16 maggio 2023

Musical in Breve: Up Here - Schmicago - Central Park S03

Mondo Serial

Il mio debole per i musical non passa, e per fortuna anche il piccolo schermo mi viene incontro.
Non mancano le serie TV che provano a vincere il cuore degli appassionati e se le novità deludono, ci sono due certezze che rinfrancano:


Up Here

In Breve: lui e lei si incontrano a New York.
Lei è scappata dalla provincia e dal fidanzato perfettino inseguendo il sogno di diventare scrittrice, lui ha messo da parte il sogno di illustratore per diventare un affarista a Wall Street.
Si incontrano, si piacciono, ma devono prima di tutto fare i conti con le vocine che parlano, anzi cantano, nella loro coscienza, che sono i traumi adolescenziali, i moralismi dei genitori, le imposizioni della società.


Chi c'è: c'è una Mae Whitman a cui si vorrebbe volere più bene e c'è Carlos Valdes, dal fascino che qua e là riesce a fare capolino. E c'è New York, ovviamente, negli anni '90 che social media a parte, poco hanno di diverso rispetto al giorno d'oggi. Moda compresa.

Episodio Migliore? L'inizio, ovviamente, un pilot dalle belle speranze che nonostante canzoncine facilotte fa sperare in uno sviluppo migliore. Ahimè.

Funziona? Purtroppo, no.
Non funzionano canzoni che non restano, cliché che non mancano, quel politically correct che negli anni '90 mica era così, quei sogni da inseguire e quelle voci non così ingombranti che rendono dei personaggi con i freni e le motivazioni basiche poco appetibili.
Con personaggi secondari che spariscono e poi tornano, che poco apportano.
Il fatto di non ricordare un numero musicale o una canzone è segno di una grossa delusione.

Tornerà? Il finale che è quanto di più banale si possa pensare, potrebbe far pensare di sì.
Ma onestamente, visto anche il resto delle critiche non entusiaste, spero proprio si finisca qui.

Voto: ☕☕/5


Central Park - Stagione 3

In Breve: torniamo a New York, torniamo a Central Park e dalla fantastica famiglia Tillerman, alle prese a questo giro con nuove avventure che prevedono l'arrivo di una sorella/zia da proteggere dalle insidie della Grande Mela, l'amore con i suoi primi bisticci, un libro da consegnare, uno show da gestire e l'adolescenza che inizia a bussare e a far allontanare dai genitori.
Ovviamente, c'è sempre Bitsy da cui difendersi e difendere il futuro del parco.


Chi c'è: sempre loro, le voci più incantevoli del piccolo schermo: Kristen Bell (che ritorna con un nuovo personaggio, bianco), Daveed Diggs, Josh Gad, Kathryn Hahn, Leslie Odom Jr., Stanley Tucci
Emmy Raver-Lampman e Tituss Burgess, che è ovviamente il mio preferito.

Episodio Migliore: senza troppi dubbi Lunar Palaver (3x08), in cui Cole si scontra per la prima volta con il razzismo e porta Owen a fare il fatidico discorso in cui metterlo in guardia e spezzare parte della sua gioiosa infanzia.
Quando anche l'animazione, leggera e in formato musical, si fa seria.

Funziona? Sì, sì e ancora sì.
Non mi stancherò mai di questa famiglia, delle loro avventure e soprattutto dei numeri musicali che hanno la forza trascinante di Hamilton, nelle voci e nella penna.

Tornerà? Ancora non è ufficiale, ma visti i nomi coinvolti e la qualità in gioco, altri episodi potrebbero arrivare presto.

Voto: ☕☕/5


Schmigadoon! - Stagione 2

In Breve: dopo essere tornati nella vita reale, Josh e Melissa non hanno di certo trovato la felicità.
L'amore sì, ma il tran tran dell'abitudine e un figlio che non arriva ha messo un freno al loro entusiasmo e decidono di ritrovare il brio lì dove tutto è iniziato.
Peccato che fra i boschi non tornano a Schmigadoon, ma a Schmicago, l'era successiva dei musical, torbida, corrotta e sanguinosa dove hanno il compito, fra un'accusa di omicidio e un palco da calcare, di trovare il lieto fine per loro e per la città intera.


Chi c'è: ancora loro, gli adorabili Cecily Strong e Keegan-Michael Key, e il cast composto da Dove Cameron, Kristin Chenoweth, Alan Cumming, Ariana DeBose, Jane Krakowski, Martin Short, che si reinventano in nuovi ruoli con l'aggiunta del mitico Tituss Burgess come narratore invadente.
Cosa chiedere di più?

Momento Migliore? Il mio debole per quella forza dell'ironia di Jane Krakowski mi fa propendere per tutti i suoi numeri musicali, avvocato molto sopra le righe, molto seducente.

Funziona? Sì, l'iniziale titubanza verso una seconda stagione che si reinventa passa subito, di fronte a numeri che richiamano i grandi classici (da Sweeney ToddCabaret e Chicago, ovviamente) con una trama magari non ai vertici dell'originalità, ma con trovate spesso geniali.

Tornerà? Il finale è bellissimo così, ma una nuova stagione in una nuova epoca dei musical (gli anni '90, perché no?) non sarebbe male.

Voto: ☕☕/5

3 commenti:

  1. Uno dei miei generi prediletti, ma mi ispira soltanto l'ultimo. E me lo confermi. Chissà, invece, come è la serie di Grease!

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    1. In Central Perk non poteva non adorare Central Park!
      La seconda stagione ha qualche calo, ma con la terza si riprende e il ritmo è trascinante quanto la bellissima famiglia protagonista. Fatti adottare anche tu :)

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  2. La La Land mi aveva fatto venire momentaneamente la passione per i musical.
    Poi mi sono reso conto che nessun altro musical è neanche lontanamente al livello di La La Land, almeno per me

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