La battaglia è finalmente iniziata, e così come è iniziata è già finita.
Otto stagioni a prepararsi a questo epico scontro, con Jon che infervora la folla in continuazione e poi è lui il primo a sbagliare su tutta la linea.
Fortunatamente la mia TV (e *coff coff la versione scaricata *coff coff) non ha creato troppi problemi per quanto riguarda quel buio da tutti odiato, anche se c'è da dire che la mia ciecatezza non mi ha aiutato, ritrovandomi ad inforcare gli occhiali da vista solitamente relegati in auto con il giovine che mi rassicurava su chi effettivamente moriva.
I morti.
Ecco, partiamo da qui. Che si eran fatte scommesse -ancora aperte- e alla fine gli unici cadaveri certi sono quei personaggi secondari su cui non aveva nemmeno senso scommettere. I sacrificabili.
Ma la battaglia.
La battaglia sa come catturare.
Sa come far salire l'ansia, la tensione, con quel buio di cui sopra, con una colonna sonora ad hoc e con momenti silenziosi a fare la differenza (vedi Arya in biblioteca che fa seriamente temere per la sua vita.) Ma quello che non va è la battaglia in sé, tatticamente ridicola e sulla carta fin troppo assurda nel suo finale. Quei draghi, dico io, dove sono finiti quei draghi di cui tanto avete parlato Jon e Daenerys? E voi due che diavolo combinate, sempre più inutili con scelte al limite del ridicolo?
Dico io, due draghi, e non li usate! State lì appollaiati, e se scendete sul campo rischiate di finire ammazzati dai non-morti per la vostra stupidità!
Fortuna che ci pensano Melisandre e Arya a salvare le cose, e anche se l'imbattibile Night King viene fatto fuori in un nano secondo da una nana, il momento vale ogni esultanza da stadio.
Resta una battaglia che pur nella sua epicità, pur nel pathos che sa trasmettere, resta inferiore alle altre della serie, meglio studiate, meglio realizzate forse. Che lo so che la HBO c'ha speso 15 milioni, che scenicamente c'è solo da applaudire, ma la coerenza e il tempismo stanno da un'altra parte, per la precisione qui, dove iniziano le miniclassifiche di questo episodio:
Pagine
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30 aprile 2019
Pose
Mondo Serial
Non è sempre facile fidarsi di Ryan Murphy, l'uomo dalle mille idee e dalle mille serie.
Credo di aver perso il conto, ormai, di quelle che ha creato e di quelle belle, ma belle davvero, che una volta preso il volo ha accantonato e lasciato in balia di rinnovi stentati per qualcosa di nuovo.
Per dire, il signor Murphy ha da poco annunciato di aver avuto il via libera da parte di Netflix per ben 10 progetti.
Ma proprio grazie a Netflix ho recuperato una serie da tutti lodata, che ha strappato applausi di pubblico e di critica, avvicinando ad un mondo non certo facile, non certo conosciuto.
Parlo dei ball che animavano la vita notturna di New York e non solo, di una comunità che si riuniva, festeggiava, si divertiva in modo colorato dimenticando quanto il mondo là fuori fosse ostile e sporco nei loro confronti.
Non è sempre facile fidarsi di Ryan Murphy, l'uomo dalle mille idee e dalle mille serie.
Credo di aver perso il conto, ormai, di quelle che ha creato e di quelle belle, ma belle davvero, che una volta preso il volo ha accantonato e lasciato in balia di rinnovi stentati per qualcosa di nuovo.
Per dire, il signor Murphy ha da poco annunciato di aver avuto il via libera da parte di Netflix per ben 10 progetti.
Ma proprio grazie a Netflix ho recuperato una serie da tutti lodata, che ha strappato applausi di pubblico e di critica, avvicinando ad un mondo non certo facile, non certo conosciuto.
Parlo dei ball che animavano la vita notturna di New York e non solo, di una comunità che si riuniva, festeggiava, si divertiva in modo colorato dimenticando quanto il mondo là fuori fosse ostile e sporco nei loro confronti.
29 aprile 2019
Il Lunedì Leggo - Moby Dick da Herman Melville di Christophe Chabouté
I classici sono sempre un'arma a doppio taglio.
Non sono facili da affrontare, incutono timore e rispetto reverenziale, con quel sapore di polvere a renderli ingiustamente vecchi.
All'inizio del mio lungo cammino di lettrice, una chance al famoso Moby Dick l'ho voluta dare, finendo per innamorarmene.
Mai stata un lupo di mare, mai stata amante di racconti di caccia, di uomini duri e puri, ma se Melville è riuscito a catturare la mia attenzione, ad entusiasmarmi, coinvolgermi, facendomi sentire la pazzia e l'ossessione di Capitano Achab, è stato grazie a una scrittura senza sbavature. Che va da sé l'ha reso un classico. Così, superato questo scoglio, altri classici sono passati tra le mie mani, impegnativi o difficili, meno belli ai miei occhi o ricchi di fascino, con la prerogativa di affrontarli dal basso, senza doverli studiare o capire nel loro intero, leggendoli con il cuore più che con il cervello.
Non sono facili da affrontare, incutono timore e rispetto reverenziale, con quel sapore di polvere a renderli ingiustamente vecchi.
All'inizio del mio lungo cammino di lettrice, una chance al famoso Moby Dick l'ho voluta dare, finendo per innamorarmene.
Mai stata un lupo di mare, mai stata amante di racconti di caccia, di uomini duri e puri, ma se Melville è riuscito a catturare la mia attenzione, ad entusiasmarmi, coinvolgermi, facendomi sentire la pazzia e l'ossessione di Capitano Achab, è stato grazie a una scrittura senza sbavature. Che va da sé l'ha reso un classico. Così, superato questo scoglio, altri classici sono passati tra le mie mani, impegnativi o difficili, meno belli ai miei occhi o ricchi di fascino, con la prerogativa di affrontarli dal basso, senza doverli studiare o capire nel loro intero, leggendoli con il cuore più che con il cervello.
27 aprile 2019
Un Valzer tra gli Scaffali
È già Ieri -2018-
Quand'ero piccola alla domanda "cosa vuoi fare da grande?" rispondevo la cassiera del supermercato.
Aspettative basse, ma in realtà mi affascinava il gesto del passare i prodotti al laser, di sbirciare nella quotidianità delle persone e poi mi sembrava un lavoro così facile, senza tanti pensieri.
Forse per lo stesso motivo, qualche anno più tardi, volevo fare la postina, sempre sbirciando nella quotidianità e nel privato degli altri, con annesso il girare e conoscere tutte le vie della città.
Ma questa è un'altra storia.
Sta di fatto che sono cresciuta, che a lavorare in una cassa non c'ho pensato più, che le cassiere ora mi mettono un po' di ansia per la velocità con cui passano quello che compro e il mondo del supermercato è diventato un filo meno affascinante.
Ma, guardando Un Valzer tra gli Scaffali, si cambia idea.
Quand'ero piccola alla domanda "cosa vuoi fare da grande?" rispondevo la cassiera del supermercato.
Aspettative basse, ma in realtà mi affascinava il gesto del passare i prodotti al laser, di sbirciare nella quotidianità delle persone e poi mi sembrava un lavoro così facile, senza tanti pensieri.
Forse per lo stesso motivo, qualche anno più tardi, volevo fare la postina, sempre sbirciando nella quotidianità e nel privato degli altri, con annesso il girare e conoscere tutte le vie della città.
Ma questa è un'altra storia.
Sta di fatto che sono cresciuta, che a lavorare in una cassa non c'ho pensato più, che le cassiere ora mi mettono un po' di ansia per la velocità con cui passano quello che compro e il mondo del supermercato è diventato un filo meno affascinante.
Ma, guardando Un Valzer tra gli Scaffali, si cambia idea.
26 aprile 2019
Ride
È già Ieri -2018-
È sempre un salto difficile quando da attore si passa a regista.
Un cambio di ruolo che può valere una carriera, a volte.
Altre, semplicemente un gesto naturale, dopo una carriera più che ventennale, dopo uno sguardo che si è addomesticato, abituato, educato. Grazie a chi l'ha diretto.
Succede a Valerio Mastandrea, che dopo anni di onorato servizio va a sedersi dietro la macchina da presa sorprendendo più per gli anni che ci ha messo per farlo, che non per la decisione in sé.
Perché lo capisci che l'ambiente è il suo, che lo sguardo l'ha ben educato, ritrovandoci i suoi maestri, dal realismo di Caligari all'anima più indie di Gianni Zanasi.
Il salto è comunque rischioso, perché la storia che va a raccontare Mastandrea sulla carta è tutt'altro che facile, che leggera.
La storia di uomo, un lavoratore, un marito, un padre e un figlio che non c'è più.
Una morte bianca la sua, uno dei tanti che se n'è andato in orario di lavoro.
È sempre un salto difficile quando da attore si passa a regista.
Un cambio di ruolo che può valere una carriera, a volte.
Altre, semplicemente un gesto naturale, dopo una carriera più che ventennale, dopo uno sguardo che si è addomesticato, abituato, educato. Grazie a chi l'ha diretto.
Succede a Valerio Mastandrea, che dopo anni di onorato servizio va a sedersi dietro la macchina da presa sorprendendo più per gli anni che ci ha messo per farlo, che non per la decisione in sé.
Perché lo capisci che l'ambiente è il suo, che lo sguardo l'ha ben educato, ritrovandoci i suoi maestri, dal realismo di Caligari all'anima più indie di Gianni Zanasi.
Il salto è comunque rischioso, perché la storia che va a raccontare Mastandrea sulla carta è tutt'altro che facile, che leggera.
La storia di uomo, un lavoratore, un marito, un padre e un figlio che non c'è più.
Una morte bianca la sua, uno dei tanti che se n'è andato in orario di lavoro.
25 aprile 2019
Lo Spietato
Andiamo al Cinema su Netflix
La mafia al nord non esiste.
Non esiste corruzione.
Non sono esistiti i sequestri di persona.
Né tanto meno giri di spaccio che hanno contaminato i navigli di Milano.
No. Non esiste.
Così dicevano i politici.
Però esiste Santo Russo che di mafia ci racconta. Di calabresi saliti al nord, dove hanno trovato terreno fertile per vivere senza lavorare. Senza cambiali, senza debiti.
La palestra migliore?
Il carcere.
E Santo ci va quando ha solo 17 anni, e senza aver fatto niente.
Uno sgarro al padre, quello sì: non si è presentato al cenone di Capodanno.
La mafia al nord non esiste.
Non esiste corruzione.
Non sono esistiti i sequestri di persona.
Né tanto meno giri di spaccio che hanno contaminato i navigli di Milano.
No. Non esiste.
Così dicevano i politici.
Però esiste Santo Russo che di mafia ci racconta. Di calabresi saliti al nord, dove hanno trovato terreno fertile per vivere senza lavorare. Senza cambiali, senza debiti.
La palestra migliore?
Il carcere.
E Santo ci va quando ha solo 17 anni, e senza aver fatto niente.
Uno sgarro al padre, quello sì: non si è presentato al cenone di Capodanno.
24 aprile 2019
Silenzio in Sala - Le Uscite al Cinema del 24 Aprile
I nuovi titoli anticipano di un giorno la loro uscita, ma tanto con Avengers non ce n'è per nessuno.
Proveranno inutilmente a sgomitare film piccolissimi, non ci sarà spazio.
Avengers : Endgame
Accaniti fan dei supereroi, avete atteso questo momento per anni. Cosa succederà? Chi vivrà? Chi vincerà?
Se a me frega meno di zero, lascio a voi la gioia e l'entusiasmo di scoprirlo.
Trailer
La Caduta dell'Impero Americano
Una rapina, un professore di filosofia che sfrutta la confusione per appropriarsi del malloppo e una serie di riflessioni e conseguenze politiche e sociologiche. Dal regista de Le Invasioni Barbariche, uno strano film-trattato.
Trailer
Sarah & Saleem
L'amore fedifrago fra una donna israeliana e un uomo palestinese sfocerà in una dura crociata politica e personale.
Serietà non così necessaria.
Trailer
Un'altra Vita
Jacek diventa il primo polacco a beneficiare di un trapianto di faccia. Il suo nuovo volto sarà difficile da accettare, per lui e la fidanzata.
Vincitore del Gran Premio della Giuria a Berlino, incuriosisce.
Trailer
Dilili a Parigi
Dilili, meticcia arrivata per caso a Parigi, inizia delle indagini per scoprire chi e come rapisce belle ragazze nella capitale.
Un giallo magari un po' banale, ma così francese da interessarmi.
Trailer
Ancora un Giorno
Altro film di animazione decisamente per adulti, che punta lo sguardo sulla Guerra in Angola negli anni '70, e sulle inchieste di un giornalista polacco.
Trailer
Proveranno inutilmente a sgomitare film piccolissimi, non ci sarà spazio.
Avengers : Endgame
Accaniti fan dei supereroi, avete atteso questo momento per anni. Cosa succederà? Chi vivrà? Chi vincerà?
Se a me frega meno di zero, lascio a voi la gioia e l'entusiasmo di scoprirlo.
Trailer
La Caduta dell'Impero Americano
Una rapina, un professore di filosofia che sfrutta la confusione per appropriarsi del malloppo e una serie di riflessioni e conseguenze politiche e sociologiche. Dal regista de Le Invasioni Barbariche, uno strano film-trattato.
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Sarah & Saleem
L'amore fedifrago fra una donna israeliana e un uomo palestinese sfocerà in una dura crociata politica e personale.
Serietà non così necessaria.
Trailer
Un'altra Vita
Jacek diventa il primo polacco a beneficiare di un trapianto di faccia. Il suo nuovo volto sarà difficile da accettare, per lui e la fidanzata.
Vincitore del Gran Premio della Giuria a Berlino, incuriosisce.
Trailer
Dilili a Parigi
Dilili, meticcia arrivata per caso a Parigi, inizia delle indagini per scoprire chi e come rapisce belle ragazze nella capitale.
Un giallo magari un po' banale, ma così francese da interessarmi.
Trailer
Ancora un Giorno
Altro film di animazione decisamente per adulti, che punta lo sguardo sulla Guerra in Angola negli anni '70, e sulle inchieste di un giornalista polacco.
Trailer
23 aprile 2019
Game Of Thrones - Le mini classifiche dell'8x02
Finalmente dopo un prologo non troppo entusiasmante, le cose iniziano a girare nel verso giusto.
Si fa imminente una battaglia che non farà sconti, né fra i protagonisti né nel cuore dei fan, e che porta a stringere amicizie, amori, insomma, riunendosi un'ultima volta.
Fermi a Grande Inverno, cresce così l'emozione,e anche il livello di scrittura fa la sua parte, con il sintetico Bran a meritare ogni applauso.
Mentre il mondo discute dell'età anagrafica di Arya o di quanto si sono appesantiti Podrick e Gilly, qui si va di miniclassifiche come sempre puntuali e ricche di GIF.
Si fa imminente una battaglia che non farà sconti, né fra i protagonisti né nel cuore dei fan, e che porta a stringere amicizie, amori, insomma, riunendosi un'ultima volta.
Fermi a Grande Inverno, cresce così l'emozione,e anche il livello di scrittura fa la sua parte, con il sintetico Bran a meritare ogni applauso.
Mentre il mondo discute dell'età anagrafica di Arya o di quanto si sono appesantiti Podrick e Gilly, qui si va di miniclassifiche come sempre puntuali e ricche di GIF.
Il modo migliore per prepararsi alla Morte Battaglia
The Cry
Mondo Serial
Una famiglia all'apparenza perfetta, un bambino che sparisce nel nulla, i media chiamati a coprire e aiutare nelle ricerche e le prime crepe che in quella famiglia iniziano a farsi vedere.
Sembrerebbe l'ennesima miniserie inglese che di crime parla, se non fosse che la polizia, le indagini, non sono al centro della scena.
Lo è quella famiglia, quella giovane coppia bella e telegenica, che viene sezionata a favore di telecamera e che sembra sapere più di quel che mostra.
Il racconto si fa quindi a scoprire, andando poco per volta indietro nel tempo, in flashback rivelatori, in flashfoward che sanno come catturare l'attenzione.
Lei, Joanna, insegnante d'asilo, lui, Alistair, uomo politico. Con lei che ne diventa senza saperlo l'amante, con il matrimonio di lui che non regge e la figlia che vola con la madre in Australia. La lotta per rivederla, per un affido congiunto, deve vedersela anche con la gravidanza imprevista di Joanna e con il suo dover far fronte alle necessità di un bambino impegnativo da sola.
Una famiglia all'apparenza perfetta, un bambino che sparisce nel nulla, i media chiamati a coprire e aiutare nelle ricerche e le prime crepe che in quella famiglia iniziano a farsi vedere.
Sembrerebbe l'ennesima miniserie inglese che di crime parla, se non fosse che la polizia, le indagini, non sono al centro della scena.
Lo è quella famiglia, quella giovane coppia bella e telegenica, che viene sezionata a favore di telecamera e che sembra sapere più di quel che mostra.
Il racconto si fa quindi a scoprire, andando poco per volta indietro nel tempo, in flashback rivelatori, in flashfoward che sanno come catturare l'attenzione.
Lei, Joanna, insegnante d'asilo, lui, Alistair, uomo politico. Con lei che ne diventa senza saperlo l'amante, con il matrimonio di lui che non regge e la figlia che vola con la madre in Australia. La lotta per rivederla, per un affido congiunto, deve vedersela anche con la gravidanza imprevista di Joanna e con il suo dover far fronte alle necessità di un bambino impegnativo da sola.
20 aprile 2019
Noi
Andiamo al Cinema
Da una parte la paura di ricascarci, di vedere un horror in sala, e uscirne irritata per i troppi commenti degli adolescenti insolenti (come successo per Hereditary) o spaventatissima (come successo per IT). In ogni caso, la paura di provare quella stretta allo stomaco con paturnie e allucinazioni capaci di tenermi sveglia la notte, in ansia quando da sola.
Dall'altra la voglia di scoprire quello che per molti è già horror -o film- dell'anno. Il ritorno di Jordan Peele dopo il successo di Get Out, altro horror -più psicologico- premiato agli Oscar per la sceneggiatura, passato con meno entusiasmo del previsto pure da queste parti.
Da una parte la paura di ricascarci, di vedere un horror in sala, e uscirne irritata per i troppi commenti degli adolescenti insolenti (come successo per Hereditary) o spaventatissima (come successo per IT). In ogni caso, la paura di provare quella stretta allo stomaco con paturnie e allucinazioni capaci di tenermi sveglia la notte, in ansia quando da sola.
Dall'altra la voglia di scoprire quello che per molti è già horror -o film- dell'anno. Il ritorno di Jordan Peele dopo il successo di Get Out, altro horror -più psicologico- premiato agli Oscar per la sceneggiatura, passato con meno entusiasmo del previsto pure da queste parti.
19 aprile 2019
Book Club
Andiamo al Cinema
Quattro vecchine e un libro.
No, siamo onesti.
Quattro arzille signore e un romanzaccio.
Ancora più onesti?
Quattro donne che invecchiano un gran bene e un successo che non ci si spiegherà mai.
Insomma, abbiamo quattro donne in età matura che da sempre si riuniscono una volta al mese, per parlare del libro che hanno deciso di leggere assieme e per aggiornarsi sulle rispettive vite.
Abbiamo ovviamente la vedova mai uscita dal ruolo di mamma, l'agguerrita che non ha mai ceduto all'amore, la divorziata inconsolabile, quella con il matrimonio senza più passione e abbiamo soprattutto Cinquanta sfumature di grigio.
Sì, proprio il best seller di E. L. James, scelto da quell'agguerrita di cui sopra per temprare e titillare le sue amiche.
Quattro vecchine e un libro.
No, siamo onesti.
Quattro arzille signore e un romanzaccio.
Ancora più onesti?
Quattro donne che invecchiano un gran bene e un successo che non ci si spiegherà mai.
Insomma, abbiamo quattro donne in età matura che da sempre si riuniscono una volta al mese, per parlare del libro che hanno deciso di leggere assieme e per aggiornarsi sulle rispettive vite.
Abbiamo ovviamente la vedova mai uscita dal ruolo di mamma, l'agguerrita che non ha mai ceduto all'amore, la divorziata inconsolabile, quella con il matrimonio senza più passione e abbiamo soprattutto Cinquanta sfumature di grigio.
Sì, proprio il best seller di E. L. James, scelto da quell'agguerrita di cui sopra per temprare e titillare le sue amiche.
18 aprile 2019
Silenzio in Sala - Le Uscite al Cinema del 18 Aprile
Natale con i cinepanettoni tuoi, Pasqua con chi vuoi. Ma la scelta si fa limitata e soprattutto tra titoli più di nicchia, a cui concedere almeno una chance, che arrivino dalla Francia, da Cipro o dalla nostra Italia.
Il Campione
Stefano Accorsi passa dalle corse in auto al professore che cerca di mettere qualcosa in testa -cultura ma anche metodo e pace- al classico calciatore di talento travolto dal successo.
Prodotto da Matteo Rovere e Sydney Sibilia sembra seguire la scia di quel cinema italiano da tenere d'occhio.
Trailer
Cyrano Mon Amour
Alle origini del famoso testo di Edmond Rostand, con lo stesso autore a mostrarci le ispirazioni che lo portarono a scrivere le disavventure amorose di Cyrano e la sua Rossana.
Dalla Francia, con candore.
Trailer
Le Invisibili
Quattro assistenti sanitarie vengono licenziate, dovranno dire addio e trovare escamotage per aiutare le loro pazienti.
Dalla Francia, con ironia sociale.
Trailer
Torna a casa, Jimi!
A Cipro vige il divieto di far attraversare ad animali, piante o prodotti il confine greco/turco. Ma quando un cane scappa e quel confine lo attraversa, come si fa? Si intraprende una missione omerica pur di riprenderlo.
Da Cipro, fra risate e politica.
Trailer
Ma cosa ci dice il cervello
La battuta, vista il titolo, si fa scontata visto che vede protagonista una Paola Cortellesi noiosa burocrate di giorno, spia internazionale di notte e giustiziera per gli amici a tempo perso.
Trailer
La Llorona - Le lacrime del male
Ennesimo horror con una madre coraggio, alle prese con la fantomatica Llorona, entità che piange e uccide i bambini.
Linda Cardellini inspiegabilmente protagonista.
Trailer
Il ragazzo che diventerà re
Re Artù diventa un teenager inglese timido e bullizzato, ma capace di trovare ed estrarre la mitica Excalibur.
Una visione a misura di bambino, con alla regia l'insospettabile Joe Cornish.
Trailer
Gordon e Paddy e il mistero delle noccioline
Arriverà anche dalla Svezia, raccontando di poliziotti-rana pronti alla pensione e nuove leve-topolini pronti a sostituirli, ma quei disegni malinconici non possono che incuriosirmi.
Trailer
Il Campione
Stefano Accorsi passa dalle corse in auto al professore che cerca di mettere qualcosa in testa -cultura ma anche metodo e pace- al classico calciatore di talento travolto dal successo.
Prodotto da Matteo Rovere e Sydney Sibilia sembra seguire la scia di quel cinema italiano da tenere d'occhio.
Trailer
Cyrano Mon Amour
Alle origini del famoso testo di Edmond Rostand, con lo stesso autore a mostrarci le ispirazioni che lo portarono a scrivere le disavventure amorose di Cyrano e la sua Rossana.
Dalla Francia, con candore.
Trailer
Le Invisibili
Quattro assistenti sanitarie vengono licenziate, dovranno dire addio e trovare escamotage per aiutare le loro pazienti.
Dalla Francia, con ironia sociale.
Trailer
Torna a casa, Jimi!
A Cipro vige il divieto di far attraversare ad animali, piante o prodotti il confine greco/turco. Ma quando un cane scappa e quel confine lo attraversa, come si fa? Si intraprende una missione omerica pur di riprenderlo.
Da Cipro, fra risate e politica.
Trailer
Ma cosa ci dice il cervello
La battuta, vista il titolo, si fa scontata visto che vede protagonista una Paola Cortellesi noiosa burocrate di giorno, spia internazionale di notte e giustiziera per gli amici a tempo perso.
Trailer
La Llorona - Le lacrime del male
Ennesimo horror con una madre coraggio, alle prese con la fantomatica Llorona, entità che piange e uccide i bambini.
Linda Cardellini inspiegabilmente protagonista.
Trailer
Il ragazzo che diventerà re
Re Artù diventa un teenager inglese timido e bullizzato, ma capace di trovare ed estrarre la mitica Excalibur.
Una visione a misura di bambino, con alla regia l'insospettabile Joe Cornish.
Trailer
Gordon e Paddy e il mistero delle noccioline
Arriverà anche dalla Svezia, raccontando di poliziotti-rana pronti alla pensione e nuove leve-topolini pronti a sostituirli, ma quei disegni malinconici non possono che incuriosirmi.
Trailer
17 aprile 2019
Whiskey Tango Foxtrot
Andiamo al Cinema su Netflix
Con il cinema in pausa, perché non andare su Netflix a recuperare film in lista da... tantissimo?
Non dico di dover correre
As
Soon
As
Possible
ma l'enigmatico Whiskey Tango Foxtrot -con quel titolo che chissà che significa- una chance se la meritava.
Sembra una commedia, ma è ambientata nel conflittuale territorio afghano, e vede protagonisti gli inviati di guerra lì di stanza per raccontare quel che succede, cercando scoop, informazioni, interviste da mandare alla redazione negli
United
States of
America
che possano fare share.
Con il cinema in pausa, perché non andare su Netflix a recuperare film in lista da... tantissimo?
Non dico di dover correre
As
Soon
As
Possible
ma l'enigmatico Whiskey Tango Foxtrot -con quel titolo che chissà che significa- una chance se la meritava.
Sembra una commedia, ma è ambientata nel conflittuale territorio afghano, e vede protagonisti gli inviati di guerra lì di stanza per raccontare quel che succede, cercando scoop, informazioni, interviste da mandare alla redazione negli
United
States of
America
che possano fare share.
16 aprile 2019
Game Of Thrones - Le mini classifiche dell'8x01
Ogni promessa è debito.
E quindi dopo un lunedì passato ad evitare spoiler, astenendomi da social e radio, Game of Thrones è iniziato anche per me.
Non nel migliore dei modi, va detto, con tante lungaggini evitabili, con la noia che avanza più veloce dei non-morti e molti momenti difficili da giustificare.
A partire da una sigla tutta nuova, che entra nelle poche casate rimaste, mettendo in scena troni, freccioni e privilegiando una grafica ultra HD.
Troppo? Un pochino sì.
Troppo? Un pochino sì.
E non ho finito di lamentarmi, perché con re e regine che approdano al nord, pirati che approdano finalmente nelle regine poco altro si è fatto in questa prima puntata.
Per avere il migliore riassunto in circolazione, rimando al Riassuntone del Doc Manhattan, qui ci diamo invece a qualche mini classifica.
E visto che di ritrovi e ritorni si è parlato per tutta la puntata, partiamo con:Per avere il migliore riassunto in circolazione, rimando al Riassuntone del Doc Manhattan, qui ci diamo invece a qualche mini classifica.
La verità sul caso Harry Quebert
Mondo Serial
Vostro onore, siamo qui per l'arringa finale riguardante la verità sul Caso Quebert.
È davvero inguardabile come l'accusa sostenuta da Lisa Costa sostiene?
Le prove a carico:
La storia
Che non è niente di originale: la classica storia di un mistero irrisolto, di una ragazza -Nola- che scompare, una ragazza angelica, diventata la musa di uno scrittore in crisi che grazie a lei ha partorito il capolavoro della letteratura americana (che un capolavoro possa intitolarsi Le origini del male varrebbe un'altra arringa, ma atteniamoci ai fatti).
Il suo corpo viene ritrovato 33 anni dopo, i sospetti si concentrano su quello scrittore, sulla sua infatuazione, e il suo protetto che non lo crede colpevole -un altro scrittore in crisi- decide di invischiarsi nelle indagini. Così, come sempre succede, tutti i segreti di un paesino all'apparenza per bene vengono a galla.
L'avete già sentita questa storia?
Ovviamente sì, da Twin Peaks a The Killing passando per Broadchurch e True Detective.
Ma qui la si racconta proprio male.
[Obiezione, mancano argomenti]
Allora argomento:
Vostro onore, siamo qui per l'arringa finale riguardante la verità sul Caso Quebert.
È davvero inguardabile come l'accusa sostenuta da Lisa Costa sostiene?
Le prove a carico:
La storia
Che non è niente di originale: la classica storia di un mistero irrisolto, di una ragazza -Nola- che scompare, una ragazza angelica, diventata la musa di uno scrittore in crisi che grazie a lei ha partorito il capolavoro della letteratura americana (che un capolavoro possa intitolarsi Le origini del male varrebbe un'altra arringa, ma atteniamoci ai fatti).
Il suo corpo viene ritrovato 33 anni dopo, i sospetti si concentrano su quello scrittore, sulla sua infatuazione, e il suo protetto che non lo crede colpevole -un altro scrittore in crisi- decide di invischiarsi nelle indagini. Così, come sempre succede, tutti i segreti di un paesino all'apparenza per bene vengono a galla.
L'avete già sentita questa storia?
Ovviamente sì, da Twin Peaks a The Killing passando per Broadchurch e True Detective.
Ma qui la si racconta proprio male.
[Obiezione, mancano argomenti]
Allora argomento:
15 aprile 2019
Il Lunedì... Comedy - Il ritorno di Fleabag e altre brevi serie tutte da ridire
Altro lunedì, altro giro di comedy!
Anche oggi si mettono da parte i libri per risate intelligenti, delicate o ancora da definire.
Tra ritorni inaspettati ma bellissimi e esordi esagerati.
Fleabag - Stagione 2
In breve: È passato un anno ma non molto è migliorato nella vita di Fleabag. Sì, il suo bar a tema porcellini d'india è un successo, l'astenersi dal sesso la porta ad essere più giudiziosa ma con il matrimonio del padre e l'odiata matrigna che si fa imminente i problemi tornano al pettine. Soprattutto se quella sorella continua a indossare maschere e a odiarla, e se il prete chiamato ad officiare la cerimonia è particolarmente sexy.
Si ride? Come sempre in modo strano, ironico e intelligente. E per tutti gli sguardi in camera. Con situazioni al limite della blasfemia, ma anche tanta, tanta profondità.
Momenti migliori: Andrew Scott in ogni sua comparsa (ah!), l'elogio dei capelli che sono TUTTO, il monologo finale sull'amore.
Proseguirà? Probabilmente no. E dispiace perché avrebbe molto da dare e perché la scrittura e il montaggio sono da applausi. Ma il finale è dolce, malinconico, perfetto anche così com'è. Tornata senza troppo clamore, Fleabag ha saputo nuovamente conquistare.
Anche oggi si mettono da parte i libri per risate intelligenti, delicate o ancora da definire.
Tra ritorni inaspettati ma bellissimi e esordi esagerati.
Fleabag - Stagione 2
In breve: È passato un anno ma non molto è migliorato nella vita di Fleabag. Sì, il suo bar a tema porcellini d'india è un successo, l'astenersi dal sesso la porta ad essere più giudiziosa ma con il matrimonio del padre e l'odiata matrigna che si fa imminente i problemi tornano al pettine. Soprattutto se quella sorella continua a indossare maschere e a odiarla, e se il prete chiamato ad officiare la cerimonia è particolarmente sexy.
Si ride? Come sempre in modo strano, ironico e intelligente. E per tutti gli sguardi in camera. Con situazioni al limite della blasfemia, ma anche tanta, tanta profondità.
Momenti migliori: Andrew Scott in ogni sua comparsa (ah!), l'elogio dei capelli che sono TUTTO, il monologo finale sull'amore.
Proseguirà? Probabilmente no. E dispiace perché avrebbe molto da dare e perché la scrittura e il montaggio sono da applausi. Ma il finale è dolce, malinconico, perfetto anche così com'è. Tornata senza troppo clamore, Fleabag ha saputo nuovamente conquistare.
14 aprile 2019
La Domenica Scrivo - Game of Thrones (di maratone, classifiche, cotte e tante GIF)
Un anno fa il giovine è entrato in paranoia.
"E se non ce la facciamo?
Un anno passa in fretta, perché non iniziamo prima, perché aspettare fino alla fine?
No. Non ce la faremo mai!"
Lui, che era entrato nel mondo di Game of Thrones con le nozze rosse, su mia richiesta di starmi accanto in quella che tutti -a ragione- avevano definito la puntata più traumatica, doveva conoscere Ned Stark, Robb Stark, le infamie peggiori di Joffrey. Doveva conoscere i primi intrighi, i primi tradimenti e le indomite battaglie. Anche perché, cercare volta per volta di spiegargli passaggi, parentele e riferimenti, diventava sempre più difficile anche per me, e per la mia memoria non certo infallibile.
Il piano era quindi di preparaci al gran finale con una maratona come si deve, rivedere tutto -TUTTO-, rinfrescare i ricordi, arrivare preparati, che in fondo anche per me erano passati 7 anni -SETTE ANNI!- dalla prima volta che avevo messo piede a Grande Inverno.
"E se non ce la facciamo?
Un anno passa in fretta, perché non iniziamo prima, perché aspettare fino alla fine?
No. Non ce la faremo mai!"
Lui, che era entrato nel mondo di Game of Thrones con le nozze rosse, su mia richiesta di starmi accanto in quella che tutti -a ragione- avevano definito la puntata più traumatica, doveva conoscere Ned Stark, Robb Stark, le infamie peggiori di Joffrey. Doveva conoscere i primi intrighi, i primi tradimenti e le indomite battaglie. Anche perché, cercare volta per volta di spiegargli passaggi, parentele e riferimenti, diventava sempre più difficile anche per me, e per la mia memoria non certo infallibile.
Il piano era quindi di preparaci al gran finale con una maratona come si deve, rivedere tutto -TUTTO-, rinfrescare i ricordi, arrivare preparati, che in fondo anche per me erano passati 7 anni -SETTE ANNI!- dalla prima volta che avevo messo piede a Grande Inverno.
13 aprile 2019
Morto tra una settimana... o ti ridiamo i soldi
È già Ieri -2018-
Un triste ragazzo inglese le prova tutte per farla finita ma ogni volta il suo tentativo di suicidio resta un tentativo.
Dov'è che l'abbiamo già sentita?
Ah, già!
Quel ragazzino poteva essere Harold, ma qui non c'è nessuna Maude.
E soprattutto, qui non c'è nessun grido di aiuto, c'è -sempre- un piano ben preciso con cui Charlie vuole dire addio ad un'esistenza vuota, triste, depressiva, ma qualcosa che lo impedisce. Il gas che finisce, la barca che passa sotto il ponte da cui si butta.
Ed è qui che arriva Leslie.
Professione: killer.
Un triste ragazzo inglese le prova tutte per farla finita ma ogni volta il suo tentativo di suicidio resta un tentativo.
Dov'è che l'abbiamo già sentita?
Ah, già!
Quel ragazzino poteva essere Harold, ma qui non c'è nessuna Maude.
E soprattutto, qui non c'è nessun grido di aiuto, c'è -sempre- un piano ben preciso con cui Charlie vuole dire addio ad un'esistenza vuota, triste, depressiva, ma qualcosa che lo impedisce. Il gas che finisce, la barca che passa sotto il ponte da cui si butta.
Ed è qui che arriva Leslie.
Professione: killer.
12 aprile 2019
Il Mio Capolavoro
È già Ieri -2018-
A Venezia si sa, è difficile riuscire a vedere tutto tutto tutto quello che il programma propone.
Si fanno scelte, si va sulla fiducia, sull'intuito, sui suggerimenti e i consigli.
E si guarda anche alla propria salute mentale.
Capita di vedere sòle clamorose, di perdere titoli importanti, capita di azzeccare a scatola chiusa, di riempire buchi come meglio si crede.
E poi, può capitare la cosa più brutta di tutte: rimanere fuori dalla sala. A un passo dall'ingresso.
Succede se non hai il potere dell'accredito rosso (stampa) e soprattutto se la sala in cui quel film viene proiettato è una di quelle minori, dalla capienza decisamente limitata.
Succede soprattutto se si è al primo giorno, con un solo film in programma, interessante e di richiamo, dato chissà per quale arcano motivo proprio in quelle sale più piccole. Così, per la prima de Il mio capolavoro pure gli accrediti rossi sono rimasti fuori.
Mal comune mezzo gaudio.
A Venezia si sa, è difficile riuscire a vedere tutto tutto tutto quello che il programma propone.
Si fanno scelte, si va sulla fiducia, sull'intuito, sui suggerimenti e i consigli.
E si guarda anche alla propria salute mentale.
Capita di vedere sòle clamorose, di perdere titoli importanti, capita di azzeccare a scatola chiusa, di riempire buchi come meglio si crede.
E poi, può capitare la cosa più brutta di tutte: rimanere fuori dalla sala. A un passo dall'ingresso.
Succede se non hai il potere dell'accredito rosso (stampa) e soprattutto se la sala in cui quel film viene proiettato è una di quelle minori, dalla capienza decisamente limitata.
Succede soprattutto se si è al primo giorno, con un solo film in programma, interessante e di richiamo, dato chissà per quale arcano motivo proprio in quelle sale più piccole. Così, per la prima de Il mio capolavoro pure gli accrediti rossi sono rimasti fuori.
Mal comune mezzo gaudio.
11 aprile 2019
Silenzio in Sala - Le Uscite al Cinema dell'11 Aprile
Nonostante il solito film-fumettone, a primeggiare fra le uscite al cinema sono i titoli piccoli dagli sviluppi inaspettati.
Manca comunque il titolo di grido, ma qualcosa da segnare e vedere c'è comunque.
L'uomo fedele
Lui e lei, lei e l'altro, di nuovo lui e lei ma con un'altra che si intromette e un figlio che sospetta e indaga.
Un triangolo/quadrato francese che sia per la nazionalità che per i nomi coinvolti -Louis Garrel, Laetitia Casta, Lily-Rose Depp- merita attenzione.
Trailer
Cafarnao
Unico film tra i candidati all'Oscar che non ho visto. L'ambientazione libanese attirava poco anche se la trama -un ragazzo denuncia i genitori per averlo messo al mondo- sa incuriosire.
Trailer
Hellboy
Rifacimento del grande classico firmato Guillermo del Toro, a cui era necessario togliere la polvere e i pessimi effetti speciali. Almeno a detta dei fan.
Io, che fan non ero e non sono, lascio spazio.
Trailer
After
Dalla fan fiction dei One Direction o dalla saga pruriginosa che ha conquistato milioni di lettrici, il classico film per teenager che strizza l'occhio alle solite storie d'amore contrastato e pure alle 50 sfumature di grigio.
Ovviamente, me ne tengo alla larga.
Trailer
Oro Verde - C'era una volta in Colombia
Un villaggio di allevatori diventa un villaggio di coltivatori di marijuana, entrando nel giro di cartelli e narcotraffico. La ricchezza cambierà per sempre la tranquillità di questa comunità.
Radical chic a sufficienza.
Trailer
Wonder Park
Animali fantastici e dove trovarli: in un parco di divertimento.
Ovviamente, a misura di bambini e famiglie disperate.
Trailer
Manca comunque il titolo di grido, ma qualcosa da segnare e vedere c'è comunque.
L'uomo fedele
Lui e lei, lei e l'altro, di nuovo lui e lei ma con un'altra che si intromette e un figlio che sospetta e indaga.
Un triangolo/quadrato francese che sia per la nazionalità che per i nomi coinvolti -Louis Garrel, Laetitia Casta, Lily-Rose Depp- merita attenzione.
Trailer
Cafarnao
Unico film tra i candidati all'Oscar che non ho visto. L'ambientazione libanese attirava poco anche se la trama -un ragazzo denuncia i genitori per averlo messo al mondo- sa incuriosire.
Trailer
Hellboy
Rifacimento del grande classico firmato Guillermo del Toro, a cui era necessario togliere la polvere e i pessimi effetti speciali. Almeno a detta dei fan.
Io, che fan non ero e non sono, lascio spazio.
Trailer
After
Dalla fan fiction dei One Direction o dalla saga pruriginosa che ha conquistato milioni di lettrici, il classico film per teenager che strizza l'occhio alle solite storie d'amore contrastato e pure alle 50 sfumature di grigio.
Ovviamente, me ne tengo alla larga.
Trailer
Oro Verde - C'era una volta in Colombia
Un villaggio di allevatori diventa un villaggio di coltivatori di marijuana, entrando nel giro di cartelli e narcotraffico. La ricchezza cambierà per sempre la tranquillità di questa comunità.
Radical chic a sufficienza.
Trailer
Wonder Park
Animali fantastici e dove trovarli: in un parco di divertimento.
Ovviamente, a misura di bambini e famiglie disperate.
Trailer
10 aprile 2019
Unicorn Store
Andiamo al Cinema su Netflix
Kit è una fallita.
O un'eterna Peter Pan.
O un'artista incompresa.
O una figlia incompresa.
Lei che è stata cacciata dalla scuola d'arte, lei che torna a vivere dai genitori motivatori per adolescenti in difficoltà, lei che resta una bambina, senza amici, con solo i suoi peluche ad ascoltarla.
La depressione è in agguato, sotto le vesti di un lavoro che la trasformerà nell'ennesimo numero di grigio vestito abbandonando gli abiti arcobaleno che la caratterizzano.
Ma dal cielo piove la sua salvezza.O forse solo dal quel suo lato fanciullesco che non vuole cedere all'età adulta: un unicorno, tutto per lei, che l'aspetta nel negozio di unicorni.
Un negozio di unicorni?
Un unicorno?
Sì, proprio come quello che Kit e migliaia di bambine nel mondo hanno sempre desiderato.
Kit è una fallita.
O un'eterna Peter Pan.
O un'artista incompresa.
O una figlia incompresa.
Lei che è stata cacciata dalla scuola d'arte, lei che torna a vivere dai genitori motivatori per adolescenti in difficoltà, lei che resta una bambina, senza amici, con solo i suoi peluche ad ascoltarla.
La depressione è in agguato, sotto le vesti di un lavoro che la trasformerà nell'ennesimo numero di grigio vestito abbandonando gli abiti arcobaleno che la caratterizzano.
Ma dal cielo piove la sua salvezza.O forse solo dal quel suo lato fanciullesco che non vuole cedere all'età adulta: un unicorno, tutto per lei, che l'aspetta nel negozio di unicorni.
Un negozio di unicorni?
Un unicorno?
Sì, proprio come quello che Kit e migliaia di bambine nel mondo hanno sempre desiderato.
9 aprile 2019
This Is Us - Stagione 3
Mondo Serial
Ammettiamolo candidamente: anche This Is Us ha subito il repentino retromarcia delle serie che vogliono proseguire a tutti i costi.
Quelle serie che vogliono cavalcare l'onda del successo, dopo un esordio indimenticabile, dopo un secondo anno che si salvava all'ultimo, non mollare più la presa dei tanti fan che vogliono ancora e ancora, che non sanno che quell'ancora non sempre vuol dire qualità.
Quindi sì: questa terza stagione gira spesso a vuoto, con episodi riempitivi, con situazioni già viste, orizzonti non propriamente giustificabili.
Ma tant'è.
Così è prendere o lasciare.
Se si guarda con un po' di attenzione, però, sembra esserci una luce.
Sembra esserci un racconto corale che vuole staccarsi dall'ingombrante ombra/ricordo di Jack Pearson per approdare a nuovi lidi.
Non è un caso se con il passato si chiude nella prima parte (quella andata in onda in America fino a Natale) dedicandosi poi al futuro, a una madre e all'elaborazione collettiva del lutto, nella seconda.
Ammettiamolo candidamente: anche This Is Us ha subito il repentino retromarcia delle serie che vogliono proseguire a tutti i costi.
Quelle serie che vogliono cavalcare l'onda del successo, dopo un esordio indimenticabile, dopo un secondo anno che si salvava all'ultimo, non mollare più la presa dei tanti fan che vogliono ancora e ancora, che non sanno che quell'ancora non sempre vuol dire qualità.
Quindi sì: questa terza stagione gira spesso a vuoto, con episodi riempitivi, con situazioni già viste, orizzonti non propriamente giustificabili.
Ma tant'è.
Così è prendere o lasciare.
Se si guarda con un po' di attenzione, però, sembra esserci una luce.
Sembra esserci un racconto corale che vuole staccarsi dall'ingombrante ombra/ricordo di Jack Pearson per approdare a nuovi lidi.
Non è un caso se con il passato si chiude nella prima parte (quella andata in onda in America fino a Natale) dedicandosi poi al futuro, a una madre e all'elaborazione collettiva del lutto, nella seconda.
8 aprile 2019
Il Lunedì... Comedy - Miracle Workers e altre serie tutte da ridere
Questo lunedì si mettono in pausa i libri a favore di quelle serie che hanno rallegrato le mie cene negli ultimi mesi.
Un'ondata di positività e di intelligenza, perché comedy non significa per forza di cose leggerezza, ma spazio per profondità e pure per qualche lacrima.
Soprattutto quando si salutano due titoli tanto amati.
Miracle Workers
In breve: Dio è un fannullone, analfabeta e stanco della Terra. In nome di un ristorante, decide di farla finita ma il timido Craig e l'energica Eliza, angeli addetti ad esaudire le preghiere, fanno una scommessa: un bacio di vero amore eviterà la fine del mondo.
Non sarà così facile far avvicinare due umani timidi e impacciati, ma ce la metteranno tutta.
Si ride? Sì, perché alla scrittura e alla produzione c'è quel Simon Rich che stava dietro l'indimenticabile Man Seeking Woman. Quindi, battute assurde, soluzioni geniali, quel mix di paradossale e blasfemo che garantisce risate intelligenti.
E perché Steve Buscemi in qualità di Dio è una bomba.
Momenti da incorniciare: la spiegazione di cani, mucche e giraffe e dei capezzoli maschili.
Proseguirà? Il finale romantico ed esaltante potrebbe essere autoconclusivo. Ma una nuova stagione male non farebbe. O anche solo un altro progetto con a capo Rich.
Un'ondata di positività e di intelligenza, perché comedy non significa per forza di cose leggerezza, ma spazio per profondità e pure per qualche lacrima.
Soprattutto quando si salutano due titoli tanto amati.
Miracle Workers
In breve: Dio è un fannullone, analfabeta e stanco della Terra. In nome di un ristorante, decide di farla finita ma il timido Craig e l'energica Eliza, angeli addetti ad esaudire le preghiere, fanno una scommessa: un bacio di vero amore eviterà la fine del mondo.
Non sarà così facile far avvicinare due umani timidi e impacciati, ma ce la metteranno tutta.
Si ride? Sì, perché alla scrittura e alla produzione c'è quel Simon Rich che stava dietro l'indimenticabile Man Seeking Woman. Quindi, battute assurde, soluzioni geniali, quel mix di paradossale e blasfemo che garantisce risate intelligenti.
E perché Steve Buscemi in qualità di Dio è una bomba.
Momenti da incorniciare: la spiegazione di cani, mucche e giraffe e dei capezzoli maschili.
Proseguirà? Il finale romantico ed esaltante potrebbe essere autoconclusivo. Ma una nuova stagione male non farebbe. O anche solo un altro progetto con a capo Rich.
7 aprile 2019
La Domenica Scrivo - Studio antropologico di una serata in discoteca
Lo faccio sempre quando mi ritrovo in mezzo alla folla: osservo.
Sempre stata contemplativa, con un piglio da scrittrice ma pure da scienziata.
O almeno, così mi piace immaginarmi.
È successo anche venerdì sera, in cui, chissà come, chissà perché, sono finita in discoteca.
Mai stata il tipo neppure per questa, se non quella rock, anche se scopro sempre che è bello lasciarsi andare, sfogarsi ballando.
E mi sono chiesta: osserva e contempla la vita degli altri anche chi in discoteca ci lavora?
Anche quel barista annoiato che in una serata di magra chissà quante battutine e stranezze può appuntare?
O quel DJ piuttosto spento, quasi fuori luogo vista la musica che mette (revival italiano, stendiamo una velina pietosa)?
Io, nel mentre, osservavo anche loro e pensavo a quante coppie/appuntamenti/sveltine questo DJ ha visto nascere. Quanto conta la sua musica per avvicinare o allontanare le suddette coppie.
E lo sa, quel DJ che nemmeno sembra divertirsi preso com'è a mixare male e a non scegliere il pezzo svuota pista, il suo ruolo?
Lo rivaluta pure lui, ogni tanto?
Sempre stata contemplativa, con un piglio da scrittrice ma pure da scienziata.
O almeno, così mi piace immaginarmi.
È successo anche venerdì sera, in cui, chissà come, chissà perché, sono finita in discoteca.
Mai stata il tipo neppure per questa, se non quella rock, anche se scopro sempre che è bello lasciarsi andare, sfogarsi ballando.
E mi sono chiesta: osserva e contempla la vita degli altri anche chi in discoteca ci lavora?
Anche quel barista annoiato che in una serata di magra chissà quante battutine e stranezze può appuntare?
O quel DJ piuttosto spento, quasi fuori luogo vista la musica che mette (revival italiano, stendiamo una velina pietosa)?
Io, nel mentre, osservavo anche loro e pensavo a quante coppie/appuntamenti/sveltine questo DJ ha visto nascere. Quanto conta la sua musica per avvicinare o allontanare le suddette coppie.
E lo sa, quel DJ che nemmeno sembra divertirsi preso com'è a mixare male e a non scegliere il pezzo svuota pista, il suo ruolo?
Lo rivaluta pure lui, ogni tanto?
Il timbro che nonostante le docce, da due giorni non se ne va |
6 aprile 2019
Climax
È già Ieri -2018-
Avete disprezzato I Stand Alone
(io no, perché non l'ho ancora visto)
Avete odiato Irréversible
(sempre no, perché non l'ho ancora visto)
Avete detestato Enter the Void
(io no, l'ho amato e anche parecchio. Ne ho le prove QUI)
Avete maledetto Love
(io no, l'ho adorato ma proprio tanto. Le prove QUI)
Ora, venite a celebrare Climax.
E lo celebro, io per prima.
Io che da Gaspar Noé non so mai cosa aspettarmi, proprio per quel porno d'autore, per quel viaggio lisergico di cui sopra.
Avete disprezzato I Stand Alone
(io no, perché non l'ho ancora visto)
Avete odiato Irréversible
(sempre no, perché non l'ho ancora visto)
Avete detestato Enter the Void
(io no, l'ho amato e anche parecchio. Ne ho le prove QUI)
Avete maledetto Love
(io no, l'ho adorato ma proprio tanto. Le prove QUI)
Ora, venite a celebrare Climax.
E lo celebro, io per prima.
Io che da Gaspar Noé non so mai cosa aspettarmi, proprio per quel porno d'autore, per quel viaggio lisergico di cui sopra.
5 aprile 2019
Border
Andiamo al Cinema
Svezia, terra di confine.
Un confine presidiato da una guardia dal fiuto infallibile, capace di trovare colpevoli, sostanze illegali, misfatti.
È speciale Tina, e a prima vista non lo diresti.
Senza girarci troppo attorno, Tina è brutta.
Spiace essere brutali, ma in una terra di bellezze come lo è per cliché la Svezia, quel suo viso un po' così, quel suo corpo un po' così, si nota al negativo.
Tina non se ne preoccupa, ha un compagno che è più un coinquilino appassionato di cani, a lui non si concede per problemi tecnici, preferendo girare nuda o a piedi scalzi per quel bosco che circonda la sua casa.
Tutto cambia quando Tina incontra Vore.
Il suo fiuto fallisce, non ha niente di illegale da nascondere, se non la sua identità.
Perché Vore è brutto come lei, scusate ancora una volta la brutalità.
Potrebbe essere suo fratello, o forse sua sorella, non è chiaro che tecnicismo ci sia "là sotto". Ma qualcosa che li accomuna c'è, e proprio a partire dall'aspetto fisico.
Inizia così una scoperta e una riscoperta: di origini e di sé, di futuri e visioni diverse.
In cui conta la "razza", la minoranza, l'adattamento.
E la giusta scelta da compiere.
Svezia, terra di confine.
Un confine presidiato da una guardia dal fiuto infallibile, capace di trovare colpevoli, sostanze illegali, misfatti.
È speciale Tina, e a prima vista non lo diresti.
Senza girarci troppo attorno, Tina è brutta.
Spiace essere brutali, ma in una terra di bellezze come lo è per cliché la Svezia, quel suo viso un po' così, quel suo corpo un po' così, si nota al negativo.
Tina non se ne preoccupa, ha un compagno che è più un coinquilino appassionato di cani, a lui non si concede per problemi tecnici, preferendo girare nuda o a piedi scalzi per quel bosco che circonda la sua casa.
Tutto cambia quando Tina incontra Vore.
Il suo fiuto fallisce, non ha niente di illegale da nascondere, se non la sua identità.
Perché Vore è brutto come lei, scusate ancora una volta la brutalità.
Potrebbe essere suo fratello, o forse sua sorella, non è chiaro che tecnicismo ci sia "là sotto". Ma qualcosa che li accomuna c'è, e proprio a partire dall'aspetto fisico.
Inizia così una scoperta e una riscoperta: di origini e di sé, di futuri e visioni diverse.
In cui conta la "razza", la minoranza, l'adattamento.
E la giusta scelta da compiere.
4 aprile 2019
Silenzio in Sala - Le Uscite al Cinema del 4 Aprile
Può un horror essere l'uscita di punta della settimana?
Sì, se la concorrenza è fatta dall'ennesimo supereroe e da qualche commediola innocente.
E sì, soprattutto, se a dirigerlo è Jordan Peele.
Noi
Il nuovo horror di Jordan Peele.
Sembrerebbe qualcosa di lontanissimo dai miei gusti, ma vista l'originalità di Get Out e il tam tam arrivato dall'America, diventa una visione d'obbligo.
Si parla di doppelgänger, con Lupita Nyong'o, Winston Duke e Elisabeth Moss.
Trailer
Shazam!
Chiamiamola la versione DC di Deadpool?
Nella mia mente, questo supereroe bambinesco, è così.
Ma tengo fede alla mia natura anti-supereroi quindi non serve correggermi.
Trailer
Book Club
Vecchine unite dalla passione per la letteratura?
Vecchine che non stanno a fare a maglia con i grandi classici ma sentono i pruriginii delle 50 sfumature?
Sarà anche una commedia leggerissima e per signore, ma con Jane Fonda e Diane Keaton così in forma, io potrei anche concedermelo!
Trailer
Il Viaggio di Yao
Film buonista e politicamente e umanamente schierato in arrivo dalla Francia ma ambientato in Senegal, dove un famoso attore va in vacanza cambiando la vita di un bambino.
Omar Sy ci riprova, ma probabilmente non farà centro nemmeno questa volta.
Trailer
DolceRoma
Il Trailer visto al cinema ha saputo intrigarmi all'inizio: si parla di sceneggiatura, di esordienti che aspirano al successo. Poi però è entrato in scena Luca Barbareschi in versione produttore mefistofelico e le cose hanno iniziato a degenerare.
Rischio sòla altissimo.
Bene ma non benissimo
Mai stato simpatico il Nongio. Né ai tempi di MTV né con I soliti idioti.
Qui all'esordio come regista racconta di bulli, paturnie e problemi dell'adolescenza in modo piuttosto acerbo.
La presenza di Shade in una locandina discutibile non aiuta a cambiare idea.
Trailer
Sì, se la concorrenza è fatta dall'ennesimo supereroe e da qualche commediola innocente.
E sì, soprattutto, se a dirigerlo è Jordan Peele.
Noi
Il nuovo horror di Jordan Peele.
Sembrerebbe qualcosa di lontanissimo dai miei gusti, ma vista l'originalità di Get Out e il tam tam arrivato dall'America, diventa una visione d'obbligo.
Si parla di doppelgänger, con Lupita Nyong'o, Winston Duke e Elisabeth Moss.
Trailer
Shazam!
Chiamiamola la versione DC di Deadpool?
Nella mia mente, questo supereroe bambinesco, è così.
Ma tengo fede alla mia natura anti-supereroi quindi non serve correggermi.
Trailer
Book Club
Vecchine unite dalla passione per la letteratura?
Vecchine che non stanno a fare a maglia con i grandi classici ma sentono i pruriginii delle 50 sfumature?
Sarà anche una commedia leggerissima e per signore, ma con Jane Fonda e Diane Keaton così in forma, io potrei anche concedermelo!
Trailer
Il Viaggio di Yao
Film buonista e politicamente e umanamente schierato in arrivo dalla Francia ma ambientato in Senegal, dove un famoso attore va in vacanza cambiando la vita di un bambino.
Omar Sy ci riprova, ma probabilmente non farà centro nemmeno questa volta.
Trailer
DolceRoma
Il Trailer visto al cinema ha saputo intrigarmi all'inizio: si parla di sceneggiatura, di esordienti che aspirano al successo. Poi però è entrato in scena Luca Barbareschi in versione produttore mefistofelico e le cose hanno iniziato a degenerare.
Rischio sòla altissimo.
Bene ma non benissimo
Mai stato simpatico il Nongio. Né ai tempi di MTV né con I soliti idioti.
Qui all'esordio come regista racconta di bulli, paturnie e problemi dell'adolescenza in modo piuttosto acerbo.
La presenza di Shade in una locandina discutibile non aiuta a cambiare idea.
Trailer