5 giugno 2020

In Breve: Run | Quiz | Homecoming s02

Non serve essere comedy per essere brevi.
Nello strano formato 30 minuti per 7 episodi o in soli 3 puntate queste serie raccontano storie tutte nuove, o le rivisitano.
Funzionano?
Scopriamolo:

Homecoming

In Breve: Questa seconda stagione parte da un personaggio più che secondario presentato nella prima, Audrey Temple. Scopriamo chi è davvero e soprattutto com'è la Geist dal suo interno.
In realtà, ci si concentra su Jacqueline, che si sveglia in una barca in mezzo al lago senza ricordare niente di se stessa. Indizio dopo indizio, arriverà a casa di Audrey, poi alla Geist, ipotizzando un enorme complotto ai suoi danni.
Non c'è traccia di Julia Roberts, ma purtroppo torna Walter.


Pregi: una gestione dei tempi di narrazione davvero notevole.
Quell'inizio pieno di ipotesi e poi quel Previously (1x03) in cui tutto viene rimesso in discussione fino ad Again (1x07) ne fa un percorso decisamente appassionante.

Difetti: purtroppo, l'essere una seconda stagione.
Fosse stata una miniserie a sé, con qualche flashback da aggiungere, avrebbe avuto gli ingredienti giusti per incantare tra vendette da ordire e un karma quanto mai beffardo.
Il vero difetto è però rovinare quel finale perfetto, romantico, della prima stagione.

Chi c'è: c'è la sempre spettacolare Janelle Monáe, protagonista spaesata e tosta, personaggio moralmente discutibile. Ci sono Chris Cooper e Joan Cusack, mentre tornano Stephan James e Hong Chau.

Funziona: preso a sé, sì.
Pur mancando la regia stilosa di Sam Esmail, le citazione a Kubrick, la divisione dello schermo e i campi lunghi non mancano nemmeno con Kyle Patrick Alvarez.
Come seconda stagione non è così necessaria né così utile, ma tant'è.

Voto: ☕☕/5

Run


In Breve: un semplice messaggio da inviarsi, se si è d'accordo rispondere allo stesso modo.
RUN.
Lei è una moglie e madre infelice che dalla vita voleva di più.
Lui è un guru stanco di mentire alla gente attraverso slogan.
Stavano insieme ai tempi dell'università e avevano fatto una promessa: scappare insieme, solo se l'altro era d'accordo, correre a New York e salire sul primo treno dopo le 17.
Dopo più di vent'anni, succede.
Con tutte le conseguenze del caso.
Quanto sono cambiati?
Quanto si desiderano ancora?
Quali problemi si portano appresso?



Pregi: l'idea di partenza, romanticamente geniale. Anche se discutibile.
Quel ritrovarsi e quel confrontarsi.
L'alchimia che ancora esiste.
Il pilot è perfetto, spargendo dubbi, falsi indizi, possibili scenari.

Difetti: purtroppo, come si prosegue dopo quel pilot, imboccando la strada del crime con minacce, raggiri e infine pure un morto.
E Run con l'arrivo in scena della sua produttrice esecutiva Phoebe Waller-Bridge sembra Fargo, con tanto di neve, di poliziotti incapaci, di personaggi strani e folli.

Chi c'è: oltre alla già citata Phoebe che ha fatto da traino al titolo, ci sono principalmente Domhnall Gleeson e Merritt Wever, belli e arrapati a modo loro, ma pure fastidiosi a modo loro.

Funziona? Non del tutto.
Non nel suo cambio di tono, non nel suo voler proseguire a tutti i costi. Il finale aperto fa pensare a una seconda stagione non così scontata, non così necessaria visto quello che si troverà a dover coprire.

Voto: ☕☕/5

Quiz

In Breve: da una parte abbiamo la nascita del quiz dei quiz: Chi vuol essere miliardario? che salvò la rete ITV e ne fece un format ancora attivo. Dall'altra l'ossessione che questo programma diventa per la famiglia Ingram, già ossessionata dai quiz da pub, ora impegnata a partecipare in tutti i modi alla trasmissione. Ci riusciranno in tre, compreso il sempliciotto Charles, giocatore accusato dalla rete di vincere barando.
Sarà vero?



Pregi: in tre brevi episodi raccontare non solo la nascita di un programma apparentemente tanto semplice, ma anche il dietro le quinte, le comunità e i piccoli gruppi che si sono formati per anni per raggirare le regole di partecipazione.
Si rimane letteralmente incollati alla poltrona.

Difetti: una messa in scena fin troppo televisiva, con certi trucchi (quelli a Michael Sheen in particolare) a rendere Quiz non troppo appetibile a livello estetico.
A posteriori anche la sensazione che ITV stia sfruttando per la terza volta la stessa storia (prima in documentari e libri).

Chi c'è: oltre a Michael Sheen nei panni del presentatore storico Chris Tarrant, ci sono il sempre poco simpatico Matthew Macfadyen di Succession e la sempre molto ansiosa Sian Clifford di Flebag.

Funziona? Sì.
Tre episodi che fanno venir voglia di ritornare a quegli anni in cui riunirsi davanti a
Chi vuol essere miliardario? era un appuntamento fisso, in cui per sapere le risposte non si aveva un telefonino a portata di internet. Funziona soprattutto la teatralità di un processo in cui scoprire la verità non è certo facile. Anzi. Si rimane volutamente dubbiosi, a chi credere?

Voto: ☕☕/5

6 commenti:

  1. Quiz mi manca e mi ispira!
    Homecoming, purtroppo, l'ho trovata terribile. Un cambio radicale dei toni, che mi ha spiazzato e confuso. Un'ironia fuori luogo come non mai.

    Meglio Run, loro bravissimi, tanto ritmo, anche se non si prestava granché a farsi serie TV.

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    1. Di ironia non ne ho trovata così tanta, anzi, solo alla fine ma più data dal karma che non dai dialoghi. Presa a sé, senza confrontarla con la prima, è riuscita comunque a prendermi.
      Più di Run, decisamente, che dopo quella partenza a razzo le sbaglia tutte.

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  2. La seconda di Homecoming dovrei iniziarla a breve, mentre mi incuriosisce molto questo Quiz. Run mi dà di romanticamente smielato, o mi sbaglio?

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    1. Run in realtà è tutt'altro che smielato, molto cinico, molto freddo nel raccontare questa attrazione che non cede al tempo.
      Il problema sta quando si esce dal racconto romantico per abbracciare il crime...

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  3. Run parte bene e poi prosegue così così. Parte finale in effetti dalle parti di Fargo, e da me le coenate non sono mai troppo benvenute. :)
    Nel complesso non mi è dispiaciuta, ma poteva essere meglio.

    Di Homecoming 2 ho visto per ora solo il primo episodio. La regia esageratamente autoriale di Sam Esmail non è che mi manchi molto. :)
    Non mi sembra comunque eccezionale, d'altra parte a me non aveva convinto molto già la stagione 1, ma magari proseguo per Janelle.

    Quiz molto televisiva, parla pur sempre di uno show televisivo ahahah, però si fa guardare che è un piacere.

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    1. Per Quiz devo ringraziare te, passata nel silenzio ma mi ha riportato a quei tempi in cui le serate con Gerry Scotti erano un evento di famiglia.

      Homecoming funziona, non quanto la prima stagione, ma gli intrecci e la storia hanno il loro perché. Janelle fa di certo la sua parte...

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