Pagine

26 dicembre 2023

In Central Perk Awards - Delusioni 2023 [SERIE TV]

È di nuovo quel periodo dell'anno.
Quello delle feste, dei pranzi, dei cenoni?
No, quello delle classifiche di fine anno.

Puntuali, arrivano subito dopo il Natale e come sempre parto dal fondo andando a trovare i 10 titoli che mi hanno deluso (e ribadisco, si parla di delusione, di aspettative mancate o di spreco di talento, non di peggiori).
Non è stato facile trovarne nelle serie TV perché ho affinato il fiuto e gestito meglio il mio tempo, ma sono comunque scivolata su qualche buccia di banana:

10. The Crown - Stagione 6


Delusione fresca fresca per una serie che aveva conquistato per il suo saper scavare nella storia, e che si ritrova a dover gestire un passato 
troppo prossimo per essere interessante.
Episodi che scivolano via nella noia, con solo la morte di Diana 
e il fantasma di una morte futura a reggere.


9. Up Here


New York, gli anni '90, lui e lei che si incontrano, tutto sotto forma di musical?
Com'è che non ha funzionato?
Un po' per canzoni molto poco catchy, un po' per i protagonisti senza grinta, 
un po' per la leggerezza effimera della trama.


8. Wilderness


Tradita e umiliata, Jenna Coleman decide che la strada più breve per liberarsi del marito non è il divorzio o un volo per Londra, ma ucciderlo lungo la Route 55.
Serie patinatissima e surreale che non riesce nemmeno a essere un guilty pleasure.


7. The Diplomat


Netflix ci prova a fare le serie TV serie, a parlare di complotti e attentati da sventare, ma deve fare fede all'algoritmo e quindi nel pieno di una crisi internazionale si bisticcia con il marito e si pensa agli abiti da indossare.
Ma che, davero?


6. Black Mirror - Stagione 6


Ormai non è più la stessa serie, e se Charlie Brooker avesse cambiato il titolo la delusione sarebbe stata meno cocente.
Si salva un episodio appena di questa nuova e attesa stagione, 
che potrebbe dar vita a uno spin-off. 
Il Red Mirror funziona meglio.


5. Copenhagen Cowboy


Chi lo ferma l'ego di Refn, o meglio, NWR?
Torna in patria e racconta di leggende antiche, giri mafiosi, prostituzione e serial killer, ma soprattutto di vendetta.
Lo fa nel suo modo molto silenzioso, con i suoi tempi molto dilatati, 
e il sonno bussa inesorabile.


4. The Idol


Chi lo ferma l'ego di Sam Levinson?
Accantonata momentaneamente Euphoria, ci racconta della crisi e del tentativo di rinascita della popstar Jocelyn, ma per farlo eccede nelle scene di sesso, nei momenti da videoclip, con Lily-Rose Depp a provarci ad alzare l'asticella della recitazione, 
ma con The Weeknd ad abbassarla.
Meglio di come certe stroncature l'hanno definita, ma comunque una delusione.


3. Full Circle


Quello stakanovista di Steven Soderbergh in un anno ha realizzato 
due serie TV e pure un film.
Non tutte le ciambelle gli escono con il buco e nonostante il super cast questo racconto di un rapimento e di doppi giochi nella New York altolocata non prende.


2. La caduta della casa degli Usher


Non potevo dare per l'ennesima volta il primo posto 
delle delusioni dell'anno a Mike Flanagan.
Ma c'è poco da fare, saranno le aspettative da Hill House in poi, saranno gli episodi pilota che catturano, ma come sviluppa poi le sue storie mi sembra sempre troppo schematico, troppo zeppo dei suoi monologhi fiume.
Più intrigante ma comunque troppo pesante, pure quest'anno sta in questa classifica.


1. Sex Education - Stagione 4


Non saper scrivere e gestire un finale è un male comune, ma in un anno che ha visto molte serie TV importanti chiudere i battenti, Sex Education ha deciso di farlo nel peggiore dei modi: aggiungendo personaggi e situazioni al limite del reale, una scuola figlia dell'algoritmo e annacquando quanto di buono avevano i suoi protagonisti.
Non ci si lascia così.

7 commenti:

  1. Diplomat mi è piaciuta invece, perlomeno affronta con piglio e originalità situazioni viste altrove mille volte.. attendo la seconda .. ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Con anche troppa originalità, facciamo ricamando di fantasia. Non sarà stata una diplomatica ma una spia, ma la Carrie di Homeland è 10 passi più avanti :) Mi sa che questa diplomatica la abbandono qui.

      Elimina
  2. Sì Refn sfondi una porta aperta. Ho provato a vedere la sua serie a Venezia, un giorno in cui non avevo di meglio da fare... ho resistito mezz'ora, in una sala Darsena semivuota con solo qualche centinaio di fan urlanti a scandire con applausi ogni scena. Il trionfo dell'autlreferenzialità. Oppure del nulla, che è la stessa cosa.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Gli amici che ne hanno visto metà in sala mi hanno detto che l'effetto Darsena aiuta a essere più dentro la visione, ma sul divano ho perso il conto dei pisolini fatti. Mi basta così.

      Elimina
  3. Copenhagen Cowboy è proprio una ciofeca! :)

    Pure io sono rimasto deluso da The Crown e The Diplomat.
    Sex Education 4 invece, pur con i suoi difetti, tutto sommato non mi è dispiaciuta.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sei troppo buono, ma devono romperlo l'algoritmo di Netflix per le serie teen!

      Elimina
  4. Abbastanza d'accordo per quanto riguarda The Idol e Black Mirror, gli unici tra l'altro visti, e comunque La caduta della casa degli Usher vedrò, e molto probabilmente tutta The Crown e Sex Education, il resto no ;)

    RispondiElimina