Pagine

30 settembre 2020

Enola Holmes

 Andiamo al Cinema su Netflix

Da dove comincio?

La prima cosa che dovete sapere, dico a voi, oltre questo schermo, parlo direttamente a voi, è che mi piace quando i personaggi infrangono la quarta parete.
Che sia lo sguardo di Jim, o le interviste di Jim, che sia una voce fuori campo che parla proprio a me, che sia un protagonista che scherza, mi coinvolge... mi piace.

La seconda cosa che dovete sapere è che non sono una fan sfegata di Sherlock Holmes.
Non lo sono della versione pop ed esagerata di Guy Ritchie, vuoi anche perché non nutro particolare simpatia per Robert Downey Jr.
Lo sono della serie Sherlock, ma toglierei lo sfegatata come aggettivo. Mi è piaciuta, per la sua ambientazione moderna, per come Steven Moffat l'ha scritta e per come Benedict Cumberbatch e Martin Freeman l'hanno interpretata.
La saga di Conan Doyle se ne sta lì, nei suoi tre volumi economici -completa, ma sospetto non sia vero- a fissarmi da anni. Prima o poi, davanti un caminetto, con una tazza di the affianco, realizzerò la fantasia di leggerlo davvero e come si deve.

29 settembre 2020

Comedy in Breve: Woke | Two Weeks to Live | The Duchess

Woke

In Breve: Keef è un fumettista sull'orlo del successo, finalmente la sua striscia comica Toast & Butter sta per essere lanciata con tanto di merchandising. Ma mentre pubblicizza l'evento, un poliziotto lo ferma, lo atterra, lo tramortisce. Si era sbagliato, lo aveva scambiato per un ladro in fuga.
Piccola nota: Keef è nero, e per un altro nero era stato scambiato.
Da qui il suo "risveglio": la svolta politica dei suoi fumetti, dei suoi interventi ma anche il suo andare in tilt su cosa è giusto fare o dire. Cercheranno di aiutarlo oltre a due folli coinquilini, oggetti inanimati (pennarelli, cestini, sacchetti) che si animano e gli fanno da coscienza.



Chi c'è: c'è Lamorne Morris già visto in New Girl, ma soprattutto c'è Keith Knight alla produzione e alla scrittura dalla cui saga Woke è tratta, ma prima ancora, dalla sua stessa esperienza. La serie è comunque corale, lasciando spazio a quei coinquilini ingombranti nella loro ricerca di un mercato, dell'amore o semplicemente di donne.

26 settembre 2020

The Social Dilemma

 Andiamo al Cinema su Netflix

È stato un altro caso Netflix, in questo settembre che ha visto la piattaforma protagonista di molti casi essendo la programmazione dei cinema molto meno allettante.
Un documentario che ha scosso molti, che ha aperto gli occhi ad altri e che ad altri ancora ha fatto prendere la sana decisione di disiscriversi dai social network, cancellarsi, ritornare alle origini senza uno smartphone.
Io?
Io (senza spocchia, davvero) mi chiedo dove vivessero queste persone prima, come siano arrivate a vedere un documentario non così rivoluzionario nei contenutiti come The Social Dilemma senza essersi poste almeno ogni giorno o ad ogni click la domanda "chi sta spiando, registrando la mia mossa?". 
La sensazione di vivere come in un Truman Show ce l'ho, beh, da quando ho visto The Truman Show.
Bene, The Social Dilemma me lo conferma. 

25 settembre 2020

Mignonnes / Cuties

 Andiamo al Cinema su Netflix


È il film che ha messo Netflix in un mare di guai.
Creato scandalo, ondate di odio, inviti a rimuoverlo da parte di senatori, proposte di censura per pedopornografia.
Il tutto senza averlo visto.
Chi invece il film l'aveva visto, al Sundace prima, nei cinema francesi poi, lo ha elogiato e pure premiato per la miglior regia.
La colpa di Netflix che lo ha distribuito nel resto del mondo?
Quello di aver puntato su un marketing più forte, usando immagini e sequenze del film più esplicite di quelle utilizzate da Maïmouna Doucouré.
Poteva evitare?
Visto lo scalpore creato, l'attenzione richiamata, il colpo è andato a segno.
Pure io che Mignonnes o Cuties o (mio dio, perché?!) Donne ai primi passi non avevo intenzione di vederlo, beh, l'ho visto.
E per quanto non tutto torni, le polemiche, le inchieste, l'ondata di odio riversatasi sulla stessa regista potevano essere risparmiate.

24 settembre 2020

Silenzio in Sala - Le Uscite al Cinema del 24 Settembre

Le uscite veneziane riusciranno questa settimana a tentare il poco pubblico disposto a tornare al cinema? 
I titoloni continuano a mancare, e allora Favino e la commedia romantica sono gli assi da calare.

 
Padrenostro
Il solito Favino fa il solito Favino, questa volta un giudice che negli anni di piombo viene attaccato. 
Il punto di vista è però quello del figlio, che deve reagire ai silenzi, alle assenze, alle paure. Non male, ma più lungo e pesante del dovuto, sembra iniziare solo nella bucolica Calabria.
Ne ho parlato QUI

Guida Romantica a Posti Perduti
Il titolo fa già pensare a quei film romantici, indie, on the road. 
Mettici poi la strana coppia Jasmine Trinca-Clive Owen e la curiosità cresce.
Peccato che pure qui la struttura sia impacciata e le tappe non così memorabili.
Ne ho parlato QUI

Easy Living - La vita facile
C'è una nuova coppia di fratelli nel cinema italiana: i Miyakawa che fanno il loro esordio con un piccolo film che parla di immigrazione senza appesantire.
Tre giovani mettono insieme le loro forze per aiutare un migrante a ricongiungersi con la moglie in Francia.
Curiosità ce n'è.

Waiting for the Barbarians
Altro film veneziano, ma dello scorso anno.
Lo ricordo come fra i più soporiferi dell'edizione, e anche dei più ben pubblicizzati visto che "l'acclamato" Johnny Depp compare per pochi minuti lasciando la scena a Mark Rylance.
Un Deserto dei Tartari noioso e inconcludente, ne ho scritto QUI



Endless
Lui, lei, un incidente, la convinzione di sentirlo ancora accanto come un fantasma.
Non è Ghost né City of Angels in versione teen o giovanile, ma è il solito filmetto a target teen, drammatico al punto giusto.

Undine - Un amore per sempre
Un triangolo d'amore con Berlino e il suo museo sullo sfondo. Una donna che cerca di ricostruirsi dopo una rottura, ma non sarà facile.
Protagonista Paula Beer, vincitrice proprio alla Berlinale, ma il tutto sembra troppo pesante per tentare.

Il giorno sbagliato
Russel Crowe incarognito contro una donna perché ha osato suonargli il clacson.
Che trama, signori!
Vendetta e tentativi di giustificarla, di certo fuori tempo massimo.

23 settembre 2020

Un amico straordinario

 Andiamo al Cinema a Noleggio


Ciao, mi chiamo Lisa è ho un problema.

Non sopporto Tom Hanks.

Lo so, lo so, è il più amato dagli americani, l'attore versatile, l'attore che convince tutti, l'attore che è l'uomo comune che diventa eroe, il Forrest Gump sulla sua panchina con i suoi cioccolatini, il naufrago con il suo Wilson, era mio padre e pure la voce di Woody

Ma io non riesco a farmelo piacere.

Non riesco a non vedere Tom Hanks dietro tutti questi personaggi, sempre lui, a cercare di entrarci per bene, di convincere.

Siamo un gruppo ristretto a questo gruppo, quindi mi sento al sicuro.

Va precisato però che Tom Hanks non è nella mia lista nera. Non sta di fianco a Tom Cruise.

È un po' come con Mark Ruffalo. Forse Mark Ruffalo, quello che ha vinto per quella noia di I know this much is true giusto l'altra sera agli Emmy, è il nuovo Tom Hanks.

Ma Tom Hanks c'è ancora e arriva a noleggio con il film che l'ha nuovamente messo fra le grazie dell'Academy che l'ha nominato come Miglior Attore non Protagonista nella scorsa edizione.


22 settembre 2020

High Score

 Mondo Serial


Io con i videogiochi non ho mai giocato.

Certo, essendo cresciuta in un bar qualche partita a Puzzle Bubble a Trivial Pursuit o a Flipper era la norma.

Ma non ho mai avuto una consolle, dei floppy, il bisogno di connettermi per cercare il gioco giusto.

Mi sono persa qualcosa?

Sembra di sì. 

E visti i giochi immersivi che in molti paragonano ai film che escono oggi, il pensiero di non avere le abilità per recuperare fa un po' male.

Ho sopperito con il migliore amico che era ed è il vero appassionato. Tanto da provare a coinvolgermi con combattimenti di Mortal Kombat in cui pigio tasti a caso in ogni combinazione possibile per accontentarlo e facendomi diventare la mente dietro gli enigmi di Tomb Raider mentre lui era il "braccio" a muovere Lara Croft. Ah, i venerdì sera che abbiamo passato così!

Tutto qua.

Com'è allora che sono andata a vedermi una docuserie che di videogiochi parla?

Che ne analizza l'evoluzione, l'impatto, l'ingegno che ci sta dietro?


21 settembre 2020

Emmy 2020 - I Vincitori e il (non) Red Carpet

Alla fine, anche senza red carpet ufficiale, anche se in un triste studio vuoto, gli Emmy si sono lasciati guardare. Qualche problema di connessione, qualche sbirciatina alle case delle star, qualcuno in pigiama, qualcun altro ben vestito e pure gli amici a quattro zampe a prendere il loro posto.

Si sono riempiti spazi per parlare di diversità, ad annunciare le categorie si sono messi gli "eroi comuni" in un buonismo... non troppo eccessivo, mettiamola così visto il periodo storico.

Ma parliamo dei vincitori a partire da Succession che ha sbaragliato tutti e non solo giustamente vista la qualità della serie, ma anche per il miglior discorso della serata fatto di Unthank you politici e mirati. Bravo!


Altra gioia grazie a Zendaya che ce l'ha fatta, nonostante Euphoria sia stata snobbata nel resto delle categorie importanti si è portata a casa anche gli Emmy per il trucco e la musica.

Per le miniserie è andata come previsto, con il giusto riconoscimento alla strepitosa Watchmen anche se, il contentino ad Unorthodox non toglie il fatto che This extraodinary being è un episodio strepitoso per scrittura e regia. 

Quanto alle comedy non c'è stata davvero gara con la canadese Schitt's Creek a vincere in ogni categoria possibile, rendendo giustificata la loro scelta di starsene tutti assieme in un ristorante. Un modo perfetto per chiudere e per smuovere me nel recuperarla, a questo punto.

Prima di lasciare spazio ai momenti, gli outfit e le reazioni più belle della serata che trovate in fondo al post, eccoli qui tutti i vincitori:

20 settembre 2020

Emmy 2020 - I Pronostici

Sarà ovviamente una cerimonia degli Emmy diversa dal solito.

Nessun Red Carpet, collegamenti virtuali agli attori e autori e produttori dalle loro case.

Come sarà? Difficile dirlo, di certo sarà un'edizione storica che potrebbe essere tanto innovativa quanto triste.

Passando alle serie nominate, qui si tifa spudoratamente Watchmen e dopo il doveroso recupero pure Better Call Saul e Succession, con le certezze Mrs Maisel e  The Crown a non perdere forza dopo tre stagioni.



E Zendaya che porta da sola avanti la bandiera della magnifica Euphoria ce la farà a battere un'agguerrita concorrenza?

Per trovare risposta a questa domanda e a come saranno le case o gli attori in videoconferenza, non resta che aspettare questa notte.
Intanto, un ripassino con tutti i nominati e i miei pronostici:

19 settembre 2020

Super Dark Times

 Andiamo al Cinema su Netflix

Due amici, amici da sempre.

Pomeriggi interi da riempire, in quella provincia americana in cui si gira in bici, si esplorano boschi, si infrangono divieti percorrendo strade e ponti non finiti.

Due amici più due, con quest'altra coppia che si aggiunge e mina i già fragili equilibri, finché in un pomeriggio come gli altri il peggio succede.

Perché se hai una spada, se non la sai maneggiare, finisci per fare un errore.

E non si può più tornare indietro.

Come reagisci, dichiara quello che sei: sei pronto a scusarti, a disperarti, a costituirti? O non vuoi rischiare, nascondi tutto e fingi con tutti? 

18 settembre 2020

Calibre

 Andiamo al Cinema su Netflix


Due amici, amici da sempre, dai tempi del collegio.

Un weekend di libertà prima che un figlio nasca a scombinare per sempre la vita di uno dei due.

Una battuta di caccia fra le montagne scozzesi, in quei paesini che sembrano senza vita, in cui la vita si rifugia tutta nello stesso pub.

Sarà un weekend di eccessi e di tentazioni.

Ma sarà alla fine un weekend che cambierà tutto.

Per sempre.

Perché se hai un fucile in mano, non puoi che sparare, e quando quello che colpisci non è un cervo ma un bambino, tutto finisce in un istante.

Come reagisci, dichiara quello che sei: sei pronto a scusarti, a disperarti, a costituirti? O non vuoi rischiare, nascondi tutto e fingi con tutti?

Marcus e Vaughn sembrano non avere scelta, o così pare a loro.

Parte un altro colpo e scappano, camuffano, fingono.

Si fanno vedere da quei paesani che li guardano sempre con più sospetto. Loro che arrivano dalla città, con i loro soldi, a sedurre le loro donne, le loro figlie.

La tensione cresce e la paranoia di entrambi pure.

Soprattutto quando la segnalazione di scomparsa viene fatta.

Andarsene diventa impossibile, scappare e mettersi in salvo pure.


17 settembre 2020

Silenzio in Sala - Le Uscite al Cinema del 17 Settembre

Le uscite della settimana sono ancora sotto il segno di Venezia, anche se un po' di Francia fa capolino.
Di certo continua a mancare il titolo forte e acchiappa-pubblico, ma la qualità tutto sommato non manca nemmeno nei recuperi:

Miss Marx
La vita della figlia minore di Marx dopo la morte del famoso padre, divisa fra il portare avanti le sue lotte e un amore che va contro i suoi stessi principi.
La musica punk cerca di modernizzare il tutto, ma cadere nel melò in costume è fin troppo facile.
Ne ho parlato QUI

Alps
Continua la riscoperta dopo più di 10 anni da parte dei cinema italiani di Lanthimos.
Dopo Dogtooth torna in sala pure lo strano Alps, che però mica mi aveva convinto.
Ne ho parlato QUI

Gaugain
Il discusso periodo tahitiano di Gaugain, che fugge dai debiti e dalla tristezza di Parigi per scoprire un nuovo mondo e un nuovo modo di dipingere.
Con Vincent Cassel, potrebbe sorprendere.
O essere il solito biopic senza verve.
Trailer

Il meglio deve ancora venire
Dalla Francia, la solita commedia con Fabrice Luchini e il suo umorismo fatto di faccette che stancano.
Si parla di morte imminente, di equivoci e si ricerca la lacrima facile.
Per questa volta, passo.
Trailer

Jack in the Box
Presente quella scatola a manovella che al'improvviso si apre e fa uscire un clown?
Il gioco per bambini è in questo caso posseduto e ha una vita sanguinolenta propria.
Per amanti degli horror, anche se i brividi saranno piccoli.
Trailer

Mister Link
Candidato agli Oscar l'ultimo film della Laika è la solita goduria di plastilina per gli occhi.
Peccato però che la trama non abbia una direzione chiara e non riesca a sorprendere a dovere.
Ne ho parlato QUI

16 settembre 2020

Sto pensando di finirla qui

Andiamo al Cinema su Netflix

Sto pensando di finirla qui.
Sto pensando a Sto pensando di finirla qui. 
Il film.
Forse è troppo per me.
Forse non ero preparata, non ero pronta.
Da quella tesi che avevo scritto ormai quanto è passato?
Dieci anni?
Cosa sto vedendo?
Non faccio che pensarci.
Non faccio che ascoltare i pensieri di Lucy, di Louisa, di Ems, interrotti da Jake e sto pensando che Charlie Kaufman è riuscito a spingersi oltre.
Lo ha fatto partendo da un romanzo.
Cosa strana, per lui.
Cosa che lo aveva messo in crisi quella volta che doveva adattare Il Ladro di Orchidee e se n'è uscito con il meraviglioso meta-cinematografico Adaption in cui un doppio Nicolas Cage interpretava proprio lui, Charlie Kaufman, alle prese con l'adattamento del romanzo Il ladro di orchidee e riusciva ad essere credibile e stupefacente.
Qui, Charlie, non sembra essere andato in crisi.
Sembra essere andato per la sua strada, complice il fatto di essere pure regista, ormai maturo, alla terza esperienza.

15 settembre 2020

Boris - Il Recuperone

Quando in quarantena Netflix ha ascoltato le richieste di numerosi fan, non potevo non perdermi l'occasione.
Boris è LA serie italiana per molti.
Per me?
Non ancora.
All'epoca della sua messa in onda non avevo Sky, non sapevo muovermi nella rete pirata, non sapevo come recuperarla.
Quando è stata trasmessa in chiaro, lo è stata con quella programmazione ballerina, con quell'impossibilità dovuta a impegni e incapacità di programmare un videoregistratore per riuscire a goderne.
E allora, dopo 13 anni, finalmente Netflix ha permesso pure a me di colmare una lacuna notevole, a portarmi sul set della fiction italiana dove reale e finzione si confondono in toni da soap opera e luce smarmellata ovunque.


Com'è andata?
Diciamo che è andata.
Con la prima stagione ho capito il perché di tante citazioni, di tanto fanbase, e di tanto successo.
Poi però l'entusiasmo, così come la qualità (inserire cit.), sono calate, e così ho faticato a concludere la maratona guardando nel mentre altri titoli, altre serie che ormai la maggior parte dei personaggi mi facevano antipatia.
Il culmine (verso il basso) dovevo ancora toccarlo, con un film che in sala ha incassato poco più di 1 milione.
Ma andiamo con ordine, che tra GIF e classifiche ci si diverte:

14 settembre 2020

Venezia 77 - Le Riflessioni Finali

Venezia è finita da un paio di giorni ma la mia mente è ancora lì.
Pure il mio corpo, che fatica ad abituarsi a nuovi ritmi, a non avere tabelle di marcia da seguire, pasti poco nutrienti da ingurgitare, ore di sonno che mancano.
Con il ritorno al lavoro, tornerà pure la normalità.
Ma qualche riflessione è d'obbligo soprattutto per quello che questa Mostra è stata.
La Mostra dell'Anno Zero, la prima post-Covid, l'unica che non ha voluto rinunciare, delegare la visione all'online.
Scommessa vinta?
Sì, perché anche se i detrattori la accusano di essere stata un'edizione senza star e senza major, senza "pubblico" che affolla i red carpet, di attori e registi capaci, di film davvero belli, ce n'erano.
E a giudicare dal resoconto di quello che ho visto, quasi più degli altri anni.

13 settembre 2020

Venezia 77 - I Red Carpet

Il Leone di Caffé è stato assegnato, quello D'Oro pure e coincidono sotto il nome di Nomadland.
Ora, passiamo alla leggerezza.
Per chi gridava allo scandalo, a una Mostra sottotono senza il glamour e le star delle scorse edizioni... un po' c'ha avuto ragione.
Ma di stelle belle e brave sul red carpet murato ne sono passate, eccome.

Una lamentela, la mia, che entravo su Twitter per vedere cosa ne pensavano altri dei film visti, cercando pareri e scambi di opinione e trovavo l'# ufficiale #Venezia77 intasato di foto di persone dubbiamente famose e relativa indignazione a renderle così ancor più famose.
Insomma, un gatto che si mangia la coda.
Fortunatamente, tra muro e film da rincorrere, mi sono rivolta ai canali ufficiali de La Biennale dove attrici, attori, registi e giurati venivano fotografati in tutta la loro bellezza, lasciando tranquillamente fuori gli altri.
Eccoli qui, quindi, i migliori passati sul Red Carpet:

Le Tre Regine

Cate Blanchett

12 settembre 2020

Venezia 77 - I Vincitori

Proprio quando sembrava che la tendenza delle giurie di non essere d'accordo con i miei giudizi non cambiasse nemmeno nell'anno di una pandemia, il Leone d'oro e il Leone di Caffé hanno finito per coincidere nel segno di Nomadland.
Grazie Cate!
Il film di Chloé Zhao che ha commosso l'intera Sala Darsena non può lasciare indifferenti.

Così facendo mi risollevo per quel premio a un Favino che fa il solito Favino (meglio, e di molto, Lo Cascio in un anno in cui i protagonisti maschili erano pochi), a Konchalovski e a The Disciple che, insomma... c'era di meglio.
Più che giusta invece la Coppa Volpi a Vanessa Kirby, madre per pochi minuti che ci mette anima e corpo in Pieces of a Woman. La strada per l'Oscar è spianata, ma la McDormand insidierà anche lì.
Con Nuevo Orden continua infine la scia del Messico fortunato a Venezia, e il regista Michel Franco non si lascia scappare la possibilità di chiedere alla Blanchett di lavorare assieme... cosa combineranno?


Per quanto riguarda Orizzonti, resta fedele la regola per cui vengono premiati i film che non sono riuscita a vedere, Listen a parte, che secco e necessario com'è, merita attenzione e distribuzione.
L'emozionatissima regista conferma.
E soprattutto un applauso al bravissimo Yahya Mahayini per The man who sold his skin, film strepitoso come il suo protagonista.

Lascio ai prossimi giorni le riflessioni finali su quella che è stata una Mostra senza precedenti, su cui necessariamente fare il punto e che porterà di sicuro a cambiamenti stabili anche a emergenza (si spera) finita.
E lascio a un altro momento i commenti leggeri al red carpet, che dietro al muro c'è stato.
Per adesso, lasciamo parlare i premi che contano e che mi rendono davvero felice:

Venezia 77 - Il Leone di Caffè

Il grande momento è arrivato.
Dopo 10 lunghi giorni, 44 film visti (potevano essere 45 ma ammetto candidamente che in La Nuit des Rois il racconto di Romans era così conciliante da aver dormito per tutto il tempo, pentendomene ma era ormai impossibile da recuperare).
Ora si devono tirare le somme.
In attesa che la giuria presieduta da Cate Blanchett questa sera assegni il suo Leone d'oro, io mi preparo a consegnare il Leone di Caffè.


Chi andrà a sedersi al fianco degli scorsi vincitori La moglie del poliziottoThe Look of SilenceAnomalisaLa La LandMektoub My LoveThe Nightingale e Marriage Story?
Prima di scoprirlo, però, partiamo con un po' di premi per categoria:

Miglior Colonna Sonora

Nomandland di Ludovico Einaudi

11 settembre 2020

Venezia 77 - Nomadland

An houseless is not an homeless.
Chi prende la strada non lo fa per disperazione.
Lo fa per scelta.
Dovuta, magari, ma accettata.
Lo fa anche Fern, una vita passata a Empire, paese-azienda ora fallita e sgomberata.
Senza figli, vedova e testarda non accetta l'aiuto che le è offerto.
Continua a lavorare, lavori saltuari e stagionali, incontrando così chi come lei ha perso tutto e si sta reinventando.
Una casa su quattro ruote, gioie e dolori da dividere in piccoli spazi.
Scopre il mondo Fern, ma prima di scoprire l'America, scopre le sue storie, quelle di chi non vuole perdere tempo, di chi aiuta gli altri, di chi con una pensione una casa non se la può permettere.
Il suo van si chiama Vanguard, diventa il suo vanto, con tutte le migliorie, le comodità, che crea.
E ad ogni tappa si sente più forte, pur nella solitudine, pur dovendo fare i conti con chi vorrebbe aiutarla, ospitarla, darle un tetto sulla testa.
Ma ne ha bisogno Fern, lei che è stata ferma una vita intera?

Venezia 77 - Nowhere Special | In Between Dying | Crazy, not insane

Nowhere Special

Uberto Pasolini colpisce e affonda ancora.
Lasciando in una valle di lacrime.
Proprio come in Still Life lo fa con la semplicità e la tenerezza di una storia.
Ispirata alla realtà.
Quella di un padre che sta per morire, che deve decidere a chi affidare il figlio di 4 anni.
Una madre non c'è mai stata, scappata quando il piccolo era ancora in fasce.
John con quel cancro che se lo sta portando via, deve prendere la decisione più importante della sua vita e i servizi sociali, nei panni di una giovane assistente, infrangono protocolli e regole andando con lui di famiglia in famiglia, in cerca di quella giusta.
Ma come capirlo?
Cosa fa di una coppia quella adatta per prendersi cura di Daniel?
Bastano i soldi, la volontà, la simpatia o gli ideali?

Venezia 77 - And Tomorrow the Entire World | Nuevo Orden | Run Hide Fight

And Tomorrow the Entire World

Come si combatte il fascismo?
Come si previene la nuova ondata di odio, razzismo e violenza che sta crescendo in una Germania che sembra avere la memoria corta?
Possono bastare proteste, torte in faccia, raccolte fondi o per forza di cose si deve passare la barricata, colpire con la violenza per farsi sentire?
Cerca di rispondere a questa domanda And tomorrow the entire world, partendo da Luisa che entra in un collettivo che lavora per aiutare gli immigrati, schierarndosi contro quei politici populisti che cavalcano l'odio.
Inizialmente pacifista, la benestante Luisa si lascia affascinare dal bel Alfa e per far colpo si di lui, per assecondare i suoi ideali, lo affianca nelle azioni più violente e dirompenti. Completa il triangolo un taciturno hacker a formare una frangia di quel collettivo che mette tutti nei guai.

10 settembre 2020

Venezia 77 - Yellow Cat | Selva Tragica

Yellow Cat

Kermek ha un sogno: vuole aprire un cinema
Il primo, fra le montagne kazake.
Il suo curriculum è semplice: sa fare tutto, conosce a memoria Samurai, il film con Alain Delon al quale assomiglia.
Un pochino.
Ma Kermek è appena uscito di prigione per furti e il fratello lo coinvolge di nuovo nella banda.
Piccoli colpi, riscossioni che richiedono l'uso della violenza.
Ma Kermek non ci sta a rinunciare al suo sogno, lo condivide con la prostituta Eva, che salva e con la quale fugge.
Un'avventura fatta di assurdi scontri con il passato e con la polizia per raggiungere il giusto pezzo di terra in cui installare un lenzuolo, delle coperte, un cinema.

Venezia 77 - Wife of a Spy | The Best is yet to come

Wife of a spy

È già stato un film per televisione, poi un manga, ora un film per il cinema presentato a Venezia, forte della presenza di due star del Giappone come Yū Aoi e Issey Takahashi.
Come mai tutto questo interesse per una storia passata fatta di spi e e doppi giochi?
Difficile dirlo.
Siamo negli anni '40 , il Giappone sta per entrare in guerra e il commerciante di stoffe Yusaku scopre un orribile segreto di Stato.
Un segreto che potrebbe cambiare la Storia se rivelato.

Venezia 77 - Mosquito State | Listen

Mosquito State

Quanto è strano il mondo della finanza?
A giudicare da Mosquito State, parecchio.
Siamo nel 2007, a un passo dall'esplosione di quella bolla che farà crollare mercati e persone.
Richard esce dalla sua routine e dalla sua solitudine per andare ad una festa, lì conosce una bella ragazza ma lì, soprattutto, viene punto da una zanzara, che porterà a casa con sé e che inizierà a studiare, allevare.
È un nuovo modello quello a cui pensa, che andrebbe a sostituire quello basato sulle api che fa la fortuna della società per cui lavora. Il pericolo, i picchi e i crolli, sono lì come segnale d'allarme che sembra il solo a vedere.
Chiuso nel suo attico gelido e lussuoso, Richard aumenta il numero delle sue zanzare, le osserva, le tiene a bada mentre il suo corpo si riempie di bozzi e bubboni a spaventare i colleghi che non lo stanno a sentire.

9 settembre 2020

Venezia 77 - Notturno | Le Sorelle Macaluso


Notturno

Lo dico subito, ho un problema con lo stile di Rosi.
Documentarista che regala brividi di commozione con immagini potenti e piene di fascino, peccano per me di incomunicabilità.
Lo avevo pensato stretta fra le strade del Sacro GRA, l'ho ribadito con la sua denuncia di Fuocoammare e lo ripeto qui, con Notturno.
Un lavoro lungo tre anni fra le terre occupate, straziate e seviziate dall'Isis, fra Libano, Siria, Iraq e Kurdistan.

Venezia 77 - Hopper/Welles | Greta | Salvatore - Shoemaker of Dreams

Hopper/Welles

È una sera qualunque del 1970, Orson Welles vola in Messico per parlare con Dennis Hopper.
Di mezzo c'è la possibilità di realizzare un film insieme (che sarà l'incompiuto, ma presentato un paio di anni fa proprio qui a Venezia The other side of the wind) ma anche la voglia di conoscersi.
Ne nasce una conversazione lunga più di due ore in cui Orson stuzzica, incalza, interroga e mette in questione ogni risposta di Hopper.
Si parla si religione, di amore, di sesso e di cinema. Si parla di film visti e amati, dei sonnellini che Antonioni ha fatto fare ad entrambi, di quello che Easy Rider è o sembra essere per il pubblico.

Venezia 77 - Guida Romantica a Posti Perduti

Quasi inaspettata, è sbarcata alla Mostra una romcom.
Italiana, per giunta.
E allora, la modalità di racconto non può cambiare:

Lui vive a Roma da 6 anni ma l'italiano non lo parla. Sposato con una francese, adduce scuse, mentre le sue interviste alla ricerca di piccoli angoli sono il suo successo.
Ma lui è un alcolizzato, abituato a bere, incapace di smettere, con una cirrosi epatica alle porte.

Lei è una blogger di viaggi, gira il mondo e quando torna a casa, vede un altro lui, innamorato e pressante, che chiede troppo per lei.
Perché lei in realtà non viaggia, inventa tutto, si chiude in casa a smaltire e controllare i suoi attacchi di panico.

8 settembre 2020

Venezia 77 - Khorshid | Laila in Haifa | La Troisième Guerre

Khorshid

La dedica è a tutti quei bambini nel mondo costretti a lavorare, e a chi si impegna a toglierli dallo sfruttamento.
Siamo in Iran, siamo in quella terra dove i bambini sono da subito adulti, impiegati in piccoli e grandi lavoro, illegali o semi-legali che sia.
Ali è il leader del suo gruppo, quello che sa come scappare dalla polizia, sa come rubare cerchioni.
Sveglio e intelligente si iscrive insieme al suo gruppo a scuola.
Non per studiare, non per riscattarsi, ma perché assoldato per trovare un tesoro.

Venezia 77 - Dear Comrades! | Never Gonna Snow Again

Dear Comrades!

1° giugno 1962, Novocerkassk
Allo sciopero di operai per l'aumento dei prezzi del pane e della carne e l'abbassamento del loro stipendio, il KGB risponde con i cecchini.
Spari nella folla di cui vengono accusati i militari che cercavano Invece di sedare le rivolte senza spargere sangue.
Il tutto viene secretato, i cadaveri dei caduti seppelliti in fretta e di nascosto in tombe d'altri o in fosse comuni, arresti a rappresaglia, infermieri e medici costretti a firmare il loro silenzio.
Lyudmila, compagna e parte del Comitato locale, assiste inerme al tutto.
Lei che lo Stato lo ha sempre difeso, lei che ha passato l'ennesima mattina a smentire il padre, la figlia, la parrucchiera e la commessa su quanto stia andando allo sfascio il loro Paese, si ritrova davanti una piazza di sangue subito asfaltata e una figlia che non si trova più.
La cerca all'ospedale, all'obitorio, al cimitero.
La cerca assieme a un agente del KGB che come lei inizia ad avere dubbi di fede.
Come un'Aida del passato, Lyudmila non si dà pace e affronta rivolte ed ostacoli.

Venezia 77 - One Night in Miami

Metti una notte a Miami.
Metti una camera d'albergo in cui si incontrano il neo campione dei pesi massimi Cassius Clay, il cantautore Sam Cooke, la star del football Jim Brown e Malcom X.
È la notte del 25 febbraio 1964, Cassius annuncerà da lì a poco la sua conversione all'Islam con il nome Muhammad Alí, Brown lascerà il football e le sue leggi segregazioniste a favore del cinema, Sam Cooke metterà da parte i testi sdolcinati per l'impegno politico.

7 settembre 2020

Venezia 77 - The Duke | Mandibules

The Duke

A Venezia si può anche ridere.
Fuori concorso, però.
Lo si fa prima di tutto con una storia vera e british al 100%, la storia di un quadro rubato, di uno sciovinismo vecchia maniera, di una classe operaia che si ribella.

La classe è in realtà rappresentata unicamente da Kempton Bunton, che si ribella a tasse, a razzismo, finendo sempre per perdere il lavoro, per farsi qualche giorno di prigione, per impensierire una moglie stanca e devota, che alle apparenze ci tiene.
Ma è così Kempton, non riesce a starsene con la bocca chiusa, con le mani in mano.
E quando sente che per un ritratto del Duca di Wellington lo Stato ha sborsato la bellezza di 140.000 sterline, si chiede com'è che lo stesso denaro non è stato usato, chessó, per garantire la Tv gratuita ad anziani e veterani.
Finisce che quel dipinto viene rubato dalla National Gallery e finisce nascosto nell'armadio del suo studio.

Venezia 77 - The World To Come | Pieces of a Woman

The World to Come

Prendere Ritratto della giovane in fiamme, trasportarlo nell'America del Midwest, nel 1856 per la precisione e metterci dentro due mariti agli antipodi.
Così si ha The World to Come.
In realtà, il film è tratto da un racconto di Jim Shepard e si sente.
L'origine letteraria non è nascosta e così il film si compone quasi interamente di una voce narrante tratta dal diario e dalle lettere di Abigail, della sua vita in una fattoria, della dura vita che ci trascorre con un marito innamorato ma che forse lei non ha mai amato.
C'è stata una figlia, a regalare attimi di idillio.
Poi più niente.
Fino all'arrivo di Tally di suo marito, con un'amicizia che nasce e si trasforma, dando vitalità, slancio, un senso alle lunghe giornate solitarie di Abigail.

6 settembre 2020

Venezia 77 - Miss Marx

La giovane Marx è come il padre: battagliera e impegnata.
Colta, femminista antelitteram prosegue la sua eredità culturale girando il mondo ascoltando le classi operaie, cercando di migliorare la loro condizione.
Ma a differenza del padre, lei è una donna.
Una donna che lo ha servito e riverito, che di lui si è presa cura, e pure dei suoi nipoti.
Ora che può essere libera, non ci pensa due volte ad accasarsi con chi ama, a vivere finalmente la sua vita.
Una vita di contraddizioni a ben guardare, fatta di soldi sperperati e di lusso, fatta di nuove case mentre quegli operai che difende hanno bisogno dei figli a lavoro per riuscire a mangiare.

Venezia 77 - Mainstream

Gia Coppola aveva esordito proprio a Venezia qualche anno fa con una piccola, acerba perla come Palo Alto.
Torna con la sua opera seconda e ritrovi una regista matura, capace, piena di stile che inquadra un momento e una tendenza parlandone senza risultare né spocchiosa né banale.
Mainstream cerca di fare luce sugli influencers e il loro mondo.

Venezia 77 - The Man Who Sold His Skin | The Disciple

The Man Who Sold His Skin

Lo dico subito: questo è il film da segnarsi.
Quello che ogni anno colpisce è affonda me e i miei pregiudizi, quello verso cui non spaventarsi se è prodotto in Tunisia se si parla in arabo.
Per rassicurarvi ulteriormente, c'è Monica Bellucci, c'è una storia d'amore.
Ma in realtà, c'è il mondo dell'arte in tutta la sua spocchia e ipocrisia e c'è una storia vera talmente assurda che non poteva non ispirare un film.
Quella di un artista che tatua un uomo, rendendolo un'opera d'arte.
È successo davvero, l'opera Tim dell'artista Wilm Delvoye.
In The man who sold his skin la storia assume contorni politici e un tatuaggio diventa per un rifugiato siriano il biglietto per fuggire dal suo paese allo sfascio, che minaccia di incarcerarlo. Vende la sua schiena senza sapere che sta vendendo anche la sua vita.

5 settembre 2020

Venezia 77 - Padrenostro

Italia, anni di piombo.
Ci sono storie ancora da raccontare, ci sono attentati che hanno tolto vite e hanno tolto vitalità.
In questo caso, l'infanzia.
Padrenostro si ispira alla storia dello stesso regista Claudio Noce, il cui padre Alfonso fu vittima di un attentato.
Parte dalla sua esperienza, ma alza lo sguardo all'età di Valerio, che assiste, che vede, che non riesce a dimenticare.
Padrenostro potrebbe essere un trattato su come non essere genitori: assenze senza giustificazioni, silenzio e riserbo, il voler proteggere da notizie e aggiornamenti che crea solo più danni.
Valerio non capisce.
Non riesce a dimenticare.
Sembra trovare conforto nell'amicizia con Christian, che arriva all'improvviso dai giardini abbandonati, che si arrangia e lo segue pure in Calabria.
Sembra l'amico immaginario capace di sollevare dai tormenti, ma così, non è.

Venezia 77 - The Book of Vision

Un albero della vita.
Un viaggio lungo più vite.
La medicina e la stregoneria.
La maternità e l'amore.
The book of Vision è un'esperienza che deve tanto a The tree of life, e non lo si nasconde.
Non a caso, tra i produttori esecutivi c'è lo stesso Malick mentre alla regia Carlos Santana. Hintermann che proprio in quel film ha diretto un'unità.
Così non sconvolge il muoversi in due piani temporali, in un passato prussiano e in un presente di ricerca dove le anime trasmigrano e dove la medicina è al centro di tutto.

Venezia 77 - Saint-Narcisse | Oasis

Saint-Narcisse

Il mio battesimo a Venezia è stato con Bruce LaBruce.
Ero appena arrivata, non sapevo orientarmi fra sale, orari, accrediti e in una giornata in cui ricordo la mia disperazione, l'impossibilità ad entrare da qualche parte, l'unico film visto è stato il suo, Gerontophilia.
La storia di un ragazzo con la propensione ad innamorarsi degli anziani.
Bruce il doppio torna dopo 7 anni al Lido e se lui mi ritrova più sicura negli spostamenti anche se in piena pandemia, io ritrovo lui raccontare un'altra storia assurda ed estrema.
Quella di un ragazzo che ama se stesso, come un moderno (anche se siamo nei libertini anni '60) Narciso e che alla morte della nonna scoprirà più di una sconcertante verità.
La prima è che la madre creduta morta è ancora viva.
La seconda che pure lei lo pensava morto, nato prematuro.
Ora vive nei boschi, i paesani la credono una strega, la sua coinquilina o amante, chi lo sa, sembra non invecchiare aumentando il mistero.
Si ritrovano, con le ovvie tensioni della convivenza.

4 settembre 2020

Venezia 77 - Amants | Cigare su Miel

Amants

Sulla carta doveva essere un film perfetto.
Francese, Stacy Martin fra i protagonisti, una storia d'amore travagliata vissuta tra Parigi, l'Oceania, Ginevra.
In realtà, si rivela essere un triangolo d'amore dove l'amore poco si sente, patinato e tristemente non tanto già visto, quanto inutile da vedere.
Alla coppia Lisa-Simon dovremmo affezionarci, per loro dovremmo tifare. Invece a questa aspirante cameriera di classe, a questo spacciatore senza remore, poco ci interessiamo. Il fattaccio che li divide a Parigi, che vede lui prendere la via della fuga, manda lei in crisi esistenziale, tanto da sposare un miliardario che passava giusto giusto nel club dove lavora.
Le fortune, no?