Lo so, lo so. Dovrei essere scomunicata dal magico mondo dei fan dell'animazione non avendo visto prima questo gioiellino. E lo dovrei essere a maggior ragione visto che proprio questo film ha spalancato a Brad Bird le porte della Pixar dove ha potuto sperimentare tra Gli Incredibili e Ratatouille.
Però, suvvia, il fatto di essere riuscita a recuperarlo e, soprattutto, ad amarlo mi dovrebbe far perdonare, no?
In ogni caso, se anche voi avete fatto il grave errore di ignorare fin'ora Il gigante di ferro, cogliete la prima occasione possibile e recuperatelo, perchè, al di là dell'animazione, onestamente invecchiata malino, non ve ne pentirete.
Perchè, chiedete? Non solo per la bellissima trasposizione del mondo pieno di paure e di misteri degli anni '50, scossi dalla guerra fredda e dalla continue minacce nucleari, ma anche per il sentimento di amicizia che regna sovrano tra gag divertentissime e momenti strappalacrime.
Il più classico e presente dei sentimenti è qui declinato nello strano rapporto che viene a crearsi tra un bambino curioso e indipendente -Hogarth- e un gigantesco robot, piombato da chissà dove in uno sperduto paesino del Maine. Affamato di qualunque cosa sia di ferro, il gigante inizierà a creare non pochi problemi alla città, attirando le attenzioni dell'ispettore speciale governativo Mansley che arriverà con la speranza di una promozione ad indagare sul caso.
Dopo avergli coraggiosamente salvato la vita, Hogarth cercherà in tutti i modi di proteggere e nascondere il suo nuovo amico, insegnandogli divertimenti e parole della Terra, e educandolo riuscendo a trasformarlo da pericolosa arma a robot con sentimenti.
Aiutato in tutto questo dallo strano artista/meccanico Dean, il gioco diventerà presto da divertente a essere qualcosa di anche troppo grande per entrambi, soprattutto quando, accidentalmente, il vero scopo del gigante si palesa.
Il finale è in infatti un climax di quelli al cardiopalma, in cui la natura di ognuno viene mostrata in tutta la sua nudità. Dopo questa tensione, dopo lo sbalordimento, c'è ovviamente spazio per le lacrime, che per sapore e sentimento ricordano l'altro piccolo e grande gioiellino che è Monsters & Co.
Bene.
Dopo questo tripudio di complimenti, mi sono riguadagnata la mia tessera di membro onorario del magico mondo dei fan dell'animazione, vero?
Sottoscrivo. Chi non l'abbia ancora visto farebbe bene a rimediare.
RispondiEliminaSe ce l'ho fatta io può chiunque!
EliminaLo vidi da più piccola e già mi incantò poi lo rividi da grande e trovai ancor più immenso, assolutamente da vedere :)
RispondiEliminaIo non so perchè ancora lo continuavo ad ignorare... quel robot mi faceva sempre pensare a qualcosa per soli maschietti.
EliminaMolto bello davvero. Lo vidi al cinema e ne uscii strabiliato.
RispondiEliminaL'impressione finale è stata la stessa, un recupero veramente dovuto!
EliminaE' un film molto commovente... mi è piaciuto tantissimo!
RispondiEliminaRicordo che avevo dieci anni quando lo vidi per la prima volta...
Sono arrivata parecchio in ritardo allora! La commozione è stata comunque la stessa :)
EliminaVisto solo una volta per intero da piccolissimo, e poi sempre a pezzi. Ne porto sempre un dolce ricordo.
RispondiEliminaE' uno di quei film che tutti i bimbi dovrebbero vedere!
EliminaE non a caso lo sto preparando per i miei cuginetti :)