10 novembre 2017

Arianna

E' già Ieri -2015-

Arianna ha un problema.
L'adolescenza sta per finire, il seno non cresce, il ciclo non arriva.
Non è come sua cugina, fiorita e maturata, sicura di sé e pure con il ragazzo.
Arianna è diversa.
Chiusa, torna in quella casa dove è cresciuta da bambina cercando un po' di sé, cercando di staccarsi da quei genitori che le stanno vicino, ma che forse, qualcosa le nascondono.
Continua le sue cure ormonali, continua a farsi domande, a cercare di capire e provare piacere.


Arianna, il film, ha un problema.
Anzi, ne ha più di uno.
Partiamo però dal più evidente.
Dal fatto che noi -pubblico- sappiamo più della protagonista, e non sappiamo quanto questa sappia.
Si sa che Arianna -il film- parla di intersessualità, di un'ermafrodita, di una ragazza che non era nata con un sesso specifico, ma le è stato assegnato da genitori e medici. Con il rischio di sbagliare, con la consapevolezza che non tutto andrà bene.
Arianna, però, questo non lo sa. E noi, che già lo sappiamo, fatichiamo a capire cosa sa, e cosa no, con i suoi silenzi, i suoi cerotti, le sue cospirazioni sottovoce con i genitori, il suo nascondersi, il suo modo di fare da maschiaccio, gli sguardi di invidia e chissà cos'altro verso la cugina.
Quando capiamo che non sa, che la sua natura le è stata nascosta, è quasi troppo tardi.
La magia, il mistero, sono già state rovinate.


Ce ne sono altri, però, di problemi.
Perché non basta avere il coraggio di affrontare un tema non certo facile, in un periodo in cui la questione gender è sulla bocca di tutti, per avere premi e ovazioni.
Non basta cercare di virare verso una certa artisticità per giustificare i tanti nudi, la tanta eccitazione generale visto che di sesso e sessi si parla, e in un'estate torrida siamo.
Non basta perchè con i suoi toni artistoidi, con i silenzi e i grugni di Ondina Quadri, Arianna non fa certo simpatia, né lei né i suoi amici né i suoi genitori sui generis.
Non conquista Arianna il film per la sua forma artefatta, per il suo essere fin troppo "francese" nella sua ricerca del bello, per calarci in un paradiso impossibile -il rustico in mezzo al nulla, la piscina, le terme, l'arredamento perfetto per instagram- per raccontare una storia scomoda, sì, ma che non morde. Non prende. Peggio, neanche interessa.
Arianna, protagonista e film, pecca, pecca di presunzione, e pecca soprattutto di coinvolgimento, che manca nella sua interezza.
Certi temi, certe Arianne, meglio lasciarle a Eugenides.


Regia Carlo Lavagna
Sceneggiatura Carlo Lavagna, Carlo Salsa
Cast Ondina Quadri, Massimo Popolizio, Valentina Carnelutti
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6 commenti:

  1. Lascio stare, allora, anche se il tema era di quelli interessanti.
    Oggi, sempre in tema di film italiani, ci provo con 2Nigh: ho i miei dubbi, ma è cortissimo e la struttura da boy meets girl parlatissimo, un po' come la pizza, mi piace sempre.

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    1. Il tema lo è, come è trattato molto, molto meno. Un gran peccato ma tutto fa tanto antipatia.

      2night sulla carta ispirava anche me, ma non mi fido, ti mando avanti e aspetto il tuo giudizio ;)

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    2. Visto adesso. Ti riassumo qui, perché potrei non avere voglia di scriverne. C'è del buono, ad esempio una regia dinamica e qualche bel momento, ma si parla più di sesso che di sentimenti, la trama è troppo esile anche per settanta minuti e i protagonisti, soprattutto lui, con una faccia da aspirante serial killer, fanno antipatia. Insomma, hai di meglio da vedere. :)

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    3. Erano proprio i miei timori visto il trailer in cui si parla fin troppo di misure che altro.. La Gioli poi, partita alla grande, mi sembra si sia persa troppo per strada, e non fai che confermarmelo.

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  2. Peccato, perché sembrava un coming of age nostrano intersessuale alla francese intrigante...
    ma a quanto non è poi così intrigante...

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    1. Intrigante l'idea, realizzazione come al solito fin troppo "voglio fa' il francese". Evitabile senza problemi.

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