15 giugno 2012

W./E. - Edward e Wallis

Andiamo al Cinema.



Madonna è un personaggio strano. Tanto sopra le righe e sguaiata in musica quanto professionista e originale alla regia. Dopo il sorprendente esordio  4 anni fa con Sacro e Profano è tornato dietro la macchina da presa per questo progetto presentato lo scorso anno al Festival di Venezia, dove però non è stato così acclamato. Peggio ancora è andato alla prima in Inghilterra dove gli inglesi, sempre pronti a criticare chi inglese vorrebbe essere ma proprio non è, hanno accolto il film di Miss Ciccone con sonori fischi.

In realtà, nonostante queste premesse poco invitanti, W./E. è un film elegante e raffinato (forse troppo in alcuni punti) in cui la grazia della sua protagonista -la brava Abbie Cornish-si espande contagiando l'intera messa in scena.
Al centro della storia c'è Wally, bella americana che si ritrova senza volerlo prigioniera di un matrimonio senza più amore, prigioniera in un appartamento cupo e con un marito che quasi sicuramente la tradisce. Per lui ha abbandonato il lavoro tanto amato da Sothesby e ora l'unica ragione che le rimane in cui sperare è quella di avere un figlio, ma questo non arriva. Wally però ha un'altra passione, o meglio ossessione, che la mantiene viva, quella del travolgente amore tra la divorziata americana Wallis Simpson e re Edward che per lei rinunciò al trono. Così  quasi in parallelo, vediamo il nascere di questo amore, il suo incessante cammino verso lo scandalo fino ad un epilogo ai più ignoto mentre Wally prende coscienza della sua situazione e ne fugge grazie all'incontro con l'affascinante Evgeni.
Un racconto declinato al femminile quindi, in cui le ragioni del cuore prendono il sopravvento e in cui la raffinata eleganza traspare ad ogni inquadratura grazie ad abiti, fotografia e movimenti di camera. Madonna riesce infatti ad avvolgere il pubblico con una vicenda romantica e fragile e lo fa con la musica. La colonna sonora riempie i vuoti del film, scandendo col ritmo calzante del pianoforte la costruzione delle scene e sorreggendo così in modo mirabile i gesti e i movimenti delle due protagoniste.

I punti positivi sono quindi molti, il film entra dentro in punta di piedi ma resta e impressiona. Le critiche si fanno sentire solo quando questa eleganza rischia di soffocare la vera vicenda ma il montaggio ristabilisce con facilità l'equilibrio.
Ora la vera domanda a cui bisognerebbe trovare risposta è come possano convivere nella stessa persona chi riesce a portare tanta grazia e chi tanto clamore per nulla. A Madonna basta poco per andare a segno, dovrebbe ricordarlo anche sul palco.

3 commenti:

  1. Complimenti per il tuo bel blog! l'ho appena scoperto!
    Secondo me, negli ultimi anni Madonna è stata migliore e sicuramente più coraggiosa come regista che come cantante, ma vallo dire ai critici che bocciano i suoi film sulla (s)fiducia senza averli nemmeno visti!

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  2. Grazie mille!
    Già già, la povera Madonna quando riesce a fare qualcosa di buono e non provocare e basta non viene considerata... Resta il dubbio su un ghost director ma ho fiducia negli insegnamenti del signor Ritchie!

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  3. mah la tua recensione mi ha convinto a darci una sbirciatina, ho letto recensioni pessime da tutti, complimenti per il blog ^^

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