se in una settimana normale, a parte i tre film di cui già parlo, qualche sporadico episodio che riesco ad incastrare, il mio tempo si destreggia tra decisioni sulla casa, commissioni per la casa, lavori sulla casa?
Già, la casa è diventato il mio centro, ma non proprio come vorrei, anche se la luce, in fondo al tunnel, la vedo e a fine mese casa vorrà dire arredare, che già suona meglio.
In queste settimane e in questi mesi, però, casa mi ha dato parecchie soddisfazioni, mi ha fatto scoprire nuovi mondi, soprattutto, che ignoravo, e fatto fare scoperte che mi hanno lasciato letteralmente a bocca aperta, o stupita.
Specifico, parlo sempre della mia futura casa, e del trasloco che ne consegue, lo so.
Ma che ci posso fare se in una settimana normale, a parte i tre film di cui già parlo, qualche sporadico episodio che riesco ad incastrare, il mio tempo si destreggia tra decisioni sulla casa, commissioni per la casa, lavori sulla casa?
Già, la casa è diventato il mio centro, ma non proprio come vorrei, anche se la luce, in fondo al tunnel, la vedo e a fine mese casa vorrà dire arredare, che già suona meglio.
In queste settimane e in questi mesi, però, casa mi ha dato parecchie soddisfazioni, mi ha fatto scoprire nuovi mondi, soprattutto, che ignoravo, e fatto fare scoperte che mi hanno lasciato letteralmente a bocca aperta, o stupita.
6 maggio 2017
Tumbledown
E' già Ieri. -2015-
Se c'è un elemento che fa scattare il dramedy indie, è il lutto.
Affrontarlo, superarlo, conviverci.
La morte, affrontata con i toni leggeri e la profondità tipica del genere, si presta ovviamente un gran bene, ma anche qui, come ieri in cui la morte la si cercava su di un ponte, non tutto torna.
La morte in questione in Tumbledown è quella avvenuta ormai due anni fa, di Hunter Miles, ex ragazzo di città, ex batterista di una band punk, che ha trovato in Hannah la sua anima gemella.
Con lei si è trasferito in pieno Maine, tra montagne, paesini in cui ci si conosce tutti per nome, e tanta, tanta natura in cui immergersi.
Qui si è ritrovato, e ha composto un album intimista acclamato dalla critica, osannato come capolavoro.
Poi è morto, in circostanze misteriose su cui fan e stampa speculano, ingigantendo la sua fama, lasciando lei, Hannah, sola in quella natura che dovrebbe esser casa.
Se c'è un elemento che fa scattare il dramedy indie, è il lutto.
Affrontarlo, superarlo, conviverci.
La morte, affrontata con i toni leggeri e la profondità tipica del genere, si presta ovviamente un gran bene, ma anche qui, come ieri in cui la morte la si cercava su di un ponte, non tutto torna.
La morte in questione in Tumbledown è quella avvenuta ormai due anni fa, di Hunter Miles, ex ragazzo di città, ex batterista di una band punk, che ha trovato in Hannah la sua anima gemella.
Con lei si è trasferito in pieno Maine, tra montagne, paesini in cui ci si conosce tutti per nome, e tanta, tanta natura in cui immergersi.
Qui si è ritrovato, e ha composto un album intimista acclamato dalla critica, osannato come capolavoro.
Poi è morto, in circostanze misteriose su cui fan e stampa speculano, ingigantendo la sua fama, lasciando lei, Hannah, sola in quella natura che dovrebbe esser casa.
5 maggio 2017
The Sweet Life
E' già Ieri. -2016-
Gli ingredienti per fare una buona commedia indie sono sempre quelli:
- due protagonisti carini e strani, diversi dagli altri
- due protagonisti che si incontrano in circostanze strane, diverse dal solito, e che possibilmente passano il resto della notte/della giornata/della vita, insieme a discutere dei massimi sistemi come delle cose più semplici
- tanti dialoghi a condire il tutto
- una regia attenta ai dettagli, frizzante e ritmata
- una colonna sonora di canzoni azzeccate, pop e non solo, orecchiabili e trascinanti
Il problema, è come questi ingredienti di film in film si mescolano, come si dosano, soprattutto, riuscendo a sfornare un qualcosa che -pur a parità di ingredienti- sa essere originale, bello.
Gli ingredienti per fare una buona commedia indie sono sempre quelli:
- due protagonisti carini e strani, diversi dagli altri
- due protagonisti che si incontrano in circostanze strane, diverse dal solito, e che possibilmente passano il resto della notte/della giornata/della vita, insieme a discutere dei massimi sistemi come delle cose più semplici
- tanti dialoghi a condire il tutto
- una regia attenta ai dettagli, frizzante e ritmata
- una colonna sonora di canzoni azzeccate, pop e non solo, orecchiabili e trascinanti
Il problema, è come questi ingredienti di film in film si mescolano, come si dosano, soprattutto, riuscendo a sfornare un qualcosa che -pur a parità di ingredienti- sa essere originale, bello.