9 maggio 2025

Black Bag

Andiamo al Cinema

Un marito e una moglie, belli bellissimi che sono delle spie e che sono chiamati a capire se proteggersi o accusarsi a vicenda.
No, non è Mr. & Mrs. Smith.
Un gioco di spie inglesi, con una coolness tale quanto saper usare il termine coolness a proposito, dalle età e dai caratteri diversi, che si riuniscono in una cena molto pericolosa per cercare di scoprire le loro carte.
No, non è un whodunnit classico, anche se di mezzo ci sono microdosaggi e verità personali a venire a galla.
È il nuovo film di Steven Soderbergh, anche se verrebbe da dire che è più un film di David Koepp.
Che Steven si sa, di stare fermo non è capace e alterna nella sua smisurata filmografia film solidi con un gran cast come questo che gli permettono di realizzare piccoli film sperimentali più indipendenti come quello di cui si parlerà domani.


Il fatto che questo Black Bag sia stato un mezzo flop al botteghino mette di certo a rischio futuri progetti, anche se Steven da cuor di cinefilo qual è, è più preoccupato per il futuro del cinema come industria se un film vecchia scuola, con un cast di star affermate e un manipolo di star che stanno emergendo, non riesce a richiamare del pubblico.
Il problema sta forse in quel "vecchia scuola" in un film che David Koepp si rigira fra le mani da qualche decennio e si vede. Pur usando tecnologie di oggi, sembra uscito e pensato per altri tempi, quelli della macchina della verità, per dire, trovata efficace a livello di sceneggiatura, meno credibile di fronte a spie che mentono per professione.


Ma a cosa ruoto attorno Black Bag?
Al cercare la talpa, il doppiogiochista che ha venduto un'arma tecnologica decisamente pericolosa ai soliti cattivi russi interpretati da brutti ceffi con pelata d'ordinanza.
La sospettata principale è l'affascinante Kathryn, moglie di George, coppia temuta e ammirata per come riesce a bilanciare lavoro e vita privata senza cedere come gli altri attorno a loro.
È George a doverci veder chiaro e invita la sua squadra composta da analisti, assistenti e pure la psicologa, a una cena dove giocare a verità scomode. Sarà la prima cena, l'unica in cui si mangia, perché l'ultima sarà davvero l'ultima per il colpevole. In mezzo, piccoli e grandi trucchi del mestiere, trovate a cui nemmeno una spia cascherebbe, in un gioco che vuole essere intelligente e fascinoso ma che si rompe su stesso non riuscendo ad essere né intelligente (biglietti del cinema in bella vista? badge dimenticati? incontri solitari in barca al lago?) né fascinoso (un plauso agli arredatori che in fondo fanno metà film, un po' meno ai truccatori per come hanno trasformato Cate Blanchett e Pierce Brosnan).
Quanto alle star solide, Michael Fassbender in versione EwanMcGregorizzata e Cate Blanchett, fanno il solito lavoro impeccabile ma quasi senza trasporto, mentre i "giovani" Marisa Abela, Tom Burke, Naomie Harris e Regé-Jean Page esagerano come tutti i giovani e si portano appresso una voce piuttosto fastidiosa in un film molto parlato e molto gelido.


Tutto il fascino sta non tanto nel seguire George con i suoi dubbi e le sue certezze, quanto nella regia, quella che cerca la luce, i tagli, il montaggio più giusti, quella che si muove dentro una casa luminosa o a grigi uffici facendo emergere la coolness dei suoi protagonisti.
A vincere, purtroppo, è la noia. 
Per una vecchia storia di spie senza colpo di scena, per un film dal sapore vecchio che come visto attira meno di un tempo per un intrigo che non sembra tale, motivazione più seducenti che passionali.
Andrà meglio con il lato più sperimentale di Soderbergh?
Appuntamento a domani per scoprirlo.

Voto: ☕☕/5

3 commenti:

  1. Per accarezzare i colpevoli e sbertucciare gli innocenti ci vuole tatto e classe, qui latitano decisamente..

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  2. Con Soddy-Boy fatico sempre, anche questa volta, girato bene, volutamente molto ma molto classico, bello riportare le spiee alle loro origini e rivedere Koepp scrivere, ma resta poca cosa mentre attendiamo Ethan Hunt. Cheers!

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  3. Ok, mi sa che faccio meglio a buttarmi sul lato più sperimentale di Soberbergh che su questo ;)

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