Ero io o era la serie?
Lo scorso anno finii non troppo entusiasticamente un prodotto che prometteva brividi, che prometteva classe e che prometteva una rilettura dei grandi classici della letteratura gotica e dell'orrore convinta di fermarmi lì, in quella noia che mi aveva avvinta ad ogni episodio.
Essendo di natura curiosa, ed essendo a corto, momentaneamente, di serie da vedere, ho deciso di dargli un'altra chance, di vedere come dopo il ritrovamento di quella fantomatica Nina sarebbero proseguite le avventure di Miss Ives e soci, trovandomi sorpresa per quel ritmo nuovo, per quella maggiore delineazione dei personaggi che mi facevano finalmente rimanere avvinta.
E quindi, ero io o era la serie?
Propendo comunque per la seconda ipotesi, perchè qui, in questo nuovo e secondo capitolo, non solo non c'è più bisogno di presentazioni, di andare a scoprire il passato e la vita dei vari protagonisti, ma c'è anche un nemico comune da abbattere, che si insinua nelle vite di ognuno, che le minaccia.
Streghe, capitanate da una vecchia e sensitiva conoscenza, che vogliono avere quella Vanessa dalla loro parte, che la vogliono attirare. Il motivo va ricercato nel passato tormentato della giovane, in quell'unica amica, quasi una madre, che le ha insegnato tanto, rispetto a sé e alla sua natura.
La lotta contro questo demone, si sviluppa in episodi in cui all'eleganza si fonde la classe, in cui le vicende del singolo acquistano un nuovo interesse: Frankenstein nella creazione di un nuovo mostro conosce l'amore, sir Malcom pure, ma nella persona sbagliata, e mentre il bel Dorian Gray trova un altro stuzzicante modo per intrattenersi e scatenare lo scandalo, in modo romantico, almeno inizialmente, Mister Ethan Chandler se la deve vedere con la polizia, con la sua natura incontenibile che lo minaccia.
Anche in questo caso le cose vanno meglio rispetto lo scorso anno, con quell'ispettore ben delineato, ben caratterizzato, allo stesso piano di chi dice di voler aiutare il sensibile John.
Oltre a costruire bene i personaggi, Penny Dreadful mantiene la forza di dialoghi che sembrano sempre dire qualcosa di più, e sembrano dirlo così bene: poche parole, ben calibrate, che vanno così ad unire chi doveva essere unito fin dall'inizio (Vanessa e Ethan), che vanno a creare insospettabili unioni, da una parte macabre (Lily e Dorian), dall'altra tenere e ovviamente poetiche (John e Vanessa). Il tutto grazie ad interpretazioni sofferte ed eleganti, in cui primeggia tutta la bellezza di Eva Green, incapace però di donare nuove espressioni a Josh Hartnett.
Una regia altrettanto curata consegna così una seconda stagione molto più avvincente, molto più interessante della prima, che vede gli sforzi comuni uniti a sconfiggere questo nemico portare ad un finale dove le strade di tutti sembrano separarsi.
La confermata terza stagione le riporterà, inevitabilmente, ad incrociarsi di nuovo.
La pensiamo, questa volta, diversamente. Mi piace sempre abbastanza, eh, però io ho trovato più intrigante la prima. Qui le trame, per me, sono ancora più slegate e alcune - ad esempio, la storia tra Dorian e il travestito Angelique - non andavano da nessuna parte: utili per inserire qui e lì un tocco di rosa e una scenetta di sesso che fa chiacchierare? Resta la Green, che è una meraviglia e un mostro insieme, e a sorpresa anche la consorte di Frankenstein, con quel monologo da brividi delle ultime puntate, spicca per bravura. Mi manca l'ultimo episodio, recupererò oggi e mi pronuncerò meglio. :)
RispondiElimina(visto: season finale che non mi ha fatto cambiare troppo idea - ho preferito la prima stagione, più stramba e sexy - ma tra la visione di una Green vestita di bianco e sorridente, la bellissima danza insanguinata di Dorian Grey e Lily e la nostra Eva che sfida il diavolo nella sua stessa lingua, be', ci sono state cose belle. Però l'ho vissuto un po' come con l'ultimo Orphan Black, ma con meno noia: non so dirti bene).
EliminaBillie Piper l'avevo già amata/odiata con il Dottore, sono felice che qui si sia riscattata in modo così intenso.
EliminaTi dirò, ho comunque il sospetto che questo entusiasmo sia in parte colpa o merito mio, e di una visione più attenta, però passi in avanti ce ne sono stati: rispetto alla ricerca di Nina, qui il nemico da battere è più evidente, così come l'evolversi della caccia.
Dialoghi e Eva Green di un altro livello, mamma quanto è bella!