Largo ai brividi, è Halloween!
A sorpresa, però, l'appuntamento è riservato solo all'Overlook Hotel e a un thriller italiano, con qualche commediola e qualche sequel a cercare di attirare i non fan del genere horror.
Doctor Sleep
Pensare ad un seguito di Shining sembra un'eresia.
Non se il seguito in questione l'ha pensato il suo creatore stesso. No, non Kubrick, ma Stephen King che ci mostra come il piccolo Danny è cresciuto, diventando Ewan McGregor.
I paragoni spaventano, ma si concede fiducia alla regia di Mike Flanagan.
Trailer
L'uomo del labirinto
Secondo film tratto da un suo romanzo per Donato Carrisi, che si risiede dietro alla macchina da presa.
In un non-luogo in cui fioccano le sparizioni, indagano Toni Servillo e Dustin Hoffman.
Curiosità ce n'è.
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L'età giovane
I fratelli Dardenne guardano ai giovani, guardano al problema dell'integralismo e dell'integrazione.
Radical-chic, ovviamente, ma a cui si darà spazio prossimamente.
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Terminator - Destino Oscuro
Chi lo voleva l'ennesimo sequel di Terminator?
Chi gliel'ha fatto fare alla splendida Mackenzie Davis di mettersi parte dell'operazione?
Largo ai fan, e pochi altri.
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Il giorno più bello del mondo
Tra i tanti cinepanettoni in uscita da qui a Natale c'è pure quello di Alessandro Siani.
Mi fermo qui, che è meglio.
Il Trailer parla da solo.
La Famiglia Addams
Immancabile, ecco il film di animazione per Halloween apposta per i più piccoli e i genitori disperati, che rivisita le gesta della famosa famiglia.
Trailer
Pagine
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30 ottobre 2019
Wounds
La settimana di Halloween
Ci sono film di paura e film di paura.
Ci sono film che divertono a far saltare dalla poltrona con mostri, sangue, fantasmi, altri che preferiscono annidarsi lentamente sotto pelle.
Quei film in cui basterebbe una musica o un atteggiamento diverso, e la paura non si sentirebbe.
Ma mentre la tensione cresce, mentre il protagonista si acciglia sempre di più e la colonna sonora si fa sinistra, allora anche solo rientrare in casa, aprire un armadio, diventa qualcosa di spaventoso.
Poco importa se non capisci perché hai paura. Poco importa se non capisci il film in sé.
È la sensazione che ti trasmette a fare la differenza.
Si parla di Wounds, ovviamente.
Arrivato in silenzio su Netflix, con un cast che comprende Armie Hammer, Dakota Johnson, Karl Glusman e l'ormai lanciatissima Zazie Beetz, e che ha lasciato i più pieni di domande.
Me compresa.
Ci sono film di paura e film di paura.
Ci sono film che divertono a far saltare dalla poltrona con mostri, sangue, fantasmi, altri che preferiscono annidarsi lentamente sotto pelle.
Quei film in cui basterebbe una musica o un atteggiamento diverso, e la paura non si sentirebbe.
Ma mentre la tensione cresce, mentre il protagonista si acciglia sempre di più e la colonna sonora si fa sinistra, allora anche solo rientrare in casa, aprire un armadio, diventa qualcosa di spaventoso.
Poco importa se non capisci perché hai paura. Poco importa se non capisci il film in sé.
È la sensazione che ti trasmette a fare la differenza.
Si parla di Wounds, ovviamente.
Arrivato in silenzio su Netflix, con un cast che comprende Armie Hammer, Dakota Johnson, Karl Glusman e l'ormai lanciatissima Zazie Beetz, e che ha lasciato i più pieni di domande.
Me compresa.
29 ottobre 2019
Marianne
La Settimana di Halloween
Halloween si sa, mette alla ricerca dei brividi.
Li si trova anche lì dove solitamente non si cerca: in Francia.
Li si trova in una serie acclamata da molti, che in molti ha spaventato, ricordando quella piccola grande gemma di Hill House.
Ma meglio scansare ogni equivoco: Marianne non vale neanche la metà della famiglia Crain.
E lo dice una -la sottoscritta- famosa per la sua fifonaggine.
Certo, il primo episodio di paura ne mette parecchia: l'anziana attrice Mireille Herbstmeyer fa salire le palpitazioni e miete incubi al solo comparire in scena.
Ma il problema è che questa tensione si smorza presto.
Già dal secondo episodio le idee sembrano essere finite, si allunga il brodo, si dilatano gli spauracchi, a favore di una storia che vorrebbe giocare le carte della nostalgia, gli omaggi a Stephen King, ma poco prende.
28 ottobre 2019
Il Lunedì Leggo - Il tempo dell'attesa di Elizabeth Jane Howard
Alla fine, la guerra è scoppiata.
Non sono bastate le promesse e i voti, non sono bastate le parole di fiducia e gli accordi stretti da Charmberlain.
Si è in guerra con i tedeschi e stare a Londra fa paura.
Il rischio bombardamenti è alto, Home Place diventa così il rifugio di tutti i Cazalet, con gli uomini costretti a fare avanti e indietro dalla città per continuare i loro affari nel legname, con le donne chiamate a portare pazienza, a cercare di aiutare come si può: negli ospedali del circondario, nelle faccende domestiche visto il numero degli ospiti presenti.
Non sono bastate le promesse e i voti, non sono bastate le parole di fiducia e gli accordi stretti da Charmberlain.
Si è in guerra con i tedeschi e stare a Londra fa paura.
Il rischio bombardamenti è alto, Home Place diventa così il rifugio di tutti i Cazalet, con gli uomini costretti a fare avanti e indietro dalla città per continuare i loro affari nel legname, con le donne chiamate a portare pazienza, a cercare di aiutare come si può: negli ospedali del circondario, nelle faccende domestiche visto il numero degli ospiti presenti.
26 ottobre 2019
La forma della voce
Andiamo al Cinema su Netflix
Dopo la magia di Your Name., la serietà de La forma della voce.
Un tema delicato, come quello del bullismo al centro della trama.
Ma il risultato, lo dico subito, diverso.
Più serio, meno magico, più dilatato nei tempi e ripetitivo nei dialoghi.
Abbiamo prima Ishida che tormenta Nishimiya: la nuova arrivata a scuola, sorda, e per questo sempre sulle spalle degli altri alunni. Deve essere aiutata in tutto, con un quaderno a fare da tramite a quel che ci si deve dire, e quel tempo perso nello scrivere, nello spiegare, che finisce per irritare.
Abbiamo poi Ishida tormentato dai suoi amici, lui che ha osato troppo nei confronti di Nishimiya, che l'ha portata a cambiare scuola, ora non viene più supportato e sopportato finendo relegato in un angolo. Per sempre.
Dopo la magia di Your Name., la serietà de La forma della voce.
Un tema delicato, come quello del bullismo al centro della trama.
Ma il risultato, lo dico subito, diverso.
Più serio, meno magico, più dilatato nei tempi e ripetitivo nei dialoghi.
Abbiamo prima Ishida che tormenta Nishimiya: la nuova arrivata a scuola, sorda, e per questo sempre sulle spalle degli altri alunni. Deve essere aiutata in tutto, con un quaderno a fare da tramite a quel che ci si deve dire, e quel tempo perso nello scrivere, nello spiegare, che finisce per irritare.
Abbiamo poi Ishida tormentato dai suoi amici, lui che ha osato troppo nei confronti di Nishimiya, che l'ha portata a cambiare scuola, ora non viene più supportato e sopportato finendo relegato in un angolo. Per sempre.
25 ottobre 2019
Your Name.
Andiamo al Cinema su Netflix
Il tuo nome.
Scrivo meglio: Il tuo nome. Punto.
Un punto definitivo, secco.
A significare che il tuo nome è quello che fa la differenza. Quello che apre cassetti della memoria, ricordi condivisi, esperienze folli, a cui è difficile credere, senza quel nome ad unire.
Un nome.
Quello di Mitsuha, ragazza di un piccolo paesino di montagna: un padre che si è lanciato nella politica, le tradizioni religiose da rispettare, alla faccia di quei compagni di scuola che la giudicano.
Quello di Taki, ragazzo timido ed impacciato nell'affascinate Tokyo, innamorato della sua caposala a lavoro.
Il tuo nome.
Scrivo meglio: Il tuo nome. Punto.
Un punto definitivo, secco.
A significare che il tuo nome è quello che fa la differenza. Quello che apre cassetti della memoria, ricordi condivisi, esperienze folli, a cui è difficile credere, senza quel nome ad unire.
Un nome.
Quello di Mitsuha, ragazza di un piccolo paesino di montagna: un padre che si è lanciato nella politica, le tradizioni religiose da rispettare, alla faccia di quei compagni di scuola che la giudicano.
Quello di Taki, ragazzo timido ed impacciato nell'affascinate Tokyo, innamorato della sua caposala a lavoro.
24 ottobre 2019
Silenzio in Sala - Le Uscite al Cinema del 24 Ottobre
Ritornano i Crawley e Halloween promette i suoi brividi.
Manca il titolone di puro richiamo anche questa settimana, in cui ad essere felici sono più i fan (della serie TV, degli horror).
Dowton Abbey
C'è stato un tempo in cui anch'io ero di casa dai Crawley. Poi però i cambi del cast, la noia soprattutto, hanno avuto il sopravvento e me ne sono allontanata.
Questo film tanto atteso dai fan lo lascio a loro. Io ancora non ho sentito l'esigenza di mettermi in pari.
Trailer
Tutto il mio folle amore
Un Salvatores piacione come pochi, che gioca le carte facili di una storia buonista, di attori nelle proprie corde e di una colonna sonora estremamente popolare.
Si lascia guardare, senza troppe pretese e senza troppi entusiasmi.
O almeno, così è stato per me a Venezia.
Ne ho parlato QUI
Scary stories to tell in the dark
Halloween è vicino e gli horror iniziano a fioccare. In questo caso, un horror ad episodi adatto ai giovani amanti dei brividi.
Trailer
Finché morte non ci separi
Altro horror, questa volta più giocoso. Con una tradizione matrimoniale da rispettare e un gioco che si rivela macchiato di sangue.
I redivivi Samara Weaving e Adam Brody protagonisti.
Trailer
Vicino all'Orizzonte
Continuano a fioccare anche i "malattia movies", in versione ovviamente teen e con protagonisti più belli che bravi.
Finirà mai questo filone-fotocopia?
Trailer
Sole
Due giovani senza un futuro sicuro davanti, e un patto illegale ad unirli.
Un bambino da mettere al mondo per incassare soldi e aiutare la famiglia.
Evitato a Venezia, in cui i pareri erano discordi e non convincenti, la voglia di recuperarlo continua a non esserci.
Trailer
Miserere
Un uomo si trova stranamente a godere dei privilegi e della vicinanza degli altri da quando la moglie è in coma. Quando questa si sveglia, e tutto torna come prima, inizia a soffrire.
Mai fidarsi del cinema greco, sempre concedergli una chance.
Trailer
Manca il titolone di puro richiamo anche questa settimana, in cui ad essere felici sono più i fan (della serie TV, degli horror).
Dowton Abbey
C'è stato un tempo in cui anch'io ero di casa dai Crawley. Poi però i cambi del cast, la noia soprattutto, hanno avuto il sopravvento e me ne sono allontanata.
Questo film tanto atteso dai fan lo lascio a loro. Io ancora non ho sentito l'esigenza di mettermi in pari.
Trailer
Tutto il mio folle amore
Un Salvatores piacione come pochi, che gioca le carte facili di una storia buonista, di attori nelle proprie corde e di una colonna sonora estremamente popolare.
Si lascia guardare, senza troppe pretese e senza troppi entusiasmi.
O almeno, così è stato per me a Venezia.
Ne ho parlato QUI
Scary stories to tell in the dark
Halloween è vicino e gli horror iniziano a fioccare. In questo caso, un horror ad episodi adatto ai giovani amanti dei brividi.
Trailer
Finché morte non ci separi
Altro horror, questa volta più giocoso. Con una tradizione matrimoniale da rispettare e un gioco che si rivela macchiato di sangue.
I redivivi Samara Weaving e Adam Brody protagonisti.
Trailer
Vicino all'Orizzonte
Continuano a fioccare anche i "malattia movies", in versione ovviamente teen e con protagonisti più belli che bravi.
Finirà mai questo filone-fotocopia?
Trailer
Sole
Due giovani senza un futuro sicuro davanti, e un patto illegale ad unirli.
Un bambino da mettere al mondo per incassare soldi e aiutare la famiglia.
Evitato a Venezia, in cui i pareri erano discordi e non convincenti, la voglia di recuperarlo continua a non esserci.
Trailer
Miserere
Un uomo si trova stranamente a godere dei privilegi e della vicinanza degli altri da quando la moglie è in coma. Quando questa si sveglia, e tutto torna come prima, inizia a soffrire.
Mai fidarsi del cinema greco, sempre concedergli una chance.
Trailer
23 ottobre 2019
Shaun the Sheep - Farmageddon
Andiamo al Cinema
Datemi della plastilina e sarò contenta.
Datemi un titolo in stop-motion e avrete la mia attenzione.
Perché non importa l'aver quasi superato i 30 anni, la magia di un certo tipo di cinema continua ad affascinarmi, la dedizione, l'amore e la cura dei dettagli per film che vengono fotografati e non girati resta innegabile.
La Aardman, per questo, ha da sempre il mio cuore.
Me la immagino folle e stralunata come i suoi personaggi, che anche se non hanno accompagnato la mia infanzia, li sento parte della mia crescita.
Datemi della plastilina e sarò contenta.
Datemi un titolo in stop-motion e avrete la mia attenzione.
Perché non importa l'aver quasi superato i 30 anni, la magia di un certo tipo di cinema continua ad affascinarmi, la dedizione, l'amore e la cura dei dettagli per film che vengono fotografati e non girati resta innegabile.
La Aardman, per questo, ha da sempre il mio cuore.
Me la immagino folle e stralunata come i suoi personaggi, che anche se non hanno accompagnato la mia infanzia, li sento parte della mia crescita.
22 ottobre 2019
Modern Love
Mondo Serial
Tratta da una rubrica settimanale del New York Times, già diventata un podcast.
Adattata da un mago del romanticismo come John Carney che dimostra -lui, irlandese- di essersi innamorato di New York.
Diventata così una serie antologica su Prime Video da divorare, con gli occhi sempre più lucidi, gli applausi pronti a scattare per la scrittura sopraffina dei dialoghi, per la vivacità delle storie, per la bravura degli attori coinvolti.
È stata la cura perfetta per un raffreddore spossante e l'immancabile malinconia autunnale.
Divano, coperta, un cane e Modern Love.
Otto storie, che raccontano l'amore di oggi, così strano, diverso, unico.
Otto storie che si muovono in una New York in cui sì, tutti gli appartamenti sono da invidia, tutte le vite sono quelle ideali, nonostante le delusioni, i cuori infranti, la ricerca spasmodica dell'amore.
L'elogio per questa serie potrebbe andare avanti, perché innamorarsene è davvero facile.
Ma invece di continuare a blaterare nella sua universalità, andiamo al particolare, sfogliando episodio dopo episodio queste storie, e classificandole:
Tratta da una rubrica settimanale del New York Times, già diventata un podcast.
Adattata da un mago del romanticismo come John Carney che dimostra -lui, irlandese- di essersi innamorato di New York.
Diventata così una serie antologica su Prime Video da divorare, con gli occhi sempre più lucidi, gli applausi pronti a scattare per la scrittura sopraffina dei dialoghi, per la vivacità delle storie, per la bravura degli attori coinvolti.
È stata la cura perfetta per un raffreddore spossante e l'immancabile malinconia autunnale.
Divano, coperta, un cane e Modern Love.
Otto storie, che raccontano l'amore di oggi, così strano, diverso, unico.
Otto storie che si muovono in una New York in cui sì, tutti gli appartamenti sono da invidia, tutte le vite sono quelle ideali, nonostante le delusioni, i cuori infranti, la ricerca spasmodica dell'amore.
L'elogio per questa serie potrebbe andare avanti, perché innamorarsene è davvero facile.
Ma invece di continuare a blaterare nella sua universalità, andiamo al particolare, sfogliando episodio dopo episodio queste storie, e classificandole:
21 ottobre 2019
Il Lunedì Leggo - Gli anni della leggerezza di Elizabeth Jane Howard
Conosci la famiglia Cazalet e non ne puoi più fare a meno.
Entri con loro a Home Place, la loro tenuta di campagna nel Sussex, non così lontano dalla Londra dei loro affari sul legname, luogo di vacanza in cui rifugiarsi, in cui far respirare i bambini.
Li conosci e ti sembra di averli vicini.
Macini quelle 600 pagine che compongono il primo volume della loro saga, leggi e poco a poco non hai più bisogno dell'albero genealogico per orientarti, per capire chi è figlio di chi, chi è la moglie di chi, i legami, i rapporti che li uniscono.
Hugh e Sybil, Villy e Edward, Zoe e Rupert, e i loro figli, dalle età, aspirazioni, sogni diversi.
Tutti sotto lo stesso tetto, quello di un Generale che non ha mai fatto la guerra, quello di una Duchessa che cura il suo giardino, e anche quello di Rachel, figlia devota che una famiglia sua non ce l'ha, ma ha un'amica, Sid.
Entri con loro a Home Place, la loro tenuta di campagna nel Sussex, non così lontano dalla Londra dei loro affari sul legname, luogo di vacanza in cui rifugiarsi, in cui far respirare i bambini.
Li conosci e ti sembra di averli vicini.
Macini quelle 600 pagine che compongono il primo volume della loro saga, leggi e poco a poco non hai più bisogno dell'albero genealogico per orientarti, per capire chi è figlio di chi, chi è la moglie di chi, i legami, i rapporti che li uniscono.
Hugh e Sybil, Villy e Edward, Zoe e Rupert, e i loro figli, dalle età, aspirazioni, sogni diversi.
Tutti sotto lo stesso tetto, quello di un Generale che non ha mai fatto la guerra, quello di una Duchessa che cura il suo giardino, e anche quello di Rachel, figlia devota che una famiglia sua non ce l'ha, ma ha un'amica, Sid.
19 ottobre 2019
Mademoiselle
Andiamo al Cinema
È uscito in sordina, alla fine dell'estate, a tre anni dalla sua presentazione a Cannes e dei tanti premi collezionati qua e là nel mondo.
È uscito per modo di dire, viste le poche sale che lo hanno proiettato.
Comportamento che non ti aspetti verso un autore di culto come Park Chan-wook, un regista che con la sua Trilogia della Vendetta aveva saputo conquistare pure la restia al cinema orientale che è in me.
Ed è un peccato che un film così volutamente ammiccante, così a suo modo facile, non abbia trovato terreno più fertile qui in Italia.
È uscito in sordina, alla fine dell'estate, a tre anni dalla sua presentazione a Cannes e dei tanti premi collezionati qua e là nel mondo.
È uscito per modo di dire, viste le poche sale che lo hanno proiettato.
Comportamento che non ti aspetti verso un autore di culto come Park Chan-wook, un regista che con la sua Trilogia della Vendetta aveva saputo conquistare pure la restia al cinema orientale che è in me.
Ed è un peccato che un film così volutamente ammiccante, così a suo modo facile, non abbia trovato terreno più fertile qui in Italia.
18 ottobre 2019
Il Mostro di St. Pauli
Andiamo al Cinema
Ci sono film brutti, ma davvero brutti.
E ci sono film brutti che però sono belli.
Sono brutti per quello che raccontano, per quello che mostrano, per i protagonisti stessi, ma in fondo, sono belli per come questo brutto ce lo raccontano.
Il Mostro di St. Pauli lo si può definire quindi come un bel film su qualcosa di orribile, con quell'orrore difficile da digerire, che diventa molto di più.
A fare la differenza, è che alla regia di questo brutto ci sia uno come Fatih Akin, che aveva saputo mostrare la bellezza della vendetta e della resistenza in Oltre la Notte. Lì lo aiutava una Diane Kruger in stato di grazia, qui, nessuna luce in campo, solo la mostruosità del quartiere a luci rosse di Amburgo, solo un protagonista alcolizzato, deforme e represso come Fritz Honka.
Ci sono film brutti, ma davvero brutti.
E ci sono film brutti che però sono belli.
Sono brutti per quello che raccontano, per quello che mostrano, per i protagonisti stessi, ma in fondo, sono belli per come questo brutto ce lo raccontano.
Il Mostro di St. Pauli lo si può definire quindi come un bel film su qualcosa di orribile, con quell'orrore difficile da digerire, che diventa molto di più.
A fare la differenza, è che alla regia di questo brutto ci sia uno come Fatih Akin, che aveva saputo mostrare la bellezza della vendetta e della resistenza in Oltre la Notte. Lì lo aiutava una Diane Kruger in stato di grazia, qui, nessuna luce in campo, solo la mostruosità del quartiere a luci rosse di Amburgo, solo un protagonista alcolizzato, deforme e represso come Fritz Honka.
17 ottobre 2019
Silenzio in Sala - Le Uscite al Cinema del 17 Ottobre
Una settimana in cui ogni film si incasella bene in un genere: per famiglie, per ridere, per riflettere, per spegnere il cervello.
Anche se niente è così allettante e niente sembra così nuovo, qualcosa da vedere in sala c'è:
Maleficient - Signora del Male
Quando mai la Disney perde l'opportunità di un sequel? Dopo la versione live-action, riecco tornare Angelina Jolie nelle oscure vesti della cattiva de La Bella Addormentata, con accanto Michelle Pfeiffer. Sarà uno scontro di zigomi.
Trailer
Jesus Rolls - Quintana è tornato
Da oppositore del Drugo a un film tutto per sé. John Turturro stupisce tutti, dirigendo una commedia dedicata all'indimenticabile personaggio de Il Grande Lebowski a colpi di ironia, assurdità e comparsate DOC.
Trailer
Grazie a Dio
Il prolifico e variegato François Ozon torna al cinema, per raccontare dei retroscena dei preti pedofili e di un'inchiesta personale che fa discutere.
Da vedere.
Trailer
Il Mio Profilo Migliore
I francesi si sa, possono permettersi anche la non originalità. Come parlare dell'amore che nasce sui social, dei profili falsi, della riscoperta così dell'amore. Possono, se hanno Juliette Binoche.
Trailer
The Informer
Classico film di genere, con l'infiltrato, il boss della droga, l'FBI a muovere le fila. Stupisce il cast nutrito (Joel Kinnaman, Rosamund Pike, Common, Ana de Armas, Clive Owen) dietro una storia che sa di già visto.
Trailer
The Kill Team
La morale ai tempi della guerra, la retorica come effetto soporifero.
Che aspettarsi dal classico sergente-dittatore contro la recluta dal cuore d'oro?
Nonostante la presenza di Nat Wolff e Alexander Skarsgård, anche no.
Trailer
Se mi vuoi bene
Fausto Brizzi torna al cinema, e lo fa adattando un suo libro. Niente di nuovo, con il solito ex-marito decentrato che cerca se stesso attraverso gli altri. Il cast (Claudio Bisio, Sergio Rubini, Dino Abbrescia) non aiuta.
Trailer
Yuli - Danza e Libertà
Biopic di stampo classico sul ballerino di strada Carlos Acosta, in arte Yuli (qui anche protagonista), e la rivoluzione che ha portato nella danza.
Trailer
Anche se niente è così allettante e niente sembra così nuovo, qualcosa da vedere in sala c'è:
Maleficient - Signora del Male
Quando mai la Disney perde l'opportunità di un sequel? Dopo la versione live-action, riecco tornare Angelina Jolie nelle oscure vesti della cattiva de La Bella Addormentata, con accanto Michelle Pfeiffer. Sarà uno scontro di zigomi.
Trailer
Jesus Rolls - Quintana è tornato
Da oppositore del Drugo a un film tutto per sé. John Turturro stupisce tutti, dirigendo una commedia dedicata all'indimenticabile personaggio de Il Grande Lebowski a colpi di ironia, assurdità e comparsate DOC.
Trailer
Grazie a Dio
Il prolifico e variegato François Ozon torna al cinema, per raccontare dei retroscena dei preti pedofili e di un'inchiesta personale che fa discutere.
Da vedere.
Trailer
Il Mio Profilo Migliore
I francesi si sa, possono permettersi anche la non originalità. Come parlare dell'amore che nasce sui social, dei profili falsi, della riscoperta così dell'amore. Possono, se hanno Juliette Binoche.
Trailer
The Informer
Classico film di genere, con l'infiltrato, il boss della droga, l'FBI a muovere le fila. Stupisce il cast nutrito (Joel Kinnaman, Rosamund Pike, Common, Ana de Armas, Clive Owen) dietro una storia che sa di già visto.
Trailer
The Kill Team
La morale ai tempi della guerra, la retorica come effetto soporifero.
Che aspettarsi dal classico sergente-dittatore contro la recluta dal cuore d'oro?
Nonostante la presenza di Nat Wolff e Alexander Skarsgård, anche no.
Trailer
Se mi vuoi bene
Fausto Brizzi torna al cinema, e lo fa adattando un suo libro. Niente di nuovo, con il solito ex-marito decentrato che cerca se stesso attraverso gli altri. Il cast (Claudio Bisio, Sergio Rubini, Dino Abbrescia) non aiuta.
Trailer
Yuli - Danza e Libertà
Biopic di stampo classico sul ballerino di strada Carlos Acosta, in arte Yuli (qui anche protagonista), e la rivoluzione che ha portato nella danza.
Trailer
16 ottobre 2019
El Camino: A Breaking Bad Movie
Andiamo al Cinema su Netflix
La perfezione.
Iniziava così il post dedicato all'ultima parte dell'ultima stagione di Breaking Bad.
Semplicemente perché perfetta quella fine era.
Non una sbavatura, niente da recriminare.
Uno spazio lo si era trovato per tutti, c'erano state lacrime e dolore, commozione e azione. C'erano state la scienza, la vendetta, la redenzione.
Alla luce di questo, è stata logica per tutti la domanda: "questo film s'aveva da fare?".
La perfezione.
Iniziava così il post dedicato all'ultima parte dell'ultima stagione di Breaking Bad.
Semplicemente perché perfetta quella fine era.
Non una sbavatura, niente da recriminare.
Uno spazio lo si era trovato per tutti, c'erano state lacrime e dolore, commozione e azione. C'erano state la scienza, la vendetta, la redenzione.
Alla luce di questo, è stata logica per tutti la domanda: "questo film s'aveva da fare?".
14 ottobre 2019
The Boys
Mondo Serial
Spero sia ormai cosa risaputa: i supereroi non fanno per me.
L'opinione (opinione, capito: L'interpretazione di un fatto o la formulazione di un giudizio in corrispondenza di un criterio soggettivo e personale) di Martin Scorsese la condivido in pieno.Effetti speciali, lunghe battaglie... non è quello che cerco dal cinema.
E nelle serie TV?
C'ho provato, tempo addietro, con Daredevil, complice una tecnica e un piano sequenza da tutti elogiato.
Ma non è andata bene, anzi, la noia ha prevalso.
Ci riprovo un po' controvoglia ora con The Boys, una serie che non prende sul serio i supereroi, che gioca con il genere, che cambia le carte in tavola.
Ci riprovo per il tam tam della rete, per la produzione di Seth Rogen e Evan Goldberg che dopo Preacher prendono in prestito un altro irriverente fumetto.
Com'è andata?
È andata che in questo mondo alternativo in cui i supereroi somigliano molto ai politici di oggi -corrotti, tutta immagine, tutta finzione, pronti ad usare ogni mezzo per mantenere il potere- mi ci sono trovata bene.
Almeno all'inizio, soprattutto grazie ai personaggi coinvolti.
Hughie, timido nerd che si è visto uccidere la fidanzata proprio nelle sue mani, per colpa di A-Train, il supereroe superveloce.
Billy Butcher, ex poliziotto dal passato misterioso e dall'accento marcatamente inglese che i supereroi vuole metterli alla berlina.
La squadra che rimette in piedi assieme a Hugh che comprende lo scapestrato Frenchie e il paterno MM.
I supereroi stessi, ovvero i The Seven: il perfetto (e per questo inquietante) Homelander, il viscido The Deep, la fragile Queen Maeve, l'invisibile e creep Translucent, l'esagerato A-Train, l'oscuro Black Noir e la nuova arrivata Annie/Starlight, che dalla campagna del Kansas deve abituarsi ai tanti compromessi che essere tra i 7 richiede.
Insomma, un team niente male, con squadre ben definite, incroci che mettono pepe (un Hughie che cerca amore e vendetta e una Annie che cerca di restare a galla in mezzo alle tante bugie) e tutti i retroscena di riprese, salvataggi e religioni che vengono derise.
Mettici poi il conoscere la genuinità di Jack Quaid e Erin Moriarty, e il ritrovare in altre vesti Simon Pegg (vesti decisamente invecchiate) e Antony Starr (una trasformazione da applausi rispetto al suo Banshee) e i punti a favore sono elencati.
Peccato che questa freschezza, questa novità, si perdano man mano che si va avanti.
Non che manchino un piano ben preciso, i colpi di scena o le scene d'azione per architettate.
Non mancano momenti surreali e discorsi da incorniciare (sì, sto parlando ovviamente di quello sulle Spice Girls), ma in soli 8 episodi quella che sembrava una novità diventa presto una routine senza il brio che volevo, il pizzico di genialità che mi aspettavo e che avevo trovato in Deadpool, che ovviamente viste le scene di sesso esplicito, di violenza esagerata e di politicamente scorretto, gli si avvicina molto.
Certo, questi supereroi alquanto odiosi sono più sulle mie corde, e anche questi Boys che se ne fregano delle regole e del sangue. Ma siamo ancora distanti da sancire la pace.
Spero sia ormai cosa risaputa: i supereroi non fanno per me.
L'opinione (opinione, capito: L'interpretazione di un fatto o la formulazione di un giudizio in corrispondenza di un criterio soggettivo e personale) di Martin Scorsese la condivido in pieno.Effetti speciali, lunghe battaglie... non è quello che cerco dal cinema.
E nelle serie TV?
C'ho provato, tempo addietro, con Daredevil, complice una tecnica e un piano sequenza da tutti elogiato.
Ma non è andata bene, anzi, la noia ha prevalso.
Ci riprovo un po' controvoglia ora con The Boys, una serie che non prende sul serio i supereroi, che gioca con il genere, che cambia le carte in tavola.
Ci riprovo per il tam tam della rete, per la produzione di Seth Rogen e Evan Goldberg che dopo Preacher prendono in prestito un altro irriverente fumetto.
Com'è andata?
È andata che in questo mondo alternativo in cui i supereroi somigliano molto ai politici di oggi -corrotti, tutta immagine, tutta finzione, pronti ad usare ogni mezzo per mantenere il potere- mi ci sono trovata bene.
Almeno all'inizio, soprattutto grazie ai personaggi coinvolti.
Hughie, timido nerd che si è visto uccidere la fidanzata proprio nelle sue mani, per colpa di A-Train, il supereroe superveloce.
Billy Butcher, ex poliziotto dal passato misterioso e dall'accento marcatamente inglese che i supereroi vuole metterli alla berlina.
La squadra che rimette in piedi assieme a Hugh che comprende lo scapestrato Frenchie e il paterno MM.
I supereroi stessi, ovvero i The Seven: il perfetto (e per questo inquietante) Homelander, il viscido The Deep, la fragile Queen Maeve, l'invisibile e creep Translucent, l'esagerato A-Train, l'oscuro Black Noir e la nuova arrivata Annie/Starlight, che dalla campagna del Kansas deve abituarsi ai tanti compromessi che essere tra i 7 richiede.
Insomma, un team niente male, con squadre ben definite, incroci che mettono pepe (un Hughie che cerca amore e vendetta e una Annie che cerca di restare a galla in mezzo alle tante bugie) e tutti i retroscena di riprese, salvataggi e religioni che vengono derise.
Mettici poi il conoscere la genuinità di Jack Quaid e Erin Moriarty, e il ritrovare in altre vesti Simon Pegg (vesti decisamente invecchiate) e Antony Starr (una trasformazione da applausi rispetto al suo Banshee) e i punti a favore sono elencati.
Peccato che questa freschezza, questa novità, si perdano man mano che si va avanti.
Non che manchino un piano ben preciso, i colpi di scena o le scene d'azione per architettate.
Non mancano momenti surreali e discorsi da incorniciare (sì, sto parlando ovviamente di quello sulle Spice Girls), ma in soli 8 episodi quella che sembrava una novità diventa presto una routine senza il brio che volevo, il pizzico di genialità che mi aspettavo e che avevo trovato in Deadpool, che ovviamente viste le scene di sesso esplicito, di violenza esagerata e di politicamente scorretto, gli si avvicina molto.
Certo, questi supereroi alquanto odiosi sono più sulle mie corde, e anche questi Boys che se ne fregano delle regole e del sangue. Ma siamo ancora distanti da sancire la pace.
Voto: ☕☕½/5
13 ottobre 2019
Rivedere Breaking Bad - Un recupero record, un film in attesa, mini-classifiche e tante GIF
Nell'olimpo delle mie serie TV preferite, Breaking Bad è al secondo posto.
Non me ne voglia Walt, non me ne vogliano i suoi fan ma a Mad Men ho voluto più bene.
Lo ammetto: sono stata fra quelli che sì, sono saliti all'ultimo sul carro dei vincitori, recuperata mentre tutti attendevano la seconda parte della quinta stagione, faticando non poco su quei primi episodi più lenti del previsto.
Poi, con l'arrivo di Gus, è stato amore incondizionato.
Così, quando la notizia de El Camino è uscita mi sono unita a chi si chiedeva il senso, il bisogno e la necessità di un film-seguito per un finale che era bellissimo, tanto da farmi scrivere un post in cui non ci si vergognava e non ci si vergogna ad usare il termine perfezione.
Non me ne voglia Walt, non me ne vogliano i suoi fan ma a Mad Men ho voluto più bene.
Lo ammetto: sono stata fra quelli che sì, sono saliti all'ultimo sul carro dei vincitori, recuperata mentre tutti attendevano la seconda parte della quinta stagione, faticando non poco su quei primi episodi più lenti del previsto.
Poi, con l'arrivo di Gus, è stato amore incondizionato.
Così, quando la notizia de El Camino è uscita mi sono unita a chi si chiedeva il senso, il bisogno e la necessità di un film-seguito per un finale che era bellissimo, tanto da farmi scrivere un post in cui non ci si vergognava e non ci si vergogna ad usare il termine perfezione.
12 ottobre 2019
Wildlife
Andiamo al Cinema su Chili
Si torna sempre lì: a quelle famiglie felici che sono tutte uguali, a quelle infelici ognuna a modo suo.
La famiglia di Joe felice non è.
Un padre che non riesce a tenersi un lavoro, a stare fermo, trasferendosi di volta in volta sempre più al nord, sempre più verso il freddo. Lui che vede il suo ruolo minato, messo in discussione, e non disdegna l'attaccarsi alla bottiglia, all'orgoglio.
Una madre che rimpiange la gioventù, il futuro roseo che si immaginava. Lei bellezza da rodeo, ora casalinga nel gelido Montana, sposata con il bello che non l'attira più. L'attirano i soldi, la sicurezza, una posizione. Forse.
E poi c'è Joe, che osserva.
In silenzio si cruccia, sente gli scricchiolii, vorrebbe urlare, vorrebbe sputare la sua verità, ma non ce la fa.
Assiste a quell'incendio facendo l'unica cosa che si può fare: aspettare che si fermi, che arrivi la neve a placarlo.
Si torna sempre lì: a quelle famiglie felici che sono tutte uguali, a quelle infelici ognuna a modo suo.
La famiglia di Joe felice non è.
Un padre che non riesce a tenersi un lavoro, a stare fermo, trasferendosi di volta in volta sempre più al nord, sempre più verso il freddo. Lui che vede il suo ruolo minato, messo in discussione, e non disdegna l'attaccarsi alla bottiglia, all'orgoglio.
Una madre che rimpiange la gioventù, il futuro roseo che si immaginava. Lei bellezza da rodeo, ora casalinga nel gelido Montana, sposata con il bello che non l'attira più. L'attirano i soldi, la sicurezza, una posizione. Forse.
E poi c'è Joe, che osserva.
In silenzio si cruccia, sente gli scricchiolii, vorrebbe urlare, vorrebbe sputare la sua verità, ma non ce la fa.
Assiste a quell'incendio facendo l'unica cosa che si può fare: aspettare che si fermi, che arrivi la neve a placarlo.
11 ottobre 2019
Non Succede, Ma Se Succede...
Andiamo al Cinema
Cose altamente improbabili:
- Charlize Theron Segretario di Stato e in corsa per la Presidenza degli Stati Uniti
- Una bella come Charlize Theron che è anche intelligente, così tanto da diventare Segretario di Stato e concorrere per la Casa Bianca
- Seth Rogen e Charlize Theron fidanzati
- Charlize Theron -o una donna qualunque- che rifiuta uno come Alexander Skargaard
- Unbuzzurro ignorante populista come Donald Trump Presidente degli Stati Uniti d'America
Bando ai moralismi e ai pregiudizi, tutto questo è successo.
Se l'ultimo punto tristemente nel mondo reale, tutti gli altri diventano realtà nel film di Jonathan Levine Long Shot (trasformato tristemente in un titolo improponibile per noi italiani).
Cose altamente improbabili:
- Charlize Theron Segretario di Stato e in corsa per la Presidenza degli Stati Uniti
- Una bella come Charlize Theron che è anche intelligente, così tanto da diventare Segretario di Stato e concorrere per la Casa Bianca
- Seth Rogen e Charlize Theron fidanzati
- Charlize Theron -o una donna qualunque- che rifiuta uno come Alexander Skargaard
- Un
Bando ai moralismi e ai pregiudizi, tutto questo è successo.
Se l'ultimo punto tristemente nel mondo reale, tutti gli altri diventano realtà nel film di Jonathan Levine Long Shot (trasformato tristemente in un titolo improponibile per noi italiani).
10 ottobre 2019
Silenzio in Sala - Le Uscite al Cinema del 10 Ottobre
Da smaltire ci sono ancora Joker e Tarantino.
E allora in questa settimana un po' fiacca in cui non mancano azione e commedie goliardiche, il consiglio è di andare in Francia con un giapponese.
Le Verità
Film di apertura alla scorsa Mostra di Venezia, è un film francese al 100% se non ci fosse un giapponese come Hirokazu Kore'eda alla regia.
Storia di beghe famigliari, di snobismi vari, e di cinema pure. Con una grande Catherine Deneuve, e Juliette Binoche e Ethan Hawke.
Sicuramente da vedere, ne ho parlato QUI
Non succede, ma se succede...
Titolo piuttosto orripilante (l'originale un sintetico: Long Shot) che vede protagonista l'improbabile coppia Charlize Therone-Seth Rogen, lei Segretario di Stato, lui giornalista assunto come ghost writer.
Ci si aspetta faville e se ne parlerà a breve
Trailer
Gemini Man
Il film che non ti aspetti da Ang Lee. Uno sparatutto con tanto di clone e sì, di Will Smith.
Con lui anche Mary Elizabeth Winstead, Clive Owen e Benedict Wong, ma la curiosità sta da un'altra parte.
Trailer
Brave Ragazze
Riusciranno ad abbattere i pregiudizi Ambra Angiolini, Ilenia Pastorelli, Serena Rossi, Silvia D'Amico impegnate a rapinare banche negli anni '80 vestite da uomini?
Visto il Trailer, difficile.
Hole - L'Abisso
Arriva dall'Irlanda il "nuovo Babadook". Ma prima di scomodare certi paragoni, meglio lasciar spazio ai fan del genere, che troveranno verità spaventose in un buco nel mezzo della foresta.
Trailer
Manta Ray
Vincitore come Miglior Film nella sezione Orizzonti di Venezia, questo film Thailandese l'ho perso.
Voglia di recuperare i silenzi tra un pescatore e un uomo misterioso che salva dal fiume? Gran poca.
Trailer
A Spasso col Panda
Animazione russo-americana per il classico film per bambini e poco più.
Trailer
E allora in questa settimana un po' fiacca in cui non mancano azione e commedie goliardiche, il consiglio è di andare in Francia con un giapponese.
Le Verità
Film di apertura alla scorsa Mostra di Venezia, è un film francese al 100% se non ci fosse un giapponese come Hirokazu Kore'eda alla regia.
Storia di beghe famigliari, di snobismi vari, e di cinema pure. Con una grande Catherine Deneuve, e Juliette Binoche e Ethan Hawke.
Sicuramente da vedere, ne ho parlato QUI
Non succede, ma se succede...
Titolo piuttosto orripilante (l'originale un sintetico: Long Shot) che vede protagonista l'improbabile coppia Charlize Therone-Seth Rogen, lei Segretario di Stato, lui giornalista assunto come ghost writer.
Ci si aspetta faville e se ne parlerà a breve
Trailer
Gemini Man
Il film che non ti aspetti da Ang Lee. Uno sparatutto con tanto di clone e sì, di Will Smith.
Con lui anche Mary Elizabeth Winstead, Clive Owen e Benedict Wong, ma la curiosità sta da un'altra parte.
Trailer
Brave Ragazze
Riusciranno ad abbattere i pregiudizi Ambra Angiolini, Ilenia Pastorelli, Serena Rossi, Silvia D'Amico impegnate a rapinare banche negli anni '80 vestite da uomini?
Visto il Trailer, difficile.
Hole - L'Abisso
Arriva dall'Irlanda il "nuovo Babadook". Ma prima di scomodare certi paragoni, meglio lasciar spazio ai fan del genere, che troveranno verità spaventose in un buco nel mezzo della foresta.
Trailer
Manta Ray
Vincitore come Miglior Film nella sezione Orizzonti di Venezia, questo film Thailandese l'ho perso.
Voglia di recuperare i silenzi tra un pescatore e un uomo misterioso che salva dal fiume? Gran poca.
Trailer
A Spasso col Panda
Animazione russo-americana per il classico film per bambini e poco più.
Trailer
9 ottobre 2019
Sweetwater
È già Ieri -2013-
Si potrebbe pensare: "questa si è trasformata in una fan del genere western!".
In realtà, mantenuta la Promessa con Sergio Leone, ho trovato spazio anche per recuperare questo film che stava in agenda da chissà quanti anni e -onestamente- chissà perché.
Forse era stata la presenza di January Jones, amata/odiata in Mad Men. Forse quella di Ed Harris.
Sta di fatto che questo western datato 2013, che potrebbe anche ascriversi al genere rape&revenge ha finalmente trovato il suo spazio.
Si inizia come ogni western: con l'identificazione dei personaggi, tagliati praticamente con l'accetta.
Si potrebbe pensare: "questa si è trasformata in una fan del genere western!".
In realtà, mantenuta la Promessa con Sergio Leone, ho trovato spazio anche per recuperare questo film che stava in agenda da chissà quanti anni e -onestamente- chissà perché.
Forse era stata la presenza di January Jones, amata/odiata in Mad Men. Forse quella di Ed Harris.
Sta di fatto che questo western datato 2013, che potrebbe anche ascriversi al genere rape&revenge ha finalmente trovato il suo spazio.
Si inizia come ogni western: con l'identificazione dei personaggi, tagliati praticamente con l'accetta.
8 ottobre 2019
Good Omens
Mondo Serial
Neil Gaiman alla scrittura, della serie stessa e del romanzo da cui è tratta.
David Tennant e Michael Sheen protagonisti.
Jon Hamm a comparire qua e là.
La voce di Frances McDormand come voce narrante, nei panni di Dio.
Quella di Benedict Cumberbatch come Satana.
E poi una folle storia che mescola religione, fine del Mondo e tentativi di salvarlo.
Com'è che ho aspettato tanto a vederla una serie TV così?
Questione di tempo, purtroppo.
Sempre tiranno.
Neil Gaiman alla scrittura, della serie stessa e del romanzo da cui è tratta.
David Tennant e Michael Sheen protagonisti.
Jon Hamm a comparire qua e là.
La voce di Frances McDormand come voce narrante, nei panni di Dio.
Quella di Benedict Cumberbatch come Satana.
E poi una folle storia che mescola religione, fine del Mondo e tentativi di salvarlo.
Com'è che ho aspettato tanto a vederla una serie TV così?
Questione di tempo, purtroppo.
Sempre tiranno.
7 ottobre 2019
Il Lunedì... Animazione - Undone | Disicanto Parte II
Questo Lunedì non si legge, ci si prende dello spazio per una saga impegnativa che ha bisogno del suo tempo, ma ci si dà all'animazione: quella di classe firmata Prime Video e quella senza entusiasmo di Netflix.
Undone
Alma non ha mai superato la morte del padre.
Non sa che tipo di relazione e di vita vuole, non vuole figli, fa la maestra d'asilo, sta con un ragazzo fantastico ma che non crede di meritare, guarda con sufficienza alla vita della sorella, intrappolata in un fidanzamento senza chissà quale passione.
Tutto cambia quando ha un incidente.
Crede di aver visto il padre, lì, sul ciglio della strada.
Crede di vederlo ora, al suo fianco.
Undone
Alma non ha mai superato la morte del padre.
Non sa che tipo di relazione e di vita vuole, non vuole figli, fa la maestra d'asilo, sta con un ragazzo fantastico ma che non crede di meritare, guarda con sufficienza alla vita della sorella, intrappolata in un fidanzamento senza chissà quale passione.
Tutto cambia quando ha un incidente.
Crede di aver visto il padre, lì, sul ciglio della strada.
Crede di vederlo ora, al suo fianco.
6 ottobre 2019
#LaPromessa2019 - Metti 3 Serate con Sergio Leone
Ci avevo già provato una decina di anni fa.
Com'è che studiavo cinema e non avevo ancora visto la Trilogia del Dollaro di Sergio Leone?
Com'è che di questo regista culto, osannato da critici e fedeli, mi ero fermata alla bellezza di C'era una volta in America?
La risposta è semplice: il western.
Un genere che no, non sentivo e non sento mio.
Un genere che associavo ai pomeriggi polverosi del sabato, quando fuori pioveva e il nonno occupava il divano per vederseli. A noi nipoti toccavano quelli, o la VHS storica con Via col Vento da vedere nella camera dei miei zii.
E poi, con dei genitori che avevano un bar a tema, sono sempre stata dalla parte degli indiani.
Come fare pace, allora, con quei cappelli spioventi, quei sigari, quei ponchi e quella mira infallibile?
Armandomi di impegno e mantenendo una promessa.
Questa volta, nessun giovine al mio fianco, esentato dal ruolo. Solo un cane che con il suo ronfare non ha certo facilitato il compito.
Sì, devo ammetterlo, più volte sono caduta vittima dei pisolini, più volte ho dovuto fare pausa, tornare indietro, facendo aumentare il fastidio e il rimorso perché non è così che mi piace vedere i film.
Per un pugno di dollari
Com'è che studiavo cinema e non avevo ancora visto la Trilogia del Dollaro di Sergio Leone?
Com'è che di questo regista culto, osannato da critici e fedeli, mi ero fermata alla bellezza di C'era una volta in America?
La risposta è semplice: il western.
Un genere che no, non sentivo e non sento mio.
Un genere che associavo ai pomeriggi polverosi del sabato, quando fuori pioveva e il nonno occupava il divano per vederseli. A noi nipoti toccavano quelli, o la VHS storica con Via col Vento da vedere nella camera dei miei zii.
E poi, con dei genitori che avevano un bar a tema, sono sempre stata dalla parte degli indiani.
Come fare pace, allora, con quei cappelli spioventi, quei sigari, quei ponchi e quella mira infallibile?
Armandomi di impegno e mantenendo una promessa.
Questa volta, nessun giovine al mio fianco, esentato dal ruolo. Solo un cane che con il suo ronfare non ha certo facilitato il compito.
Sì, devo ammetterlo, più volte sono caduta vittima dei pisolini, più volte ho dovuto fare pausa, tornare indietro, facendo aumentare il fastidio e il rimorso perché non è così che mi piace vedere i film.
Per un pugno di dollari
5 ottobre 2019
Yesterday
Andiamo al Cinema
Tema
Immagina un mondo senza più le canzoni dei Beatles.
Immagina poi di essere l'unico a ricordarle.
Cosa faresti?
Svolgimento in breve
Un mondo senza le canzoni dei Beatles sarebbe di sicuro un mondo peggiore.
E allora, imbracciando la mia chitarra, mettendomi comodo sul mio pianoforte, cercherei di ricordarle tutte: le melodie, gli accordi, i testi.
Spacciarle per mie?
Perché no.
Con del timore reverenziale, con il mondo di oggi non così recettivo di fronte a certa bellezza.
Ma, grazie a chi l'orecchio ce l'ha, alla fine Let it be, She loves You, Hey Jude troveranno la loro strada, il loro successo. Facendo aumentare la pressione, la paura di essere scoperto, il sentirsi un impostore.
Ed è su questo che punterei: sulla paura, sul bisogno di esportare e condividere la bellezza, anche quando non propria, accettando ogni mezzo pur di essere ascoltato.
Tema
Immagina un mondo senza più le canzoni dei Beatles.
Immagina poi di essere l'unico a ricordarle.
Cosa faresti?
Svolgimento in breve
Un mondo senza le canzoni dei Beatles sarebbe di sicuro un mondo peggiore.
E allora, imbracciando la mia chitarra, mettendomi comodo sul mio pianoforte, cercherei di ricordarle tutte: le melodie, gli accordi, i testi.
Spacciarle per mie?
Perché no.
Con del timore reverenziale, con il mondo di oggi non così recettivo di fronte a certa bellezza.
Ma, grazie a chi l'orecchio ce l'ha, alla fine Let it be, She loves You, Hey Jude troveranno la loro strada, il loro successo. Facendo aumentare la pressione, la paura di essere scoperto, il sentirsi un impostore.
Ed è su questo che punterei: sulla paura, sul bisogno di esportare e condividere la bellezza, anche quando non propria, accettando ogni mezzo pur di essere ascoltato.
4 ottobre 2019
Band Aid
È già Ieri -2017-
Lei era una promettente studentessa con un contratto per un libro in tasca, che è sfumato in un nulla.
Ora, lei, è un'autista di Uber.
Lui era un promettente artista, pieno di idee, di album zeppi di disegni.
Ora, lui, è un grafico su commissione, che lavora in mutande da casa per loghi tristi e noiosi.
Lui e lei stanno insieme da sempre, sposati, sono gli unici fra il loro giro di amici a non avere un figlio.
Lui e lei, litigano in continuazione: per i piatti sporchi, per il mancato sesso, per le piccole cose che nemmeno una terapista di coppia ha voglia di sentire.
Lei era una promettente studentessa con un contratto per un libro in tasca, che è sfumato in un nulla.
Ora, lei, è un'autista di Uber.
Lui era un promettente artista, pieno di idee, di album zeppi di disegni.
Ora, lui, è un grafico su commissione, che lavora in mutande da casa per loghi tristi e noiosi.
Lui e lei stanno insieme da sempre, sposati, sono gli unici fra il loro giro di amici a non avere un figlio.
Lui e lei, litigano in continuazione: per i piatti sporchi, per il mancato sesso, per le piccole cose che nemmeno una terapista di coppia ha voglia di sentire.