E' già Ieri -2014-
Sì, sono anch'io una di quelle persone che parla con gli animali.
Che li saluta quando ritorna a casa, che li interroga inutilmente sui fatti del giorno, sulla quantità del cibo che vogliono, sulle loro avventure.
Mai una volta che mi abbiano risposto.
Mai una volta, per fortuna, che mi abbiano spinto ad uccidere qualcuno.
Sembra strano, ma è quello che succede a Jerry, un tipo piuttosto ordinario, che si occupa delle spedizioni di vasche da bagno in una fabbrica di medio livello, che vive affianco a un bowling con il suo cane e il suo gatto.
Ed è quest'ultimo che lo invita ad uccidere, sempre di più.
Ma facciamo un passo indietro, che è d'obbligo.
Pagine
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30 settembre 2016
29 settembre 2016
Silenzio in Sala - Le Uscite al Cinema del 29 Settembre
Woody inganna, e quest'anno arriva puntuale con il suo nuovo film, ma anche in anticipo rispetto alla sua solita programmazione dicembrina.
Il suo è il titolo più atteso in una settimana che vede tornare alla ribalta il cinema italiano passato per Venezia, mentre il resto è fatto di remake e commediole piuttosto evitabili.
Café Society
Non si sa mai cosa aspettarsi da Woody: un piccolo capolavoro, un piccolo intrattenimento, un piccolo flop?
Di certo, come ogni anno lo si vede, anche perchè questa volta ci porta nella New York degli anni '30 con Kristen Stewart, Steve Carell, Jesse Eisenberg e Blake Lively.
Trailer
Ben-Hur
Remake non richiesto del grande classico hollywoodiano.
In patria è stato un flop clamoroso, e visto l'inutile registro d'azione, si spera lo sia anche qui per evitare altri remake non richiesti.
Trailer
Indivisibili
Due gemelle siamesi provvedono alla famiglia grazie alle loro esibizioni come cantanti. Tutto cambia quando arriva la notizia che possono dividersi.
A Venezia se n'è parlato un gran bene, e visto che lì non son riuscita a vederlo, recupererò.
Trailer
Le Ultime Cose
A saperlo, al posto di questa storia di crisi e tragedia ambientata in un banco dei pegni, mi sarei vista Indivisibili.
Lo sbarco di Irene Dionisio alla finzione è infatti piuttosto pesante.
QUI quello che ne scrissi.
Liberami
Altra visione veneziana persa, altra produzione italiana.
Un documentario che mostra la pratica sempre più presente dell'esorcismo, tra preti in formazione, e persone bisognose.
Da segnare.
Trailer
Al Posto Tuo
Dopo film italiani più o meno interessanti, arriva la più ovvia delle commedie sullo scambio di vita che provoca i più classici degli equivoci.
Non aiuta un cast composto da Luca Argentero, Stefano Fresi e Ambra Angiolini.
Trailer
Se permetti non parlarmi di bambini!
Dall'Argentina una commedia fresca ma non troppo originale su un padre che cerca di rifarsi una vita mentendo sull'esistenza della figlia alla donna che non vuole bambini.
L'orrido titolo italiano, e l'orrido doppiaggio, potrebbero rovinarne la visione.
Trailer
The Assassin
Dal regista taiwanese Hou Hsiao-Hsien, la storia di una donna che nella Cina del IX secolo diventa una spietata assassina per vendicare un amore tradito.
Per appassionati del cinema orientale, premiato per la miglior regia a Cannes.
Trailer
Abel - Il figlio del vento
Infine, dall'Austria, film per la famiglia che vede come animale coinvolto un aquilotto.
Non aspettatevi chissà che.
Trailer
Il suo è il titolo più atteso in una settimana che vede tornare alla ribalta il cinema italiano passato per Venezia, mentre il resto è fatto di remake e commediole piuttosto evitabili.
Café Society
Non si sa mai cosa aspettarsi da Woody: un piccolo capolavoro, un piccolo intrattenimento, un piccolo flop?
Di certo, come ogni anno lo si vede, anche perchè questa volta ci porta nella New York degli anni '30 con Kristen Stewart, Steve Carell, Jesse Eisenberg e Blake Lively.
Trailer
Ben-Hur
Remake non richiesto del grande classico hollywoodiano.
In patria è stato un flop clamoroso, e visto l'inutile registro d'azione, si spera lo sia anche qui per evitare altri remake non richiesti.
Trailer
Indivisibili
Due gemelle siamesi provvedono alla famiglia grazie alle loro esibizioni come cantanti. Tutto cambia quando arriva la notizia che possono dividersi.
A Venezia se n'è parlato un gran bene, e visto che lì non son riuscita a vederlo, recupererò.
Trailer
Le Ultime Cose
A saperlo, al posto di questa storia di crisi e tragedia ambientata in un banco dei pegni, mi sarei vista Indivisibili.
Lo sbarco di Irene Dionisio alla finzione è infatti piuttosto pesante.
QUI quello che ne scrissi.
Liberami
Altra visione veneziana persa, altra produzione italiana.
Un documentario che mostra la pratica sempre più presente dell'esorcismo, tra preti in formazione, e persone bisognose.
Da segnare.
Trailer
Al Posto Tuo
Dopo film italiani più o meno interessanti, arriva la più ovvia delle commedie sullo scambio di vita che provoca i più classici degli equivoci.
Non aiuta un cast composto da Luca Argentero, Stefano Fresi e Ambra Angiolini.
Trailer
Se permetti non parlarmi di bambini!
Dall'Argentina una commedia fresca ma non troppo originale su un padre che cerca di rifarsi una vita mentendo sull'esistenza della figlia alla donna che non vuole bambini.
L'orrido titolo italiano, e l'orrido doppiaggio, potrebbero rovinarne la visione.
Trailer
The Assassin
Dal regista taiwanese Hou Hsiao-Hsien, la storia di una donna che nella Cina del IX secolo diventa una spietata assassina per vendicare un amore tradito.
Per appassionati del cinema orientale, premiato per la miglior regia a Cannes.
Trailer
Abel - Il figlio del vento
Infine, dall'Austria, film per la famiglia che vede come animale coinvolto un aquilotto.
Non aspettatevi chissà che.
Trailer
28 settembre 2016
Marguerite e Julien
E' già Ieri -2015-
Marguerite e Julien si conoscono da sempre, sono cresciuti insieme, insieme giocano, ridono, si divertono.
Finchè non vengono separati: lui se ne va in collegio, in giro per l'Europa a studiare e conoscere la vita, lei se ne sta nella villa di famiglia, contesa dagli scapoli della zona.
Finchè non si rincontrano, finchè non si ritrovano, cresciuti e ancora più belli, e lasciano la passione che li unisce sfogarsi.
C'è un problema però: Marguerite e Julien sono fratello e sorella, sangue dello stesso sangue.
Ed è scandalo, è incesto, nella Francia del '600 additata dagli altri regni per la sua lascivia, è tradimento per quel marito che nonostante le dicerie ha preso in sposa Marguerite, che a lui non si concede, che a lui scappa.
Scappa Marguerite, assieme a Julien, scappano, braccati dalla legge, da fuggitivi.
Marguerite e Julien si conoscono da sempre, sono cresciuti insieme, insieme giocano, ridono, si divertono.
Finchè non vengono separati: lui se ne va in collegio, in giro per l'Europa a studiare e conoscere la vita, lei se ne sta nella villa di famiglia, contesa dagli scapoli della zona.
Finchè non si rincontrano, finchè non si ritrovano, cresciuti e ancora più belli, e lasciano la passione che li unisce sfogarsi.
C'è un problema però: Marguerite e Julien sono fratello e sorella, sangue dello stesso sangue.
Ed è scandalo, è incesto, nella Francia del '600 additata dagli altri regni per la sua lascivia, è tradimento per quel marito che nonostante le dicerie ha preso in sposa Marguerite, che a lui non si concede, che a lui scappa.
Scappa Marguerite, assieme a Julien, scappano, braccati dalla legge, da fuggitivi.
27 settembre 2016
Mr. Robot - Stagione 2
Mondo Serial
Inizia la stagione 2, e non posso non sentirmi come Elliot.
Sarà stato il troppo tempo passato, saranno state le innumerevoli serie TV viste nel frattempo o l'inevitabile appisolamento causato dalla prima stagione piuttosto lenta, ma pure io, come lui, avevo dimenticato cosa diavolo era successo.
I recap hanno aiutato, i flashback ancor di più, e soprattutto a fare la differenza da quel piuttosto soporifero esordio, l'ha fatta una stagione che finalmente mi ha avvinta e appassionata.
Certo, i tempi sono comunque dilatati, i silenzi, la macchina fissa, fanno il resto.
Ma c'è una maggiore sperimentazione, nella sceneggiatura come alla regia, e così si va avanti pur continuando a guardare indietro, ad approfondire quanto fatto, come è stato fatto.
Inizia la stagione 2, e non posso non sentirmi come Elliot.
Sarà stato il troppo tempo passato, saranno state le innumerevoli serie TV viste nel frattempo o l'inevitabile appisolamento causato dalla prima stagione piuttosto lenta, ma pure io, come lui, avevo dimenticato cosa diavolo era successo.
I recap hanno aiutato, i flashback ancor di più, e soprattutto a fare la differenza da quel piuttosto soporifero esordio, l'ha fatta una stagione che finalmente mi ha avvinta e appassionata.
Certo, i tempi sono comunque dilatati, i silenzi, la macchina fissa, fanno il resto.
Ma c'è una maggiore sperimentazione, nella sceneggiatura come alla regia, e così si va avanti pur continuando a guardare indietro, ad approfondire quanto fatto, come è stato fatto.
26 settembre 2016
Il Lunedì Leggo - Norwegian Wood di H. Murakami
A dir la verità, non è che leggo solo di lunedì.
Leggo tutti i giorni o quasi alla sera, sonno permettendo, e il sabato e la domenica mattina, mentre il giovine ancora dorme.
Sarebbe stato più giusto chiamare questa rubrica "Il Lunedì parlo di libri", ma non sarebbe stato altrettanto bello, non sarebbe stato altrettanto bene con "La domenica scrivo" partito ieri.
Quindi, è così, Il lunedì leggo.
Ché di scrivere il Box Office e fare i conti in tasca ai cinema italiani mi ero un po' stancata, ché visto che di libri ne leggo abbastanza, per parecchi lunedì sono apposto, ché insomma, avevo voglia di scrivere ancora oltre la domenica.
Ma questo non significa che farò delle vere e proprie recensioni, che starò al passo con le nuove uscite o altro, per quello ci sono altri blogger ben più preparati di me e se non lo avete ancora fatto, Mr. Ink e il suo Diario di una dipendenza è quello da leggere e segnare per avere sempre ottimi libri e ottime opinioni, oltre che per avere ottimi post da leggere.
Leggo tutti i giorni o quasi alla sera, sonno permettendo, e il sabato e la domenica mattina, mentre il giovine ancora dorme.
Sarebbe stato più giusto chiamare questa rubrica "Il Lunedì parlo di libri", ma non sarebbe stato altrettanto bello, non sarebbe stato altrettanto bene con "La domenica scrivo" partito ieri.
Quindi, è così, Il lunedì leggo.
Ché di scrivere il Box Office e fare i conti in tasca ai cinema italiani mi ero un po' stancata, ché visto che di libri ne leggo abbastanza, per parecchi lunedì sono apposto, ché insomma, avevo voglia di scrivere ancora oltre la domenica.
Ma questo non significa che farò delle vere e proprie recensioni, che starò al passo con le nuove uscite o altro, per quello ci sono altri blogger ben più preparati di me e se non lo avete ancora fatto, Mr. Ink e il suo Diario di una dipendenza è quello da leggere e segnare per avere sempre ottimi libri e ottime opinioni, oltre che per avere ottimi post da leggere.
25 settembre 2016
La Domenica Scrivo - L'Inizio
La domenica scrivo.
Il titolo è piuttosto chiaro: la domenica mi dedicherò a scrivere.
Non una storia, non un racconto, ma quello che mi passa per la testa, che potrà essere anche una storia, un racconto.
Ce n'era bisogno?
Sì, in una piccola rivoluzione che toglierà dal blog due delle sue rubriche meno efficaci e più pesanti per me da seguire, e in una piccola rivoluzione che porterà soprattutto più personalità, più "me" in questi spazi.
Perchè, diciamolo, un po' di personalità non fa male, e gli esperti del web mi dicono che quello che voglio fare -lo storytelling, dicono- aiuterà non solo me a trovare un po' di sfogo, un po' di inventiva, ma anche i lettori ad affezionarsi.
Perchè, diciamolo, chiunque ha il sogno nel cassetto di scrivere, e visto che lo spazio per farlo me lo sono costruito, lo sfrutto un po'.
Il titolo è piuttosto chiaro: la domenica mi dedicherò a scrivere.
Non una storia, non un racconto, ma quello che mi passa per la testa, che potrà essere anche una storia, un racconto.
Ce n'era bisogno?
Sì, in una piccola rivoluzione che toglierà dal blog due delle sue rubriche meno efficaci e più pesanti per me da seguire, e in una piccola rivoluzione che porterà soprattutto più personalità, più "me" in questi spazi.
Perchè, diciamolo, un po' di personalità non fa male, e gli esperti del web mi dicono che quello che voglio fare -lo storytelling, dicono- aiuterà non solo me a trovare un po' di sfogo, un po' di inventiva, ma anche i lettori ad affezionarsi.
Perchè, diciamolo, chiunque ha il sogno nel cassetto di scrivere, e visto che lo spazio per farlo me lo sono costruito, lo sfrutto un po'.
24 settembre 2016
Elvis & Nixon
Andiamo al Cinema
Il re del rock'n'roll, il Presidente meno amato nella storia degli Stati Uniti.
Cosa c'entrano due personaggi all'apparenza così agli antipodi, insieme in un film?
Semplice, i due si sono incontrati, in gran segreto, e di quell'incontro resta una foto mai resa pubblica e ora tra le reliquie più richieste nella storia degli Archivi Nazionali.
Quello che c'è dietro questa foto, dietro quell'incontro, viene raccontato in un film dal semplice titolo Elvis & Nixon che nonostante gli attori a disposizione, la storia a disposizione e i mezzi a disposizione, non si discosta troppo da una produzione televisiva.
Il re del rock'n'roll, il Presidente meno amato nella storia degli Stati Uniti.
Cosa c'entrano due personaggi all'apparenza così agli antipodi, insieme in un film?
Semplice, i due si sono incontrati, in gran segreto, e di quell'incontro resta una foto mai resa pubblica e ora tra le reliquie più richieste nella storia degli Archivi Nazionali.
Quello che c'è dietro questa foto, dietro quell'incontro, viene raccontato in un film dal semplice titolo Elvis & Nixon che nonostante gli attori a disposizione, la storia a disposizione e i mezzi a disposizione, non si discosta troppo da una produzione televisiva.
23 settembre 2016
Knight of Cups
E' già Ieri -2015-
Dopo anni di silenzio, un'improvvisa prolificità.
E come sempre, quando c'è quantità non sempre c'è qualità.
Terrence Malick deve aver subito la stessa scossa emotiva del suo pubblico dopo The Tree of Life, ma se il pubblico -o almeno io- uscito dalla sala ha guardato il mondo in modo diverso, con sguardo nuovo, il regista si è rituffato sul lavoro, sfornando ben 5 film in 6 anni.
Dopo la delusione To the wonder, dopo le critiche subite a Berlino da Knight of Cups, non me la sono sentita di affrontarlo, anche perchè la distribuzione italiana non ha certo aiutato. Ma a Venezia, dove Malick ha portato il documentario Voyage of Time, in cui lo sguardo continua ad arricchirlo, una chance gliel'ho voluta concedere.
Dopo anni di silenzio, un'improvvisa prolificità.
E come sempre, quando c'è quantità non sempre c'è qualità.
Terrence Malick deve aver subito la stessa scossa emotiva del suo pubblico dopo The Tree of Life, ma se il pubblico -o almeno io- uscito dalla sala ha guardato il mondo in modo diverso, con sguardo nuovo, il regista si è rituffato sul lavoro, sfornando ben 5 film in 6 anni.
Dopo la delusione To the wonder, dopo le critiche subite a Berlino da Knight of Cups, non me la sono sentita di affrontarlo, anche perchè la distribuzione italiana non ha certo aiutato. Ma a Venezia, dove Malick ha portato il documentario Voyage of Time, in cui lo sguardo continua ad arricchirlo, una chance gliel'ho voluta concedere.
22 settembre 2016
Silenzio in Sala - Le Uscite al Cinema del 22 settembre
Single, cowboy, cantanti, streghe e chi più ne ha, più ne metta.
Anche questa settimana al cinema è ricca di offerte per i palati più diversi, meglio quindi andare con i consigli:
Bridget Jones's Baby
Ritorna la single pasticciona più amata dalle single dai 25 anni in su, e questa volta con un bambino e con Patrick Dempsey.
Io che non sono mai stata un'amante della saga, mi faccio da parte, lasciando accorrere le fan.
Trailer
I Magnifici Sette
Remake del remake evitato a Venezia nonostante il gran cast (Denzel Washington, Chris Pratt, Ethan Hawke, Vincent D'Onofrio, Matt Bomer, Peter Sarsgaard, Wagner Moura). Se n'è parlato bene, un buon intrattenimento anche se visto il genere -western- e visto il vero capostipite -I 7 samurai- continuerò ad evitare.
Trailer
Elvis & Nixon
Cronaca di un incontro che sa di assurdo, su un presupposto assurdo: il cantante voleva diventare un agente segreto.
Se in più ci metti che nei panni scintillanti di Elvis c'è Michale Shannon e in quelli presidenziali ancora una volta Kevin Spacey, il film va messo in lista!
Trailer
Blair Witch
Tra streghe ci si confonde, è così quest'estate avevo dato per sequel tanto atteso The VVitch. E invece, eccolo qui il seguito a sorpresa del caso The Blair Witch Project, pronti a rabbrividire?
Trailer
Frantz
François Ozon fa rivivere il genere melodramma, con tutta la delicatezza e la maestria che gli è consona, ma anche con tutti i difetti di lunghezza e pesantezza che comporta.
Il film non mi ha infatti convinto a Venezia.
Leggere QUI per saperne di più.
La Vita Possibile
Ivano De Matteo dirige Margherita Buy e Valeria Golino in un dramma che vede la prima in fuga dal marito violento, trovare rifugio dalla seconda e pure l'amore improvviso nel suo rifarsi una vita.
Insomma, tutte le carte in regola per quel film italiano pesante di cui non si sente il bisogno.
Trailer
Prima di Lunedì
Vincenzo Salemme, Fabio Troiano, Andrea Di Maria, Martina Stella, Sandra Milo.
Non bastassero i nomi a farvi desistere, sappiate che si tratta di una classica commedia degli equivoci con tanto di malavitosi e piani di fuga.
Pronti a scappare?
Trailer
Caffé
Co-produzione italo-belga-cinese, per un film ad episodi che girano attorno al sapore forte del caffè.
Aria di pesantezza.
Trailer
Spira Mirabilis
È un cinema per cui ci vuole pazienza, e soprattutto un occhio adeguato, quello di D'Anolfi e Parenti.
Ci vuole un po' -un bel po'- prima di capire e farsi avvolgere dalle spire di questo documentario che parla di immortalità, e nonostante il finale appagante, non è per tutti.
QUI quello che ne ho scritto da Venezia.
La teoria svedese dell'amore
Lo stile nordico è sempre visto come un modello da prendere ad esempio.
Il documentario, scava a fondo nella società svedese per capirne il funzionamento perfetto, sentimenti compresi.
Trailer
Anche questa settimana al cinema è ricca di offerte per i palati più diversi, meglio quindi andare con i consigli:
Bridget Jones's Baby
Ritorna la single pasticciona più amata dalle single dai 25 anni in su, e questa volta con un bambino e con Patrick Dempsey.
Io che non sono mai stata un'amante della saga, mi faccio da parte, lasciando accorrere le fan.
Trailer
I Magnifici Sette
Remake del remake evitato a Venezia nonostante il gran cast (Denzel Washington, Chris Pratt, Ethan Hawke, Vincent D'Onofrio, Matt Bomer, Peter Sarsgaard, Wagner Moura). Se n'è parlato bene, un buon intrattenimento anche se visto il genere -western- e visto il vero capostipite -I 7 samurai- continuerò ad evitare.
Trailer
Elvis & Nixon
Cronaca di un incontro che sa di assurdo, su un presupposto assurdo: il cantante voleva diventare un agente segreto.
Se in più ci metti che nei panni scintillanti di Elvis c'è Michale Shannon e in quelli presidenziali ancora una volta Kevin Spacey, il film va messo in lista!
Trailer
Blair Witch
Tra streghe ci si confonde, è così quest'estate avevo dato per sequel tanto atteso The VVitch. E invece, eccolo qui il seguito a sorpresa del caso The Blair Witch Project, pronti a rabbrividire?
Trailer
Frantz
François Ozon fa rivivere il genere melodramma, con tutta la delicatezza e la maestria che gli è consona, ma anche con tutti i difetti di lunghezza e pesantezza che comporta.
Il film non mi ha infatti convinto a Venezia.
Leggere QUI per saperne di più.
La Vita Possibile
Ivano De Matteo dirige Margherita Buy e Valeria Golino in un dramma che vede la prima in fuga dal marito violento, trovare rifugio dalla seconda e pure l'amore improvviso nel suo rifarsi una vita.
Insomma, tutte le carte in regola per quel film italiano pesante di cui non si sente il bisogno.
Trailer
Prima di Lunedì
Vincenzo Salemme, Fabio Troiano, Andrea Di Maria, Martina Stella, Sandra Milo.
Non bastassero i nomi a farvi desistere, sappiate che si tratta di una classica commedia degli equivoci con tanto di malavitosi e piani di fuga.
Pronti a scappare?
Trailer
Caffé
Co-produzione italo-belga-cinese, per un film ad episodi che girano attorno al sapore forte del caffè.
Aria di pesantezza.
Trailer
Spira Mirabilis
È un cinema per cui ci vuole pazienza, e soprattutto un occhio adeguato, quello di D'Anolfi e Parenti.
Ci vuole un po' -un bel po'- prima di capire e farsi avvolgere dalle spire di questo documentario che parla di immortalità, e nonostante il finale appagante, non è per tutti.
QUI quello che ne ho scritto da Venezia.
La teoria svedese dell'amore
Lo stile nordico è sempre visto come un modello da prendere ad esempio.
Il documentario, scava a fondo nella società svedese per capirne il funzionamento perfetto, sentimenti compresi.
Trailer
21 settembre 2016
Guy and Madeline on a Park Bench
E' già Ieri -2009-
Prima di La La Land, prima di Whiplash, c'è stato Guy and Madeline on a Park Bench.
Come in La La Land, come in Whiplash, anche in Guy and Madeline on a Park Bench c'è il jazz, c'è la musica, c'è l'amore.
Insomma, c'è già tutto lo stile, i temi, cari a Damien Chazelle.
Nel suo esordio, mai arrivato in Italia, presentato in sordina al Tribeca Film Festival di ormai 7 anni fa, raccogliendo consensi unanimi, il regista aveva già chiaro cosa raccontare, come raccontarlo.
Non a caso, è già dopo questo primo film che scrive la sceneggiatura di La La Land, una versione molto più impegnativa, più complessa di questo musical.
Ma dovrà aspettare il successo inaspettato di Whiplash, che lo proietta tra i grandi, tra i nominati agli Oscar, facendo piovere produttori, e soprattutto un cast che comprende Emma Stone e Ryan Gosling, prima di realizzare quel film rimasto nel cassetto che a Venezia ha conquistato tutti.
Ma prima di tutto questo, dicevamo, c'è Guy and Madeline on a Park Bench.
Prima di La La Land, prima di Whiplash, c'è stato Guy and Madeline on a Park Bench.
Come in La La Land, come in Whiplash, anche in Guy and Madeline on a Park Bench c'è il jazz, c'è la musica, c'è l'amore.
Insomma, c'è già tutto lo stile, i temi, cari a Damien Chazelle.
Nel suo esordio, mai arrivato in Italia, presentato in sordina al Tribeca Film Festival di ormai 7 anni fa, raccogliendo consensi unanimi, il regista aveva già chiaro cosa raccontare, come raccontarlo.
Non a caso, è già dopo questo primo film che scrive la sceneggiatura di La La Land, una versione molto più impegnativa, più complessa di questo musical.
Ma dovrà aspettare il successo inaspettato di Whiplash, che lo proietta tra i grandi, tra i nominati agli Oscar, facendo piovere produttori, e soprattutto un cast che comprende Emma Stone e Ryan Gosling, prima di realizzare quel film rimasto nel cassetto che a Venezia ha conquistato tutti.
Ma prima di tutto questo, dicevamo, c'è Guy and Madeline on a Park Bench.
20 settembre 2016
Narcos - Stagione 2
Quando i film si fanno ad episodi
Pablo Escobar è tornato.
Pablo Escobar in fuga, però, non è più l'uomo potente con il mondo ai suoi piedi, che conoscevamo, sappiatelo.
Cambia registro la serie Narcos,e qualcosa, almeno ai miei occhi, s'inceppa.
Se la scalata di un semplice spacciatore aveva subito nel giro di un mese un'impennata da miliardario, e se questa scalata fatta nel sangue e nell'illegalità aveva portato alla reclusione in una prigione di lusso, ora che Pablo è in fuga, che altri cartelli vogliono il suo giro a Medellìn, manca un po' di pepe.
Pablo Escobar è tornato.
Pablo Escobar in fuga, però, non è più l'uomo potente con il mondo ai suoi piedi, che conoscevamo, sappiatelo.
Cambia registro la serie Narcos,e qualcosa, almeno ai miei occhi, s'inceppa.
Se la scalata di un semplice spacciatore aveva subito nel giro di un mese un'impennata da miliardario, e se questa scalata fatta nel sangue e nell'illegalità aveva portato alla reclusione in una prigione di lusso, ora che Pablo è in fuga, che altri cartelli vogliono il suo giro a Medellìn, manca un po' di pepe.
19 settembre 2016
Emmy Awards 2016 - Il Red Carpet
Abbiamo visto i vincitori, commentato la serata, e ora non resta che darci dentro a giudicare i look delle star.
Chi ha incantato? Chi è scivolato?
Scateniamoci posseduti dallo spirito di Enzo Miccio:
LE MIGLIORI
Ellie Kemper semplice, giallo-rossa e spumeggiante.
Emmy Awards 2016 - I Vincitori
La lunga notte degli Emmy si è appena conclusa, ma grazie all'esuberanza di Jimmy Kimmel non è sembrata così lunga. Di risate, infatti, ce ne sono state tante, dall'apertura alla ricerca di un passaggio, ai monologhi che bersagliano O.J. Simpson e Trump. Nemmeno i vincitori si sono risparmiati con i migliori discorsi che vanno a Julie-Louise Dreyfus e a un Rami Malek spaesato che chiede "Ditemi che lo state vedendo anche voi".
Insomma, la serata grazie a sketch efficaci (su tutti l'ormai tradizionale cibo offerto agli ospiti, questa volta servito dal cast di Stranger Things e il disappunto per la nona assenza di Maggie Smith) e grazie a sorprese continue, è stata piacevole.
Se infatti nella categoria miniserie ha giustamente primeggiato American Crime Story, tra le comedy Veep continua a farla da padrone, lasciando a bocca asciutta la da me favorita Kimmy Schmidt, con grosso disappunto di un Tituss perfetto nella sua fake-happy-face da perdente.
Nel drama, invece, Game of Thrones porta a casa tutto tranne i premi per gli attori -e per fortuna, visto che né Jon Snow né la piccola Stark sono proprio delle cime-, e anche se la stagione è tornata ai fasti dell'inizio, resta la sensazione che di meglio si poteva trovare.
Ma vabbé, così è andata, e non resta che andare a dormire prima di scatenarci a giudicare il red carpet!
Di seguito, tutti i vincitori:
Insomma, la serata grazie a sketch efficaci (su tutti l'ormai tradizionale cibo offerto agli ospiti, questa volta servito dal cast di Stranger Things e il disappunto per la nona assenza di Maggie Smith) e grazie a sorprese continue, è stata piacevole.
Se infatti nella categoria miniserie ha giustamente primeggiato American Crime Story, tra le comedy Veep continua a farla da padrone, lasciando a bocca asciutta la da me favorita Kimmy Schmidt, con grosso disappunto di un Tituss perfetto nella sua fake-happy-face da perdente.
Nel drama, invece, Game of Thrones porta a casa tutto tranne i premi per gli attori -e per fortuna, visto che né Jon Snow né la piccola Stark sono proprio delle cime-, e anche se la stagione è tornata ai fasti dell'inizio, resta la sensazione che di meglio si poteva trovare.
Ma vabbé, così è andata, e non resta che andare a dormire prima di scatenarci a giudicare il red carpet!
Di seguito, tutti i vincitori:
18 settembre 2016
17 settembre 2016
Alla Ricerca di Dory
Andiamo al Cinema
La ricordo ancora la sera di 13 anni fa passata al cinema andando alla ricerca di Nemo.
Gli anni erano già 15 per me, e l'attenzione non era al massimo, ma le avventure del piccolo pesce pagliaccio mi avevano conquistato per l'umorismo dilagante, per i personaggi di contorno, per la maestria degli animatori Pixar nel ricreare l'oceano e la vita sottomarina così bene da essere costretti a sporcare quella perfezione per far capire che si trattava comunque di animazione.
Nonostante ormai lo sappia a memoria, Alla ricerca di Nemo non è nel mio personale podio Pixar (Up, Inside Out, Ratatouille/Monsters & Co.ex aequo) proprio per quei tanti personaggi di contorno e per una trama che evita il bellissimo e tipico segno caratteristico del cambio di punto di vista, a favore di animali parlanti.
Un suo seguito, per quanto non necessario, lo attendevo comunque con ansia, con tutte le paure annesse che un sequel comporta.
Il punto di forza, sembrava quello di puntare tutto sulla pesciolina Dory, la fiducia, la si conquistava nell'aver saputo aspettare quei 13 anni, senza sfruttare la scia del successo o dell'entusiasmo, prendendosi il tempo necessario per trovare e costruire la storia giusta.
Oggi, dopo aver girato per Festival ed essere già uscito nella maggior parte del mondo, Dory arriva anche da noi.
E quella speranza, quella fiducia, si infrangono.
La ricordo ancora la sera di 13 anni fa passata al cinema andando alla ricerca di Nemo.
Gli anni erano già 15 per me, e l'attenzione non era al massimo, ma le avventure del piccolo pesce pagliaccio mi avevano conquistato per l'umorismo dilagante, per i personaggi di contorno, per la maestria degli animatori Pixar nel ricreare l'oceano e la vita sottomarina così bene da essere costretti a sporcare quella perfezione per far capire che si trattava comunque di animazione.
Nonostante ormai lo sappia a memoria, Alla ricerca di Nemo non è nel mio personale podio Pixar (Up, Inside Out, Ratatouille/Monsters & Co.ex aequo) proprio per quei tanti personaggi di contorno e per una trama che evita il bellissimo e tipico segno caratteristico del cambio di punto di vista, a favore di animali parlanti.
Un suo seguito, per quanto non necessario, lo attendevo comunque con ansia, con tutte le paure annesse che un sequel comporta.
Il punto di forza, sembrava quello di puntare tutto sulla pesciolina Dory, la fiducia, la si conquistava nell'aver saputo aspettare quei 13 anni, senza sfruttare la scia del successo o dell'entusiasmo, prendendosi il tempo necessario per trovare e costruire la storia giusta.
Oggi, dopo aver girato per Festival ed essere già uscito nella maggior parte del mondo, Dory arriva anche da noi.
E quella speranza, quella fiducia, si infrangono.
16 settembre 2016
Demolition - Amare e Vivere
Andiamo al Cinema
Distruggere per ricostruire.
Si potrebbe definire così il nuovo film di Jean-Marc Vallée, un regista esploso con il film da Oscar Dallas Buyers Club e da allora uscito definitivamente dai confini canadesi.
Distruggere per ricostruire, letteralmente, è quello che fa Davis, rimasto solo, rimasto vedovo, dopo che la moglie è morta al suo fianco in un incedente stradale.
Nessuna lacrima, nessuna rabbia, solo un'imperturbabilità che non va giù al suocero che è anche il suo capo nell'alta finanza.
Solo il silenzio, un'apatia strisciante che si sfoga prima su carta, con lunghe lettere di reclamo a un'azienda di macchine distributrici (in realtà, lettere piene di bellezza), poi, in maniera fisica, distruggendo case, porte, computer, elettrodomestici.
Distruggere per ricostruire.
Si potrebbe definire così il nuovo film di Jean-Marc Vallée, un regista esploso con il film da Oscar Dallas Buyers Club e da allora uscito definitivamente dai confini canadesi.
Distruggere per ricostruire, letteralmente, è quello che fa Davis, rimasto solo, rimasto vedovo, dopo che la moglie è morta al suo fianco in un incedente stradale.
Nessuna lacrima, nessuna rabbia, solo un'imperturbabilità che non va giù al suocero che è anche il suo capo nell'alta finanza.
Solo il silenzio, un'apatia strisciante che si sfoga prima su carta, con lunghe lettere di reclamo a un'azienda di macchine distributrici (in realtà, lettere piene di bellezza), poi, in maniera fisica, distruggendo case, porte, computer, elettrodomestici.
15 settembre 2016
Silenzio in Sala - Uscite al Cinema del 15 settembre
La stagione al cinema è finalmente iniziata!
E tra film di animazione attesissimi, film d'autore, film italiani passati per Venezia e una manciata di documentari interessanti, c'è davvero di che scegliere!
Pronti a tornare a sgranocchiare pop corn in sala?
Alla Ricerca di Dory
Eccolo qui, finalmente.
Il tanto atteso quanto preoccupante sequel di Nemo, arriva anche nei nostri cinema.
Ma fortunatamente, anche se si tratta di sequel, della Pixar ci si può fidare, e io corro immediatamente al cinema!
Trailer
Demolition
Jean-Marc Vallée dirige Jake Gyllenhaal nella sua ennesima splendida performance.
Questa volta, è un uomo in lutto, che dopo aver perso la moglie sfoga la sua rabbia scrivendo reclami e distruggendo letteralmente ciò che lo circonda.
Se ne parlerà domani, e lo si deve vedere.
Trailer
L'estate addosso
Al cinema già da ieri, l'ultimo film di Muccino Senior è un'accozzaglia di cliché e di musiche di Jovanotti che già a Venezia mi aveva fatto venire l'orticaria.
Leggere QUI per credere.
Questi Giorni
Altri giovani in crisi, altro cinema italiano passato per Venezia che sembra impossibile, ma è peggio di Muccino.
Leggere QUI per credere.
Trafficanti
Comedy made in USA che garantisce risate facili marchiate Jonah Hill e Miles Teller, trafficanti d'armi autorizzati dal governo, ma che incappano in affari più grandi di loro.
Mah.
Trailer
Fuck You, Prof! 2
Dopo il successo del primo capitolo, dalla Germania arriva il sequel di quello che a detta di molti è più della solita stupida commedia.
Sarà, ma la voglia di vederlo a me non è ancora venuta, complice un doppiaggio italiano fin troppo isterico.
Trailer
The Beatles - Eight Days a Week
Documentario ufficiale e autorizzato sulla storia dei mitici Fab Four.
A realizzarlo, nientemeno che Ron Howard.
Trailer
Figli dell'Uragano
Forte del Leone d'Oro vinto a Venezia, Lav Diaz arriva nei nostri cinema con il suo lavoro più accessibile vista la durata ("solo" 142 minuti contro i 226 di The Woman who left).
In questo documentario, il regista mostra la vita che riprende a un anno di distanza dal devastante uragano che nel 2013 nelle Filippine causò 7000 morti.
Trailer
Mr. Gaga
No, non è Lady Gaga la protagonista di questo documentario, ma Ohad Naharin, coreografo israeliano che ha creato un vero e proprio metodo di comunicazione utilizzando il suo corpo.
Per capirne di più, lo si deve guardare.
Trailer
E tra film di animazione attesissimi, film d'autore, film italiani passati per Venezia e una manciata di documentari interessanti, c'è davvero di che scegliere!
Pronti a tornare a sgranocchiare pop corn in sala?
Alla Ricerca di Dory
Eccolo qui, finalmente.
Il tanto atteso quanto preoccupante sequel di Nemo, arriva anche nei nostri cinema.
Ma fortunatamente, anche se si tratta di sequel, della Pixar ci si può fidare, e io corro immediatamente al cinema!
Trailer
Demolition
Jean-Marc Vallée dirige Jake Gyllenhaal nella sua ennesima splendida performance.
Questa volta, è un uomo in lutto, che dopo aver perso la moglie sfoga la sua rabbia scrivendo reclami e distruggendo letteralmente ciò che lo circonda.
Se ne parlerà domani, e lo si deve vedere.
Trailer
L'estate addosso
Al cinema già da ieri, l'ultimo film di Muccino Senior è un'accozzaglia di cliché e di musiche di Jovanotti che già a Venezia mi aveva fatto venire l'orticaria.
Leggere QUI per credere.
Questi Giorni
Altri giovani in crisi, altro cinema italiano passato per Venezia che sembra impossibile, ma è peggio di Muccino.
Leggere QUI per credere.
Trafficanti
Comedy made in USA che garantisce risate facili marchiate Jonah Hill e Miles Teller, trafficanti d'armi autorizzati dal governo, ma che incappano in affari più grandi di loro.
Mah.
Trailer
Fuck You, Prof! 2
Dopo il successo del primo capitolo, dalla Germania arriva il sequel di quello che a detta di molti è più della solita stupida commedia.
Sarà, ma la voglia di vederlo a me non è ancora venuta, complice un doppiaggio italiano fin troppo isterico.
Trailer
The Beatles - Eight Days a Week
Documentario ufficiale e autorizzato sulla storia dei mitici Fab Four.
A realizzarlo, nientemeno che Ron Howard.
Trailer
Figli dell'Uragano
Forte del Leone d'Oro vinto a Venezia, Lav Diaz arriva nei nostri cinema con il suo lavoro più accessibile vista la durata ("solo" 142 minuti contro i 226 di The Woman who left).
In questo documentario, il regista mostra la vita che riprende a un anno di distanza dal devastante uragano che nel 2013 nelle Filippine causò 7000 morti.
Trailer
Mr. Gaga
No, non è Lady Gaga la protagonista di questo documentario, ma Ohad Naharin, coreografo israeliano che ha creato un vero e proprio metodo di comunicazione utilizzando il suo corpo.
Per capirne di più, lo si deve guardare.
Trailer
14 settembre 2016
La Famiglia Fang
Andiamo al Cinema
"Tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo."
L'incipit più famoso e tra i più belli della letteratura, è come sempre una grande verità.
L'infelicità si può insinuare pian piano anche in una famiglia solo all'apparenza felice, dove libertà, improvvisazione, amore sembrano farla da padrone.
In realtà, sotto la famiglia Fang, c'è di più.
Quello che comporta crescere con un padre e una madre alla perenne ricerca della prossima trovata artistica in cui coinvolgere anche i figli, quel senso di distaccamento dalla realtà, come se tutto fosse finto, un grande scherzo, come lo incanali, una volta cresciuto?
"Tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo."
L'incipit più famoso e tra i più belli della letteratura, è come sempre una grande verità.
L'infelicità si può insinuare pian piano anche in una famiglia solo all'apparenza felice, dove libertà, improvvisazione, amore sembrano farla da padrone.
In realtà, sotto la famiglia Fang, c'è di più.
Quello che comporta crescere con un padre e una madre alla perenne ricerca della prossima trovata artistica in cui coinvolgere anche i figli, quel senso di distaccamento dalla realtà, come se tutto fosse finto, un grande scherzo, come lo incanali, una volta cresciuto?
13 settembre 2016
UnReal - Stagione 2
Quando i film si fanno ad episodi
Si torna alla normalità, dopo il ciclone di Venezia 73, e si torna alle amate serie TV.
Si ricomincia con la stagione 2 di quello che lo scorso anno era stato uno splendido guilty pleasure: Unreal, ambientato nel non così magico e nel non così vero mondo dei reality, pur arrivando fuori tempo massimo, sapeva creare dipendenza.
Come?
Con personaggi cinici e spietati, intrecci pieni di doppi giochi e raggiri, e soprattutto mostrandoci un dietro le quinte che nulla aveva da invidiare a quanto succedeva davanti alle telecamere.
C'eravamo lasciati con poco di sospeso, con un girl power al potere per una nuova edizione di Everlasting, e uno scapolo d'oro rimasto solo.
Si torna alla normalità, dopo il ciclone di Venezia 73, e si torna alle amate serie TV.
Si ricomincia con la stagione 2 di quello che lo scorso anno era stato uno splendido guilty pleasure: Unreal, ambientato nel non così magico e nel non così vero mondo dei reality, pur arrivando fuori tempo massimo, sapeva creare dipendenza.
Come?
Con personaggi cinici e spietati, intrecci pieni di doppi giochi e raggiri, e soprattutto mostrandoci un dietro le quinte che nulla aveva da invidiare a quanto succedeva davanti alle telecamere.
C'eravamo lasciati con poco di sospeso, con un girl power al potere per una nuova edizione di Everlasting, e uno scapolo d'oro rimasto solo.
11 settembre 2016
Venezia 73 - Diario di Bordo, Giorni 8-10
GIORNO 8
I piani si possono cambiare.
Anche una persona non troppo elastica come la sottoscritta, sa rendersi conto che se anche domani sarà una seratona con i 226 minuti di Lav Diaz ad attenderla, vedersi qualcosa nel pomeriggio è meglio di non far niente. E allora, questa sera, niente nottataccia, Planetarium lo si vedrà domani nella speranza di vedere in sala anche sua bellezza e sua bravura Natalie Portman.
L'ho già scritto di quanto è brava? Di quanto un Oscar potrebbe portarselo nuovamente a casa?
Lo ridico, perchè contro ogni pronostico, Jackie è qualcosa di immenso, di bellissimo, e lei è un magnete, che con la compostezza di Jacqueline Kennedy e con quella voce impostata, cattura e non molla più.
Difficile proseguire sullo stesso tono una mattinata partita così bene -e ci aggiungo anche dopo un riposo così ben meritato come quello di questa notte-, ma per fortuna The Journey si rivela essere altrettanto significativo, con la questione irlandese trasformata in una diatriba verbale che è un'ottima lezione di politica e recitazione. Chapeu.
Il sole avrà fatto anche capolino dopo il maltempo di ieri, ma il vento non si è placato.
Conseguenze?
Oltre a un numero sempre maggiore di MISTERIOSI tra il pubblico che tossiscono più o meno ogni 15 secondi (l'apice durante il film di Malick di ieri, il cui silenzio era interrotto da un concerto catarroso), anche la difficoltà di stare all'aperto per mangiare o scrivere senza continuamente tener ferma la gonna o i capelli. Ecco perchè mi sono rifugiata in sala stampa per un paio d'ore, a crogiolarmi nella mia solitudine e a scrivere.
Una ventata di freschezza al Lido l'ha portata anche Prank film giovanile che potrebbe diventare un piccolo cult, a cui sono stata attirata da un pene gigante disegnato su un gigante striscione e che è passato fuori dal red carpet qualche giorno fa. Quel pene gigante compare anche nel film, per dire. Mica ci sono solo Rocco o l'alieno multipenato di La Region Salvaje.
In una giornata con grado di socialità pari a zero, mi sono concessa anche uno spritz in solitaria con vista sul mare in burrasca. Un'esperienza che si è rivelata meno traumatica del previsto, anche se in 12 ore parlare solo con le maschere che ti passano il biglietto o con i camerieri, non è il massimo.
La serata si è conclusa con Paradise il cui orario combaciava con il red carpet della Portman che ho quindi drammaticamente perso.
Tenendo conto che il film è l'ennesima variazione a tema Olocausto e si rivela essere piuttosto ricattatorio, si poteva anche evitare.
Torno a casa felice di non far tardi, con l'appuntamento con quello che è diventato il kebbabaro di fiducia, mi concedo una puntata, un po' di riposo: tanto domani si dorme, tanto domani è il penultimo giorno.
Ormai è fatta.
GIORNO 9
Sarò breve, vista l'ora, vista la giornata che mi porto alle spalle.
E pensare che è iniziata nella calma, con tutto il tempo per preparare la valigia, per passare per San Marco, per arrivare senza fretta, senza code, senza pressioni a vedere Questi Giorni.
Gantz:O no, non ce l'ho fatta, che di appassionati di anime in famiglia ne basta uno, ed è il giovine.
Certo, non si parte poi così bene vista la pesantezza e l'irritazione delle quattro sgallettate protagoniste del film di Piccioni, meglio Muccino, ed è tutto dire. Ma tant'è, c'è tutto il tempo per pranzare con ulteriore calma, per scrivere e per mettersi in coda per godere della bellezza di Natalie Portman e di Lily-Rose Depp.
Mancano due ore all'inizio del film, e già qualcuno è in attesa, visto che niente ho da fare, che tra leggere in giardino e leggere in coda, ci guadagno solo la possibilità di entrare, aspetto lì neanche fossi una fan sfegatata.
La sala contro ogni previsione non è sold out, ma viene illuminata dalla luminosità della Portman, quando dici entra lei e l'atmosfera cambia, mentre preoccupano quelle braccine secche secche della Depp.
Planetarium inizia, e io vengo colta da attimi di panico e sonno: sono io che mi sono persa qualcosa chiudendo gli occhi o il film è davvero incomprensibile?
Mi confronto con la parte socialità di oggi, ovvero un amico in visita con il suo amico, e nemmeno loro c'hanno capito qualcosa. Non mi sento sola, e vale per tutto.
Purtroppo, causa ritardo da dive e da fotografi improvvisati, ho nemmeno mezzora di tempo per prendere fiato prima di affrontare i 226 minuti di Lav Diaz. Li passo chiaccherando tranquillamente con quegli amici di cui sopra, progettando nuove idee per la nuova stagione del blog.
Ma è giunto il momento: The women who left mi aspetta: si entra alle 19.45, se ne esce alle 23.34. A sorpresa, però, qui non mi addormento, non mi annoio, ma resto, colpita e seduta.
Il tempo per analizzare le dinamiche del pubblico tra un'inquadratura fissa e l'altra c'è, e così noto come solo dopo che un primo spettatore coraggioso decide di alzarsi ed abbandonare la sala, questi viene seguito da almeno una decina di altri che lo prendono ad esempio. Nel frattempo, ogni posizione sulla scomoda poltroncina è consentita, ogni maglione, giacca, sciarpa deve essere utilizzata per far fonte alla potenza dell'aria condizionata, ogni snack si può sgranocchiare visto che il tempo per una cena non c'è stato.
Per niente tranquilla, con l'orologio che ticchetta incessantemente, corro verso il vapo, corro verso casa, verso la doccia, verso il letto e il diario da scrivere.
E' l'ultima notte qui, e sono sorpresa quanto voi di essere stata così costante, e soprattutto così ammaliata da un film filippino di 226 minuti.
GIORNO 10
10 giorni.
3870 minuti passati in sala.
64.5 ore (SESSANTAQUATTRO ORE E MEZZO) immersa nel buio davanti al grande schermo.
#Venezia73 è conclusa, e in questo ultimo giorno, questi giorni, queste ore, pesano non poco.
Il tempo per tirare le somme arriverà domani, nel frattempo, in questo diario, posso solo dire quanto è stato bello, e quanti bei film mi sono passati davanti.
Non il primo di questa giornata, però, quell'A Jamais tratto da un romanzo di Don DeLillo che no, non fa proprio per me, e infatti la visione si conclude in un silenzio imbarazzante in cui per la prima volta in questi 10 giorni non parte né un applauso né un fischio. Un silenzio che vale più di mille parole.
Fortunatamente a dare una degna conclusione alla Mostra, ci pensa Kusturica con il suo The Milky Way, che torna con il suo folle e colorato stile, e pur scivolando in una seconda parte troppo sanguinolenta e confusa, regala un finale romantico e bellissimo.
Saluto la Sala Grande, saluto il Lido, e scortata da un giovine che è finalmente venuto a trovarmi (e ad aiutarmi con la valigia), salutiamo Venezia.
Non è la giornata perfetta che credevo, un po' per il caldo, un po' per altro.
Ma il diario è finito, la mia condivisione pure, e posso tornare a rintanarmi dietro alla mia privacy.
I piani si possono cambiare.
Anche una persona non troppo elastica come la sottoscritta, sa rendersi conto che se anche domani sarà una seratona con i 226 minuti di Lav Diaz ad attenderla, vedersi qualcosa nel pomeriggio è meglio di non far niente. E allora, questa sera, niente nottataccia, Planetarium lo si vedrà domani nella speranza di vedere in sala anche sua bellezza e sua bravura Natalie Portman.
L'ho già scritto di quanto è brava? Di quanto un Oscar potrebbe portarselo nuovamente a casa?
Lo ridico, perchè contro ogni pronostico, Jackie è qualcosa di immenso, di bellissimo, e lei è un magnete, che con la compostezza di Jacqueline Kennedy e con quella voce impostata, cattura e non molla più.
Difficile proseguire sullo stesso tono una mattinata partita così bene -e ci aggiungo anche dopo un riposo così ben meritato come quello di questa notte-, ma per fortuna The Journey si rivela essere altrettanto significativo, con la questione irlandese trasformata in una diatriba verbale che è un'ottima lezione di politica e recitazione. Chapeu.
Il sole avrà fatto anche capolino dopo il maltempo di ieri, ma il vento non si è placato.
Conseguenze?
Oltre a un numero sempre maggiore di MISTERIOSI tra il pubblico che tossiscono più o meno ogni 15 secondi (l'apice durante il film di Malick di ieri, il cui silenzio era interrotto da un concerto catarroso), anche la difficoltà di stare all'aperto per mangiare o scrivere senza continuamente tener ferma la gonna o i capelli. Ecco perchè mi sono rifugiata in sala stampa per un paio d'ore, a crogiolarmi nella mia solitudine e a scrivere.
Una ventata di freschezza al Lido l'ha portata anche Prank film giovanile che potrebbe diventare un piccolo cult, a cui sono stata attirata da un pene gigante disegnato su un gigante striscione e che è passato fuori dal red carpet qualche giorno fa. Quel pene gigante compare anche nel film, per dire. Mica ci sono solo Rocco o l'alieno multipenato di La Region Salvaje.
In una giornata con grado di socialità pari a zero, mi sono concessa anche uno spritz in solitaria con vista sul mare in burrasca. Un'esperienza che si è rivelata meno traumatica del previsto, anche se in 12 ore parlare solo con le maschere che ti passano il biglietto o con i camerieri, non è il massimo.
La serata si è conclusa con Paradise il cui orario combaciava con il red carpet della Portman che ho quindi drammaticamente perso.
Tenendo conto che il film è l'ennesima variazione a tema Olocausto e si rivela essere piuttosto ricattatorio, si poteva anche evitare.
Torno a casa felice di non far tardi, con l'appuntamento con quello che è diventato il kebbabaro di fiducia, mi concedo una puntata, un po' di riposo: tanto domani si dorme, tanto domani è il penultimo giorno.
Ormai è fatta.
GIORNO 9
Sarò breve, vista l'ora, vista la giornata che mi porto alle spalle.
E pensare che è iniziata nella calma, con tutto il tempo per preparare la valigia, per passare per San Marco, per arrivare senza fretta, senza code, senza pressioni a vedere Questi Giorni.
Gantz:O no, non ce l'ho fatta, che di appassionati di anime in famiglia ne basta uno, ed è il giovine.
Certo, non si parte poi così bene vista la pesantezza e l'irritazione delle quattro sgallettate protagoniste del film di Piccioni, meglio Muccino, ed è tutto dire. Ma tant'è, c'è tutto il tempo per pranzare con ulteriore calma, per scrivere e per mettersi in coda per godere della bellezza di Natalie Portman e di Lily-Rose Depp.
Mancano due ore all'inizio del film, e già qualcuno è in attesa, visto che niente ho da fare, che tra leggere in giardino e leggere in coda, ci guadagno solo la possibilità di entrare, aspetto lì neanche fossi una fan sfegatata.
La sala contro ogni previsione non è sold out, ma viene illuminata dalla luminosità della Portman, quando dici entra lei e l'atmosfera cambia, mentre preoccupano quelle braccine secche secche della Depp.
Planetarium inizia, e io vengo colta da attimi di panico e sonno: sono io che mi sono persa qualcosa chiudendo gli occhi o il film è davvero incomprensibile?
Mi confronto con la parte socialità di oggi, ovvero un amico in visita con il suo amico, e nemmeno loro c'hanno capito qualcosa. Non mi sento sola, e vale per tutto.
Purtroppo, causa ritardo da dive e da fotografi improvvisati, ho nemmeno mezzora di tempo per prendere fiato prima di affrontare i 226 minuti di Lav Diaz. Li passo chiaccherando tranquillamente con quegli amici di cui sopra, progettando nuove idee per la nuova stagione del blog.
Ma è giunto il momento: The women who left mi aspetta: si entra alle 19.45, se ne esce alle 23.34. A sorpresa, però, qui non mi addormento, non mi annoio, ma resto, colpita e seduta.
Il tempo per analizzare le dinamiche del pubblico tra un'inquadratura fissa e l'altra c'è, e così noto come solo dopo che un primo spettatore coraggioso decide di alzarsi ed abbandonare la sala, questi viene seguito da almeno una decina di altri che lo prendono ad esempio. Nel frattempo, ogni posizione sulla scomoda poltroncina è consentita, ogni maglione, giacca, sciarpa deve essere utilizzata per far fonte alla potenza dell'aria condizionata, ogni snack si può sgranocchiare visto che il tempo per una cena non c'è stato.
Per niente tranquilla, con l'orologio che ticchetta incessantemente, corro verso il vapo, corro verso casa, verso la doccia, verso il letto e il diario da scrivere.
E' l'ultima notte qui, e sono sorpresa quanto voi di essere stata così costante, e soprattutto così ammaliata da un film filippino di 226 minuti.
GIORNO 10
10 giorni.
3870 minuti passati in sala.
64.5 ore (SESSANTAQUATTRO ORE E MEZZO) immersa nel buio davanti al grande schermo.
#Venezia73 è conclusa, e in questo ultimo giorno, questi giorni, queste ore, pesano non poco.
Il tempo per tirare le somme arriverà domani, nel frattempo, in questo diario, posso solo dire quanto è stato bello, e quanti bei film mi sono passati davanti.
Non il primo di questa giornata, però, quell'A Jamais tratto da un romanzo di Don DeLillo che no, non fa proprio per me, e infatti la visione si conclude in un silenzio imbarazzante in cui per la prima volta in questi 10 giorni non parte né un applauso né un fischio. Un silenzio che vale più di mille parole.
Fortunatamente a dare una degna conclusione alla Mostra, ci pensa Kusturica con il suo The Milky Way, che torna con il suo folle e colorato stile, e pur scivolando in una seconda parte troppo sanguinolenta e confusa, regala un finale romantico e bellissimo.
Saluto la Sala Grande, saluto il Lido, e scortata da un giovine che è finalmente venuto a trovarmi (e ad aiutarmi con la valigia), salutiamo Venezia.
Non è la giornata perfetta che credevo, un po' per il caldo, un po' per altro.
Ma il diario è finito, la mia condivisione pure, e posso tornare a rintanarmi dietro alla mia privacy.
10 settembre 2016
Venezia 73 - I Vincitori
Tra premi giusti, premi scontati e vere e proprie sorprese, la giuria presieduta da Sam Mendes ha assegnato i suoi premi, che si discostano abbastanza dal mio Leone di Caffé.
Due i film che proprio non capisco cosa ci stiano a fare lì, il premio contentino a Larraìn fa male, ma si rifarà con gli Oscar, ne sono certa.
Questa introduzione finisce qui, che di tempo per fare il punto ce n'è, lascio spazio ai premi (il titolo del film, rimanda alla mia recensione).
Premio Speciale della Giuria
The Bad Batch di Ana Lily Amirpour
Miglior Sceneggiatura
Jackie di Pablo Larraìn
Premio Marcello Mastroianni al miglior attore esordiente
Paula Beer per Frantz di François Ozon
Coppa Volpi miglior interpretazione maschile
Oscar Martìnez per El Ciudadano Ilustre
Coppa Volpi miglior interpretazione femminile
Emma Stone per La La Land
Gran Premio della Giuria
Nocturnal Animals di Tom Ford
Leone d'Argento per la miglior regia
La Region Salvaje di Amat Escalante
e
Paradise di Andrei Konchalovsky
Leone d'Oro
The Women Who Left di Lav Diaz
E ora alcuni premi collaterali:
Premio Orizzonti Miglior Film
Liberami di Federica Di Giacomo
Premio Orizzonti Miglior Regia
Fien Troch per Home
Premio Speciale della Giuria Orizzonti
Big Big World di Reha Erdem
Premio Orizzonti Miglior Attore
Nuno Lopes per Sao Jorge
Premio Orizzonti Miglior Attrice
Ruth Diaz per Tarde para la ira
Premio Orizzonti Miglior Sceneggiatura
Bitter Money di Wang Bing
Premio Orizzonti Miglior Cortometraggio
Las Voz Perdida di Marcelo Martinessi
Premio Luigi de Laurentiis Miglior Opera Prima
The Last of Us di Ala Eddine Slim
Miglior film restaurato
Break Up - L'uomo dei cinque palloni di Marco Ferrario
Premio Venezia Classici per il miglior documentario sul cinema
Le Concours di Claire Simon
Premio del Pubblico BNL
A Pamilya ordinaryo di Eduardo Roy Jr.
Premio Mouse d’Oro
Mouse d'Oro – Concorso: Jackie di Pablo Larraín
Mouse d'Argento – Fuori Concorso: Austerlitz di Sergei Loznitsa