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11 ottobre 2025

Triello Rom-Com: Oh, Hi! - All Of You - Jane Austen ha stravolto la mia vita

Si può dire che ho quasi fatto mio un formato nato per essere usato per altro, non certo per le commedie romantiche.
Ma il Triello inaugurato da Cassidy continua a sposarsi bene con i film che vedo, che non meritano un post a sé e che cascano alla perfezione nelle varie categorie leoniane:

Oh, Hi! 
Il Buono

Lei è una ragazza romantica, soggiogata probabilmente dai film romantici visti e da una certa estetica che una storia d'amore dovrebbe avere.
Lui è un ragazzo pieno di fascino, a modo, che sa di piacere.
Partono per il loro primo weekend di coppia nelle campagne fuori New York, ma c'è un problema: per lui non sono una coppia.
È una relazione aperta, casuale, in cui stare bene ma niente più.
Il momento peggiore per confessarlo? Incatenato al letto dopo un amplesso che aveva fatto sciogliere ogni riserva a quella lei romantica, certo, ma anche un filo ossessionata e che infatti decide che no, non può liberarlo, sì, lo deve convincere di quanto bene stanno assieme e quindi via di immersione nell'internet per cercare modi e metodi per farlo innamorare di sé fino a superare il limite, rischiando la prigione, meditando l'omicidio o pozioni magiche. Per dire.


È una commedia romantica atipica, Oh, Hi!, una commedia chiaramente indipendente con i volti freschi e affascinanti di Logan Lerman e Molly Gordon che dopo un inizio idilliaco fatto di effusioni, complicità, confessioni e primi segnali d'allarme, prende una svolta imprevista. 
Sembrava tutto troppo bello per essere vero, in quella casa di campagna da cartolina, ma a differenza di Gerald e del suo gioco, Isaac sfrutta bene le poche carte a disposizione mentre è ammanettato, nonostante l'arrivo di aiutanti fin troppo servizievoli che cambiano i toni del film.
Un film nato in piena pandemia, con Gordon a collaborare con la regista Sophie Brooks, alla ricerca d una storia isolata e con cast ridotto da poter girare in periodo di pandemia.
Purtroppo, con il cast che si allarga a Geraldine Viswanathan e John Reynolds, il film guadagna in assurdità e risate, ma esce dai binari sicuri in cui ci aveva messo.
Per funzionare funziona, per divertire diverte, ma come Iris si supera il segno e si perde un po' di credibilità.

Voto: ☕☕½/5



All of You
Il Brutto

Siamo all'ennesimo film che poteva essere un episodio di Black Mirror
E se non ricordo male, lo è anche già stato.
Perché siamo in un futuro non troppo lontano in cui si troverà in modo scientifico e inopinabile l'anima gemella tramite un test, risolvendo così molti problemi amorosi.
Simon e Laura sono però amici da una vita e da una vita fuori sincrono con i loro sentimenti. Lui di fare il test non ha proprio voglia, lei sì, ma il risultato inaspettato la porta a costruire una relazione felice, appagante, a fare un figlio con un uomo un filo anonimo.
E Simon dove sta in tutto questo?
Resta il sogno proibito, fino a che non diventa l'amante con cui ribellarsi a un certo test ma anche per soddisfare ogni piacere corporeo.


All of You è questo in fondo: una serie di incontri romantici e erotici fra Imogen Poots e Brett Goldstein, in cui lei si sforza di essere la vittima della questione, lui di recitare pur avendo quella faccia sempre uguale, quelle movenze da tronco che se funzionavano in Ted Lasso non funzionano qui, dove un filo di charme e carisma è richiesto, se devi conquistare il pubblico e la lei della coppia. Oltre alle varie lei che si presentano agli appuntamenti.
Il tira e molla fra amanti infelici va avanti per anni, spossando nei soli 98 minuti di durata e arrivando a un finale che più deludente e sospeso non poteva esserci.
Apple ci aveva già provato con Fingernails e lì per lo meno c'era un test che prevedeva la perdita di un'unghia a essere intrigante, c'erano attori capaci come Jessie Buckley, Riz Ahmed e Jeremy Allen White alle prese con i dubbi morali e romantici di questo test.
Goldstein, anche sceneggiatore, potrebbe essere giustificato per aver pensato e lavorato al film già 10 anni fa, ma visto il risultato e il suo pensarlo come a suo figlio, questo depone a suo sfavore.

Voto: ☕/5


Jane Austen ha stravolto la mia vita
La Cattiva

Una libraria francese, non di una libreria qualunque ma della Shakespeare & Co. che all'amore non crede più, che vive con la sorella e la nipote, che scrive un libro romantico, da sempre, da troppo, tanto che è il suo collega a darle una spinta e inviare i primi capitolo alla Jane Austen Foundation che la invita nella tenuta inglese della scrittrice per un ritiro, immaginandola più anziana e più pratica di scrittura.
Un sogno, certo, fin troppo bello per essere vero, ma anche l'inizio di una serie di cliché che passano anche per l'amore imprevisto per il figlio scontroso che in quella tenuta è tenuto a lavorare e l'amore che finalmente esplode per quel collega piacione. Mentre il blocco della scrittrice, ancora una volta, la attanaglia.
Di mezzo pure un passato traumatico mai veramente superato, nonostante una sorella ben più presente, ma vuoi non mettercelo un trauma in questa storia femminile?


Il problema di un film volutamente romantico e sospirato come quello di Laura Piani sta quindi nella sua protagonista. 
Una Agathe non certo simpatica, non certo facile da inquadrare che passa per essere il personaggio buffo che cade e che vomita e che viene sputata dai lama, ma anche un personaggio testardo e taciturno e giudicante, verso gli altri scrittori in ritiro, verso quel figlio poco a modo che però la stuzzica. Verrebbe da dire che assomiglia a un personaggio di Jane Austen, ma la verità è che Agathe fa più antipatia delle eroine varie di carta, in questa ricostruzione a favore di lettrici accanite e sospiranti tra abiti, fiori e arredo da cartolina, meno di un cinema che si ritrova una cornice leziosa, un amore prevedibile e una storia che non sa sempre che strada prendere.
Più un chick-lit senza entusiasmo, quindi, che un vero romanzo di cui appassionarsi. 

Voto: ☕☕/5

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