10 novembre 2023

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Siamo sempre lì, a parlare di un film che potrebbe essere un episodio di Black Mirror.
Quello dei tempi d'oro, quello che ha finito per influenzare buona parte del nuovo modo di fare i film distopici, che parlano in realtà dell'oggi.
E che per certi versi, un episodio di Black Mirror lo è già stato.
Siamo in un futuro che sembra anche un passato senza tecnologia, ma dove l'amore viene messo alla prova.
Un semplice test, che richiede l'unghia di un dito, quell'unghia da cui si intuiscono i problemi di cuore.
Tre possibilità per le coppie che sottopongono i loro dubbi:
0% non c'è amore
50% solo uno dei due partner è innamorato
100% la compatibilità è completa


Anna e Ryan il test l'hanno passato a pieni voti, vivono una vita tranquilla, ma si stanno stabilizzando in un'abitudine che a lei sta stretta.
Anche per questo quando trova lavoro nella clinica dell'amore che li ha testati lo tiene segreto, non vuole risultare pedante agli occhi di lui, che ci crede fin là, e ne approfitta per testare il loro amore tra scosse di dolore quando lui se ne va, cercando nuovi hobby o esercizi da condividere.
Ma che succede quando inizia a provare qualcosa per il collega che la sta istruendo?
Cosa succede se pure lui sembra provare qualcosa che va contro i pronostici di una macchina a cui affidano il loro destino?
Come detto, siamo dalle parti di Black Mirror, anche per la scelta di ambientare questo futuro in un vintage anni '70.
L'amore è rivoluzione, diceva Hang the DJ che ci portava dentro l'algoritmo di un'app, giusto?


Così, Christos Nikou dalla Grecia inventa poco nonostante le buone promesse.
Lo aveva già fatto parlando di una pandemia di amnesia in pieno COVID con Mele.
Approdato nella grande mela, mantiene i toni intimi anche in una trama che si fa presto prevedibile riesce a dare.
Il merito, oltre che al comparto tecnico che crea un ambiente retrò tra scenografia e costumi e che richiama invece il tentativo di PrimeVideo Tales from the Loop, va al cast.
In cui brillano tra i migliori attori di questa generazione.
Il sempre malinconico ma razionale Jeremy White Allen, la sempre intensa e naturale Jessie Buckley, il sempre sofferente Riz Ahmed. Insomma, un triangolo importante e pericoloso che lavora per sottrazione, che interagisce per sguardi, sorrisi trattenuti, un canticchiare sommesso e un ballare solitario. Sono i dettagli, quindi, che fanno la differenza in questo film, sono le canzoni romantiche e struggenti, sono gli esercizi strani che non salverebbero nessuna coppia.


È un'idea di amore che passa attraverso il dolore e il corpo, lasciando da parte la questione di istinti e irrazionalità.
Il semplice cambiamento che muove la vita.
Le unghie, l'amore, devono graffiare nell' verità che portano, non devono essere una tortura a cui sottoporsi.

Voto: ☕☕/5

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