12 marzo 2021

Izzy Gets the F*ck Across Town

Izzy si sveglia in un letto che non è il suo, con gli abiti di lavoro sporchi di salse varie, accanto ad un ragazzo di cui non ricorda il nome.
Izzy si fa accompagnare a casa, accende il telefono e trova quello che non vorrebbe trovare: le foto con cui i suoi amici si stanno preparando per la festa di fidanzamento del suo ex.
Il suo ex.
Quello che si è messo con la sua (ex) migliore amica.
Parte così una corsa contro il tempo e contro ogni tipo di ostacolo per riuscire a raggiungere il luogo della festa e cercare… di impedirla? di rovinarla? di tornare con il suo ex, quello che non sopportava più ma che forse ama ancora? 


Difficile dirlo, ma ormai Izzy se lo prefigge come obiettivo, legge segni ovunque e parte.
Lei che vive nel divano dell'amica incinta, lei che ha appena perso il lavoro, lei che stava per sfondare come cantante ma la sorella -altra metà della band- l'ha mollata per mettere su famiglia.
Lei, Izzy, che non vuole crescere e affrontare la verità si ritrova a racimolare soldi e passaggi, si ritrova a camminare, pedalare, partecipare a una rapina, ad ascoltare confessioni a cuore aperto ed essere testimone di un tradimento.
Tutto per arrivare lì, dall'altra parte di Los Angeles. In tempo.


È una lunga giornata quella di Izzy, frenetica e veloce, con tappe significative e altre giusto un filo esagerate.
Viene da dire: Ah, la vita leggera prima della pandemia!
Ma anche: Ah, quei film indie al 100% che è bello scoprire anche quando non sono riusciti al 100%.
Perché anche se i vari comprimari (Alia Shawkat, Haley Joel Osment, LaKeith Stanfield, Sarah Goldberg) non hanno tutti lo stesso peso, ci sono incontri magici che riequilibrano il tutto e c'è la voce di Carrie Coon che in un duetto inaspettato riesce a fare la differenza.
Il problema sta forse in un confronto che non ha la carica emotiva che ci si aspettava, e in un ex (interpretato da Alex Russell) che non vale un grammo né in intensità né in fatica spesa da Izzy stessa.


Ma c'è il finale.
Un finale bellissimo e giustissimo che ricorda quello di Take this Waltz, che fa uscire da quella giornata infinita e che pur facendo sperare in un altro incontro, in una nuova sequenza, riesce comunque a soddisfare.
Il merito va ad una regia indie e soleggiata al punto giusto, e soprattutto va a Mackenzie Davies, protagonista che sembra vestire nuovamente i panni dell'indimenticabile Cameron, che regge benissimo la scena, sfatta e affranta com'è.
Ambientato in un Natale che sembra estate, visto in una primavera che è arrivata in anticipo, questa è una di quelle piccole storie che sono il sale di questo blog.

Voto: ☕☕/5

6 commenti:

  1. Mai sentito! Mi ispira, poi le la adoro a prescindere.
    Segno, grazie!

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    1. Ce l'avevo in lista da quel paio d'anni e il bisogno di film indie era alto. Forse più estivo, non del tutto riuscito nella parte finale, ma che bell'incontro questo con questa Izzy!

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  2. Mai sentito anch'io, ma m'interessa, anche perché c'è Lei ;)

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    1. Lei è sempre bravissima e meravigliosa, qui poi sfoggia pure una voce niente male con una canzone che non esce più di testa.

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  3. Non l'ho ancora visto da nessuna parte, altrimenti l'avrei già visto. :)
    Comincio a segnarmi il suo fo**uto titolo, sperando di trovarlo presto.

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    1. Chissà quando era comparso nei soliti siti, o forse me l'ero segnata io a partire dalla filmografia della Davies chiedendomi un giorno che fine avesse fatto...

      In ogni caso, uno di quei film indie ottimi per te, mettici poi che canta pure una bellissima canzone e non hai più scuse per non cercarlo.

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