Andiamo al Cinema
Sì, faccio parte di quelli che per Parasite non hanno gridato al capolavoro.
E mi sento in colpa.
Non perché l'Academy ha sempre ragione e la maggioranza pure, ma perché nella serata in cui l'ho visto la stanchezza ha avuto il suo peso, e ha influenzato la mia attenzione, le mie emozioni che si sono riprese in tempo per quel finale doppiamente amaro.
Con Bong Joon-ho dovevo far pace, lui che a mia sorpresa conosco meglio di altri registi sudcoreani.
Sì, io che il cinema orientale da sempre lo temo, da cui da sempre mi tengo a distanza, avevo già visto buona parte della sua filmografia, dal The Host apocalittico, ai più internazionali Snowpiercer e Okja.
Mancava all'appello giusto questo Memorie di un assassino, datato 2003, che la nostra programmazione ha rispolverato all'indomani dello sbanca-Oscar di Parasite.
E non resta che ringraziarla questa programmazione.
Perché porta a conoscere un giallo che non è propriamente e solamente un giallo, perché mostra un occhio già formato, un linguaggio già capace di conquistare oltre i confini e di parlare di quei confini.
Pagine
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29 febbraio 2020
28 febbraio 2020
Il Lago delle Oche Selvatiche
Andiamo al Cinema
Oggi si parla di un film cinese.
Fermi tutti!
Dove scappate!
E che è sta paura?
Paura di essere contagiati?
O paura di quel cinema orientale che sì, faceva paura anche a me?
Perché in entrambi i casi, in questo caso, sono infondate.
Certo, la Cina che ci mostra Diao Yinan non è certo una Cina invitante, o da cartolina, anzi.
È una Cina sporca, fatta di negoziacci e ristorantini e catapecchie, di case diroccate, di brutti affari, brutti ceffi.
Di mafia e di prostituzione.
Di furti e di vendette.
Oggi si parla di un film cinese.
Fermi tutti!
Dove scappate!
E che è sta paura?
Paura di essere contagiati?
O paura di quel cinema orientale che sì, faceva paura anche a me?
Perché in entrambi i casi, in questo caso, sono infondate.
Certo, la Cina che ci mostra Diao Yinan non è certo una Cina invitante, o da cartolina, anzi.
È una Cina sporca, fatta di negoziacci e ristorantini e catapecchie, di case diroccate, di brutti affari, brutti ceffi.
Di mafia e di prostituzione.
Di furti e di vendette.
27 febbraio 2020
Silenzio in Sala - Le Uscite al Cinema del 27 Febbraio
Avrà senso questo post?
Usciranno davvero questi film?
Qualcuno li andrà a vedere?
I cinema nel Nord riapriranno o la gente non si presenterà in sala per paura del Corona Virus?
Diciamo che, con le uscite di Verdone e il Ligabue di Germano rimandate a data da destinarsi, di titoli di richiamo ce ne sono gran pochi.
Doppio Sospetto
Una villetta a schiera, due case speculari, due famiglie speculari. Ma quando a una madre morirà il figlio, farà di tutto per insinuarsi nella quotidianità dei vicini. Alzando sospetti.
Thriller casalingo e francese, perfetto per questo periodo di quarantena.
Trailer
La Gomera - L'isola dei fischi
Noir dalla Romania, in cui un ispettore cerca di imparare l'antica lingua dei fischi per comunicare in segreto e progettare la fuga di un boss mafioso.
Potrebbe essere la sorpresa della settimana.
Trailer
La Partita
Calcio e cinema non sono mai andati troppo d'accordo.
La parabola di un allenatore (Pannofino) sul filo del rasoio in un campionato minore a Roma non alzerà di certo l'asticella.
Trailer
Usciranno davvero questi film?
Qualcuno li andrà a vedere?
I cinema nel Nord riapriranno o la gente non si presenterà in sala per paura del Corona Virus?
Diciamo che, con le uscite di Verdone e il Ligabue di Germano rimandate a data da destinarsi, di titoli di richiamo ce ne sono gran pochi.
Doppio Sospetto
Una villetta a schiera, due case speculari, due famiglie speculari. Ma quando a una madre morirà il figlio, farà di tutto per insinuarsi nella quotidianità dei vicini. Alzando sospetti.
Thriller casalingo e francese, perfetto per questo periodo di quarantena.
Trailer
La Gomera - L'isola dei fischi
Noir dalla Romania, in cui un ispettore cerca di imparare l'antica lingua dei fischi per comunicare in segreto e progettare la fuga di un boss mafioso.
Potrebbe essere la sorpresa della settimana.
Trailer
La Partita
Calcio e cinema non sono mai andati troppo d'accordo.
La parabola di un allenatore (Pannofino) sul filo del rasoio in un campionato minore a Roma non alzerà di certo l'asticella.
Trailer
26 febbraio 2020
Watchmen - La Serie
Mondo Serial
Dopo il fumetto, dopo il film, la serie.
La serie da cui tutto ha avuto inizio, almeno per me.
La serie ideata da quel Damon Lindelof capace di spingermi a questo recupero, ad entrare finalmente nel mondo di Watchmen.
E com'è questa serie?
Credo che il buon Cassidy sia riuscito a riassumere tutto con un'unica frase:
"Snyder ha dimostrato che del fumetto di Alan Moore e Dave Gibbons guardava solo le figure, mentre Lindelof... Beh, lui lo ha letto e lasciatemi aggiungere che, forse, lo ha anche capito.".
Esatto.
L'ha letto, l'ha capito, ci ha dato un seguito che dalle stesse pagine sembra uscire.
Un seguito che ha un senso, è intelligente, è pazzesco, manda fuori di testa.
Un seguito che manda in visibilio per la cura estetica, per la potenza della scrittura.
Un seguito che tiene conto di essere un seguito, in tutto e per tutto.
Dopo il fumetto, dopo il film, la serie.
La serie da cui tutto ha avuto inizio, almeno per me.
La serie ideata da quel Damon Lindelof capace di spingermi a questo recupero, ad entrare finalmente nel mondo di Watchmen.
E com'è questa serie?
Credo che il buon Cassidy sia riuscito a riassumere tutto con un'unica frase:
"Snyder ha dimostrato che del fumetto di Alan Moore e Dave Gibbons guardava solo le figure, mentre Lindelof... Beh, lui lo ha letto e lasciatemi aggiungere che, forse, lo ha anche capito.".
Esatto.
L'ha letto, l'ha capito, ci ha dato un seguito che dalle stesse pagine sembra uscire.
Un seguito che ha un senso, è intelligente, è pazzesco, manda fuori di testa.
Un seguito che manda in visibilio per la cura estetica, per la potenza della scrittura.
Un seguito che tiene conto di essere un seguito, in tutto e per tutto.
25 febbraio 2020
Watchmen - Il Film
È già Ieri -2009-
Lo so, lo so.
Me lo avevano detto tutti: se hai letto il fumetto, lascia perdere il film.
Non te ne viene niente, anzi, dà pure suoi nervi.
Ma ci sono cascata.
Un po' per curiosità -come si fa, mi son detta, ad adattare un fumetto così corposo, con così tante parentesi e sottotesto?-, un po' per agevolare un giovine che la serie la voleva vedere, tempo per leggere il fumetto non ne aveva.
O diciamo pure che non avrei avuto la pazienza di aspettarlo, così, visto che il film lo aveva già visto nel lontano 2009, si è dato una rinfrescata e...
Mio dio, che nervi!
Il mio dogma "O il libro o il film" funziona per un motivo: se ho letto il libro, passerò a guardare il film dicendo "manca questo" "perché c'è quest'altro?" "ok, ora arriva questo, e poi manca ancora questo e questo e questo".
Insomma, uno spreco del mio tempo, soprattutto quando l'adattamento si fa pedissequo.
Lo so, lo so.
Me lo avevano detto tutti: se hai letto il fumetto, lascia perdere il film.
Non te ne viene niente, anzi, dà pure suoi nervi.
Ma ci sono cascata.
Un po' per curiosità -come si fa, mi son detta, ad adattare un fumetto così corposo, con così tante parentesi e sottotesto?-, un po' per agevolare un giovine che la serie la voleva vedere, tempo per leggere il fumetto non ne aveva.
O diciamo pure che non avrei avuto la pazienza di aspettarlo, così, visto che il film lo aveva già visto nel lontano 2009, si è dato una rinfrescata e...
Mio dio, che nervi!
Il mio dogma "O il libro o il film" funziona per un motivo: se ho letto il libro, passerò a guardare il film dicendo "manca questo" "perché c'è quest'altro?" "ok, ora arriva questo, e poi manca ancora questo e questo e questo".
Insomma, uno spreco del mio tempo, soprattutto quando l'adattamento si fa pedissequo.
24 febbraio 2020
Il Lunedì Leggo - Watchmen di Alan Moore e Dave Gibbons
Ci sono lacune che bisogna ammettere.
Ci sono recuperi che vanno fatti.
Così, succede che una che da pochissimo legge i fumetti, si interessa de IL fumetto.
Succede che una che snobba i film sui supereroi, si interessa di un fumetto sui supereroi.
Tutta colpa di una serie TV.
Già.
O meglio, tutta colpa di un nome.
Damon Lindelof.
Colui che assieme al miglior J.J. Abrams ci fece conoscere i sopravvissuti del volo Oceanic 815, colui che ci fece emozionare con il 98% della popolazione rimasta sulla Terra in The Leftovers.
Ora -o meglio- lo scorso autunno, ha tentato un'impresa rischiosa ed eroica al tempo stesso: adattare, dare un seguito al fumetto di Watchmen.
E io, che di fumetti, di supereroi, non me ne intendo mi sono chiesta: che devo fare?
O meglio, l'ho chiesto a chi ne sa di più, e così sia il buon Cassidy che i ragazzi di Fanacea mi hanno risposto unanimi: "Leggiti IL fumetto!".
Un fumetto passato, entrato, che ha fatto la storia, un fumetto che è una storia incredibile.
E io, va da sé, li ho ascoltati.
In parte no, perché ho voluto vedere comunque quello che Zack Snyder ha voluto farci nel suo film, ma questa è una storia per domani.
Dicevo, li ho ascoltati, e visto che le librerie non collaboravano vendendo la copia italiana di questo corposo fumetto alla bellezza di 50 euro, ho optato per la più economica (21 euri) versione in inglese.
E la mia mente è entrata in un mondo pazzesco.
È entrata nell'America degli anni '80, quelli dell'escalation della guerra fredda, quelli in cui un attacco nucleare da parte dei russi era minaccia quotidiana, in cui i minuti alla mezzanotte sembravano esser rimasti davvero pochi.
È in questo mondo che non trovano più posto i vigilanti in maschera.
Erano tornati, dopo l'infelice parabola dei primi vigilanti negli anni '60 che si facevano chiamare Minutemen: questi sfoderavano cappucci, maniere dure, vincevano la guerra in Vietnam. Ma non poteva durare.
Non se uno di loro poteva fare la differenza, quello dalla pelle blu, dai poteri illimitati, un vero Dio.
Doctor Manhattan, nato suo malgrado dopo un incidente di laboratorio, capace di vivere in ogni tempo, in ogni istante.
Lui è la salvezza, la minaccia, la speranza e l'arma dell'America sotto scacco.
Poi i vigilanti hanno fatto un tentativo di tornare alla ribalta, ci ha pensato la generazione successiva, riprendendo ruoli e mezzi, uniti da quello che è probabilmente l'uomo più intelligente del pianeta. Ma sono subito stati messi al bando, non ci si fida di loro, della loro violenza, dei loro metodi poco ortodossi.
Who Watches the Watchmen?
Sono così diventati l'ombra di se stessi, marketing vivente, a disposizione del governo, cani sciolti.
Ma che succede se muore un comico a New York, se uno dopo l'altro questi nuovi e vecchi vigilanti vengono minacciati, attaccati?
Cosa o meglio chi, si nasconde dietro questo piano?
Detto così, Watchmen sembra un fumetto di investigazione, che si prende lunghe pause per presentarci i nuovi e i vecchi vigilanti, la loro storia.
In realtà, è molto di più.
È un mondo a sé, in cui anche un piccolo dettaglio del fondale può fare la differenza, in cui anche quei personaggi di fondo -un giornalaio, un giovane lettore, un protestante- hanno un senso, in cui alle vignette magnificamente disegnate da Gibbons vengono interposti estratti di giornale, perizie psichiatriche, stralci di biografie, ampliando e dando un nuovo senso al mondo in cui siamo.
Inutile cercare di spiegare altro, non ne sono in grado, c'hanno già provato -e ci sono riusciti con più successo- altri.
Io posso solo dire che ci si perde la testa, si segue, si ascolta, ci si immagina la voce roca, sporca di Rorschach, si intuisce la sua vera identità, lo si segue nelle sue indagini.
Si cercano di capire le metafore, le allusioni, di quel racconto piratesco che si inserisce nella narrazione.
Si va in visibilio di fronte alla storia di quell'uomo blu, della sua percezione del tempo, del suo essere consapevole del prima, del dopo, dell'adesso. In un capitolo che resta nel cuore, nella testa, da quanto è perfetto, per disegni, per parole.
Si resta a bocca aperta di fronte ad un finale non prevedibile, incredibile, tanto malvagio, quanto sensato. Intelligente nel suo fermare quell'orologio, fermare ogni minaccia con una sola minaccia, universale.
Lo ripeto, c'ho perso la testa con questo fumetto, capace di esaltare, di far riflettere, di far odiare e amare i suoi personaggi.
Ci voleva Damon Lindelof per farmelo recuperare, ci voleva lui per dargli un degno seguito, anche se questa è un'altra storia di cui si parlerà a breve.
Per ora, senza cercare di salire sul carro del vincitore con 30 anni di ritardo, non posso che dire quello che altri hanno detto a me: mettete da parte ritrosie e remore di ogni sorta, questo è IL fumetto che va letto.
Ci sono recuperi che vanno fatti.
Così, succede che una che da pochissimo legge i fumetti, si interessa de IL fumetto.
Succede che una che snobba i film sui supereroi, si interessa di un fumetto sui supereroi.
Tutta colpa di una serie TV.
Già.
O meglio, tutta colpa di un nome.
Damon Lindelof.
Colui che assieme al miglior J.J. Abrams ci fece conoscere i sopravvissuti del volo Oceanic 815, colui che ci fece emozionare con il 98% della popolazione rimasta sulla Terra in The Leftovers.
Ora -o meglio- lo scorso autunno, ha tentato un'impresa rischiosa ed eroica al tempo stesso: adattare, dare un seguito al fumetto di Watchmen.
E io, che di fumetti, di supereroi, non me ne intendo mi sono chiesta: che devo fare?
O meglio, l'ho chiesto a chi ne sa di più, e così sia il buon Cassidy che i ragazzi di Fanacea mi hanno risposto unanimi: "Leggiti IL fumetto!".
Un fumetto passato, entrato, che ha fatto la storia, un fumetto che è una storia incredibile.
E io, va da sé, li ho ascoltati.
In parte no, perché ho voluto vedere comunque quello che Zack Snyder ha voluto farci nel suo film, ma questa è una storia per domani.
Dicevo, li ho ascoltati, e visto che le librerie non collaboravano vendendo la copia italiana di questo corposo fumetto alla bellezza di 50 euro, ho optato per la più economica (21 euri) versione in inglese.
E la mia mente è entrata in un mondo pazzesco.
È entrata nell'America degli anni '80, quelli dell'escalation della guerra fredda, quelli in cui un attacco nucleare da parte dei russi era minaccia quotidiana, in cui i minuti alla mezzanotte sembravano esser rimasti davvero pochi.
È in questo mondo che non trovano più posto i vigilanti in maschera.
Erano tornati, dopo l'infelice parabola dei primi vigilanti negli anni '60 che si facevano chiamare Minutemen: questi sfoderavano cappucci, maniere dure, vincevano la guerra in Vietnam. Ma non poteva durare.
Non se uno di loro poteva fare la differenza, quello dalla pelle blu, dai poteri illimitati, un vero Dio.
Doctor Manhattan, nato suo malgrado dopo un incidente di laboratorio, capace di vivere in ogni tempo, in ogni istante.
Lui è la salvezza, la minaccia, la speranza e l'arma dell'America sotto scacco.
Poi i vigilanti hanno fatto un tentativo di tornare alla ribalta, ci ha pensato la generazione successiva, riprendendo ruoli e mezzi, uniti da quello che è probabilmente l'uomo più intelligente del pianeta. Ma sono subito stati messi al bando, non ci si fida di loro, della loro violenza, dei loro metodi poco ortodossi.
Who Watches the Watchmen?
Sono così diventati l'ombra di se stessi, marketing vivente, a disposizione del governo, cani sciolti.
Ma che succede se muore un comico a New York, se uno dopo l'altro questi nuovi e vecchi vigilanti vengono minacciati, attaccati?
Cosa o meglio chi, si nasconde dietro questo piano?
Detto così, Watchmen sembra un fumetto di investigazione, che si prende lunghe pause per presentarci i nuovi e i vecchi vigilanti, la loro storia.
In realtà, è molto di più.
È un mondo a sé, in cui anche un piccolo dettaglio del fondale può fare la differenza, in cui anche quei personaggi di fondo -un giornalaio, un giovane lettore, un protestante- hanno un senso, in cui alle vignette magnificamente disegnate da Gibbons vengono interposti estratti di giornale, perizie psichiatriche, stralci di biografie, ampliando e dando un nuovo senso al mondo in cui siamo.
Inutile cercare di spiegare altro, non ne sono in grado, c'hanno già provato -e ci sono riusciti con più successo- altri.
Io posso solo dire che ci si perde la testa, si segue, si ascolta, ci si immagina la voce roca, sporca di Rorschach, si intuisce la sua vera identità, lo si segue nelle sue indagini.
Si cercano di capire le metafore, le allusioni, di quel racconto piratesco che si inserisce nella narrazione.
Si va in visibilio di fronte alla storia di quell'uomo blu, della sua percezione del tempo, del suo essere consapevole del prima, del dopo, dell'adesso. In un capitolo che resta nel cuore, nella testa, da quanto è perfetto, per disegni, per parole.
Si resta a bocca aperta di fronte ad un finale non prevedibile, incredibile, tanto malvagio, quanto sensato. Intelligente nel suo fermare quell'orologio, fermare ogni minaccia con una sola minaccia, universale.
Lo ripeto, c'ho perso la testa con questo fumetto, capace di esaltare, di far riflettere, di far odiare e amare i suoi personaggi.
Ci voleva Damon Lindelof per farmelo recuperare, ci voleva lui per dargli un degno seguito, anche se questa è un'altra storia di cui si parlerà a breve.
Per ora, senza cercare di salire sul carro del vincitore con 30 anni di ritardo, non posso che dire quello che altri hanno detto a me: mettete da parte ritrosie e remore di ogni sorta, questo è IL fumetto che va letto.
22 febbraio 2020
Figli
Andiamo al Cinema
I figli invecchiano.
I figli svegliano nel cuore della notte, rendono schiavi e dipendenti, stravolgono la vita.
Ma allargano anche il cuore, dividono o rendono più unita una coppia, la mettono alla prova soprattutto.
Mattia Torre ha scritto tutto questo, un gran bene, in un testo prima e in un monologo diventato virale poi, dal quale ha voluto trarre un film.
Ma Mattia Torre a dirigere quel film non ce l'ha fatta, se l'è portato via un cancro, la scorsa estate.
E allora, gli amici di sempre, i colleghi, hanno finito il lavoro per lui.
Creando un film, una coppia, un'analisi, una descrizione perfetta di com'è essere genitori oggi, italiani oggi.
I figli invecchiano.
I figli svegliano nel cuore della notte, rendono schiavi e dipendenti, stravolgono la vita.
Ma allargano anche il cuore, dividono o rendono più unita una coppia, la mettono alla prova soprattutto.
Mattia Torre ha scritto tutto questo, un gran bene, in un testo prima e in un monologo diventato virale poi, dal quale ha voluto trarre un film.
Ma Mattia Torre a dirigere quel film non ce l'ha fatta, se l'è portato via un cancro, la scorsa estate.
E allora, gli amici di sempre, i colleghi, hanno finito il lavoro per lui.
Creando un film, una coppia, un'analisi, una descrizione perfetta di com'è essere genitori oggi, italiani oggi.
21 febbraio 2020
Nancy
Andiamo al Cinema (in ritardo)
Benvenuti a questa puntata di Catfish.
Vi presentiamo il caso di Nancy.
O Becca?
O Brooke?
Chi lo sa qual è la sua vera identità?
Di certo, sappiamo che è il caso perfetto per una donna complessata e solitaria.
Una madre opprimente a cui badare, un trauma passato dal quale non si è mai ripresa, una madre opprimente che sempre la riprende, un lavoro instabile, una madre opprimente che non la degna di un complimento, una vita grigia nella periferia della periferia d'America.
O già menzionato una madre opprimente?
Rendiamo più chiaro il soggetto: questa madre è interpretata da Ann Dowd.
E ho detto tutto, signori.
Benvenuti a questa puntata di Catfish.
Vi presentiamo il caso di Nancy.
O Becca?
O Brooke?
Chi lo sa qual è la sua vera identità?
Di certo, sappiamo che è il caso perfetto per una donna complessata e solitaria.
Una madre opprimente a cui badare, un trauma passato dal quale non si è mai ripresa, una madre opprimente che sempre la riprende, un lavoro instabile, una madre opprimente che non la degna di un complimento, una vita grigia nella periferia della periferia d'America.
O già menzionato una madre opprimente?
Rendiamo più chiaro il soggetto: questa madre è interpretata da Ann Dowd.
E ho detto tutto, signori.
20 febbraio 2020
Silenzio in Sala - Le Uscite al Cinema del 20 Febbraio
Tra adattamenti e sequel non richiesti che gridano trash, a spuntarla questa settimana al cinema potrebbero essere due piccoli film: uno francese, uno argentino.
Cats
Dopo il flop clamoroso in America, dopo le critiche per degli effetti speciali francamente rivoltanti, arriva anche in Italia il non richiesto adattamento del musical Cats.
Io, pur essendo una gattara DOC, me ne sto alla larga.
A meno che un'insana voglia di trash non subentri.
Trailer
La mia banda suona il pop
Ho detto trash?
Beh, eccolo qui in salsa italiana.
Vi basta il Trailer per decidere che farne.
Bad Boys For Life
Altro sequel non richiesto, per i nostalgici degli sparatutto anni 2000 e per chi ama il solito Will Smith spaccone.
Trailer
Il Richiamo della Foresta
Sì, un altro adattamento non richiesto.
Del famoso romanzo di Jack London, sulla sopravvivenza di un cane in Alaska.
Cast di un certo livello tra Harrison Ford, Dan Stevens, Karen Gillan e Omar Sy.
Film innocuo e per famiglie, ma niente di più.
Trailer
Cattive Acque
Todd Haynes abbandona i suoi paradisi femminili, per gettarsi su un biopic d'inchiesta, con un avvocato scrupoloso alle prese con acque contaminate in Cincinnati.
Mark Ruffalo c'è, ma ispira solo troppa seriosità.
Trailer
L'hotel degli amori smarriti
Un matrimonio finisce per adulterio, e lei si trasferisce nell'hotel di fronte al vecchio appartamento.
Un hotel molto particolare, dove il passato e i passati amori, vivono.
I cugini francesi promettono di trattare il tema con la solita leggerezza profonda: potrebbe riservare sorprese.
Trailer
Lontano lontano
Torna Gianni de Gregorio e racconta ancora una volta la terza età.
Quella delle pensioni che non bastano in Italia ma che possono permettere un nuova vita all'estero, in particolare alle Azzorre. Come andrà?
Trailer
Criminali come noi
Come la crisi economica dell'Argentina ha colpito i piccoli imprenditori, quelli che speravano di risollevarsi, avevano un sogno.
Commedia intelligente che potrebbe essere una sorpresa.
Trailer
Cats
Dopo il flop clamoroso in America, dopo le critiche per degli effetti speciali francamente rivoltanti, arriva anche in Italia il non richiesto adattamento del musical Cats.
Io, pur essendo una gattara DOC, me ne sto alla larga.
A meno che un'insana voglia di trash non subentri.
Trailer
La mia banda suona il pop
Ho detto trash?
Beh, eccolo qui in salsa italiana.
Vi basta il Trailer per decidere che farne.
Bad Boys For Life
Altro sequel non richiesto, per i nostalgici degli sparatutto anni 2000 e per chi ama il solito Will Smith spaccone.
Trailer
Il Richiamo della Foresta
Sì, un altro adattamento non richiesto.
Del famoso romanzo di Jack London, sulla sopravvivenza di un cane in Alaska.
Cast di un certo livello tra Harrison Ford, Dan Stevens, Karen Gillan e Omar Sy.
Film innocuo e per famiglie, ma niente di più.
Trailer
Cattive Acque
Todd Haynes abbandona i suoi paradisi femminili, per gettarsi su un biopic d'inchiesta, con un avvocato scrupoloso alle prese con acque contaminate in Cincinnati.
Mark Ruffalo c'è, ma ispira solo troppa seriosità.
Trailer
L'hotel degli amori smarriti
Un matrimonio finisce per adulterio, e lei si trasferisce nell'hotel di fronte al vecchio appartamento.
Un hotel molto particolare, dove il passato e i passati amori, vivono.
I cugini francesi promettono di trattare il tema con la solita leggerezza profonda: potrebbe riservare sorprese.
Trailer
Lontano lontano
Torna Gianni de Gregorio e racconta ancora una volta la terza età.
Quella delle pensioni che non bastano in Italia ma che possono permettere un nuova vita all'estero, in particolare alle Azzorre. Come andrà?
Trailer
Criminali come noi
Come la crisi economica dell'Argentina ha colpito i piccoli imprenditori, quelli che speravano di risollevarsi, avevano un sogno.
Commedia intelligente che potrebbe essere una sorpresa.
Trailer
19 febbraio 2020
The Lighthouse
È già Ieri -2019-
Erano gli ultimi giorni dell'anno e la rete è impazzita.
Impazzita per un film in bianco e nero, per un film con due soli protagonisti: Robert Pattinson e Willem Dafoe, soli in un isolotto dimenticato da Dio con un faro da governare e mantenere.
La rete è impazzita perché il film è strano forte.
Quello strano che ti porta a parlarne, quello strano fatto di una trama confusa e che rende confusi, cervellotica o semplicemente folle, che ti trascina nella stessa spirale di follia in cui cadono i protagonisti. O solo Pattinson. Forse Dafoe ci è da sempre.
La trama è di per sé risicata: il veterano guardiano del faro Thomas Wake accoglie il novellino Winslow sulla sua isola, lo costringe ai lavori più umilianti, non gli permette di governare quel faro. Cosa nasconde?
Cercare di capirlo porterà lentamente Winslow alla pazzia, a guardare con ogni sospetto ogni mossa di Wake, a mantenere stretto il suo segreto.
Erano gli ultimi giorni dell'anno e la rete è impazzita.
Impazzita per un film in bianco e nero, per un film con due soli protagonisti: Robert Pattinson e Willem Dafoe, soli in un isolotto dimenticato da Dio con un faro da governare e mantenere.
La rete è impazzita perché il film è strano forte.
Quello strano che ti porta a parlarne, quello strano fatto di una trama confusa e che rende confusi, cervellotica o semplicemente folle, che ti trascina nella stessa spirale di follia in cui cadono i protagonisti. O solo Pattinson. Forse Dafoe ci è da sempre.
La trama è di per sé risicata: il veterano guardiano del faro Thomas Wake accoglie il novellino Winslow sulla sua isola, lo costringe ai lavori più umilianti, non gli permette di governare quel faro. Cosa nasconde?
Cercare di capirlo porterà lentamente Winslow alla pazzia, a guardare con ogni sospetto ogni mossa di Wake, a mantenere stretto il suo segreto.
18 febbraio 2020
The New Pope
Mondo Serial
Morto un papa, se ne fa un altro.
E un altro ancora.
E un altro ancora.
Finita una stagione, se ne fa un'altra.
Pur chiamandola in modo diverso, pur rendendola tecnicamente a sé ma in realtà ovvia continuazione.
Ma se Sorrentino ha preso una china che non entusiasma, non è certo con questo nuovo papa, con questa nuova serie (o stagione) che il corso può cambiare.
Perché sì, io che a Sorrentino ho sempre voluto bene, io che l'ho sempre difeso, ora fatico a digerirlo.
O a renderlo conciliante con i miei gusti e non con il mio sonno.
Era successo con Loro, un due tempi arrivato in realtà fuori tempo massimo.
Era successo con Hanno Tutti Ragione (pur datato 2010, letto lo scorso anno).
Ora succede con The New Pope.
Morto un papa, se ne fa un altro.
E un altro ancora.
E un altro ancora.
Finita una stagione, se ne fa un'altra.
Pur chiamandola in modo diverso, pur rendendola tecnicamente a sé ma in realtà ovvia continuazione.
Ma se Sorrentino ha preso una china che non entusiasma, non è certo con questo nuovo papa, con questa nuova serie (o stagione) che il corso può cambiare.
Perché sì, io che a Sorrentino ho sempre voluto bene, io che l'ho sempre difeso, ora fatico a digerirlo.
O a renderlo conciliante con i miei gusti e non con il mio sonno.
Era successo con Loro, un due tempi arrivato in realtà fuori tempo massimo.
Era successo con Hanno Tutti Ragione (pur datato 2010, letto lo scorso anno).
Ora succede con The New Pope.
17 febbraio 2020
Il Lunedì Leggo: LMVDM - La mia vita disegnata male di Gipi
Non solo Zerocalcare mi ero detta.
Indaga, conosci, cerca.
E così sono finita da Gipi.
Gipi che avevo conosciuto non come fumettista, ma come regista, a Venezia, con il poco fortunato ma bellissimo Il ragazzo più felice del mondo, intriso di una sua malinconia, di personaggi strani, di tanto metacinema.
Insomma, era stato amore.
Allora mi ero decisa a conoscerlo su carta, saltando però l'appuntamento in edicola sponsorizzato da Mr. Ink, che quando si accumulano le uscite non so come gestirle.
Il modo migliore per approcciarmici è stato allora questo LMVDM, che prometteva di raccontare la sua storia, pur se disegnata male.
Indaga, conosci, cerca.
E così sono finita da Gipi.
Gipi che avevo conosciuto non come fumettista, ma come regista, a Venezia, con il poco fortunato ma bellissimo Il ragazzo più felice del mondo, intriso di una sua malinconia, di personaggi strani, di tanto metacinema.
Insomma, era stato amore.
Allora mi ero decisa a conoscerlo su carta, saltando però l'appuntamento in edicola sponsorizzato da Mr. Ink, che quando si accumulano le uscite non so come gestirle.
Il modo migliore per approcciarmici è stato allora questo LMVDM, che prometteva di raccontare la sua storia, pur se disegnata male.
16 febbraio 2020
#LaPromessa2020 - Independence Day
M.A.: Oggi mi son rivisto Independence Day!
IO: Qual è? Quello con la cometa/meteorite che colpisce la Terra?
M.A.: No! Quello con gli alieni, non l'hai mai visto?
IO: Mah, può essere non mi ricordo...
M.A.: Oggi mi son rivisto Independence Day!
IO: Aspè, non è quello che con Tea Leoni e Elijah Wood, vero?
M.A.: Tea chi? No, è quello che Will Smith!
IO: Ah, Will Smith che fa il barbone e rischia di perdere il cane in un buco dei detriti dell'asteroide?
M.A.: Eh?!? No, quello con gli alieni!
M.A.: Oggi mi son rivisto Independence Day!
IO: Di nuovo! Basta però!
M.A.: Che ci posso fare, mi fa star bene, mi prende bene. Non l'hai mai visto tu?
IO: Mah, continuo a confonderlo con Deep Impact io. Te lo ricordi, quello con l'asteroide/meteorite che colpisce la Terra, Tea Leoni, Elijah Wood...
IO: Qual è? Quello con la cometa/meteorite che colpisce la Terra?
M.A.: No! Quello con gli alieni, non l'hai mai visto?
IO: Mah, può essere non mi ricordo...
M.A.: Oggi mi son rivisto Independence Day!
IO: Aspè, non è quello che con Tea Leoni e Elijah Wood, vero?
M.A.: Tea chi? No, è quello che Will Smith!
IO: Ah, Will Smith che fa il barbone e rischia di perdere il cane in un buco dei detriti dell'asteroide?
M.A.: Eh?!? No, quello con gli alieni!
M.A.: Oggi mi son rivisto Independence Day!
IO: Di nuovo! Basta però!
M.A.: Che ci posso fare, mi fa star bene, mi prende bene. Non l'hai mai visto tu?
IO: Mah, continuo a confonderlo con Deep Impact io. Te lo ricordi, quello con l'asteroide/meteorite che colpisce la Terra, Tea Leoni, Elijah Wood...
15 febbraio 2020
Piccoli Film Netflix: Horse Girl - P.S. Ti Amo Ancora
Netflix produce/distribuisce tanti grandi film, capaci di arrivare all'Oscar e ai Festival.
Poi produce anche film più piccoli, come questi.
P.S. Ti Amo Ancora
Cara Netflix,
un paio di anni fa ti avevo scritto una lettera d'amore, per aver trovato spazio nel tuo infinito catalogo per film leggeri e romantici che potevano salvare una serata.
Uno di questi era To all the boys I've loved before, una commedia molto adolescenziale, molto romantica, ma per fortuna anche molto alla John Hughes in cui tra i tanti cliché ci si salvava con quello zucchero, con quel dipingere bene l'adolescente romantica e fantasiosa e spaventata che tutti siamo stati.
Ora di questo film arriva un seguito.
Non troppo richiesto, ma se pure il romanzo lo prevedeva, perché no?
Poi produce anche film più piccoli, come questi.
P.S. Ti Amo Ancora
Cara Netflix,
un paio di anni fa ti avevo scritto una lettera d'amore, per aver trovato spazio nel tuo infinito catalogo per film leggeri e romantici che potevano salvare una serata.
Uno di questi era To all the boys I've loved before, una commedia molto adolescenziale, molto romantica, ma per fortuna anche molto alla John Hughes in cui tra i tanti cliché ci si salvava con quello zucchero, con quel dipingere bene l'adolescente romantica e fantasiosa e spaventata che tutti siamo stati.
Ora di questo film arriva un seguito.
Non troppo richiesto, ma se pure il romanzo lo prevedeva, perché no?
14 febbraio 2020
Harriet
Film da Oscar
Lo si era detto qualche tempo fa per quanto riguardava i film sull'Olocausto.
O fai una scommessa con te stesso e ne parli in modo diverso, originale, o finirai in un calderone fin troppo buonista/melenso senza davvero attirare attenzione su di te e sull'importante tema che hai scelto di rappresentare.
Per fortuna, Jojo Rabbit e Maus avevano scelto di fare diversamente.
La stessa regola la si può applicare ai film sugli anni dello schiavismo in America.
Film importanti, film necessari, film che mettono ancora in luce un problema mai risolto di una nazione che ha le sue colpe.
Ma anche qui, parlarne per il semplice parlarne, essere nominati agli Oscar per il semplice fatto di averne parlato, non fa di certi film dei bei film. Ci vuole la scintilla.
Prendere Oscar recenti, a tal proposito.
Prendere 12 anni schiavo, che puntava sull'effetto realismo, sul farti sentire ogni colpo di frusta, ogni minuto passato appeso ad una corda. Ogni anno di quei 12 anni.
Funzionava?
In parte.
Ma faceva di quel realismo la sua forza.
Prendere poi Django Unchained, che sì era scritto e diretto da un bianco, ma faceva della questione della pelle un argomento tosto, rendendo epiche le imprese di un pistolero, ridicoli i comizi del KKK.
Funzionava?
Eccome.
Ora prendiamo Harriet.
Lo si era detto qualche tempo fa per quanto riguardava i film sull'Olocausto.
O fai una scommessa con te stesso e ne parli in modo diverso, originale, o finirai in un calderone fin troppo buonista/melenso senza davvero attirare attenzione su di te e sull'importante tema che hai scelto di rappresentare.
Per fortuna, Jojo Rabbit e Maus avevano scelto di fare diversamente.
La stessa regola la si può applicare ai film sugli anni dello schiavismo in America.
Film importanti, film necessari, film che mettono ancora in luce un problema mai risolto di una nazione che ha le sue colpe.
Ma anche qui, parlarne per il semplice parlarne, essere nominati agli Oscar per il semplice fatto di averne parlato, non fa di certi film dei bei film. Ci vuole la scintilla.
Prendere Oscar recenti, a tal proposito.
Prendere 12 anni schiavo, che puntava sull'effetto realismo, sul farti sentire ogni colpo di frusta, ogni minuto passato appeso ad una corda. Ogni anno di quei 12 anni.
Funzionava?
In parte.
Ma faceva di quel realismo la sua forza.
Prendere poi Django Unchained, che sì era scritto e diretto da un bianco, ma faceva della questione della pelle un argomento tosto, rendendo epiche le imprese di un pistolero, ridicoli i comizi del KKK.
Funzionava?
Eccome.
Ora prendiamo Harriet.
13 febbraio 2020
Silenzio in Sala - Le Uscite al Cinema del 13 Febbraio
Gli Oscar si sono conclusi, ma non i loro strascichi.
Strascichi che vanno a pescare nel passato e nell'Oriente del vincitore.
Ma c'è una commedia romantica italiana a primeggiare, perché c'è pur sempre San Valentino di mezzo.
Gli anni più belli
Torna Muccino e torna con una sua muccinata.
Che questa volta ha il sapore passatista, quello dei ricordi di una gioventù che non c'è più.
Una commedia nostalgica per questi tempi nostalgici.
Con Pierfancesco Favino, Claudio Santamaria, Kim Rossi Stuart e Micaela Ramazzotti.
Trailer
Memorie di un assassino
Bong Joon-ho vince l'Oscar? E allora andiamo a ripescare un suo film del 2003!
L'idea folle dei distributori italiani mi vede però d'accordo, e sarà un mio modo per farci pace, anche perché la storia delle indagini su un serial killer coreano negli anni '80 ha già tutto per attirarmi.
Trailer
Il Lago delle Oche Selvatiche
Un film orientale vince l'Oscar? Peschiamone un altro da proporre!
Arriva dalla Cina, però, e ha già conquistato la critica. Parla di brutti giri e brutte gang da cui è difficile uscire, di amori impossibili.
Un noir che sembra promettere ottime atmosfere.
Trailer
Alla mia piccola Sama
Documentario candidato agli Oscar, in cui una giovane regista ha ripreso i 5 anni di lotta ad Aleppo, mettendosi in primo piano.
Trailer
Sonic - Il Film
C'era bisogno di questo film sul porcospino supersonico?
No.
Ne aveva bisogno Jim Carrey per la sua carriera?
No.
E allora.
Trailer
Fantasy Island
Presente la serie omonima degli anni '80? No? Nemmeno io.
Beh, ora c'hanno fatto un film, che promette i soliti brividi per gli appassionati di horror.
Trailer
Strascichi che vanno a pescare nel passato e nell'Oriente del vincitore.
Ma c'è una commedia romantica italiana a primeggiare, perché c'è pur sempre San Valentino di mezzo.
Gli anni più belli
Torna Muccino e torna con una sua muccinata.
Che questa volta ha il sapore passatista, quello dei ricordi di una gioventù che non c'è più.
Una commedia nostalgica per questi tempi nostalgici.
Con Pierfancesco Favino, Claudio Santamaria, Kim Rossi Stuart e Micaela Ramazzotti.
Trailer
Memorie di un assassino
Bong Joon-ho vince l'Oscar? E allora andiamo a ripescare un suo film del 2003!
L'idea folle dei distributori italiani mi vede però d'accordo, e sarà un mio modo per farci pace, anche perché la storia delle indagini su un serial killer coreano negli anni '80 ha già tutto per attirarmi.
Trailer
Il Lago delle Oche Selvatiche
Un film orientale vince l'Oscar? Peschiamone un altro da proporre!
Arriva dalla Cina, però, e ha già conquistato la critica. Parla di brutti giri e brutte gang da cui è difficile uscire, di amori impossibili.
Un noir che sembra promettere ottime atmosfere.
Trailer
Alla mia piccola Sama
Documentario candidato agli Oscar, in cui una giovane regista ha ripreso i 5 anni di lotta ad Aleppo, mettendosi in primo piano.
Trailer
Sonic - Il Film
C'era bisogno di questo film sul porcospino supersonico?
No.
Ne aveva bisogno Jim Carrey per la sua carriera?
No.
E allora.
Trailer
Fantasy Island
Presente la serie omonima degli anni '80? No? Nemmeno io.
Beh, ora c'hanno fatto un film, che promette i soliti brividi per gli appassionati di horror.
Trailer
12 febbraio 2020
Animazione da Oscar: Missing Link | Dragon Trainer 3 - Il Mondo Nascosto
Quest'anno la categoria dei film di animazione aveva dato spazio a titoli meravigliosi.
Il mio cuore si divideva fra Klaus e Dov'è il mio corpo, ma come sempre a spuntarla è stato quel colosso della Disney con il quarto capitolo di Toy Story di certo inferiore per originalità, per profondità, agli altri.
A fare da contorno c'erano ancora due titoli di cui non avevo parlato, uno inedito, l'altro uscito più di un anno fa.
Nonostante i giochi siano già stati fatti (QUI tutti i vincitori), parliamone ora:
Missing Link
Io per la plastilina provo da sempre un amore profondo.
Fa parte di quella magia che non mi riesco a spiegare, di quella dedizione, di quella pazienza che non ho e che la rende ancora più affascinante.
Per questo, pure alla stoica Laika voglio bene.
Ma quest'anno un po' meno.
Perché nonostante la magia della plastilina, nonostante la dedizione e gli sforzi che ha richiesto, questo Missing Link non ha saputo catturarmi.
Ma nemmeno un po'.
Il mio cuore si divideva fra Klaus e Dov'è il mio corpo, ma come sempre a spuntarla è stato quel colosso della Disney con il quarto capitolo di Toy Story di certo inferiore per originalità, per profondità, agli altri.
A fare da contorno c'erano ancora due titoli di cui non avevo parlato, uno inedito, l'altro uscito più di un anno fa.
Nonostante i giochi siano già stati fatti (QUI tutti i vincitori), parliamone ora:
Missing Link
Io per la plastilina provo da sempre un amore profondo.
Fa parte di quella magia che non mi riesco a spiegare, di quella dedizione, di quella pazienza che non ho e che la rende ancora più affascinante.
Per questo, pure alla stoica Laika voglio bene.
Ma quest'anno un po' meno.
Perché nonostante la magia della plastilina, nonostante la dedizione e gli sforzi che ha richiesto, questo Missing Link non ha saputo catturarmi.
Ma nemmeno un po'.
11 febbraio 2020
BoJack Horseman - Il Finale
Mondo Serial
Quando si arriva alla fine, viene naturale guardarsi indietro, guardare a tutto il percorso fatto.
Guardare a quell'inizio titubante, in cui non si capiva e si era insicuri di fronte a una serie TV di animazione con protagonista un uomo-cavallo.
Una serie comedy, assurda ed esilarante, per le trovate principali ma anche per tutte le frecciatine ad Hollywoo(d) presenti sullo sfondo o tra le voci.
Poi, poco a poco, quella serie ha iniziato a prendersi sul serio, a prendere sul serio.
A lasciare da parte certe risate sguaiate per delle risate amare, a denti stretti.
Fino ad arrivare ad un umorismo nero che si fonde con una certa dose di autodistruzione, depressione, che quell'uomo-cavallo porta con sé.
Strano ma vero, tutti abbiamo iniziato ad identificarci con BoJack.
BoJack che sbaglia, che si autosabota, che non sa trovare, non sa scegliere, non sa riconoscere la felicità.
E si soffre con lui, per lui.
Quando si arriva alla fine, viene naturale guardarsi indietro, guardare a tutto il percorso fatto.
Guardare a quell'inizio titubante, in cui non si capiva e si era insicuri di fronte a una serie TV di animazione con protagonista un uomo-cavallo.
Una serie comedy, assurda ed esilarante, per le trovate principali ma anche per tutte le frecciatine ad Hollywoo(d) presenti sullo sfondo o tra le voci.
Poi, poco a poco, quella serie ha iniziato a prendersi sul serio, a prendere sul serio.
A lasciare da parte certe risate sguaiate per delle risate amare, a denti stretti.
Fino ad arrivare ad un umorismo nero che si fonde con una certa dose di autodistruzione, depressione, che quell'uomo-cavallo porta con sé.
Strano ma vero, tutti abbiamo iniziato ad identificarci con BoJack.
BoJack che sbaglia, che si autosabota, che non sa trovare, non sa scegliere, non sa riconoscere la felicità.
E si soffre con lui, per lui.
10 febbraio 2020
Oscar 2020 - Il Red Carpet
I vincitori e i vinti li abbiamo visti, ora non resta che andare di leggerezza e vedere quanto di bello (e di discutibile) si è visto sul red carpet:
I PEGGIORI
Una bellissima Saoirse ma quelle pieghe rovinano tutto
Oscar 2020 - I Vincitori
E alla fine, la storia la si è fatta.
Un film internazionale -Parasite- vince per la prima volta l'Oscar a miglior film, un film sudcoreano vince per la prima volta come miglior film internazionale e pure la regia e la sceneggiatura, con un carnet che è sì storico, quasi impensabile, ma da bastian contraria mi vien da dire: non è un po' troppo?
Non che sia a favore dei contentini, ma visti i titoli in concorso, a 1917, Storia di un matrimonio e Jojo Rabbit avrei dato qualcosa di più.
Ma ormai i giochi sono fatti e si vorrebbe solo vedere le bevute che si è fatto Bon Joon Ho.
Dopo un inizio bomba cantato da Janelle Monae, la serata -senza presentatori- è proceduta senza troppi intoppi e senza segnalare chissà quale momento magico, tranne forse la non-spiegata e non-presentata esibizione di Eminem, che se Lose yourself non invecchia, lui e le sue doti da rapper un po' sì.
Quanto ai premi, non ci sono state sorprese per gli attori, con Laura Dern, Brad Pitt, la Judy di Renée Zellweger e il Joker di Joaquin Phoenix a vincere, quest'ultimi in particolare hanno ammorbato con discorsi di ringraziamento infiniti e leggermente fuori contesto, di certo non hanno l'approvazione di Ricky Gervais.
Aspettando di commentare con più leggerezza il red carpet, eccoli qui tutti i vincitori di questa serata:
Un film internazionale -Parasite- vince per la prima volta l'Oscar a miglior film, un film sudcoreano vince per la prima volta come miglior film internazionale e pure la regia e la sceneggiatura, con un carnet che è sì storico, quasi impensabile, ma da bastian contraria mi vien da dire: non è un po' troppo?
Non che sia a favore dei contentini, ma visti i titoli in concorso, a 1917, Storia di un matrimonio e Jojo Rabbit avrei dato qualcosa di più.
Ma ormai i giochi sono fatti e si vorrebbe solo vedere le bevute che si è fatto Bon Joon Ho.
Dopo un inizio bomba cantato da Janelle Monae, la serata -senza presentatori- è proceduta senza troppi intoppi e senza segnalare chissà quale momento magico, tranne forse la non-spiegata e non-presentata esibizione di Eminem, che se Lose yourself non invecchia, lui e le sue doti da rapper un po' sì.
Quanto ai premi, non ci sono state sorprese per gli attori, con Laura Dern, Brad Pitt, la Judy di Renée Zellweger e il Joker di Joaquin Phoenix a vincere, quest'ultimi in particolare hanno ammorbato con discorsi di ringraziamento infiniti e leggermente fuori contesto, di certo non hanno l'approvazione di Ricky Gervais.
Aspettando di commentare con più leggerezza il red carpet, eccoli qui tutti i vincitori di questa serata:
9 febbraio 2020
Oscar 2020 - I Pronostici
Siete pronti?
Sanremo lo stiamo smaltendo tutti?
Non è finita qui, perché c'è un premio leggermente più importante per cui fare nottata questa notte, ed è l'Oscar.
Dopo lo scorso anno leggermente spento, questa edizione presenta così tanti titoloni che scegliere il proprio preferito è davvero difficile.
La sfida aperta sembra essere tutta tra 1917 e Parasite, ma il mio cuore batte più forte per Storia di un matrimonio e Jojo Rabbit.
Se la vittoria per gli attori sembra scontata per Joaquin Phoenix e il suo Joker, e per la trasformazione di Renee Zellweger in Judy, le sorprese potrebbero arrivare tutte con le mine vaganti di The Irishman e la Hollywood di Tarantino.
Ammetto che recuperare i film internazionali è stato quasi impossibile (ma tanto nemmeno Dolor y Gloria può battere Parasite), ma c'ha pensato l'animazione a darmi grande gioia, con il tifo che si divide tra Dov'è il mio corpo e Klaus.
Mentre progetto una domenica di assoluto riposo per affrontare fresca e attiva la nottata sui social (Facebook, Instagram e Twitter mi aiuteranno), non resta che darvi appuntamento a domani per tutti i commenti sui vinti, i vincitori e quel che il red carpet ci riserverà.
Ma prima, uno sguardo ai miei pronostici:
Miglior film
1917
The Irishman
Piccole donne
Jojo Rabbit
Joker
Storia di un matrimonio
C’era una volta… a Hollywood
Parasite
Le Mans 66 – La grande sfida
Io tifo: Storia di un matrimonio
Probabilmente vincerà: 1917
Basta che non vinca: Le mans 66
Miglior regia
Martin Scorsese per The Irishman
Sam Mendes per 1917
Quentin Tarantino per C’era una volta… a Hollywood
Bon Joon Ho per Parasite
Todd Phillips per Joker
Io tifo: Sam Mendes
Probabilmente vincerà: Sam Mendes
Basta che non vinca: Todd Phillips
Miglior attore protagonista
Joaquin Phoenix per Joker
Adam Driver per Storia di un matrimonio
Leonardo DiCaprio per C’era una volta… a Hollywood
Jonathan Pryce per I due papi
Antonio Banderas per Dolor y Gloria
Io tifo: Adam Driver
Probabilmente vincerà: Joaquin Phoenix
Basta che non vinca: Jonathan Pryce
Miglior attrice protagonista
Scarlett Johansson per Storia di un matrimonio
Saorsie Ronan per Piccole donne
Charlize Theron per Bombshell
Renee Zellweger per Judy
Cynthia Erivo per Harriet
Io tifo: Scarlett Johansson
Probabilmente vincerà: Renee Zellweger
Basta che non vinca: Cynthia Erivo
Miglior attore non protagonista
Tom Hanks per Un amico straordinario
Anthony Hopkins per I due papi
Al Pacino per The Irishman
Joe Pesci per The Irishman
Brad Pitt per C’era una volta… a Hollywood
Io tifo: Brad Pitt
Probabilmente vincerà: Brad Pitt
Basta che non vinca: Tom Hanks
Miglior attrice non protagonista
Laura Dern per Storia di un matrimonio
Scarlett Johansson per Jojo Rabbit
Margot Robbie per Bombshell
Kathy Bates per Richard Jewell
Florence Pugh per Piccole donne
Io tifo: Scarlett Johansson
Probabilmente vincerà: Laura Dern
Basta che non vinca: Kathy Bates
Miglior sceneggiatura originale
C’era una volta… a Hollywood
Storia di un matrimonio
Parasite
Cena con delitto – Knives Out
1917
Io tifo: Storia di un matrimonio
Probabilmente vincerà: Parasite
Basta che non vinca: 1917
Miglior sceneggiatura non originale
Jojo Rabbit
Joker
Piccole donne
The Irishman
I due papi
Io tifo: Jojo Rabbit
Probabilmente vincerà: Piccole Donne
Basta che non vinca: The Irishman
Miglior film di animazione
Dov’è il mio corpo?
Klaus
Dragon Trainer – Il mondo nascosto
Toy Story 4
Missing Link
Io tifo: Dov'è il mio corpo
Probabilmente vincerà: Klaus
Basta che non vinca: Missing Link
Migliore film internazionale
Les Misérables (Francia)
Honeyland (Macedonia del Nord)
Corpus Christi (Polonia)
Parasite (Corea del Sud)
Dolor y Gloria (Spagna)
Io tifo: Dolor y Gloria
Probabilmente vincerà: Parasite
Basta che non vinca: Corpus Christi o Les Miserables, perché non li ho visti
Miglior documentario
American Factory
The Cave
The Edge of Democracy
For Sama
Honeyland
Io tifo: Honeyland, l'unico che ho visto
Miglior cortometraggio documentario
In the Absence
Learning to Skateboard in a Warzone (Id You’re a Girl)
Life Overtakes Me
St. Louis Superman
Walk Run Cha-Cha
Miglior cortometraggio
Brotherhood
Nefta Football Club
The Neighbor’s Widow
Saria
A Sister
Io tifo: The Neighbor’s Widow
Miglior cortometraggio animato
Dcera
Hair Love
Kitbull
Memorable
Sister
Io tifo: Kitbull
Migliore colonna sonora
Joker
Piccole Donne
Storia di un matrimonio
1917
Star Wars: L’ascesa di Skywalker
Io tifo: Storia di un matrimonio
Probabilmente vincerà: 1917
Basta che non vinca: Star Wars
Migliore canzone originale
“I’m Standing With You” da Atto di fede
“Into the Unknown” da Frozen II – Il segreto di Arendelle
“Stand Up” da Harriet
“(I’m Gonna) Love Me Again” da Rocketman
“I Can’t Let You Throw Yourself Away” da Toy Story 4
Io tifo: Rocketman
Probabilmente vincerà: Rocketman
Basta che non vinca: Atto di fede
Miglior fotografia
1917
C’era una volta… a Hollywood
Joker
The Irishman
The Lighthouse
Io tifo: 1917
Probabilmente vincerà: 1917
Migliori effetti speciali
Avengers: Endgame
The Irishman
Il re leone
1917
Star Wars: L’ascesa di Skywalker
Io tifo: 1917
Probabilmente vincerà: Avengers: Endgame
Basta che non vinca: The Irishman
Migliori trucco e acconciature
Bombshell
Joker
Judy
Maleficent – Signora del Male
1917
Io tifo: 1917
Probabilmente vincerà: Judy
Basta che non vinca: Maleficent
Migliore scenografia
The Irishman
1917
C’era una volta… a Hollywood
Parasite
Jojo Rabbit
Io tifo: C'era una volta... a Hollywood
Probabilmente vincerà: 1917
Migliori costumi
Joker
Piccole donne
C’era una volta… a Hollywood
The Irishman
Jojo Rabbit
Io tifo: Piccole Donne
Probabilmente vincerà: Piccole Donne
Miglior montaggio
Le Mans 66 – La grande sfida
The Irishman
Parasite
Jojo Rabbit
Joker
Io tifo: Jojo Rabbit
Probabilmente vincerà: Le Mans 66
Miglior sonoro
1917
Le Mans 66 – La grande sfida
Joker
C’era una volta… a Hollywood
Star Wars: L’ascesa di Skywalker
Io tifo: 1917
Probabilmente vincerà: 1917
Miglior montaggio sonoro
1917
Le Mans 66 – La grande sfida
Joker
C’era una volta… a Hollywood
Ad Astra
Io tifo: 1917
Probabilmente vincerà: 1917
Basta che non vinca: Ad Astra
Sanremo lo stiamo smaltendo tutti?
Non è finita qui, perché c'è un premio leggermente più importante per cui fare nottata questa notte, ed è l'Oscar.
Dopo lo scorso anno leggermente spento, questa edizione presenta così tanti titoloni che scegliere il proprio preferito è davvero difficile.
La sfida aperta sembra essere tutta tra 1917 e Parasite, ma il mio cuore batte più forte per Storia di un matrimonio e Jojo Rabbit.
Se la vittoria per gli attori sembra scontata per Joaquin Phoenix e il suo Joker, e per la trasformazione di Renee Zellweger in Judy, le sorprese potrebbero arrivare tutte con le mine vaganti di The Irishman e la Hollywood di Tarantino.
Ammetto che recuperare i film internazionali è stato quasi impossibile (ma tanto nemmeno Dolor y Gloria può battere Parasite), ma c'ha pensato l'animazione a darmi grande gioia, con il tifo che si divide tra Dov'è il mio corpo e Klaus.
Mentre progetto una domenica di assoluto riposo per affrontare fresca e attiva la nottata sui social (Facebook, Instagram e Twitter mi aiuteranno), non resta che darvi appuntamento a domani per tutti i commenti sui vinti, i vincitori e quel che il red carpet ci riserverà.
Ma prima, uno sguardo ai miei pronostici:
Miglior film
1917
The Irishman
Piccole donne
Jojo Rabbit
Joker
Storia di un matrimonio
C’era una volta… a Hollywood
Parasite
Le Mans 66 – La grande sfida
Io tifo: Storia di un matrimonio
Probabilmente vincerà: 1917
Basta che non vinca: Le mans 66
Miglior regia
Martin Scorsese per The Irishman
Sam Mendes per 1917
Quentin Tarantino per C’era una volta… a Hollywood
Bon Joon Ho per Parasite
Todd Phillips per Joker
Io tifo: Sam Mendes
Probabilmente vincerà: Sam Mendes
Basta che non vinca: Todd Phillips
Miglior attore protagonista
Joaquin Phoenix per Joker
Adam Driver per Storia di un matrimonio
Leonardo DiCaprio per C’era una volta… a Hollywood
Jonathan Pryce per I due papi
Antonio Banderas per Dolor y Gloria
Io tifo: Adam Driver
Probabilmente vincerà: Joaquin Phoenix
Basta che non vinca: Jonathan Pryce
Miglior attrice protagonista
Scarlett Johansson per Storia di un matrimonio
Saorsie Ronan per Piccole donne
Charlize Theron per Bombshell
Renee Zellweger per Judy
Cynthia Erivo per Harriet
Io tifo: Scarlett Johansson
Probabilmente vincerà: Renee Zellweger
Basta che non vinca: Cynthia Erivo
Miglior attore non protagonista
Tom Hanks per Un amico straordinario
Anthony Hopkins per I due papi
Al Pacino per The Irishman
Joe Pesci per The Irishman
Brad Pitt per C’era una volta… a Hollywood
Io tifo: Brad Pitt
Probabilmente vincerà: Brad Pitt
Basta che non vinca: Tom Hanks
Miglior attrice non protagonista
Laura Dern per Storia di un matrimonio
Scarlett Johansson per Jojo Rabbit
Margot Robbie per Bombshell
Kathy Bates per Richard Jewell
Florence Pugh per Piccole donne
Io tifo: Scarlett Johansson
Probabilmente vincerà: Laura Dern
Basta che non vinca: Kathy Bates
Miglior sceneggiatura originale
C’era una volta… a Hollywood
Storia di un matrimonio
Parasite
Cena con delitto – Knives Out
1917
Io tifo: Storia di un matrimonio
Probabilmente vincerà: Parasite
Basta che non vinca: 1917
Miglior sceneggiatura non originale
Jojo Rabbit
Joker
Piccole donne
The Irishman
I due papi
Io tifo: Jojo Rabbit
Probabilmente vincerà: Piccole Donne
Basta che non vinca: The Irishman
Miglior film di animazione
Dov’è il mio corpo?
Klaus
Dragon Trainer – Il mondo nascosto
Toy Story 4
Missing Link
Io tifo: Dov'è il mio corpo
Probabilmente vincerà: Klaus
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Migliore film internazionale
Les Misérables (Francia)
Honeyland (Macedonia del Nord)
Corpus Christi (Polonia)
Parasite (Corea del Sud)
Dolor y Gloria (Spagna)
Io tifo: Dolor y Gloria
Probabilmente vincerà: Parasite
Basta che non vinca: Corpus Christi o Les Miserables, perché non li ho visti
Miglior documentario
American Factory
The Cave
The Edge of Democracy
For Sama
Honeyland
Io tifo: Honeyland, l'unico che ho visto
Miglior cortometraggio documentario
In the Absence
Learning to Skateboard in a Warzone (Id You’re a Girl)
Life Overtakes Me
St. Louis Superman
Walk Run Cha-Cha
Miglior cortometraggio
Brotherhood
Nefta Football Club
The Neighbor’s Widow
Saria
A Sister
Io tifo: The Neighbor’s Widow
Miglior cortometraggio animato
Dcera
Hair Love
Kitbull
Memorable
Sister
Io tifo: Kitbull
Migliore colonna sonora
Joker
Piccole Donne
Storia di un matrimonio
1917
Star Wars: L’ascesa di Skywalker
Io tifo: Storia di un matrimonio
Probabilmente vincerà: 1917
Basta che non vinca: Star Wars
Migliore canzone originale
“I’m Standing With You” da Atto di fede
“Into the Unknown” da Frozen II – Il segreto di Arendelle
“Stand Up” da Harriet
“(I’m Gonna) Love Me Again” da Rocketman
“I Can’t Let You Throw Yourself Away” da Toy Story 4
Io tifo: Rocketman
Probabilmente vincerà: Rocketman
Basta che non vinca: Atto di fede
Miglior fotografia
1917
C’era una volta… a Hollywood
Joker
The Irishman
The Lighthouse
Io tifo: 1917
Probabilmente vincerà: 1917
Migliori effetti speciali
Avengers: Endgame
The Irishman
Il re leone
1917
Star Wars: L’ascesa di Skywalker
Io tifo: 1917
Probabilmente vincerà: Avengers: Endgame
Basta che non vinca: The Irishman
Migliori trucco e acconciature
Bombshell
Joker
Judy
Maleficent – Signora del Male
1917
Io tifo: 1917
Probabilmente vincerà: Judy
Basta che non vinca: Maleficent
Migliore scenografia
The Irishman
1917
C’era una volta… a Hollywood
Parasite
Jojo Rabbit
Io tifo: C'era una volta... a Hollywood
Probabilmente vincerà: 1917
Migliori costumi
Joker
Piccole donne
C’era una volta… a Hollywood
The Irishman
Jojo Rabbit
Io tifo: Piccole Donne
Probabilmente vincerà: Piccole Donne
Miglior montaggio
Le Mans 66 – La grande sfida
The Irishman
Parasite
Jojo Rabbit
Joker
Io tifo: Jojo Rabbit
Probabilmente vincerà: Le Mans 66
Miglior sonoro
1917
Le Mans 66 – La grande sfida
Joker
C’era una volta… a Hollywood
Star Wars: L’ascesa di Skywalker
Io tifo: 1917
Probabilmente vincerà: 1917
Miglior montaggio sonoro
1917
Le Mans 66 – La grande sfida
Joker
C’era una volta… a Hollywood
Ad Astra
Io tifo: 1917
Probabilmente vincerà: 1917
Basta che non vinca: Ad Astra
8 febbraio 2020
Ford vs Ferrari [Le Mans '66 - La grande sfida]
Andiamo al Cinema
Prima di Ford vs Ferrari, c'è da parlare di Lisa vs Formula1.
Una sfida andata avanti per anni, sul divano di casa.
Un divano di domenica occupato da papà, tifoso sfegatato della Ferrari, che smessi i panni del barista poteva finalmente vedersi in casa le sue corse.
E io stavo lì, prima di pranzo, dopo pranzo, prima di cena.
Dipendeva dal fuso orario.
Non avevo altri posti in cui andare, o forse lì volevo stare.
A cercare di capire il fascino che certe corse, certe velocità potevano dare.
Come sempre, tifavo per gli ultimi.
Per l'eterno numero 2 Barrichello, per l'eterno fuoripista Fisichella*.
Ma, dopo qualche giro, quei motori assordanti compivano il loro miracolo e finivo addormentata.
Mi svegliavano urla di gioia, imprecazioni di sconfitta, a scelta.
Prima di Ford vs Ferrari, c'è da parlare di Lisa vs Formula1.
Una sfida andata avanti per anni, sul divano di casa.
Un divano di domenica occupato da papà, tifoso sfegatato della Ferrari, che smessi i panni del barista poteva finalmente vedersi in casa le sue corse.
E io stavo lì, prima di pranzo, dopo pranzo, prima di cena.
Dipendeva dal fuso orario.
Non avevo altri posti in cui andare, o forse lì volevo stare.
A cercare di capire il fascino che certe corse, certe velocità potevano dare.
Come sempre, tifavo per gli ultimi.
Per l'eterno numero 2 Barrichello, per l'eterno fuoripista Fisichella*.
Ma, dopo qualche giro, quei motori assordanti compivano il loro miracolo e finivo addormentata.
Mi svegliavano urla di gioia, imprecazioni di sconfitta, a scelta.
7 febbraio 2020
I Due Papi
Andiamo al Cinema su Netflix
Ogni tanto ce lo dimentichiamo, ma abbiamo due papi.
Due papi.
Non succedeva dal 1200, anche se come dice una battuta tedesca che non fa troppo ridere, nel 1978 ne abbiamo avuti 3.
Due papi, si diceva, ed è un evento epocale che meritava di finire sotto i riflettori.
Stranamente, non si aspetta che uno dei due non ci sia più, però.
Lo si fa ora, ora che entrambi vivono nel Vaticano, ora che il papato del subentrato Francesco non appare più così volitivo, così rivoluzionario, come si credeva all'inizio.
Ogni tanto ce lo dimentichiamo, ma abbiamo due papi.
Due papi.
Non succedeva dal 1200, anche se come dice una battuta tedesca che non fa troppo ridere, nel 1978 ne abbiamo avuti 3.
Due papi, si diceva, ed è un evento epocale che meritava di finire sotto i riflettori.
Stranamente, non si aspetta che uno dei due non ci sia più, però.
Lo si fa ora, ora che entrambi vivono nel Vaticano, ora che il papato del subentrato Francesco non appare più così volitivo, così rivoluzionario, come si credeva all'inizio.
6 febbraio 2020
Silenzio in Sala - Le Uscite al Cinema del 6 Febbraio
È la settimana degli Oscar e al cinema arrivano solo tre-film-tre.
Ma che succede?
Si vuole lasciare campo libero ad Harley Quinn?
Probabile.
Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn
Se Jared Leto pensava di emergere definitivamente con il suo Joker, non aveva fatto i conti con Harley Quinn.
La vera star di Suicide Squad si è così meritata un film tutto per sé.
Margot Robbie sa come dividersi fra impegno e divertimento.
Trailer
Il Ladro di Giorni
Un padre appena uscito di prigione che cerca di recuperare il tempo perduto con il figlio undicenne.
Scamarcio non basta per accendere l'interesse.
Trailer
Alice e il sindaco
Classica commedia degli opposti francese, classica commedia con Fabrice Luchini, che fa il politico snob che ricerca l'umanità perduta grazie a una giovane (e bella) filosofa.
Nì.
Trailer
Ma che succede?
Si vuole lasciare campo libero ad Harley Quinn?
Probabile.
Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn
Se Jared Leto pensava di emergere definitivamente con il suo Joker, non aveva fatto i conti con Harley Quinn.
La vera star di Suicide Squad si è così meritata un film tutto per sé.
Margot Robbie sa come dividersi fra impegno e divertimento.
Trailer
Il Ladro di Giorni
Un padre appena uscito di prigione che cerca di recuperare il tempo perduto con il figlio undicenne.
Scamarcio non basta per accendere l'interesse.
Trailer
Alice e il sindaco
Classica commedia degli opposti francese, classica commedia con Fabrice Luchini, che fa il politico snob che ricerca l'umanità perduta grazie a una giovane (e bella) filosofa.
Nì.
Trailer
5 febbraio 2020
Uncut Gems - Diamanti Grezzi
Andiamo al Cinema su Netflix
Siete pronti? Dico, SIETE PRONTI? Stiamo per parlare di Uncut Gems? Come cosa? Diamanti grezzi, va meglio? Il film per il quale il mondo è impazzito e grazie Netflix per averlo portato in tempo record pure qui in Italia.
Uncut Gems è l'ultimo film dei fratelli Safdie, quelli che sono riusciti a riabilitare Robert Pattinson con Good Time, quelli che in Heaven Knows What (è un caso che lo abbia definito una gemma grezzissima nel mio post? No? Ma che caso!), dicevo quelli che in Heaven Knows What hanno parlato di una coppia di tossicodipendenti fra i tossicodipendenti di New York. Insomma, una coppia di registi molto indie, molto cool, che ora sono riusciti a riabilitare pure Adam Sandler.
Sì, lui: ADAM SANDLER! Capito, quel comico che non fa ridere, quel comico abbonato a commediacce tra il volgare e il sempliciotto, che ho nella mia lista nera assieme a Tom Cruise. Nemmeno Paul Thomas Anderson ce lo aveva fatto uscire, perché, sì, lo ammetto, ok LO AMMETTO!, pure in Ubriaco d'amore lo avevo odiato.
Ora, non che qui si riesca a volergli bene.
Proprio no.
Irrita quasi più del solito.
Di più.
DI PIÙ!
Siete pronti? Dico, SIETE PRONTI? Stiamo per parlare di Uncut Gems? Come cosa? Diamanti grezzi, va meglio? Il film per il quale il mondo è impazzito e grazie Netflix per averlo portato in tempo record pure qui in Italia.
Uncut Gems è l'ultimo film dei fratelli Safdie, quelli che sono riusciti a riabilitare Robert Pattinson con Good Time, quelli che in Heaven Knows What (è un caso che lo abbia definito una gemma grezzissima nel mio post? No? Ma che caso!), dicevo quelli che in Heaven Knows What hanno parlato di una coppia di tossicodipendenti fra i tossicodipendenti di New York. Insomma, una coppia di registi molto indie, molto cool, che ora sono riusciti a riabilitare pure Adam Sandler.
Sì, lui: ADAM SANDLER! Capito, quel comico che non fa ridere, quel comico abbonato a commediacce tra il volgare e il sempliciotto, che ho nella mia lista nera assieme a Tom Cruise. Nemmeno Paul Thomas Anderson ce lo aveva fatto uscire, perché, sì, lo ammetto, ok LO AMMETTO!, pure in Ubriaco d'amore lo avevo odiato.
Ora, non che qui si riesca a volergli bene.
Proprio no.
Irrita quasi più del solito.
Di più.
DI PIÙ!
4 febbraio 2020
His Dark Materials
Mondo Serial
Ormai esce un nuovo Game of Thrones al mese.
La ricerca è spasmodica, la stampa e il marketing ad un minimo accenno di fantasy, usano il paragone.
È successo con The Witcher, prima ancora con questo His Dark Materials.
Che per origine, il paragone può anche starci.
Pure qui il tutto è tratto da una saga fantasy, pure qui c'è il potere che logora, il cognome che si porta che fa la differenza, un mondo diverso in cui vivere in cui non ci saranno draghi, re e regine, ma ci sono teocratici, orsi combattenti e soprattutto i daimon.
Ma finisce qui.
Non è che Philip Pullman è George R. R. Martin, e non è nemmeno la prima volta che la sua saga viene adattata, visto che c'è stata La bussola d'oro nel 2007.
Ma tant'è.
Ormai esce un nuovo Game of Thrones al mese.
La ricerca è spasmodica, la stampa e il marketing ad un minimo accenno di fantasy, usano il paragone.
È successo con The Witcher, prima ancora con questo His Dark Materials.
Che per origine, il paragone può anche starci.
Pure qui il tutto è tratto da una saga fantasy, pure qui c'è il potere che logora, il cognome che si porta che fa la differenza, un mondo diverso in cui vivere in cui non ci saranno draghi, re e regine, ma ci sono teocratici, orsi combattenti e soprattutto i daimon.
Ma finisce qui.
Non è che Philip Pullman è George R. R. Martin, e non è nemmeno la prima volta che la sua saga viene adattata, visto che c'è stata La bussola d'oro nel 2007.
Ma tant'è.
3 febbraio 2020
Il Lunedì Leggo - Tre Opere di Zerocalcare
L'ho scoperto tardi Zerocalcare.
L'ho scoperto anche con un filo di diffidenza, per quelle recensioni da Venezia che non mi facevano impazzire, che non arrivavano con puntualità o con precisione.
Per fortuna mi sono ricreduta, e ogni anno grazie ai regali di Natale, proseguo il mio percorso a recuperare tutto quello che la Bao ha pubblicato.
Zerocalcare non l'ho conosciuto nel modo giusto.
Lui che era un blogger, che ogni lunedì pubblicava e regalava una sua storia a vignette ai suoi lettori, l'ho scoperto in ritardo, in libreria.
Un fenomeno che recupero pian piano, senza fretta, nella mia incursione nel mondo dei fumetti.
Scopro queste sue storie pubblicate negli anni e qui raccolte, solo adesso, alcune delle quali sono entrate pure nel poco fortunato (ma per me comunque sentito) film de La profezia dell'armadillo.
Piccole storie su abitudini comuni, su avventure domestiche, quotidianità.
Da quella madre che non sa usare la tecnologia a chi spoilera una serie TV fino al regazzino da istruire a suon di L'odio e Ken il guerriero.
Insomma, quei racconti che sono sempre così divertenti, dai tempi comici e dai riferimenti perfetti che conquistano con facilità la generazione di noi trentenni.
L'ho scoperto anche con un filo di diffidenza, per quelle recensioni da Venezia che non mi facevano impazzire, che non arrivavano con puntualità o con precisione.
Per fortuna mi sono ricreduta, e ogni anno grazie ai regali di Natale, proseguo il mio percorso a recuperare tutto quello che la Bao ha pubblicato.
Ogni Maledetto Lunedì su Due
Lui che era un blogger, che ogni lunedì pubblicava e regalava una sua storia a vignette ai suoi lettori, l'ho scoperto in ritardo, in libreria.
Un fenomeno che recupero pian piano, senza fretta, nella mia incursione nel mondo dei fumetti.
Scopro queste sue storie pubblicate negli anni e qui raccolte, solo adesso, alcune delle quali sono entrate pure nel poco fortunato (ma per me comunque sentito) film de La profezia dell'armadillo.
Piccole storie su abitudini comuni, su avventure domestiche, quotidianità.
Da quella madre che non sa usare la tecnologia a chi spoilera una serie TV fino al regazzino da istruire a suon di L'odio e Ken il guerriero.
Insomma, quei racconti che sono sempre così divertenti, dai tempi comici e dai riferimenti perfetti che conquistano con facilità la generazione di noi trentenni.
1 febbraio 2020
Judy
Andiamo al Cinema
Sì, Judy è un biopic classico.
Forse per questo né ai Golden Globe né agli Oscar ha preso altre nomination oltre a quella per Renée Zellweger (c'è il trucco, ma sempre alla Zellweger è abbinato).
Sì, Renée Zellweger è impressionante.
È un'altra persona, è proprio Judy Garland.
Si muove come lei, parla come lei, canta come lei.
La trasformazione ha qualcosa di incredibile, soprattutto se confrontata con quella vocina un po' svampita che la Zellweger ha.
Sì, la vita di Judy Garland è costellata di problemi.
Problemi personali, per lo più, che si sommano a problemi con gli altri che riportano a quelli personali, in un cerchio senza fine.
Sì, Judy è un biopic classico.
Forse per questo né ai Golden Globe né agli Oscar ha preso altre nomination oltre a quella per Renée Zellweger (c'è il trucco, ma sempre alla Zellweger è abbinato).
Sì, Renée Zellweger è impressionante.
È un'altra persona, è proprio Judy Garland.
Si muove come lei, parla come lei, canta come lei.
La trasformazione ha qualcosa di incredibile, soprattutto se confrontata con quella vocina un po' svampita che la Zellweger ha.
Sì, la vita di Judy Garland è costellata di problemi.
Problemi personali, per lo più, che si sommano a problemi con gli altri che riportano a quelli personali, in un cerchio senza fine.