26 giugno 2020

The Vast of Night

Andiamo al Cinema su Prime Video

3 2 1... prova prova

Mi sentite?

Siamo qui, in New Mexico e qualcosa di strano sta succedendo.

No, non è la partita di basket del liceo per cui tutta la cittadina si riunisce.
No, non è nemmeno la giovane Fay che gira con chi alla partita sta andando facendo domande e intervistando sugli argomenti più disparati.
Ci sono interferenze, ci sono strani rumori.
Ci sono luci nel cielo.
C'è, soprattutto, un altro bel film su Prime Video.
Esatto.

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Mi sentite?



Forse è Netflix che si mette di mezzo, lei che sembra produrre/proporre ultimamente solo strani ibridi spagnoli dal dubbio gusto.
Certo, certo, si accaparra nomi importanti come l'ultimo Spike Lee, ma le nuove voci?
Eh, dove sono?

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Ci siete?
Andrew Patterson, sei tu?
Ok, diamoti i crediti che meriti visto che il film non solo lo hai pensato e scritto -sotto pseudonimo- ma l'hai pure finanziato di tasca tua -sempre sotto pseudonimo-, con Amazon ad acquisire i diritti di distribuzione.
Ma di cosa parla, The Vast of Night?


È presto detto, siamo negli anni '50, siamo in New Mexico, in una notte misteriosa, in cui una giovane centralinista e un giovane speaker radiofonico, tra i pochi a non essere presenti alla partita di liceo di cui sopra, sentono strani rumori, strane interferenze, e decidono di saperne di più.
Lei contatta amiche centraliniste, riceve preoccupanti telefonate, lui invita chi all'ascolto a farsi sentire nel caso questi suoni li riconosca.
L'azione è tutta qui, chiusa in una piccola cittadina, in un centralino, in una stazione radio.
Chiusa in vie da percorrere correndo, su di una bicicletta, su di un auto rubata.
Cercando informazioni, cercando di capirci qualcosa.
Con l'adrenalina che sale.


Sale grazie a come questo racconto d'altri tempi ci viene raccontato.
Con una fotografia e una messa in scena che privilegia lunghissimi piani sequenza in cui a fatica si respira, con la macchina da presa e gli effetti speciali impegnati a farci sentire dentro questa piccola cittadina in cui strane cose succedono.
E con lunghi dialoghi a prendere piede.
Attaccati alla cornetta, ascoltando resoconti di missioni, pendendo dalle labbra di una signora che mette paura e a cui non si sa se credere, ascoltando gli scambi di battute, la parlantina facile di Fay, la sicurezza di Everett che poco a poco crolla.
Entrambi, che vogliono sfondare, che vogliono andarsene.
Lui che si sente troppo grande per questa piccola cittadina, lei che ne subisce il fascino.
E sembra davvero di seguire un episodio della Twilight Zone, con omaggi a quegli anni e alla fantascienza che mostravano in cui con pochi soldi si sviluppavano buone idee.
Con la cura per i dettagli tipica di chi sul proprio film ci investe, la lunga scena d'apertura con dialoghi cronometrati ne è l'esempio perfetto.
Teatrale o forse ancor più radiofonico, The Vast of Night è la sorpresa su cui sintonizzarsi.
Siete ancora all'ascolto?
Siete corsi a recuperarlo?

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Voto: ☕☕½/5

12 commenti:

  1. Il film ricrea l'atmosfera di "The Twilight Zone" e degli anni '50 bene quanto tu nel post, hai ricreato una comunicazione via radio, anche le interferenze complimenti ;-) Mi è piaciuto proprio per i dialoghi, l'ottima regia e la cura generale, la storia è poca cosa ma resta un ottimo esordio. Cheers

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    1. Grazie! Con dialoghi così, la storia passa davvero in secondo piano, racconti ipnotici.

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  2. Piacevolissima sorpresa, nonostante le chiacchiere, o grazie a quelle. :)

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    1. Per me grazie a quelle, uno stile retrò che si poteva anche solo ascoltare, ma che le prodezze alla regia elevano.

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  3. Anche tu, praticamente a tappeto nella blogosfera, tra un po' mancherò solo io ;)

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    1. Quando arrivano sorprese così, in un momento di magra, non si può non parlarne ;)

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  4. Davvero molto carino. Speriamo che questo apra gli occhi (e il portafoglio) a quelli che produrranno il prossimo film di Andrew Patterson.

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    1. Vista l'attenzione ricevuta, speriamo davvero possa essere così!

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  5. Oh, ma il bastian contrario son solo io 😂😂😂 nel senso che solo io ho trovato pesante la prima parte fatta di discorsi a vuoto?
    D'altronde qualcuno sa che solo a me è piaciuto Gemini Man con Willy Smith mentre tutti lo aborriscono😂😂😂. Sempre direzione ostinata e contraria allora😂😂😂

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    1. Io per i dialoghi fitti fitti anche se non portano a niente ho una predilezione, e infatti ancora non so se ho preferito la prima parte poco fantascientifica o i monologhi-confessione che i due ascoltano.
      Gemini Man? Neanche mi ci avvicino :)

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  6. Regia davvero notevole!
    La storia non mi ha appassionato molto, un po' troppo fantascienza de 'na vorta e spielberghiana per i miei gusti, ma il regista ha un bel futuro davanti.

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    1. Di certo, un futuro più roseo di quello di Spielberg ;)

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