22 aprile 2024

Il Lunedì Leggo - Di Mercoledì di A. Marchesini

Di mercoledì la signorina Else inizia ad andare dalla psicologa.
Se lo deve.
Lo vuole.
Lei che ha visto la vita chiudersi addosso dopo la morte della madre.
Lei che timida ha paura dei cambiamenti, ma di questo no.
Se lo deve.
Lo vuole.
Partire dalla campagna verso la città, in anticipo, quasi troppo, per non fare brutta figura.
Preferisce il silenzio, alle parole, osservare più che parlare, facendosi strada in uno studio, dentro una casa, dentro una palazzina.


Di mercoledì, anche Zelda va dallo psicologo.
Nello stesso palazzo, nella stessa casa, ma in uno studio diverso, quello del marito -e non della moglie- di una coppia di psicologi.
La spia a sua insaputa, Else, mentre aspetta la sua seduta e colpita dalla sua parlantina, dal suo flusso di parole, prende coraggio e prende anche una decisione.
Inaspettatamente, una donna sola di campagna, diventa amica di una ricca moglie di città.

Di mercoledì, insieme ora, prima e dopo la seduta, le due trovano il corpo di Maria schiantato a terra.
Proprio davanti la loro palazzina.
E la storia, allora si sposta. Come se nell'amicizia queste due donne sole e tristi a modo loro avessero trovato una cura, un lieto fine, lo sguardo si poggia su chi ha deciso per un aiuto diverso. Definitivo.
Parte quasi a metà romanzo la storia di Maria, figlia avuta tardi, figlia infermiera e figlia schiacciata da un amore genitoriale che le tarpa le ali, così tanto da chiuderla in casa.
Finché l'amore, per l'opera, per uno sconosciuto timido come lei, riapre le porte alla vita.

Anna Marchesini racconta la storia di tre donne che si incrociano e si sfiorano in quel palazzo di città nascosto tra gli alberi, e lo fa con una delicatezza e uno stile che ormai le riconosco.
Gioca con le parole, le sceglie per bene, rifiutando la punteggiatura, lasciando andare il flusso della coscienza e degli aggettivi, descrivendo, più che raccontando, posando lo sguardo, più che immaginando.
Sposta i punti di vista, si prende tempo per raccontare le sue protagoniste e le fa incrociare in un romanzo che è quasi una raccolta di racconti, dal finale dolceamaro ma con un briciolo di speranza anche in quella che è una vita diversa, prigioniera con le sue piccole gioie.
Non immediato, come le prose più poetiche, malinconico e femminile nel mostrare come l'amore distrugge e come l'amicizia ricrea.

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