Eternal Sunshine of the Spotless Mind è forse l’esempio più citato e più azzeccato per i titoli mal tradotti. Fratelli in erba non è da meno, però. Se quello del piccolo capolavoro di Gondry e Kaufman era stato storpiato con un banale e fuori luogo Se mi lasci ti cancello, alla commedia di Tim Blake Nelson viene invece tolta la citazione colta (il titolo originale è Leaves of Grass) che riprende la raccolta di poesie di Walt Whitman.
Già questo particolare fa supporre che la commedia non è poi la classica americanata goliardica su droga e sesso che ci si aspetta dal trailer e dai poster.
Ad interpretarla doppiamente (nei panni dei gemelli Kincaid) c'è il sempre bravo e bello Edward Norton ma a fare la differenza è soprattutto la storia che s'intreccia sotto i nostri occhi e che pian piano abbandona i toni umoristici della commedia per abbracciare quelli più filosofici della tragedia. L'idea di due gemelli identici che si differenziano però caratterialmente in tutto non è delle più originali, ma il regista ha saputo trarne il pretesto per un'analisi dell'inevitabilità del destino e dell'importanza delle proprie radici. Non importa infatti quanto si sia impegnato Bill per uscire dallo stretto Oklahoma, perderne l'accento e costruirsi una prestigiosa carriera universitaria in filosofia classica (tutte estremamente azzeccate le citazioni) perchè la vera felicità e la vera vita (amore compreso) la ritrova solo nella famiglia, anche se la sua non è certo tradizionale! Nonno e padre erano infatti contrabbandieri e la madre (nientemeno che Susan Sarandon) ha iniziato i suoi figli alle gioie della marijuana fin dalla tenera età. Tornato nella città natale dovrà quindi fare i conti con il proprio passato mentre lo sgangherato spacciatore Brady -il suo gemello che sembra condividere la stessa intelligenza ma adottata a fini completamente diversi- lo coinvolgerà suo malgrado nell’illegalità che nonostante tutto lo porterà ad una vita più vera e profonda di quanto la filosofia abbia mai potuto insegnargli. Ed è qui che però la tragedia prende il sopravvento e porta ad un finale tanto inaspettato quanto confuso che mina le possibilità di questo film.
Concordo al 100% con quello che dici sui titoli in italiano. In una recensione che ho scritto, quella di Greenberg (Noah Baumbach, rovinato in italiano: "Lo stravagante mondo di Greenberg"), ricordo di avere invitato i traduttori a dimettersi e a salvare la propria dignità! Anch'io questo l'ho trovato un pò confuso comunque...
RispondiEliminaGià, anche perchè sempre più spesso facciamo gli anglofili lasciando i titoli in originale, quando ci danno l'opportunità di tradurli li stravolgiamo in modo osceno! Mah...
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