Io e gli horror non abbiamo un bel rapporto, ormai è risaputo.
Troppo fifona io, troppo truculenti loro, o quando è peggio, con picchi di tensione e ansia che non so reggere.
Per dire, ho patito tantissimo la puntata 10x04 di una serie "leggera" come Doctor Who.
Quando l'horror chiama, però, in vesti che han fatto sfaceli in America diventando il caso dell'anno, rispondo, armata di giovine, di coperte e di biscotti, che la tensione la si nutre.
Che Get Out abbia sorpreso l'America, c'era da aspettarselo.
Primo, non siamo davanti al solito horror, sangue ce n'è poco, la tensione cresce ma esplode solo nel finale, ci sono trovate da commedia demenziale, da Edgar Wright al suo interno.
Secondo, si affronta la tematica del razzismo che mai come oggi è tristemente di nuovo al centro delle scene, e vedere un ragazzo -di colore- entrare a far parte della più classica famiglia borghese bianca, ha il suo perchè.
Tralasciamo per il momento quel colpo di scena che sorprende solo in parte, quello strano esperimento e quella scienza all'avanguardia che onestamente mi ha fatto storcere il naso, e guardiamo a prima, a quella prima parte dove Chris e la sua ragazza Rose viaggiano in direzione casa natale di quest'ultima, parliamo di una famiglia che parla, parla, parla, per nascondere i suoi difetti, le sue mancanze, parliamo del disagio sociale, della diversità di trattamento e di sguardo che un colore di pelle diverso purtroppo comporta.
Questo, rende Get Out interessante, questo e quel crescendo, silenzioso e lento, tra allucinazioni e rivelazioni, che di brividi ne fa venire parecchi.
Tutti quei bianchi, gli unici di colore che sono altrettanto spaventosi, quelle sedute di ipnosi e quelle risate finte, fanno temere il peggio, e di per sé il peggio già lo sono, Chris lo sa.
Quando poi le carte vengono scoperte, quando l'odiosa ex Girls Allison Williams diventa ancora più odiosa, si passa dalla parte del truculento revenge movie, tutto sangue e azione, e la poco avvezza agli horror che è in me, un po' non ci sta.
Fortuna allora che a equilibrare il tutto c'è pure un Rod, che tutto prevede e anticipa, che ridicolizza e cita, diverte e alleggerisce, anche nel finale, rendendo Get Out un prodotto ibrido che ha il suo perchè.
Il clamore tutto americano causato più dal tema del razzismo in era Trump che non dall'effettiva validità di un film, resta così solo un ottimo richiamo per un film che è sì valido, soprattutto per la regia pulita e che di horror ne ha visti eccome, ma non sa lasciare un effettivo segno.
Regia Jordan Peele
Sceneggiatura Jordan Peele
Musiche Michael Abels
Cast Daniel Kaluuya, Allison Williams, Catherine Keener, Bradley Whitford
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Di certo un film da cui non scappare... :)
RispondiEliminaA breve anche la mia opinione.
Un film a cui pure io sono corsa incontro, ed è tutto dire ;)
EliminaTesissimo, puntuale, ma molto sopravvalutato in Patria.
RispondiEliminaNel finale, soprattutto, mi sono mancate la cattiveria e la memorabilità.
Poi, onestamente, quell'umorismo non tanto lo afferro, anche se il messaggio di questa satira a rovescio arriva, sì.
Nel finale, per me, si è giocato troppo sull'assurdo e sulla scienza all'avanguardia, l'umorismo, invece, l'ho afferrato di più ;)
EliminaIl finale è la parte più debole, ma il film funziona.
RispondiEliminaA breve ne parlerò anch'io.
Il finale è stato fin troppo assurdo, sì, ma per il resto funziona eccome!
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