Parkland
Pensato per il 50° anniversario della morte di JFK, il film corale di Peter Landesman torna su quei giorni, vedendoli non solo dal punto di vista di Jackie e l'FBI ma anche delle persone normali che assistettero al terribile incidente: i medici che cercarono di salvarlo, l'uomo che riprese senza saperlo uno dei fatti più importanti della storia contemporanea (il personaggio più riuscito), il fratello marchiato di Lee Harvey Oswald.
L'idea interessante ma già sfruttata di vedere la Storia da un'altra angolazione, non decolla però visto che i protagonisti sono qui solo abbozzati e immersi in una situazione sempre più volutamente drammatica, tra musica melensa e patetica.
Il cast di giovani (Colin Hanks, Zac Efron, Tom Welling) appare spaesato, mettendo in non buona luce anche i veterani Paul Giamatti e Billy Bob Thorton, per il risultato di un film che non aggiunge nulla di nuovo su un fatto già raccontato al cinema
Miss Violence
Per la serie i pugni allo stomaco sono sempre pesanti, il film di Alexandros Avranas ne assesta parecchi.
Si parte da subito con il suicidio di una ragazzina di 11 anni durante la sua festa di compleanno in famiglia e si prosegue mostrando poco a poco i motivi che l'hanno spinta. Chiusi in quella causa claustrofobica, stanno infatti i nonni, le loro due figlie di 14 e 30 anni, e i due figli superstiti di quest'ultima. Le relazione non appaiono chiare inizialmente, ma la figura del nonno/padre si profila con il suo autoritarismo, il suo controllo su ognuno e l'insensibilità nei confronti di quanto accaduto.
La verità verrà a galla con uno squarcio che fa male, proseguendo in un continuo di violenza psicologica che annienta.
Come se il tema e la trama non bastassero, il regista ci racconta tutto questo con scene a camera fissa, muovendola lo stretto necessario e appiccicandola ai protagonisti, accrescendo così il senso di disperazione e mancanza di via d'uscita da una simile famiglia.
Notevole.
The Sacrement
Prodotto da Eli Roth, il film di TI West non è esattamente un horror. Girato come un mockumentary racconta la storia vera che vide coinvolti tre inviati di VICE, partiti alla ricerca della sorella di uno di loro invischiata in una comunità/setta. Al loro arrivo, in mezzo alla giungla, la situazione apparirà volutamente perfetta, ma intervistando il Padre fondatore del tutto, i primi scricchioli si faranno sentire. La situazione precipiterà in uno dei suicidi di massa più numeroso della storia, mostrato tra sangue e convulsioni, in tutta la sua insensatezza.
Non psicologico come un The Master o La fuga di Martha, ma comunque interessante.
Il vento si alza
Come si può rimanere insensibili davanti a un'opera di Miyazaki? Come si può soprattutto se si sa che questa potrebbe davvero essere l'ultima da lui pensata e diretta?
Non si può infatti.
Il film è poi una sorpresa visto che guarda al mondo dei giovani adulti, mettendo al posto della magia dell'infanzia la forza dei sogni e dell'amore. Ancora una volta -come già in Porco Rosso- è la passione per i motori a smuovere il protagonista, che con il progetto di creare il suo prototipo di aeroplano leggero, finirà per scontrarsi e incontrarsi con la sua dolce ma debole metà. Il loro amore è così dolce da commuovere, e porta avanti un film che -personalmente- non raggiunge i livelli dei suoi primi lavori, ma ammalia per la sua maturità e per la composizione da grande regista!
Grande Miyazaki! A me ispira anche The Zero Theorem di Gilliam!
RispondiEliminaVisto oggi, non male anche se un po' già visto..
EliminaIl vento si alza assolutamente!
RispondiEliminaAssolutamente si!
EliminaThe Sacrement e Il vento si alza, quelli li devo vedere
RispondiEliminaMi sa che The Sacrement avrà un po' di problemi come distribuzione... ma chi lo sa, magari lo vedono come horror da telecamerina e arriva!
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