13 gennaio 2015

Olive Kitteridge

Quando i film si fanno ad episodi.

Quando i film si fanno ad episodi.
Mai come in questo caso sottotitolo fu più vero.
Perchè Olive Kitteridge è sì una miniserie targata HBO, ma potrebbe tranquillamente essere un lungo film, di 4 ore, che racconta la vita, il rancore e il difficile carattere di una donna, di una madre, di una moglie.
I nomi coinvolti sono quelli del grande cinema, a partire dalla regista, Lisa Cholodenko (I ragazzi stanno bene), che ha trasportato su schermo il romanzo omonimo di Elizabeth Strout, premio Pulitzer nel 2008 (in Italia pubblicato da Fazi Editore).
A dare il volto alla protagonista, un'intensa Frances McDormand che ci si chiede come possa essere stata battuta domenica notte da Maggie Gyllenhaal... giurati, l'avete vista questa donna?
L'avete vista al naturale, invecchiare e farsi odiare?
Oltre a lei, Richard Jenkins, l'adorabile Zoe Kazan, Peter Mullan, John Gallagher Jr. (il Jim di The Newsroom) e Bill Murray.
E non a caso, la miniserie ha avuto la sua anteprima in quel del Festival di Venezia.


Ma chi è questa Olive?
Perchè dedicarle 4 ore della nostra vita, o altrettante, se non di più nel leggerla?
Olive è una donna della campagna del Maine, pratica, sbrigativa, dai modi burberi ed incline al rancore e agli sbalzi d'umore.
Maestra alle scuole medie è l'insegnante più temibile, anche dal figlio, costretto più degli altri alunni a darsi da fare, sopportando gli sbotti e gli epiteti poco gentili della madre.
A farle da contraltare, fortunatamente, un marito devoto, che ancora le regala biglietti d'auguri, cioccolatini per San Valentino e che la ama, fondamentalmente, cercando di smussare i lati fin troppo acuti del suo carattere.
Il loro è un matrimonio quasi allo sfascio, però, quando li conosciamo. Potrebbe prendere altre vie, altre strade attraverso infatuazioni, potrebbe far finalmente togliere ad entrambi la maschera che portano per sopportarsi.
Ma così non è, per altri 25 anni, Olive e Henry vanno avanti, vedono il figlio crescere, laurearsi e sposarsi, vedono il loro piccolo paese cambiare, gli amanti platonici passare, la depressione e la vecchiaia avanzare inevitabili.


E' un ritratto intenso quello che ne esce, e non solo grazie ad una prova immensa della McDormand.
Olive si fa odiare, è contraddittoria, è burbera, ma allo stesso tempo il suo odio per chi ritiene inferiore, la sua schiettezza, la rendono unica e superba.
Umana quando ammette i suoi errori, capace di amare, nonostante tutto.
Ha un passato che non può dimenticare, un padre andato nel peggiore dei modi, con cui fare i conti ogni giorno, perchè il passato, quel fucile, quei fucili, tornano e ritornano nella sua vita, nei 25 anni che osserviamo.
E capiamo che se Jessica Fletcher abitava nel Maine un motivo c'era, viste le morti numerose che incidentalmente o meno avvengono.
E proprio la morte sembra accompagnare Olive, e quella pistola, che noi le vediamo caricare fin dall'inizio, è un monito e un presagio.
La Cholodenko mette in scena tutte queste contraddizioni distillando le immagini, con inquadrature (a partire dall'ottima sigla) precise, buie e vive.
Gli anni che passano sono quelli di una vita qualunque, in cui fatti poco ordinari succedono, certo, ma che vedono protagonista una donna che deve perdonarsi e farsi perdonare, che non accetta il mondo ma che non può separarsene, e che forse, solo dopo questa consapevolezza, può trovare la pace.
Perchè guardandosi indietro, così come l'abbiamo vista noi, quel rancore, quella rabbia, sembrano solo un ricordo sbiadito di una donna complicata.


Il 23 e 30 gennaio, la miniserie andrà in onda su SkyCinema

10 commenti:

  1. Mi ispira tantissimo, adoro i protagonisti, ma mi trattiene solo una cosa.
    Vorrei prima leggere il romanzo, se riesco. :)

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    1. Un po' mi pento di non aver letto il romanzo, che visto il premio vinto e quanto raccontato deve essere un gran bel romanzo.
      Meglio se lo leggi, coì poi mi sai dire, io ormai me lo son giocato con la visione..

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  2. Olive si fa odiare...
    E io un personaggio così non potevo che amarlo. :)

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    1. L'importante è che tu possa avere uno smielato Henry vicino, allora.
      E anche un bassotto :)

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  3. Da un ottimo romanzo, un'ottima serie televisiva e un ottimo ricordo della 'prima' alla Mostra di Venezia. Grande protagonista la McDormand, anche dal lato umano: al Lido ha presenziato a tutte e due le serate della serie (e non solo alla prima, come in genere fanno attori e cast), dimostrando grande cordialità e simpatia. Prodotto di qualità, sicuramente da vedere.

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    1. Io a Venezia non me la sono sentita: 4 ore in sala eran troppe tutte di fila (o quasi), anche perchè sapevo sarebbe stata facilmente reperibile.
      Ma la McDormand me la sono goduta sul red carpet e ne ho un ottimo ricordo!

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  4. Bellissima miniserie con una Frances McDormand immensa. Mi è dispiaciuto per il Golden globe mancato 😞
    Il libro è altrettanto bello anche se in maniera diversa.

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    1. Se lo meritava, anche se non ho visto la miniserie con la Gyllenhaal.
      Mi cruccio di non aver letto il libro prima, credo lo avrei adorato al pari di quanto visto.

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  5. uff, chissà quanto dovrò aspettare prima di vederlo.
    ciao

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    1. Su sky arriva a fine mese, per la messa in chiaro chissà...

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