Andiamo al Cinema su Netflix
Tema
Una casa isolata, affittata per il weekend, in cui si presentano due sconosciuti che però dicono di esserne i proprietari.
Sviluppo
Un giallo/thriller, un film da brividi e sospetti degno di Hitchcock.
Sono davvero i proprietari, anche se non hanno i documenti con sé?
Conoscono davvero quella casa e ne hanno le chiavi, anche se tutto sembra una bugia ben orchestrata?
Mettici poi che gli inquilini provvisori sono bianchi e benestanti e chi bussa alla porta è nero, altrettanto benestante ma sembrerebbe una facciata.
Non ci sono indizi, tantomeno prove, a chi credere?
Come mettere da parte i pregiudizi?
Sì, ne verrebbe fuori un gran bel film, magari non originale, ma con Airbnb se ne potrebbe fare qualcosa di più sofisticato rispetto allo slasher The Rental, una variante del poco pubblicizzato Windfall, sempre Netflix.
Tema
La disconnessione da ogni rete e quindi da ogni informazione.
Sviluppo
Le minacce fanno più paura.
Una nave che si spiaggia, volantini intraducibili, TV e telefoni che non funzionano.
Cosa sta succedendo là fuori?
Si può impazzire, o si può continuare la vita di sempre aspettando il ritorno della normalità nell'isolamento in cui si è.
Due modi di prendere la notizia.
Qui ci si mette anche la natura che sembra sapere qualcosa di più, e un'ossessione più che condivisibile per Friends, con l'ultima puntata a mancare a una figlia nostalgica per un tempo che non ha vissuto.
Ma senza rete, come vederla?
Sì, ne verrebbe fuori una variazione di Black Mirror, con gli effetti della mancanza di tecnologia sulla gente.
O anche solo una versione più seria dell'ultimo film di Maccio Capatonda, Il Migliore dei Mondi.
Tema
La fine del mondo che è vicina.
Sempre più vicina.
Sviluppo
Come svilupparla in modo originale se già ogni variazione è stata fatta?
Sam Esmail punta su più temi da trattare, sul cast, sulla psicologia e ovviamente sulla sua regia.
Che lo vedi dire in continuazione "lo vedi come sono bravo?" e bravo lo è nel muovere la macchina da presa in modi impossibili, nel cercare il punto di vista diverso, il taglio originale. E omaggiare, tra Hitchcock e Kubrick, giusto due nomi semplici.
Ne esce un compitino ben fatto a livello tecnico che comprende gli arredi di una casa tanto fredda quanto da invidia, la musica composta da Mac Quayle più le canzoni di una colonna sonora variegata di cui facevamo a meno dell'ennesimo balletto da TikTok sulle note dei Next, francamente imbarazzante.
Il creatore di Mr. Robot gioca con lo spettatore e lo sfida, semina indizi, arricchisce la pagina Quiz di IMDB, tra quadri che cambiano e nomi che sono easter eggs.
Il cast è quello delle grandi occasioni, con Ethan Hawke, Julia Roberts e Mahershala Ali perfetti nei ruoli del bonaccione, della diffidente, del fascinoso pragmatico. Piccola menzione alla promettente Myha'la e a Kevin Bacon, che in 10 minuti appena lascia poco il segno, ma c'è.
Come altro la sviluppa, questa fine del mondo?
Male.
O meglio, carica Sam Esmail: mette tensione, fa crescere la paura, divide lo spettatore, lo ammalia con la sua tecnica, e lo lascia lì, appeso a un finale beffardo e aperto a cui manca una parte.
Questo l'unico problema -che non è un problema da poco- di un film pieno di fascino che ci lascia sul più bello.
Volontà del romanzo da cui è tratto o semplice decisione senza coraggio?
Sta di fatto che la sensazione che manchi qualcosa resta, che i temi c'erano tutti, anche troppi, senza però lo sviluppo necessario.
Un terzo atto, che in realtà per la divisione in capitoli sarebbe l'epilogo.
Le note di I'll be there for you non aiutano a smorzare la delusione.
Bravo Sam Esmail, sei bravo, ma come per Mr. Robot abbandonata per digressioni (ma che un giorno vorrei recuperare) ti manca la capacità di chiudere.
Voto: ☕☕☕/5
Ho trovato gli intenti ottimi ma la risoluzione nì. I personaggi si fermano prima di superare punti di non ritorno, ottime riflessioni che però rimangono tali.
RispondiEliminaPoi...il senso di cervi e fenicotteri?
... è la natura che avverte il pericolo e che sembra voler avvertire gli umani. Sì, personaggi che non fanno quel passo in più, per fortuna ci si rifà gli occhi con la regia di Esmail.
EliminaGreat blog
RispondiEliminaPlease read my post
RispondiEliminaBelli i tre temi, ma sul finale non concordo.. per quanto apparentemente tronco ha un messaggio ben preciso; fatemi finire la SerieTv e chissene frega di cosa fa il mondo.
RispondiEliminaChe più propaganda di Netflix non può essere.. ;)
Punto a favore: guarda come ti muovo la camera che pure Nolan me spiccia casa..
Ok, ok, vista così non si può che essere d'accordo con la propaganda Netflix, mi hai convinto :)
EliminaFilm abbastanza affascinante, ma la vera genialata per me è il finale, tanto odiato in rete.
RispondiEliminaSe nemmeno a te, con quell'omaggio a quella serie, ha convinto, mi sa che sono l'unico al mondo che invece l'ha adorato. Insieme a Franco qui sopra :)
Friends resta Friends, ma se mi costruisci due ore di tensione e dubbi, non li puoi troncare con quella sigla, anche se Franco mi ha convinto con la propaganda avrei preferito un qualche minuto di aggiustamento in più. Sembra mancare la terza parte.
EliminaIl messaggio di Netflix lo accolgo volentieri, cos'altro vorrei fare durante un'apocalisse se non starmene sul divano a non pensare a niente se non alla mia serie preferita, o quella che devo finire entro la fine del mondo?
RispondiEliminaPerò, ecco, chiuderla così è uno sberleffo a quanto costruito prima.