E' uno dei cliché classici ripreso ormai da ogni telefilm per giovani: un gruppo di studenti, chi per un motivo chi per un altro, viene messo in punizione, costretto alla "prigionia" nella biblioteca della scuola e alla convivenza forzata con coetanei sconosciuti/odiati.
The breakfast club parte da questa condizione (poi negli anni ripresa da Misfits o Dawson's Creek, solo per citarne alcuni) facendo un quadro generazionale di quegl'anni di ribellione e di cambiamento che erano gli anni '80.
Una reginetta, un delinquente, un cervellone, una ritardata, uno sportivo. Questi gli stereotipi in cui si ritrovano incastrati i 5 ragazzi costretti da un burbero e demotivato preside a passare il loro sabato tra le mura scolastiche a riflettere su cosa essi siano.
Ma da questa riflessione e soprattutto dalla volontà di far passare il tempo, scattano nuove alchimie: amicizie, confessioni, amori... E un ritratto veritiero dell'essere giovani, delle pressioni e le aspettative che ancora non sono cambiate.
La recitazione assolutamente naturale dei giovani attori vede spiccare su tutti il bullo John Bender, istrionico e catalizzatore è il fulcro del film. Caratterizzato anche da una colonna sonora rockettara e di successo, The breakfast club è ormai diventato di culto proprio per la sua capacità di essere senza tempo.
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