Andiamo al Cinema su PrimeVideo
Ho trovato una scritta sul muro:
CHARLIE PLUMMER È IL NUOVO ANTON YELCHIN!
Prematuro?
Può essere.
Ancora troppo imberbe?
Decisamente.
Ma nella breve quanto fulminante carriera di Plummer ci sono già ruoli per il quale gli si vuole bene e c'è soprattutto un certo fiuto con il quale sceglie i progetti a cui partecipare che è già sinonimo di garanzia.
Si pensi alla serie Looking for Alaska, al meraviglioso Spontaneous.
A suo sfavore solo la giovanissima età (ma Yelchin aveva iniziato ancora bambino) e quella prima volta nel film country Leon on Pete -un on the road a cavallo- che pur non avendo convinto me, aveva convinto la giuria di Venezia che gli aveva segnato la Premio Marcello Mastroianni.
Guarda, qui c'è un'altra scritta:
I FILM YOUNG ADULT SALVERANNO IL MONDO!
Anche qui, come tutte le scritte sui muri, si eccede un po'.
Di certo, salveranno una serata e lo miglioreranno il nostro mondo, faro come sono di speranza e inclusione.
Sottocostola del filone sono diventati i "malattia movie", che non sempre mi fanno gridare al miracolo, anzi, mi respingono per la dose di lacrime che richiedono e per una certa prevedibilità nella trama, basata principalmente su una coppia protagonista, una malattia a frapporsi, qualche ostacolo da superare, e un lieto fine -nel bene e nel male- da raggiungere.
Ma pure io ho i miei preferiti, che sono L'amore che resta e Me and Earl and the dying girl.
Toh, un'altra scritta:
"QUELLO CHE TU NON VEDI" È IL FILM PIÙ BELLO DI SEMPRE!
Ok, ok, si esagera di parecchio pure qui.
Quello che tu non vedi è un bel film.
Con i suoi cliché, con le sue prevedibilità, ma capace di imporsi.
Per lo stile indie nel montaggio come nei colori, ma soprattutto per come tratta di una malattia mentale come la schizofrenia di cui non sempre si sente parlare.
Se il bipolarismo lo si è in parte sdoganato, ora tocca a un altro sbilanciamento chimico del cervello, per cui esistono tanti tentativi di cura, poche informazioni.
Adam soffre di questa malattia, e come ci tiene a precisare, non è la malattia.
Rappresentata da tre personalità diverse e idolesche che gli si aggirano attorno e nella testa, da allucinazioni visive e uditive degne di un horror, Adam deve ricominciare tutto da capo dopo un crollo psicotico e conseguente iscrizione in una scuola cattolica. Lì, va da sé, conoscerà la brillante Maya (una Taylor Russell un tantino anonima), tutor fondamentale per riuscire a mantenere la media richiesta da una preside rigida che l'ha già marchiato.
Entrambi nascondo i loro segreti, che non sono poi così difficili da indovinare.
E pure una passione per Mai stata baciata.
Come andrà a finire?
Non serve una scritta sui muri per capire che l'amore è nell'aria, ma ci sono cure sperimentali da affrontare, sogni di un futuro tra i fornelli da inseguire, una famiglia che si sta riformando da accettare e l'aiuto provvidenziale di un prete come Andy Garcia.
Gli ingredienti per farne un malattia movie con i fiocchi, come direbbe il futuro cuoco Adam, ci sono tutti. Compresa la voce fuori campo e lo sguardo in macchina (o allo psichiatra, a scelta).
Senza gridare al miracolo, senza arrivare ad imbrattare un muro (ah, il gioco deriva dal fatto che il titolo originale è: Words on Bathroom Walls, forse era il caso di dirlo prima o poi), Quello che tu non vedi si lascia vedere che è un piacere, conferma il filone d'oro di Charlie Plummer e conferma pure la qualità di certi film young adult.
Che anche se non salveranno il mondo, migliorano una serata.
Voto: ☕☕☕/5
Molto carino. Pensa che mi è piaciuto anche Sul Più Bello, malattia movie al femminile, per una serie di motivi che spiegherò presto dalle mie parti (ci ho visto molto cinema del passato dentro). Originale e anche divertente la caratterizzazione dei tre personaggi nella testa del ragazzo.
RispondiEliminaSul più bello mi intrigava, sembra seguire il filone indie colorato che mi piace ma non ne avevo ancora sentito parlare nessuno... potrei provarci, comodo comodo su Prime!
EliminaPensavo ad Atypical infatti.. sorridere e riflettere..
RispondiEliminaEsatto, il filone è proprio quello e salva più di una serata, oltre a parlare con toni non pesanti di temi importanti.
EliminaAdorabile lui, altrettanto il film.
RispondiEliminaDiventerà uno bravo!
Lo è già, di certo è diventato una garanzia quando si tratta di piccoli grandi film indie.
EliminaVisto e volevo ringraziarti di cuore...piaciuto un sacco e tanta originalità tra righe più convenzionali...l'incontro con la Preside suora si beve, da solo, tutte le quattro ore di Justice League!! 😘
RispondiEliminaMi fido sulla parola!
EliminaQuesti film leggeri ma non troppo sono sempre un toccasana (e un salva-serata).
Charlie Plummer spero per lui che non sia il nuovo Anton Yelchin in tutto e per tutto, diciamo.
RispondiEliminaLe altre due scritte sono giusto "un filo" esagerate, quindi potrei benissimo averle scritte io. XD
Spero che Charlie continui a scegliere così bene, ma possa avere una carriera più lunga. Io continuerò a fidarmi di lui, capace di vendermi pure un malattia movie!
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