12 settembre 2020

Venezia 77 - Il Leone di Caffè

Il grande momento è arrivato.
Dopo 10 lunghi giorni, 44 film visti (potevano essere 45 ma ammetto candidamente che in La Nuit des Rois il racconto di Romans era così conciliante da aver dormito per tutto il tempo, pentendomene ma era ormai impossibile da recuperare).
Ora si devono tirare le somme.
In attesa che la giuria presieduta da Cate Blanchett questa sera assegni il suo Leone d'oro, io mi preparo a consegnare il Leone di Caffè.


Chi andrà a sedersi al fianco degli scorsi vincitori La moglie del poliziottoThe Look of SilenceAnomalisaLa La LandMektoub My LoveThe Nightingale e Marriage Story?
Prima di scoprirlo, però, partiamo con un po' di premi per categoria:

Miglior Colonna Sonora

Nomandland di Ludovico Einaudi



Miglior Canzone

Dancing in the Dark dei Downtown Boys per Miss Marx


menzione speciale Neonschwarz per And tomorrow the entire world



Miglior Sceneggiatura

One Night in Miami / Nomadland

Miglior Frase

4. "La differenza tra sesso e amore?
L'amore è dolore, il sesso è divertente"
Hopper/Welles

3. "A Houseless in not an Homeless"
Nomadland

2. "Everybody talks about how they want a piece of the pie – well I don’t. 
I want the recipe!"
One night in Miami

1. "Toro!  🤘"
Mandibules


Miglior Fotografia

The Book of Vision


menzione speciale per Yellow Cat



Miglior Coppia

3. Maya Hawke e Anderw Garfield in Mainstream

2. Manu e Jean-Gab in Mandiblues

1. James Norton e Daniel Lamont in Nowhere Special



Miglior Attrice

4. Romola Garai per Miss Marx 

3. Vanessa Kirby per Pieces of a Woman e The World to Come

2. Jasna Djuricic per Quo Vadis, Aida?

1. Frances McDormand per Nomadland


menzione speciale Tilda Swinton nel corto Human Voice



Miglior Attore

Luigi Lo Cascio per Lacci


menzione speciale James Norton per Nowhere Special



Iniziamo a fare ordine dividendo in film in "da evitare/una visione gliela si può concedere/assolutamente da vedere".
Con ovviamente il podio del mio Leone di Caffè nel fondo.
Si parte ovviamente con...

I NO

44. Laila in Haifa di Amos Gitai


Come hanno scritto sul muro delle critiche: Laila poteva rimanere in Haifa invece di venire a Venezia.
Di certo, in concorso non ci stava.
Esercizio di stile, teatrale senza niente approfondire.
Fastidioso.

43. Amants di Nicole Garcia


Una coppia di amanti che presi dalla passione architettano un omicidio come fosse l'unica strada possibile.
Nonostante la bella Stacy Martin, dei protagonisti non c'importa.

42. Oasis di Ivan Ikic


La provenienza serba doveva farmi capire che non sarebbe stato un Ragazze Interrotte.
Chiusi dentro un centro per malati mentali, assistiamo a un tragico triangolo d'amore che finisce nel sangue.
La leggerezza sta da un'altra parte.

41. Cigare au Miel di Kmir Ainouz


Un coming of age che non sa bene che strada prendere e nel dubbio va di scene di sesso.
Nella scoperta di un corpo e della sua doppia nazionalità, la protagonista oscilla in continuazione su chi vuole essere, proprio come il film.

40. In Between Dying di Hilal Baydarov


Quei film intellettualoidi che sembrano profondi e che giustificano la loro chiave di lettura criptica.
Per me, quello che mai riuscirà a convincermi.


Visti i no, si può passare a quei film che non sono riusciti a convincermi del tutto, ma la cui visione è comunque consigliata. 
Magari ero solo io il problema.

I FORSE

39. Mosquito State di Filip Jan Rymsza


Ancora non lo so se l'ho capito del tutto questo dramma/thriller nel mondo della finanza.
Di certo non lascerò più un bicchiere di fianco al letto.

38. Wife of a Spy di Kurosawa Kiyoshi


Film in costume nel Giappone del 1940.
Più televisivo che altro.

37. The Disciple di Chaitanya Tamhane


Per una volta, un protagonista che nonostante l'impegno non emerge.
Ma la musica classica indiana è troppo per il mio orecchio occidentale.

36. La Troisieme Guerre di Giovanni Aloi


Dalla parte dei soldati, a spiegare perché agiscono senza pensare.
Nel momento sbagliato, senza davvero convincere.

35. Selva Tragica di Yulene Olaizola


Dentro una giungla inospitale una ragazza in fuga troverà la vera se stessa.
Ambientazione che fa il film, il resto lo fa una protagonista da non dimenticare.

34.  Dear Comrades! di Andrei Konchalovski


Compagni, unitevi in questo film che sembra uscito dritto dritto dagli anni '60, in b/n, in 4:3 e con un'eroina che qualcosa potrebbe pure vincere.
Io non mi schiero a suo favore, però.

33. Khorshid di Majid Majidi


Film impegnato, che parla di lavoro minorile e di sogni infranti.
Finale fin troppo sospeso e purtroppo presto lo si dimentica.

32. Crazy, not Insane di Alex Gibney


Documentario che tagliato a puntate avrebbe reso meglio.
Di certo i patiti di crime conoscono già e hanno visto di meglio.

31.  Run Hide Fight di Kyle Rankin


Le sparatorie nelle scuole d'America hanno sempre il loro macabro fascino.
Anche se qui si parla troppo e per troppi cliché.

30.  Padrenostro di Claudio Noce


Una luuuunghissima prima parte fa perdere d'intensità la parte calabrese.
Peccato, anche se Favino fa sempre Favino.

29. Le Sorelle Macaluso di Emma Dante


A teatro probabilmente funziona meglio.
Al cinema ci si perde in troppi voli aerei o autopsie animali senza logica e si dimentica di approfondire un po' meglio le protagoniste.

28. Notturno di Gianfranco Rosi


Rosi con me non attecchisce, nemmeno questa volta.
Si salvano solo i momenti parlati, con bambini che sanno smuovere e commuovere, dando un senso a questo lavoro.

27. Never Gonna Snow Again di Malgorzata Szumowska, Michal Englert


Favola amara su un massaggiatore e i suoi clienti borghesi.
Lui arriva da Chernobyl con tanto di superpoteri, ma alla fine ci si chiede: "e quindi?".

26. Guida Romantica a Posti Perduti di Giorgia Farina


Poteva essere una romcom perfetta, di quelle che mi conquistano facile.
Invece sono sbagliati i ritmi e le tappe, e anche i protagonisti si perdono per strada.
Peccato.

25. Pieces of a Woman di Kornél Mundruczò


Mai partorire in casa.
Un insegnamento doloroso, dei protagonisti che devono superare un lutto indicibile ma su cui, onestamente, è stato fatto di meglio.
Vanessa Kirby e Shia LaBoeuf non si discutono, ma che fatica.

24. The Worlds to Come di Mona Fastvold


Pure qui né Vanessa Kirby né Katherine Waterston sono messe in discussione.
Ma questa riproposizione del Ritratto di una giovane in fiamme nell'America del Midwest non è riuscita ad arrivarmi.

I MIGLIORI

(CORTI E DOCUMENTARI)

23. Human Voice di Pedro Almodovar


Cortometraggio pieno di stile ed eleganza con una protagonista inarrivabile come Tilda Swinton.

22. Greta di Nathan Grossman


L'attivista che ha scosso e cambiato il mondo seguita dal giorno 1 della sua protesta fino all'iconico viaggio in barca a vela verso agli Stati Uniti.
Qualche domanda resta però senza risposta.

21. Final Account di Luke Holland


Per una volta, davanti alla macchina da presa, ci sono vecchie guardie e soldati dell'SS a rispondere a domande scomode.
Davanti alla realtà dei fatti si ritroveranno finalmente a riflettere, giustificandosi o meno.

20. Salvatore - Shoemaker of Dreams di Luca Guadagnino


Pure chi, come me, alla moda non è interessato troverà nella storia del fondatore del marchio Ferragamo una lunga epopea che andava raccontata.

19. Hopper/Welles di Orson Welles


Le riprese di una lunga conversazione fra i due registi sono un botta e risposta arguto e intelligente in cui preparazione si mescola a improvvisazione.
Da riascoltare e riascoltare.


(FINZIONE)

18. Saint-Narcisse di Bruce LaBruce


Il solito doppio Bruce in stile soap e pansessualità, dove incesti e scambi di coppia non fanno certo orrore.
Esagerato e irresistibile.

17. Miss Marx di Susanna Nicchiarelli


Fosse stato tutto moderno e punk come la colonna sonora, starebbe qualche posizione avanti.
Invece musica a parte, il film è fin troppo classico e in costume per essere una rivoluzione.

16. The best is yet to come di Wang Jing


Film d'inchiesta molto occidentale su malasanità e discriminazioni in Cina.
Da una storia vera.

15. Quo Vadis, Aida? di Jasmila Zbanic


Una protagonista probabile Coppa Volpi regge un film che racconta una pagina nera della storia recente.
Una città lasciata in mano a degli aguzzini di cui si doveva parlare.

14. The Duke di Roger Michell


Film britannico al 100% che conquisterà i cinemini delle signore.
Frizzante e leggero, una ventata godibile.

13. Listen di Ana Rocha de Sousa


Dramma alla Ken Loach che denuncia l'inumana burocrazia dei servizi sociali inglesi.
Doloroso e necessario.

12. The Book of Vision di Carlo S. Hintermann


Film prodotto da/e che rende omaggio a Malick.
Una storia su due piani temporali, visivamente pazzesca.

11. Yellow Cat di Adilkhan Yerzhanov


Il mio primo film kazako, ingenuo e poetico pieno di omaggi al cinema francese e non solo.
Una vera sorpresa.

LA TOP 10

10. Nuevo Orden di Michel Franco


La rivoluzione in Messico passa per il sangue, le torture, le violenze.
Ma cambierà davvero qualcosa?

9. One Night in Miami di Regina King


Metti una notte in albergo Cassius Clay, Sam Cooke, Jim Brown e  Malcom X.
Lasciali parlare di razzismo, proteste e lotte e avrai un signor film.

8. Lacci di  Daniele Luchetti


Si prendono e si lasciano, si odiano e si sopportano.
Storia di una famiglia che resiste ai suoi lacci e delle conseguenze di questo stare insieme.
Finale sorprendente, attori da applaudire.

7. Mele di Christos Nikou


Dalla Grecia con distopia, un'epidemia che cancella la memoria.
Chi dall'ospedale non viene reclamato, viene aiutato a reinserirsi in società.
Il protagonista subirà e affronterà ogni sfida pur di stare meglio.

6. And tomorrow the entire world di Julia von Heinz


Come si combattono i nazisti?
Si deve scendere per forza di cose al loro livello di violenza?
Giocando le carte giuste -la colona sonora, una storia d'amore fra due bellissimi- il film strizza l'occhio ai più giovani, e mi conquista con facilità.

5. Mandibules di Quentin Dupieux


Folle e disincantata avventura di due amici alle prese con una mosca gigante che decidono di addestrare.
Toro  🤘! è diventato il saluto ufficiale di questa Mostra.
Un instant-cult.

4. Mainstream di Gia Coppola


Alla sua seconda opera, la piccola di casa Coppola colpisce ancora, raccontando in modo pop e giovane il non così dorato mondo degli influencers.
Il trio di protagonisti (Maya Hawke, Andrew Garfield e Nat Wolff) è irresistibile.

3. Nowhere Special di Uberto Pasolini


Pure Uberto Pasolini colpisce ancora.
Con semplicità e una piccola storia che riempie il cuore di lacrime.
Coppia di protagonisti perfetta.

2. The man who sold his skin di Kaouther Ben Hania


Il mondo dell'arte messo alla berlina, un rifugiato siriano che diventa un'opera vivente pur di avere un visto.
Acchiappa e non molla mai, una vera bomba.

Leone di Caffé

1. Nomadland di Chloé Zhao


Arrivato l'ultimo giorno a sconvolgere i giochi.
Frances McDormand è incantevole e le storie di chi sceglie la strada, di chi non ha casa ma non è un senzatetto, sono le migliori ascoltate in questa Mostra.
La Recensione

Appuntamento a questa sera, per scoprire se io e la giuria saremo allineati nelle scelte!

2 commenti:

  1. A parte La moglie del poliziotto e The Look of Silence, che colpevolmente mancano ancora alle miei visioni, i tuoi altri Leoni di Caffè mi sono piaciuti parecchio, alcuni li ho adorati, quindi mi fido di questo Nomadland. ;)

    Metà dei film li hai inseriti tra i migliori, perciò la qualità sembra sia stata decisamente buona. Comunque, complimenti per la maratona! 44 film in 10 giorni sono notevoli. Se ti sei addormentata solo con uno, è andata alla grande. :)

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    1. Strano ma vero, pochissimi i bocciati e stilando questa "classifica" mi sono ritrovata ad averne apprezzati parecchi.

      Nomadland non ha lasciato indifferente nemmeno la Blanchett, è forse più fordiano che cannibale, ma impossibile che non conquisti pure te!

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