Chi ha visto questo film o si è innamorato del vestito verde portato da Keira Knightley o del protagonista maschile, James McAvoy.
Tratto dall'omonimo best seller di Ian McEwan, il film ne è una perfetta trasposizione che sa mettere in scena lo stesso romanticismo e la stessa aura di decadenza del romanzo.
Il centro della storia è l'amore tra la borghese Cecilia e il figlio della domestica di famiglia Bobby. I presupposti non sono dei migliori, la differenza di classe li spinge lontani ma in una fatidica giornata estiva la passione tra i due divampa fino a che la realtà e il suo poter essere travisata li allontanerà inesorabilmente.
Il loro amore cresce infatti sotto gli occhi di Bryoni, (la giovane Saoirse Ronan che ruba più di una scena agli altri attori per la sua bravura), sorella minore di Cecilia con una spiccata fantasia che sfoga nella scrittura feroce di storie e commedie. Ma il suo sguardo non capta la realtà nella sua interezza, i frammenti che vede e che legge (la comica lettera che Bobby invierà per errore a Cee) le faranno pensare a Bobby come ad un maniaco ossessionato dalla sorella, e quando la cugina verrà trovata vittima di uno stupro non avrà dubbi su chi accusare.
E così i due innamorati vengono allontanati implacabilmente, lui in carcere, lei dalla sua famiglia che non comprende l'amore che li unisce, e allo scoppiare della guerra cercheranno di riunirsi, di ritrovare il tempo per far crescere la loro storia, la loro passione, "Ti ritroverò, ti amerò, ti sposerò e vivrò senza soffrire!". Soldato in Francia lui, crocerossina a Londra lei, mentre Briony cerca di espiare la sua colpa, fino alla tragica scoperta di quanto il suo errore, la sua accusa infondata, abbia sconvolto la vita di tutti.
Se la trama mostra già così ridotta tutta la sua drammaticità a ravvivare i toni del film ci pensa una meravigliosa colonna sonora vincitrice anche di un meritato premio Oscar ma soprattutto una fotografia che rende magico ogni fotogramma grazie ad un utilizzo di luce e colore magistrali. La campagna inglese e il suo verde brillano e vengono risaltati come degli ulteriori protagonisti, la bellezza degli attori è ancora più sottolineata, anche nei toni cupi e ocra del tempo di guerra. D'altronde Joe Wrigth aveva già sperimentato le sue potenzialità in Orgoglio e pregiudizio sapendo far rinascere il classico della Austen sullo schermo. I movimenti di macchina fluidi e indagatori danno poi nuovo ritmo alla storia, sapendo ben calibrare le cose da mostrare e quelle da nascondere e portandoci ad un finale difficile da digerire che è però una lezione indimenticabile del rispetto per i lettori e gli spettatori, perché a volte la verità fa più male di una menzogna.
Lo vidi all'apertura della mostra del cinema di Venezia, nonostante gli anni passati lo ricordo per due cose shocckanti. La prima è che McAvoy non lo credevo così bravo (e qui lo vedevo per la prima volta recitare, è pure simpatico a dire il vero, o almeno lo era), la seconda per la voce originale della Knightley (molto più bella dal vivo che nel film) che non ci azzeccava (e tutt'ora è così) con quella della doppiatrice che ha di solito. Per il resto la regia non fa miracoli ma il direttore della fotografia si sarebbe meritato una vagonata di premi, dato che riesce a permeare l'intera pellicola di una malinconica delicatezza. Il film funziona ed è una buona trasposizione di un bellissimo testo.
RispondiEliminaMcAvoy si è un po' perso, ma qui dava davvero il meglio di sè, anche in fatto di bellezza :)
EliminaSulla Keira, ti dirò, mi accorgo solo ora di aver visto sempre doppiati i suoi film, dovrei finalmente conoscere la sua vera voce!