21 giugno 2014

I Racconti di Terramare

E' già Ieri -2006-

L'ultimo film Ghibli ha il sapore della delusione.
Delusione tutta personale visto l'aurea positiva di cui si circonda da anni il primo film del figlio di Hayo, Goro Miyazaki.


La colpa è tutta delle aspettative troppo alte che mi ero creata e che lo stesso inizio della storia ha fomentato: quella lotta tra draghi, il loro essere visti dagli umani come un segno di grande cambiamento, sembrava promettere un film dal respiro universale, dove ancora una volta natura e uomo si vanno a scontrare. E invece, a seguito di un parricidio, la trama va a incentrarsi sul principe fuggitivo Arren, che incontra quasi per caso Sparviere e con lui va ad invischiarsi in un'altra lotta, quella tra maghi.
La storia prosegue così piuttosto lentamente, tra salvataggi in extremis e terra da coltivare, introducendo il personaggio misterioso di Therru, ragazzina dal volto marchiato, e quello materno di Tenar, che ospita tutti e tre nella sua fattoria.
Il cattivo, invece, arriva dopo un po', nelle sembianze androgine (corpo femminile ma nome e genere maschile) di Aracne, stregone che vuole conquistare la vita eterna e che per farlo sfrutta il duello interiore di Arren, diviso tra il bene e il male.


La parte più convincente è quindi proprio quella finale, dove lo scontro tra maghi e tra ragazzi dà vita non solo a perle di sceneggiatura che richiamano alla filosofia (e dove ancora una volta il potere della parola è il più grande), ma anche a soluzioni di animazioni decisamente travolgenti: la scomposizione del palazzo, la caduta delle scale, lo stesso modificarsi di Aracne impressionano notevolmente.
I disegni sono comunque molto suggestivi, sia quelli dedicati alla città dedalo simile a Venezia in alcuni punti, sia quelli degli stessi personaggi, con la trasformazione interiore di Arren che si fa sempre ben visibile.
Questi punti a favore non hanno però risollevato di molto il mio umore durante la visione, per lo più annoiato e poco interessato, che non ha trovato un personaggio strepitoso come una Kiki o come una Ponyo a cui aggrapparsi con amore, che non ha trovato un mondo di fantasia ricco di suggestione come una foresta magica o una città incantata.
Peccato.


12 commenti:

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    1. Anche per me, non è riuscito appassionarmi nemmeno un po', e sì che l'inizio sembrava così promettente...

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  2. Già è un film confusionario di suo, se poi hai letto i libri sa essere davvero orrendo.

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    1. I libri ovviamente mi mancano, ma leggendo qua e là pare che pure la scrittrice sia stata molto delusa dal risultato. E se lo dice lei...

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  3. Forse il peggior film dello studio Ghibli (anche se non ho visto il successivo di Goro). E come dice Jean Jacques, conoscendo i libri della Le Guin il film risulta ancora più brutto..!

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    1. Goro con il successivo si fa perdonare, abbandona il mondo della fantasia per radicarsi nella realtà giapponese riuscendo a divertire e commuovere.

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  4. Io ho visto il film prima di leggere i libri e non mi era piaciuto... quindi partivo prevenuta, mentre l'opera della Le Guin vale davvero la pena! Almeno si capisce qualcosa :)

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    1. Allora non sono certo sola con il mio parere negativo! Vuoi il titolo, vuoi commenti letti chissà dove e chissà quando, ma credevo fosse un film molto più apprezzato :)

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  5. Nemmeno a me è troppo piaciuto.
    Gorō Miyazaki in questo film sembra che vuole disperatamente imitare suo padre, ma il risultato è deludente.
    Ne "La Collina dei Papaveri" fa un lavoro migliore...

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    1. Decisamente migliore, e forse anche più congeniale... Draghi, maghi, ragazzini, nelle sue mani non hanno certo la stessa magia che avrebbero in quelle del padre.

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  6. Io invece ho affrontato il percorso inverso. Ne avevo letto in giro cose pessime, poi guardandolo ci ho trovato anche del buono, non è all'altezza delle opere di Miyazaki padre però anche questo esordio di Goro nasconde del potenziale, io non riesco a vederlo come un film pessimo, c'è sicuramente di meglio ma qualcosina c'è anche qui. Magari il ragazzo, per così dire, si farà :)

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    1. Il ragazzo sembra essersi fatto e riscattato con La collina dei papaveri, qui qualcosa si salva, vero, ma l'effetto generale, almeno per me, è stato di noia e confusione.

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