Il mio cuore si divideva fra Klaus e Dov'è il mio corpo, ma come sempre a spuntarla è stato quel colosso della Disney con il quarto capitolo di Toy Story di certo inferiore per originalità, per profondità, agli altri.
A fare da contorno c'erano ancora due titoli di cui non avevo parlato, uno inedito, l'altro uscito più di un anno fa.
Nonostante i giochi siano già stati fatti (QUI tutti i vincitori), parliamone ora:
Missing Link
Io per la plastilina provo da sempre un amore profondo.
Fa parte di quella magia che non mi riesco a spiegare, di quella dedizione, di quella pazienza che non ho e che la rende ancora più affascinante.
Per questo, pure alla stoica Laika voglio bene.
Ma quest'anno un po' meno.
Perché nonostante la magia della plastilina, nonostante la dedizione e gli sforzi che ha richiesto, questo Missing Link non ha saputo catturarmi.
Ma nemmeno un po'.
Presente quei film in cui sei sempre lì che aspetti che ingranino, che partano? Che acquistino un ritmo e pure una sostanza e poi non lo fanno?
Che arrivano alla fine e ti sembra di aver visto tante scene, tante situazioni, una legata all'altra ma senza riuscire a perdertici dentro?
Ecco, così è stato per me Missing Link.
E pensare che la storia doveva entusiasmarmi: la storia di un esploratore sognatore -Sir Lionel Frost-, che indaga su leggende, che le insegue. Dopo il fallimento con Nessie sul lago di Loch Ness, tocca a Bigfoot.
Un Bigfoot secondo una lettera avvistato fra le montagne al di là dell'oceano, un Bigfoot che si scopre essere quell'anello mancante tra scimmie e uomo, educato e parlante, dai modi snob nonostante l'aria selvaggia.
Si trovano e diventano amici.
Peccato che di mezzo ci sia la solita scommessa con il ricco e cattivo di turno, che non volendo perdere decide di usare le maniere forti: inseguire e quindi eliminare Lionel e il suo nuovo amico Mister Link, che dirottano da Londra in direzione Shangri-la dove andare alla ricerca dei suoi lontani parenti, gli abominevoli uomini delle nevi.
Parte quindi un altro film, parte di sicuro un'altra missione, ma come detto, il ritmo non ingrana.
Colpa mia?
Probabile.
Perché le scene d'azione poco le sopporto, anche se richiedono budget spropositati.
Ma colpa anche di una storia che si fa dispersiva, che nonostante la magia che l'ha portata in vita, non incanta come le altre.
Voto: ☕☕½/5
Erano passati solo 5 anni dal secondo capitolo, e io già mi confondevo.
Le tante repliche in TV e la serie televisiva intorbidivano le acque dei miei ricordi.
Ma il giovine a Hiccup e Sdentato si era affezionato, e io che al cinema lo avevo evitato perché un recupero rinfresca-memoria non riuscivo a inserirlo, l'ho potuto vedere solo ora.
E che bello tornare lì, a Berk, sulle ali di draghi sempre più numerosi e sempre più colorati!
Che bello vedere quel ragazzino e la sua Furia Buia così cresciuti, pronti entrambi (o quasi) al comando, al grande passo che è l'amore!
La minaccia non sembra però cambiata e viene dall'esterno, viene da chi i draghi non li conosce, li teme. E li vuole catturare.
E allora si deve partire, si devono staccare radici, si deve far fronte a un cattivo che anticipa e gioca bene le sue mosse, che sfrutta l'amore e una Furia Chiara per farcela.
Semplice nella sua trama, entusiasmante nelle sue scene d'azione, dolcissimo in quelle del corteggiamento, questo terzo capitolo punta tutto sull'emozione di un finale che vuole davvero essere conclusivo. La fine di una trilogia, che mostra le crescita, la maturità, l'imporsi nonostante difetti e menomazioni.
Un finale in cui fare finalmente i conti con se stessi.
E allora, che rabbia non aver goduto su grande schermo di nuovi mondi pieni di incanto, che rabbia non essere rimasti con il fiato sospeso assieme a una sala piena di bambini entusiasti.
Ma per fortuna, nella pace e nel buio del divano, abbiamo potuto entrambi lasciarci andare a lacrime sincere per un'amicizia bellissima, basata sul rispetto, che non può finire.
Voto: ☕☕☕/5
Dragon Trainer piaciuto moltissimo.
RispondiEliminaIl primo, invece, proprio non mi ispira.
Lo pensavo il film più leggero tra i recuperi per gli Oscar, e invece ha pesato sia a me che al giovine.
EliminaFuria Buia innamorato una meraviglia!
A Missing Link sembra mancare qualcosa, una trama forse? giacché leggendola non mi ispira particolarmente, mentre a Dragon Trainer 3 gli ho voluto bene ;)
RispondiEliminaGli manca sostanza, o una direzione precisa. Non so, ho faticato davvero ad arrivare alla fine, nonostante il mio amore per la plastilina.
EliminaAvrei puntato più su Missing Link ma, se non ha entusiasmato te, figuriamoci me...
RispondiEliminaDella saga di Dragon Trainer avevo apprezzato il primo più di quanto immaginassi. Solo che, sinceramente, non ricordo se ho visto il secondo o no, quindi prima di avventurarmi nel terzo dovrei capire questa cosa. :D
Ero nella stessa situazione, ho dovuto guardare il trailer per capire che sì, quel secondo capitolo lo avevo visto.
EliminaUna conclusione in linea con la saga, tra azione e commozione.