9 novembre 2019

Parasite

Andiamo al Cinema

Parassita
/pa·ras·sì·ta/
aggettivo e sostantivo maschile
In biologia, qualsiasi organismo animale o vegetale che viva a spese di un altro; frequente come agg.

Chi è il parassita in Parasite?
È quella famiglia che lentamente, in modo intelligente, si infiltra nella vita e nella villa dei Park, sostituendosi a tutte le figure a cui si affidavano, mentendo sulla loro relazione e vivendo così a loro spese?
O c'è qualcun altro che questa definizione si merita?
Il bello, di Parasite sarebbe davvero entrare senza sapere niente del film e della trama, basandosi su poster ammiccanti che già invitano a prestare attenzione.
Si parla qui allora a chi il film l'ha già visto, si parla a chi ha apprezzato i diversi toni, a chi è stato innegabilmente avvinto dalla famiglia Ki-taek, che inizialmente non si sa se ammirare (per il genio all'opera) o compatire (per le truffe messe in atto) e che poi, quando gli arcani vengono svelati, le azioni compiute e le parole origliate, mettono ancora più in dubbio la loro morale, il nostro giudizio.


Dopo ieri, anche oggi ci si trova davanti ad un film che è fatto in realtà di tre film.
C'è all'inizio una famiglia che fatica a sopravvivere, che vive in un umido seminterrato dove già da parassita ruba il wi-fi e cerca di farsi in quattro pur di racimolare qualcosa.
C'è poi questa stessa famiglia che si inserisce nella vita dei ricchi Park, che con un gioco di truffe e di incastri, di piani ben congegnati, si fa assumere, finché la verità non rischia di venire a galla e la tensione in una notte di tempesta, esplode.
E c'è poi la conseguenza di quella notte, c'è una festa che si macchia di sangue e che fa quasi orrore.
Tre film, o meglio, un solo film che parte in un modo ma che non sai come potrà evolversi e finire.


Mettiamo allora tutto Parasite su un piedistallo, quello in cui già Cannes l'ha messo consegnandogli la Palma d'oro e quello che la critica unanimemente gli assegna.
Ma, per quel che mi riguarda, c'è un ma.
Ci sono emozioni che sono mancate. Ci sono sensazioni che non mi sono arrivate.
C'è un incastro, quello sì, di un racconto che avvince e che sorprende.
E c'è una comicità diversa, nuova, affabile.
La recitazione esagerata non è un peso, anzi, un vanto.
L'assurdità di certe situazioni, di certi personaggi (la moglie trofeo, ovviamente) sono punti a favore. Così come il ritmo incalzante, i gesti e i movimenti di quegli attori che sono quasi una coreografia.
E poi c'è quella villa, che diventa protagonista a sé, che con i suoi segreti, le sue stanze, rappresenta più di un semplice luogo.
Infine, c'è  un finale doppiamente amaro che quell'emozione la fa finalmente sentire.
Non è troppo tardi per fortuna, in un ennesimo colpo di coda che fa ammirare ancor più la scrittura di Bong Joon-Ho.

Voto: ☕☕/5


8 commenti:

  1. Mi dispiace non ti abbia convinto. Io sono molto ignorante in fatto di cinema orientale, e i film premiati a Cannes su carta mi annoiano sempre, ma questo l'ho amato come non mi succedeva quest'anno dai tempi di Dolor y gloria. E quel messaggio in codice Morse mi ha letteralmente commosso.

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    1. Convinto sì, ma catturato no.
      Mi è mancata la componente personale o forse quell'umorismo diverso dalle mie corde ha avuto la meglio. Resta un gran film, che con quel finale amaro ha toccato pure me, anche se in modo minore rispetto a voi.

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  2. Anche nella mia recensione coming soon c'è l'uso della definizione di parassita. Nel mio caso la definizione prende poi un'altra piega... :)

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    1. La tua definizione è diversa ma simile, e il tuo pezzo c'è da ammetterlo è meglio del mio, chapeau!

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  3. Penso di vederlo nei prossimi giorni, e l'hype è altissimo.
    Bong, che ho amato fino alla sua "deriva" internazionale, pare essere tornato il Bong dei bei tempi.
    Staremo a vedere.

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    1. Mi sento di sbilanciarmi e di prevedere un bel po' di bicchieri alzati in onore di Bong, pane (e salame) per i tuoi denti.

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  4. Mi spiace infatti non aver parlato di più delle riflessioni sulle divisioni di classe, sugli odori, sulle botte del destino... hai ragione, cresce a giorni dalla visioni ma come già con gli altri film di Bong, il dover ricalibrarmi sul suo umorismo non rende la conquista facile.

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  5. Il film è intelligente, ma non riesce a bucare la mia affettività e mi lascia anche indifferente.
    Colpa di Covid-19, oppure di un mio stato d'animo intriso di tristezza?

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