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30 novembre 2015

Guerre Stellari - Episodio I: La Minaccia Fantasma

A 22 anni di distanza, George Lucas decide che ha ancora qualcosa da dire, che in quella Galassia lontana lontana vuole tornarci, e vuole farci tornare anche tutti quegli appassionati ormai diventati ossessionati da Guerre Stellari.
Uscito nel 1999, quando avevo la bellezza di 11 anni, ricordo ancora -seppur vagamente- tutto il clamore che questo prequel (quando ancora non conoscevamo la parola prequel) provocò.
Ricordo articoli di giornale, lo stupore nel sapere chi fosse in realtà quello spaventoso uomo mascherato di nero, facendo così la conoscenza con la sensazione di spoiler (quando ancora non conoscevamo la parola spoiler).
Ricordo la decisione di vederli, prima o poi, questi Guerre Stellari, ma solo una volta finita quest'altra trilogia, con l'intenzione di partire da qui, dal passato, per poi ritornare nel 1977.
Quando mi decisi, qualche anno fa, prevalse però la decisione di adattarmi a quanto deciso da Lucas, a quanto provato dagli altri milioni di spettatori nel mondo, scoprendo solo poi cosa portò Anakin Skywalker a diventare Dart Fener.


Sta di fatto che in questo primo capitolo, che si apre con il mio amato Ewan McGregor, poco ci viene davvero raccontato.
A fare una sintesi, c'è una ribellione in atto, un'occupazione del pianeta Naboo provato dall'embargo, e una lunga fuga/battaglia per riconquistarlo da parte degli jedi e della regina Amidala.
In 2 ore e 10, tutto questo è però condito da numerose sequenze d'azione, da intrattenimenti vari, riusciti e no, che se fanno la gioia del fan purista, la fanno un po' meno per me, che di un film -nonostante gli effetti speciali, nonostante le creazioni e la fantasia- mi concentro più sulla trama, e su come questa viene sviluppata.
Lo posso dire?
Lo dico.
Qui lo sviluppo è minimo, ci sono ghirigori, ci sono giri e giri da funambolo, ma a stringere, la sostanza è nulla.
Quanto stiamo infatti a seguire le imprese del piccolo Anakin sul suo sguscio?
Quanto sott'acqua, con pesci e mostri?
Quanto su quel pianeta sabbioso e desolante di Tatooine?
Quanto infine nella battaglia finale, con tanto di Sith?
Troppo.
Almeno per i miei gusti.
Avrei preferito più profondità, e a ben guardare, tutta questa profondità viene dal conoscere già cosa accadrà a quel bambino tanto forte ma oppresso dalla paura, quel bambino che ora Ewan/Obi Wan dovrà istruire visto che -fortunatamente per chi non lo ama- Liam Nesson/Qui-Gog Jinn ci ha lasciato.


Non ricordando quanta delusione avessi provato in questo primo capitolo, immagino che le cose cambieranno andando avanti, con la crescita di Anakin, con i suoi turbamenti, con la forza che lo chiama e lo impaurisce, con l'arrivo dell'amore.
Di certo, se Lucas tanto voleva riportarci su quella Galassia tanto lontana, oltre agli effetti speciali, doveva guardare un po' meglio a cosa voleva raccontarci.


Biglietto, Prego! - Il Boxoffice del Weekend

E la Pixar fa doppietta! C'era da aspettarselo, e nonostante il livello qualitativo sia decisamente minore, anche Arlo conquista il pubblico italiano, svettando sopra tutti anche se, i 2 milioni messi insieme da mercoledì, restano poca cosa in confronto ai 5 con cui esordì Inside Out.
Resta il fatto che gli altri stanno indietro, che Katniss scende già al secondo posto, e che a completare il podio c'è l'horror d'autore che però al milione non ci arriva.
Bene tutto considerato anche il Bradley Cooper ai fornelli che si ferma in quarta posizione, male gli italiani con Guadagnino e il suo A Bigger Splash che nemmeno entra in top 10, mentre ci riesce Zanasi con Mastandrea senza eccellere.
Fuori anche la commedia belga Dio esiste e vive a Bruxelles e la commedia natalizia Natale all'improvviso.


I dettagli:

29 novembre 2015

Rumour Has It - Le News dal Mondo del Cinema


Conclusa la saga di Hunger Games, attesa in minimo tre set nei prossimi mesi, ma Jennifer Lawrence non demorde e sfrutta al meglio il suo potere di attrice… passando dietro la macchina da presa.
È confermato infatti il salto di carriera che la vedrà esordire come regista per una commedia, come da sempre sognava. In Project Delirium racconterà gli esperimenti -veri- che tra il 1960 e 1969 il colonnello James S. Ketchum compì su circa 5000 soldati, sottoponendoli a dosi massicce di droghe tra cui acidi e LSD.
Prendendo spunto dall’articolo scritto da Raffi Khatchadourian nel 2013 sul New Yorker, è un materiale prezioso da cui ricavare qualcosa di estremo e divertente.
Attendiamo Jennifer al varco.

Tre nomi che rappresentano solidità saranno presto riuniti.
Da una parte Damien Chazelle, regista che esordendo con Whiplash ha stupito tutti, convincendo, dall’altra Ryan Gosling, che con il regista sta già lavorando in La La Land al fianco di Emma Stone, e infine Josh Singer, lo sceneggiatore dell’intenso Il Caso Spotlight presentato fuori concorso a Venezia.
Insieme, per la Universal, racconteranno la vita di Neil Armstrong, il primo uomo a sbarcare sulla Luna.
Tratto dalla biografia di James Hansen intitolata First Man: A Life Of Neil A. Armstrong, aveva visti interessati al progetto dapprima la Warner e Clint Eastwood, ma con il passaggio di casa produzione, tutto sembra essersi svecchiato.
Rimaniamo in attesa di conferme.

La Universal è sempre più in fermento, e approfittando del vantaggioso effetto nostalgia nei botteghini, ha deciso di intraprendere un vero e proprio progetto remake/reboot sui suoi mostri.
Il primo di questa serie potrebbe essere nientemeno che La Moglie di Frankenstein, e per avere il pubblico a favore, ad interpretare questa “mostra” potrebbe esserci nientemeno che Angelina Jolie, cosa che spiegherebbe il perché la casa produttrice si sia presa il rischio di finanziare l’intimista By the sea, flop sia in America che qui da noi.
Del progetto si parla già dal 2009, e vedeva Neil Burger alla regia e Brian Grazer alla produzione, ora resta da vedere se tutti sono ancora interessati.

Altro mostro, altra grande star.
Per il remake de La Mummia sarà invece coinvolto Tom Cruise, in un ruolo ancora da definire ma di certo al centro dell’azione.
In questo caso, già si ha una data di uscita -24 marzo 2017- e un regista: Alex Kurtzman, mentre la sceneggiatura è affidata a Jon Spaihts.
Ancora dubbio il sesso della mummia del titolo, con provini in atto sia ad attori che attrici.
Cosa ne uscirà?

L’ondata dei sequel contagia anche l’Italia, e un po’ dispiace.
La sorpresa della scorsa stagione Smetto quando voglio, forte del suo successo, diventerà infatti una trilogia, con ampliamento del cast, inserimento di nuovi personaggi e avventure rispetto al precedente e originale, che si concludeva comunque in modo intelligente e geniale.
Sperando che tutto non venga rovinato, diamo fiducia al regista Sydney Sibilia, pur tentennando.

Effetto nostalgia anche su piccolo schermo, e se non sono bastati 5 film e una serie TV del 2003, ora Tremors tornerà a farci tremare.
A dare però più spessore a questo progetto, il coinvolgimento di Kevin Bacon, protagonista del film originale di ormai 25 anni fa. L’attore sta infatti collaborando con Andrew Miller allo sviluppo di un nuovo ciclo di avventure in quel di Perfection che lo vede anche nel ruolo di produttore esecutivo.

28 novembre 2015

Separati Innamorati - Celeste and Jesse Forever

E' già Ieri -2012-

C’è poco da fare, quando una vena di malinconia ingrigisce i tuoi giorni già grigi per quel winter che finally is coming, per tirarsi un po' su ci vuole una commedia romantica come si deve.
Una commedia romantica indipendente, possibilmente, di quelle ben scritte, con ottimi personaggi, in cui il divertimento, i buoni sentimenti e il romanticismo sono assicurati.
Tutto questo lo si ritrova con Jesse e Celeste, o Separati Innamorati, come i sempre attenti titolisti italiani hanno tradotto, ma non lo si ritrova del tutto ben dosato.

27 novembre 2015

Il Viaggio di Arlo

Andiamo al Cinema

Come si può passare nel giro di pochi mesi da un capolavoro che fa versare fiumi di lacrime, profondo e sincero, a una bambinata senza originalità, senza niente di nuovo da raccontarci?
Difficile credere che dalle stesse menti che hanno partorito Inside Out, che ha conquistato pubblico e critica (e la sottoscritta) appena un paio di mesi fa, ora, oggi, esca questo Viaggio di Arlo che scopiazza Il Re Leone e tutti gli altri film di formazione Disney e non.
Difficile, ma se si va a guardare la genesi di questo Arlo, di questo dinosauro buono, si capisce che di problemi ce ne sono stati parecchi, e che sono forse alla base di un’idea che non s’aveva da fare, o almeno non così.
Nel giugno 2011, la data di uscita prevista per il film era il 27 novembre 2013, è stata  poi posticipata di un anno (30 maggio 2014), e di un altro ancora finendo dietro a quell’Inside Out che ora gli si pone davanti come un impietoso paragone.
A portare avanti il progetto, poi, non quel Bob Petersen coautore di Up, incapace di dare consistenza al terzo atto e arenato in problemi di sceneggiatura, ma Peter Sohn subentrato come regista, dopo il licenziamento di un centinaio di lavoratori e la riscrittura completa della sceneggiatura, compresi i personaggi protagonisti.
Il cambiamento, e l'inesperienza (Sohn ha finora diretto solo il corto -bellissimo- Partly Cloudy), si fanno sentire soprattutto alla base di un soggetto che manca completamente del colpo di genio, del guizzo intuitivo che è il marchio di fabbrica della Pixar.
Dov'è il capovolgimento del punto di vista? Dov'è il punto di vista nuovo e divertente? Quale mondo fantasioso sono andati a studiare o a inventare?
La preistoria, certo, una preistoria dove uomini e dinosauri convivono, dove due cuccioli di queste due specie si incontrano e si scontrano, ma dove tutto finisce nel più classico archetipo del viaggio come racconto di formazione fatto a tappe.

26 novembre 2015

Silenzio in Sala - Le Nuove Uscite al Cinema

Manca poco meno di un mese al Natale, e la Disney-Pixar sfodera un altro asso acchiappa pubblico.
Per il resto, spuntano le prime commedie natalizie, anche italiane, mentre proprio dall'Italia si va nell'estate più torrida di Pantelleria.
Una settimana quindi un po' fiacca, per cui è bene puntare sul sicuro:

Il Viaggio di Arlo
Dopo pochissimi mesi dal successo di cuore e di pubblico di Inside Out, la Pixar torna già al cinema, questa volta con una storia più in stile Disney che -lo ammetto- un po' mi preoccupa.
Per saperne di più, però, potete passare da queste parti domani, perchè il posto in sala è già prenotato!
Trailer
A Bigger Splash
Luca Guadagnino vi farà sentire l'estate addosso.
E viste le temperature che sono arrivate, o i distributori sono impazziti, o vogliono scaldarci con quel fusto di Schoenaerts.
Quel che è certo, è che il film vale la visione, anche se in tutta questa bellezza, qualcosa -il senso? il finale?- sfugge.
Leggere QUI per credere.



Il Sapore del Successo
In TV ormai la cucina è ovunque, e ora arriva (in ritardo, troppo in ritardo) anche su grande schermo.
Ce la farà Bradley Cooper a riguadagnare il rispetto dei colleghi e di chi non crede in un film culinario?
Nel cast comunque anche Sienna Miller, Daniel Brühl, Riccardo Scamarcio e Omar Sy a garantire che almeno ritmo e impegno ci sono.
Si resta comunque dubbiosi.
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Natale all'Improvviso
Non c'è niente di peggio di quando i cinepanettoni li fanno gli americani.
Vai di cliché, di stereotipi e di buonismo. Se siete alla ricerca di leggerezza, Diane Keaton, John Goodman, Olivia Wilde, Amanda Seyfried, Marisa Tomei vi aspettano, ma non aspettatevi -visti i nomi- chissà quale originalità.
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The Visit
M. Night Shyamalan ha deluso un po' chiunque con la sua serie televisiva Wayward Pines, ora che torna al cinema, torneranno anche i brividi?
I più coraggiosi lo scopriranno, di certo questi nonnini che chiedono di trascorrere del tempo con i loro nipotini sembrano tutto tranne che tranquillizzanti.
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La felicità è un sistema complesso
Ancora una volta ci viene raccontata l'Italia della crisi dai registi italiani, e questa volta il protagonista -un risanatore che esorcizza aiutando gli imprenditori il suo passato- è Valerio Mastandrea.
Ci si sente di consigliarlo.
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Uno per tutti
Ancora crisi, di lavoro e di sentimenti.
Di questa depressione con tanto di Panariello versione drama, non se ne sente il bisogno.
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Dio esiste e vive a Bruxelles
Non so bene perchè, ma Benoît Poelvoorde proprio non lo sopporto. La sua sola visione mi irrita, quindi lascio a chi è alla ricerca di una commedia francese, ma di quel francese un po' urlato, la visione di questo film in cui Benoît fa nientemeno che Dio!
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Le lacrime di San Lorenzo
Dramma o insensatezza?
Dietro una malattia rara, il deficit di solfito ossidasi, una nuova medicina e un nuovo futuro che già sulla carta fa storcere il naso.
Anche no.
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Babbo Natale non viene dal nord
Commedia natalizia che non fa ridere nemmeno dal trailer, e che di certo non troverà troppo spazio in sala.
E non ci si stupisce.
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Club Life
La bella vita sognata e sperata da un ragazzo che invece guida le limousine dei ricchi.
Tutto però può cambiare in una notte... che però noi non abbiamo voglia di vedere.
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Fantasticherie di un passeggiatore solitario
Animazione made in Italy che fin dalla trama (l'intreccio tra tre personaggi uniti da un libro) un po' confonde.
Fosse stata solo animazione...
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25 novembre 2015

Hunger Games: Il Canto della Rivolta - Parte II

Andiamo al Cinema

Ci avevano promesso azione, e azione abbiamo avuto.
Doveva andare inevitabilmente così, dopo la prima edizione dei giochi, dopo la seconda commemorativa, e l'esplosione di quella rivolta che più che alle armi, chiama ad affinare tattiche e strategia, con l'arrivo del gran finale Katniss deve scendere in campo, deve farsi valere, obiettivo: uccidere il Presidente Snow.
Così questo ultimo capitolo è una lunga preparazione a quel finale, dove in un modo o nell'altro tornano anche i giochi, tornano trappole e trabocchetti mortali.
Ma come sempre, c'è anche l'amore a metterci lo zampino, e se avevamo lasciato Katniss disperata per l'aggressione senza precedenti di Peeta, un Peeta che ora la odia e la vuole morta, che si odia per essere così instabile, la ritroviamo in balia di paura e odio, cercare conforto tra le braccia ormai rassegnate di Gale.
La rivolta però va avanti, arrivati alle porte del secondo distretto, arrivati ormai nel cuore di Capitol City, Alma Coin e Plutarch usano tutta la loro finezza di strateghi, dovendo però sottostare a una Ghiandaia Imitatrice che no, vuole fare di testa sua, ha seta di vendetta.

24 novembre 2015

MidSeason Finale: Scandal s05

Quando i film si fanno ad episodi.

Dopo il recupero massiccio di quest’estate, dover godere di uno Scandal centellinato è stata un’esperienza tutta nuova.
Perché c’è poco da fare, come detto per How to get away with murder, se c’è una cosa che Shonda Rhimes sa fare, è creare dipendenza.
Ora però che la sua pupilla Olivia Pope ha la strada spianata dentro la Casa Bianca, qualcosa inizia a scricchiolare pure qui, piccole crepe che si fanno vedere, e intaccano l’armatura del gladiatore: Fitz la vuole, Fitz la ama, la minaccia paterna è neutralizzata, un equilibrio per quanto precario sembra esserci, ma tutto viene mandato in rovina… dalla verità, dall’ammettere di essere l’amante del Presidente, la donna che è infilata nel suo letto, che lo ha portato al divorzio da una moglie ora senatrice.
E vai di macchina del fango, vai di tabloid e quotidiani che cercano nel passato di Olivia, nel suo presente, allontanandola dal lavoro, dalla sua missione. Olivia finisce per essere vittima di se stessa, e non c’è Jake che tenga a farle ritrovare la retta via: bisognerà piegarsi, e se anche il potere sembra nelle sue mani, questo significa anche finire per essere una casalinga disperata, per essere una Mellie senza quei graffi che ora sta tirando fuori, dimostrando tutto il suo valore.

MidSeason Finale: How to get away with murder S02

Quando i film si fanno ad episodi.

Se c’è una cosa che Shonda Rhimes sa fare bene, è creare dipendenza.
Creando eroine al femminile, creando personaggi forti e con le palle, ma allo stesso tempo capaci di grandi scivoloni umani, da Grey’s Anatomy a Scandal, ha sempre saputo conquistare.
Il suo unico difetto, è però quello di stancarsi in fretta, di perdersi in filoni surreali, e se Olivia Pope continua a resistere anche se qualche crepa come vedremo più tardi, si inizia a sentire, con How to Get Away with Murder, queste crepe sono già ben visibili.
La serie pur avendo vinto un Emmy tra i più significativi grazie a Viola Davis e la sua interpretazione, non mi aveva convinto del tutto già con la prima stagione, sapendo puntare bene su un giallo e su un dramma, ma non convincendo del tutto con i suoi –tanti- personaggi di contorno.
Ora che quel primo giallo è stato risolto, ora che si va avanti pur a singhiozzo, tutta la pochezza di personaggi in cui non si scava troppo a fondo si fa sentire.
Eccome.

23 novembre 2015

Guerre Stellari - Capitolo VI: Il Ritorno dello Jedi

Siamo arrivati alla fine della prima trilogia, siamo all’ultimo capitolo, e senza troppi indugi, posso dire che questo è il mio preferito.
Il motivo, anzi, i motivi, sono semplice: c’è un senso di conclusione, c’è, soprattutto, tanto sentimento in gioco, alla faccia delle scene più adrenaliniche.
A partire dalla morte toccante del piccolo grande Yoda fino ad arrivare alla morte di Dart Fener, con tanto di riconciliazione, pentimento e riscatto, con in mezzo l’azione nella luna boscosa di Endor abitato da simil-orsetti buffi e simpatici, questo Guerre Stellari sembra scritto apposta per me.
E allora sì, alla faccia dell’azione spericolata del secondo capitolo, o di quell’inizio pieno di speranza e di novità, è qui che il mio cuore si convince e trova casa. E sì, il fatto che ci sia un senso un lieto fine, la vittoria e la pace, di certo aiuta ancora di più.

Biglietto, Prego! - Il Boxoffice del Weekend

Era il weekend di Katniss, e Katniss non ha deluso le aspettative. Primo posto incontrastato per l'ultimo capitolo della saga di Hunger Games che fa scivolare così al secondo posto James Bond, che nel frattempo sfonda la soglia dei 10 milioni d'incasso totale.
Ci si aspettava di più, invece dallo Sherlock anziano, che si ferma solo al settimo posto, superato perlopiù dalle solite commedie italiane, tranne quella di Sergio Rubini che chiude la classifica con un sonoro flop.
Tutte le altre nuove uscite, restano fuori.


I dettagli:

22 novembre 2015

Rumour Has It - Le News dal Mondo del Cinema


Per vedere il suo Carol che ha già convinto Cannes, dovremo aspettare fino a gennaio, ma Todd Haynes ha già altro a cui pensare.
Il regista è infatti impegnato nell’adattamento di Wonderstruck, libro illustrato di Brian Selznick, lo stesso autore dell'Hugo Cabret da cui Martin Scorsese ha tratto l'omonimo film.
Al centro del racconto, ci sono le storie parallele di due bambini sordi, Ben e Rose, ambientate una nel 1927 e una nel 1977 che si intrecceranno solo nel finale.
Nel libro, la storia di Ben è raccontata con le parole, quella di Rose con le immagini.
A mettere ulteriore curiosità sul progetto, il fatto che la protagonista sarà niente meno che Julianne Moore.

Non si ferma più Oscar Isaac, e incasella sempre più impegni, e sempre più impegnati. Dopo essere stato sindaco di Yorker nella miniserie HBO Show me a hero, interpreterà i panni veri di Rodrigo Rosenberg, un avvocato guatemalteco schierato contro la corruzione e la criminalità del suo Paese e che per questo ucciso, facendo pubblicare postumo il video del suo assassinio.
A Foreigner vede alla regia Alfonso Gomez-Rejon che ha tratto la storia dall’articolo A Murder Foretold, pubblicato nel 2011 sul New Yorker da David Grann.

In attesa di vederlo in compagnia di Johnny Depp in Fortunately the Milk, Edgar Wright farà il suo debutto nel mondo dell'animazione come coregista e sceneggiatore (assieme all’amico David Williams) per la DreamWorks Animation.
Il progetto che stanno sviluppando vede protagoniste le ombre, e anche se non è confermato, sembra riprendere il Me and My Shadow di Alessandro Carloni, ora dirottato alla coregia di Kung Fu Panda 3.
Visto l’entusiasmo di Wright c’è di che ben sperare!

Il cinema è sempre più interessato al mondo dei videogiochi, e visti i risultati al botteghino, sembra fare bene.
Prossimo nella lista, sarà il videodesigner russo Alexey Pajitinov, creatore di Tetris di cui verrà raccontata la storia a base di Guerra Fredda e aspre battaglie giudiziarie per i diritti del gioco (andati poi alla Nintendo).
Paragonato a The Social Network visto le lotte di Pajitnov per ottenere i guadagni che gli spettavano e visto che, anche se assunto dalla Microsoft come programmatore di giochi, non ottenne più il vero successo.
Già sulla carta, la storia intriga.

E da un po’ che Pedro Almodòvar non si vede al cinema, ma l’attesa sta per finire visto che il suo film, Julieta, è in fase di finitura e si prevede già una sua anteprima al prossimo festival di Cannes.
In questi giorni, si è tanto parlato del film visto che il regista spagnolo ha deciso di evitare confusioni e di rinunciare al titolo previsto Silencio. Uscendo infatti nello stesso periodo del Silence di Martin Scorsese, si è preferito evitare spiacevoli malintesi, preferendo intitolare il film come la protagonista. Al centro, infatti, la storia trentennale di questa Julieta, che parte dal 1985 per arrivare ad oggi.
Protagoniste saranno Emma Suarez ed Adriana Ugarte.

Matthew Quick, un nome che non dice molto, ma che è sempre più sulla bocca di tutti ad Hollywood.
Dal suo romanzo è stato tratto Il lato positivo che ha portato Jennifer Lawrence all’Oscar e ora, molti altri suoi libri stanno per essere saccheggiati.
Channing Tatum dovrebbe debuttare alla regia con Leonard Peacock, Brie Larson dovrebbe essere la protagonista di The Good Luck of Right Now e, ultimo della lista, anche per Love May Fail si prevede un adattamento che vede coinvolta Emma Stone. In un primo momento, alla regia c’era Sam Raimi, che ora però è uscito dal progetto. La storia è quella di una moglie tradita e ferita che torna nel suo paese natale, cercando di fare del bene, salvando la reputazione del suo ex professore del liceo coinvolto in uno scandalo. Visto il grado dell’attrice coinvolta, si aspetta a momenti di sapere chi la dirigerà.

Concludiamo la carrellata di news con una notizia che non ha bisogno di commenti: si farà un remake del Memento di Christopher Nolan.
L'unica cosa da dire è: perchè?

21 novembre 2015

Kreuzweg - Le Stazioni della Fede

Andiamo al Cinema

14 quadri, come 14 sono le stazioni della via crucis, compongono Kreuzweg.
Ognuno dei quali ci mostra la lenta ma inesorabile discesa all’inferno o salita al paradiso (il punto di vista si può dividere) di Maria.
Maria, una ragazzina di appena 14 anni, prossima alla cresima, cresciuta in un famiglia dai modi rigidi nella rigida tradizione cattolica fondamentalista: la musica è satanica, lo specchio induce al peccato, sacrificare anche i piccoli piaceri è un bene.

20 novembre 2015

Freeheld - Amore, giustizia, uguaglianza

Andiamo al Cinema

La storia è di nuovo quella: in un film, conta più il suo contenuto o come questo contenuto viene sviluppato?
Se un film è il veicolo per un messaggio importante, per una battaglia importante, lo si può criticare per come questo viene poi trattato.
Sì, si può e si deve farlo.
E in realtà dispiace che lo si debba fare con Freeheld, una storia che come i titolisti italiani hanno tenuto a precisare, parla di amore, giustizia e uguaglianza. Una storia che ha il coraggio di parlare di diritti oltre che di amore, che vuole smuovere le coscienze ancora una volta, dopo che le protagoniste di questa storia, vera, l’hanno smossa ai loro retrogradi concittadini del New Jersey, e poi, grazie a una campagna virale, all’intera nazione americana.
Non stupisce che a voler mettere la faccia su questo messaggio, ci siano i volti di due attrici attiviste e da sempre schierate per i diritti degli omosessuali come Ellen Page e Julianne Moore, stupisce un po’ di più che quest’ultima, dopo aver vinto l’Oscar con la sua sofferta interpretazione di una malata di Alzheimer in Still Alice, torni a vestire i panni di una malata terminale, questa volta di cancro.
Quello che però non va, è come tutto questo ci è raccontato.

19 novembre 2015

Silenzio in Sala - Le Nuove Uscite al Cinema

C'è poco di cui discutere, non ci sono film impegnati francesi, film impegnati italiani, commedie italiane, che tengano: questo è il weekend di Katniss Everdeen.
Le altre pellicole in uscita, però, meritano quasi tutte uno sguardo, a partire da quello Sherlock invecchiato per finire con la lontana Islanda... meglio allora segnare tutto per bene in agenda:

Hunger Games – Il Canto della Rivolta, Parte 2
È finalmente giunto il momento di dire addio a Katniss, con l’ultima parte dell’ultimo capitolo di una saga che quasi a sorpresa ha entusiasmato una restia a questi young adult come me.
L’attesa è altissima, il posto in sala è già prenotato!
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Mr. Holmes
Grazie alla serie con Benedict Cumberbatch, l’investigatore inglese è entrato dritto dritto nel mio cuore, e questa versione di lui in terza età, interpretata da un mito vivente come Ian McKellen non può che esaltarmi!
Amanti dello stile british, accorrete con me!
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Miss Julie
Liv Ullman porta su grande schermo la tragedia scritta da August Strindberg che racconta della passione tra una giovane nobile e il cameriere di famiglia.
Prima di gridare alla noia, sappiate che i due protagonisti sono niente meno che Jessica Chastain e Colin Farrell, quindi, anche dopo un anno dalla sua realizzazione, una chance gliela si concede.
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A Testa Alta
I drammi francesi hanno sempre qualcosa in più, quindi anche questo film che racconta le piccole tragedie di un ragazzo sbandato e del giudice minorile e dell’assistente sociale che cercano di aiutarlo possono rivelarsi una buona visione, anche se impegnata. Catherine Deneuve è il punto in più per farcelo segnare.
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Storie di Cavalli e di Uomini
Dopo le pecore, dall’Islanda arrivano anche i cavalli, in questo racconto a più storie ognuna delle quali racconta proprio di uomini e dei loro inseparabili cavalli.
Lo stile disincantato, spinge a dargli una visione.
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Loro chi?
Edoardo Leo grazie a Smetto quando voglio mi era stato da subito simpatico. Poi ha iniziato a sbucare ovunque, in ogni commedia più o meno attraente uscita negli ultimi tempi, e adesso lo si ritrova ancora una volta, in compagnia di Marco Giallini, in una commedia che… parla di crisi.
Ovvio. E di truffe e truffatori.
Io passo.
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Dobbiamo Parlare
Chiusi in un appartamento con l’intellettuale Sergio Rubini e il chirurgo Fabrizio Bentivoglio? E con le loro rispettive compagne Isabella Ragonese e Maria Pia Calzone? A parlare di corna?
Nonostante i film chiusi in poche mura, di solito mi incuriosiscano, qui preferisco sorvolare.
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Né Giulietta Né Romeo
Veronica Pivetti esordisce alla regia, e lo fa per trattare un tema delicato come l'accettazione dell'omosessualità: da parte di un adolescente impaurito e dalla sua famiglia che si credeva aperta e moderna.
Il risultato, per quanto onesto, sembra dubbioso.
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In Fondo al Bosco
Se di commedie ce ne sono sempre troppe, di drammi italiani, anche quando ce n’è solo uno, è abbastanza.
Qui Filippo Nigro interpreta un padre che perde nel nulla il figlio, finendo poi accusato più dai media che da vere e proprie prove, della sua uccisione.
Meglio vedere The Missing, no?
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Bella e Perduta
Radical chic all’ascolto, questo è il film per voi, non per me.
Pietro Marcello e il suo racconto tra storia e finzione, faticherà però a trovare spazio nelle sale.
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Iqbal – Bambini senza Paura
La storia è vera, il tema è importante, la realizzazione è in formato animazione per permettere a tutti di conoscere la storia di Iqbal, e di tutti gli schiavi bambini costretti al lavoro logorante di tessitori strappati dalle loro famiglie.
Per conoscere.
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18 novembre 2015

By The Sea

Andiamo al Cinema

È difficile riuscire a commentare il nuovo film di Angelina Jolie Pitt (come lei stessa si è firmata).
È sempre così quando forma e contenuto sono separati da un abisso, lo è ancora di più quando non è tanto il contenuto, quanto il suo sviluppo a non convincere.
Impossibile infatti, dire che By The Sea sia brutto, non lo è, non lo può essere vista la bellezza dell’ambientazione (quella Malta diventata sud della Francia), vista la bellezza delle scenografie (con quell’hotel d’altri tempi che dà sulla baia), vista la bellezza delle musiche (che passano dalla musica classica alle canzoni romantiche francesi), vista la bellezza dei suoi protagonisti: un Brad Pitt stropicciato e a suo modo tanto innamorato, una Angelina Jolie dal trucco e dal vestiario perfetto, tanto fredda e sofisticata, quanto ammaliante.
A rendere By the sea ancora più bello, è la fotografia d’alta classe di Christian Berger, che fa chiedere, dopo la collaborazione con Roger Deakins per Unbroken, se quello sguardo che sa inquadrare perfettamente, se quello sguardo attento a cogliere anche i più piccoli dettagli, sia della Jolie stessa, regista, o del suo collaboratore alla fotografia.
Quel che è certo, è che il risultato incanta, per tutti i suoi 123 minuti.


Stessa cosa non avviene però a livello di trama, e del suo sviluppo. Si sa infatti che al centro del film c’è una coppia in crisi, una coppia sposata da 14 anni che a stento si parla, con lui scrittore in crisi anche con il suo lavoro che mette da parte a favore dell’alcool, lei ex ballerina depressa e in crisi con il proprio corpo per un trauma passato.
Questa crisi, proveranno e tenteranno a superarla, con l’aiuto inconsapevole della coppia di neo sposi, loro vicina in hotel, spiandoli nei loro amplessi, nella loro quotidianità tenera e naturale, invidiandoli, anche, desiderandoli.
Lo sviluppo di tutto questo, però, non avviene, sembra di essere sempre fermi lì, con lui rintanato nel bar del paesino, lei chiusa in stanza, ad aspettarlo, ad odiarlo, e anche quando qualcosa cambia, quando l’avere un segreto, un’impensabile passione comune, li riavvicina, finalmente, tutto fatica ugualmente a cambiare.
E quei 123 minuti totali, si sentono tutti, troppo.


Certo, si sente anche il sapore europeo che la Jolie voleva raggiungere, con quei drammi intimisti e pieni di eleganza che rivivono in questi anni ’70 lontani da ogni cliché, ma manca qualcosa, manca un approfondimento, e così anche gli errori più piccoli -quelle voci dei protagonisti che inspiegabilmente a volte vanno fuori campo, quella lentezza e quel dilungarsi- finiscono per contare più di tutto il resto. Più di una prova recitativa che sia per Pitt che per la Jolie è più che superata (anche se il doppiaggio italiano la affossa e non di poco), che li vede complici, li vede spogliarsi davanti a noi, in sguardi carichi di sentimento, o in teneri lasciarsi andare, meno perfetta invece Mélanie Laurent, a cui manca forse il physique du role più adeguato.
Come detto, quindi, non si può dire che By the sea sia un film brutto, è bello, è esteticamente perfetto, ma a volte, questo non basta per riuscire a convincere.


17 novembre 2015

Red Oaks

Quando i film si fanno ad episodi

C’era di che essere entusiasti nel sapere che il pubblico di Amazon aveva deciso di far avere a Red Oaks un’intera stagione.
L’ambientazione 80’s, quel Craig Roberts protagonista conosciuta grazie al gioiellino indie (o hipster) Submarinequi nel ruolo di un giovane appassionato cinefilo, un tennis club a fare da sfondo, insomma, tutte le caratteristiche per fare di una comedy, una comedy da aspettare e vedere.
Le cose sono invece andate diversamente, e forse il nome di David Gordon Green come produttore esecutivo (assieme, tra gli altri, a Steven Soderbergh) e come regista del pilot e di altri episodi, doveva far scattare qualche allarme: Red Oaks non è la comedy che ci si aspettava, non è nemmeno una comedy.

16 novembre 2015

Guerre Stellari - Capitolo V: L'Impero Colpisce Ancora

Ninete box office oggi, un viaggetto non mi permette di essere davanti al computer, e quindi lo spazio di questo lunedì è dedicato interamente a Guerre Stellari.
Siamo al capitolo due della saga, e tutto l’entusiasmo espresso per il primo, un po’ scema.
Non so dire il perché, ma ogni ricordo della prima parte di questo L’Impero colpisce ancora si era completamente cancellato dalla mia mente.
Neve?
Freddo?
Gelo?
Ian Solo che come un Bear Grylls apre in due il suo destriero per salvare Luke dall'assideramento?
Che fine hanno fatto queste scene nella mia memoria, e non dico di quando chissà come, chissà per quale caso, le ho viste passare per la TV, ma parlo di quei 5 anni fa in cui me li sono visti con calma e metodicità sul divano di casa?
Probabilmente la stanchezza e la noia hanno avuto la meglio, e di questo secondo capitolo ricordo gran poco e gran poco è rimasto impresso, e duole ammetterlo, lo stesso è successo anche questa volta.

15 novembre 2015

Rumour Has It - Le News dal Mondo del Cinema


Poche ma buone le notizie che hanno fatto il giro del mondo durante la settimana.
Buonissima è soprattutto la prima, che vede collaborare due premi Oscar, ma soprattutto due grandi talenti, che così facendo daranno ancora più luce al film nel quale sono impegnati.
Richard Linklater è infatti in trattative per avere Cate Blcanchett come protagonista del suo Where'd You Go, Bernadette?, terzo film assieme a The Rosie Project e un progetto sul baseball ancora senza titolo in cantiere.
Tratto dall'omonimo romanzo di Maria Semple, sarà sceneggiato dalla coppia d'oro Scott Neustadter e Michael H. Weber (Colpa delle stelle) e racconterà la misteriosa scomparsa prima di un lungo viaggio in Antartide di un architetto agorafobico e della madre dal punto di vista della figlia di lui, Bee.
C'è di che gioire e fremere.

Lascia più perplessi invece, il film che riporterà Brian De Palma dietro la macchina da presa dopo il non fortunato Passion.
Con Lights Out, il regista torna al genere thriller, ad ambientazione cinese, raccontando di come una donna non vedente viene coinvolta in un efferato omicidio, e cercherà con l'aiuto dell'amplificazione degli altri suoi sensi, di salvarsi.
Al momento, si è ancora in fase di casting, con la ricerca di un'attrice asiatica come protagonista.
Staremo a vedere se il trend negativo di De Palma potrà finalmente arrestarsi, ma le premesse non sono delle più originali.

Non lo si vede da un po' sul grande schermo, Orlando Bloom.
E se il suo nome resta legato all'infinito franchising de I pirati dei Caraibi in cui ricompare anche nel prossimo capitolo 5, l'attore sceglie un piccolo film, indipendente e di denuncia, con cui recuperare.
In Romans sarà infatti un giovane inglese che vive tormentato dagli abusi subiti da bambino dal prete di cui si fidava ciecamente. Ora, la sua fragilità è palpabile, e la sua mente oscilla tra ipotesi di vendetta e un perdono faticoso.
Il film, è lo sviluppo del cortometraggio Romans 12:20 del 2008 diretto da quel Geoff Thompson, che ora ne cura la sceneggiatura, la regia è invece affidata ai fratelli Shamassian.

Se ne era parlato qualche settimana fa, del nuovo film in terra straniera di Bong Joon-ho dopo Snowpiercer.
Ora si sa che Okja sarà prodotto nientemeno che dalla Plan B di Brad Pitt, ma soprattutto dalla piattaforma Netflix, che ne approfitterà di certo per l'imminente discesa in campo nella Corea del Sud.
La storia racconta della particolare amicizia tra un mostro buono e una ragazzina coreana, ma sarà divisa tra il suo Paese d'origine e gli Stati Uniti, motivo per cui nel cast figurano nomi come Jake Gyllenhaal, Tilda Swinton, Paul Dano, Bill Nighy e Kelly Macdonald.
Le riprese inizieranno alla fine del 2016.

Cambio di protagonista infine per la nuova serie di Lena Dunham, Max.
Non sarà più Lisa Joyce a vestire i panni di Maxine Woodruff, una giornalista che negli '70 sarà coinvolta nel movimento femminista, ma sarà la brava Zoe Kazan, il che rende un tono ancora più hipster al progetto HBO.

Concludiamo la rubrica con il trailer di un seguito che allontana ogni dubbio di mala fede.
Mancano ancora molti mesi (in America uscirà il prossimo giugno), ma già si vorrebbe andare Alla ricerca di Dory:

14 novembre 2015

Dheepan - Una Nuova Vita

Andiamo al Cinema

Io e il Festival di Cannes siamo sempre andati d’accordo.
Soprattutto ultimamente, premiando entrambi Amour e La Vita di Adele, amando poi particolarmente anche The Tree of Life, e guardando più indietro, almeno fino al 2000, le sue Palme d’Oro le ho sempre appoggiate e approvate senza riserve.
Qualcosa si è incrinato però lo scorso anno, con quel Winter Sleep che mi ha fatto letteralmente dormire, che con il suo ritmo lento e infinito, mi ha stremato, nonostante le bellezze della Cappadocia.
Ovvio quindi che la scelta di premiare una storia dura di immigrazione e ambientazione, di una famiglia in fuga dalla guerra che non trova certo la pace una volta entrata in Francia, non mi entusiasmava particolarmente.
La fiducia a uno come Jacques Audiard la davo comunque, anche se forse sono stata la sola a patire un po' le tragedie che si susseguono in Un sapore di ruggine e ossa.

13 novembre 2015

SPECTRE

Andiamo al Cinema

Come per i papi, anche per i Bond ognuno di noi ha il suo.
Dipende dalla generazione a cui si appartiene, dipende da quando si è venuti a conoscenza della saga, dipende da quando si è cresciuti.
Il mio Bond, purtroppo, è Pierce Brosnan.
Dico purtroppo perché il buon Pierce, con quell’aria annoiata, con quella faccia un po’ da sberle, non mi è mai stato simpatico, e così tutti i suoi 007 sono passati senza clamore, senza interesse davanti al mio sguardo.
Poi è arrivato Daniel Craig, e non è che sia stata chissà quale rivoluzione inizialmente, con quello sguardo gelido, quel biondo e quella bellezza non proprio nelle mie corde, nulla sembrava cambiato, potevo tranquillamente continuare ad essere snob nei confronti di questo agente segreto.
A fare la differenza, è stata la scelta di Sam Mendes come regista del terzo film con Craig, quello Skyfall uscito 3 anni fa che tra un’Adele alla canzone d’apertura e una Judi Dench come vera e propria bond girl, prometteva qualcosa di diverso. Ma come, mi dicevo, quel Sam Mendes autore d’alta classe, tra un’American Beauty, un Revolutionary Road e un’American Life, ora si mette a fare i Bond?
E così, l’interesse è salito, il giovine tutto felice ha iniziato a propormi prima un fantastico Casino Royal con i fantastici Madds Mikkelsen e Eva Green, poi il decisamente meno riuscito Quantum of Solace, fino ad arrivare al cinema, in fila e trepidanti, per Skyfall che è stato esaltante, è stato profondo come forse nessun Bond era mai stato, perché sì, è stato capace di mettermi la voglia di iniziare a recuperare l’intera saga, quei 20 capitoli precedenti, tra Sean Connery e Roger Moore, recupero che si è poi arenato non avendo trovato da nessuna parte la stessa profondità, la stessa passione e originalità di oggi.

12 novembre 2015

Silenzio in Sala - Le Nuove Uscite al Cinema

Tanti film americani ci aspettano in sala in questo nuovo weekend: da piccoli drammi domestici a remake non richiesti, passando per sci fi dubbiosi e la grande produzione dal sapore disneyano, tutto sembra però appetibile, anche quel piccolo film islandese che ha già conquistato Cannes.
Tutto bene, allora?
No, perchè unici nei sono quei film italiani di un livello decisamente più basso.
Diamo un'occhiata:

By the Sea
Angelina Jolie e Brad Pitt tornano a recitare insieme, e sotto la regia di lei.
Non aspettatevi un film come quel Mr. and Mrs. Smith che li ha fatti conoscere, qui all’azione, si fa spazio il sentimento, che si sta spegnendo in una coppia sposata, chiamata a confrontarsi una volta per tutte.
Diffidenze ce ne sono, ma al fascino di un film piccolo e a una coppia così grande, non si può resistere.
Trailer

Pan
La rivisitazione dei classici Disney in chiave live action continua, anche se da parte della Warner e la tecnica è sempre quella: aggiornare un po' la fiaba, fare leva su un gran cast, capitanato questa volta da Hugh Jackman affiancato da Rooney Mara e Amanda Seyfried.
A dare quel tocco di classe che lo rende appetibile anche a me, la regia di Joe Wright, che con gli adattamenti ha sempre dato prova di cavarsela.
Trailer
Il segreto dei suoi occhi
Il film originale argentino nel 2010 aveva vinto il Premio Oscar come miglior film straniero, convincendo anche la sottoscritta che ne uscì talmente turbata da avere i brividi per tutta la notte.
Ora Hollywood ha deciso di farne un remake, che si avvale di nomi come Julia Roberts, Nicole Kidman e Chiwetel Ejiofor, decisamente non richiesto, anche se il rischio scivolone non è troppo alto.
Trailer
Premonitions
Un sensitivo chiamato ad investigare con l’FBI e un serial killer che sa prevedere il futuro che lo sfida.
Non proprio il massimo dell’appeal, vero, se non si è fan del genere sci fi?
Basteranno Anthony Hopkins e Colin Farrell a farvi cambiare idea?
La mia, dubito.
Trailer

Rams - Storia di due fratelli e otto pecore
Dall’Islanda che tanto piace, la storia di due fratelli, padroni e allevatori di un pregiato gregge di pecore, che però non si parlano da 40 anni.
Quando un'epidemia mette a rischio non solo il loro, ma il profitto dell’intera isola, sapranno unirsi, per farcela.
Vincitore a Cannes nella sezione Un certain regard, da segnare.
Trailer

Gli ultimi saranno ultimi
Basterebbe il trailer in cui Paola Cortellesi ci appesantisce con il suo forzato accento romano, o la tragedia in agguato nell’Italia della crisi, dove una donna si ritrova senza lavoro perché incinta, mentre un poliziotto entra in Paese perché retrocesso e schernito dai colleghi.
Anche no.

Matrimonio al Sud
Polignano a mare è ormai la location perfetta per sempre più film. Peccato che non tutti siano perfetti e che questa ennesima commedia con Massimo Boldi che ride dei cliché del nord vs sud, sappia di stantio lontano chilometri.
Trailer