Una settimana all'insegna delle produzioni francesi, non poteva chiudersi senza passare per quella mia grande cotta di Louis Garrel.
Attore e regista quanto mai prolifico, lo ritrovo appena posso tra piccoli e grandi film:
Le Deuxième Acte
Era passato per Venezia con due dei film più folli visti alla Mostra (Mandibules e Daaaaaali!), lo avevo incrociato a Berlino con una commedia un filo meno riuscita (Incroyable mais vrai), poi Quentin Dupieux, in passato Mr. Oizo, ha aperto Cannes nel 2024.
Lo ha fatto con un film che si prende gioco dei film, dell'industria e del metodo degli attori in cui realtà e finzione si mescolano in continuazione e in cui non si capisce quand'è che recita il quartetto di fuoriclasse formato da Louis Garrel, Lèa Seydoux, Vincent Lindon e Raphaël Quenard, o quand'è che sono loro stessi, spiati da un lungo carrello che percorre l'intera campagna della Dordogna.
Il più lungo della storia del cinema, secondo alcuni produttori, di certo lungo abbastanza da meritarsi la lunga carrellata (ahah) finale dopo aver trasformato una pista di atterraggio in disuso nel set del set del film.