2 marzo 2018

Lady Bird

Andiamo al Cinema

Lady Bird ha 18 anni, è all'ultimo anno di liceo, si appresta ad andare all'università e lasciare finalmente Sacramento.
Finalmente perchè Sacramento le è sempre stata stretta, lei ha sempre vissuto dalla parte sbagliata dei binari, non fra i quartieri più agiati, con le ville perfette dai perfetti giardini, e facendo shopping al negozio dell'usato, facendosi bastare quel che la famiglia ha.
Non che si lamenti, Lady Bird.
È testarda, è orgogliosa, nasconde le sue origini, lancia frecciatine alla madre che invece i conti li deve fare, con la crisi che avanza, con i doppi turni, con un marito senza lavoro e un figlio laureato che si ritrova a lavorare al supermarket.



Lady Bird ha 18 anni, gli anni complicati dell'adolescenza a scatenare i suoi ormoni, le prime confidenze e i primi approcci al sesso, l'amica di sempre appresso, anche se diversa, più timida, più "formosa", le prime bugie che si dicono, per piacere ad un'amica più matura, più in, più popolare.
E i primi amori, ovviamente.
Quelli che sbocciano improvvisi sul palcoscenico, quelli che sbocciano improvvisi ad un concerto. Primi amori non facili, anzi, come tutti i primi amori adolescenziali sono fatti della stessa sostanza delle delusioni.
E viene da dire, embè, cos'ha di diverso Lady Bird da tutti gli altri coming of age visti e fatti finora?
Che cos'ha Lady Bird di diverso dai film Sundance che raccontano amori e amicizie, balli di fine anno, università che mandano buste piccole o buste grandi, genitori ingombranti o forse solo figli complicati?
C'è che Lady Bird una sua voce ce l'ha, odiosa a tratti, indifesa in altri, e finisce per rappresentare nel bene e nel male me, noi, in quell'età difficile che è l'adolescenza, con gli scontri all'ordine del giorno, con i pianti, le rotture, i cambiamenti inevitabili, che portano alla coscienza di sé, delle proprie origini e della propria famiglia.


C'è che nonostante l'originalità del soggetto non sia di casa, l'originalità ce l'ha una sceneggiatura fresca e genuina, sincera, soprattutto, e quasi autobiografica se si pensa alla Sacramento in cui Greta Gerwig è nata.
Al suo esordio alla regia dimostra di aver imparato bene dai registi indie con cui ha collaborato, inquadrando geometricamente la sua città, scegliendo con cura la colonna sonora so 00's, e soprattutto la sua protagonista, quella Saoirse Ronan cresciuta un gran bene, che non sbaglia un colpo, e che qui è un tutt'uno con la problematica Lady Bird, uccellino coraggioso e spaventato che si fa sentire, che urla, ragiona, filosofeggia che è un piacere, in quei dialoghi taglienti, veloci, calibrati che tanto piacciono da queste parti.
Non da meno i comprimari, da genitori diversi e complementari (Laurie Metcalf, Tracy Letts) ad amori che pure loro sembrano non sbagliare un colpo (Timothée Chalamet, Lucas Hedges).
E si finisce così per vedere un film che sembra già visto, ma raccontato in modo diverso, in modo sincero e onesto, finendo per ridere, irritarsi, ma in fondo pure a commuoversi nello scoprire, assieme a lei, la bellezza, la voce di Christine McPherson.


Regia Greta Gerwig
Sceneggiatura Greta Gerwig
Musiche Jon Brion
Cast Saoirse Ronan, Laurie Metcalf, 
Timothée Chalamet, Lucas Hedges
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16 commenti:

  1. Come sai, nonostante quelle arie molto giuste, non è stato amore.
    La Ronan bravissima ma, a proposito di adolescenti scontrose e fragili, gli ho preferito il sottovalutato The Edge of Seventeen, che però si era fermato ai Golden Globe.
    Per fortuna, è andata meglio con Corpo e Anima: se non fosse stato per te, probabilmente non lo avrei mai visto. :)

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    1. So, e ancora fatico a capire cosa possa essere andato storto con te, visto che ha tutte le carte in regola per piacerti.

      Felicissima per Corpo e Anima, una vera sorpresa per cui io invece devo ringraziare l'Academy, senza la nomination mai l'avrei visto, date le premesse della trama.

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    1. In vista degli Oscar, dove però difficilmente avrà possibilità concrete, più che meritata.

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  3. vorrei che i membri dell'Academy mi passassero il nome del loro spacciatore, perché per candidare lady bird a miglior film e miglior regia bisogna aver fumato davvero della roba buonissima.

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    1. Le nomination fan strano pure a me, che il film l'ho adorato.
      Immagino sia il film "Sundance" dell'anno, quello indie e piccolo, e mettici che è diretto da una donna e il politically correct è rispettato in pieno. Mah.

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  4. contento di leggere che siamo dalla stessa parte... dei binari :D
    un film delizioso, divertente, toccante, capace di mettere a fuoco con freschezza non solo tutte le emozioni di noi Lady|Bird ma anche i personaggi secondari, disegnati in modo preciso.
    sì, nomination esagerate, indubbiamente imperfetto, ma perfetto per me :)

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    1. Volevo copiare il tuo Lady Bird sono io, ma mi sono trattenuta. Lady Bird, scostante, lunatica, fastidiosa ma fragile, continuo ad essere io, anche se ormai fuori dall'adolescenza. Questi film fanno sentire meno soli, e più compresi, in leggerezza.

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  5. Il film non è originalissimo ma si fa voler bene, anche se concordo con Poison rispetto alle candidature.

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    1. Le candidature forse alzano il tiro delle aspettative, e sono decisamente esagerate. Ma visto fuori dalla corsa agli Oscar, resta un film onesto e sincero, un coming of age con la sua personalità.

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  6. Ladybird doveva nascere a Legnano, così alla prima occasione avrebbe comprato un biglietto per Sacramento. :-p
    Scherzi a parte, lei è l'anti Rory per eccellenza e santa donna la sua mamma che finalmente si distacca dal fare amicone e fa la mamma che si fa il mazzo quadro, mi è piaciuto molto questo aspetto! Per il resto, non da Oscar, ma una commedia che mi ricorda tanto i film indie anni Novanta e sono molto nostalgica in questo periodo! ;)

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    1. Io quelle commedie anni '90 le aspetto sempre, e in estate faccio un'abbuffata di film indie/Sundance che le ricordano. Non sempre vanno a segno, ma in questo caso sì, si sente la mano della Gerwig, il suo essere Lady Bird.

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  7. Carino, ma francamente mi aspettavo di più. L'ho trovato inferiore non solo a "Ghost World" ma persino a "Mean girls" (per citare due film che mi sono venuti in mente più volte durante la visione...).

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    1. Mi segno Ghost World, che stranamente non avevo mai sentito, e sono la prima a non trovare chissà quale originalità nel soggetto in sé, ma c'è genuinità, freschezza e leggerezza nella sceneggiatura che gli perdono tutto, e che soprattutto mi han fatto amare questo Lady Bird.

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  8. In Italia non è piaciuto perché tutto ciò che è adolescenziale viene guardato con sospetto in questo paese per vecchi. Ma va beh.
    Un film sicuramente più da Oscar di molte schifezze che hanno candidato...

    Se dopo Everything Sucks! non ti piaceva nemmeno questo, la tua parte teen poteva definirsi morta e sepolta. Per fortuna non è andata così, anche se il voto è troooppo basso. ;)

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    1. Qui ho saputo riscattarmi, impossibile non farlo di fronte a un film che sembra avere il difetto solo di essere stato nominato in categorie forse troppo "alte", ma che ha una sua voce, e una sua profondità.

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