3 gennaio 2016

Doctor Who - The Husband of River Song

Quando i film si fanno ad episodi (natalizi).

Dopo l'intensità degli ultimi episodi, dopo la solidità di una stagione quanto mai matura, in cui il Dottore dalla faccia seria di Peter Capaldi metteva da parte l'ironia più giocherellona per una più pungente, c'era bisogno di un respiro.
Per farlo, come sempre, Steven Moffat si è affidato al Natale, confezionando un episodio speciale in cui si dimentica Clara Oswald e il suo destino, si dimentica un immemore Dottore, e lo si lascia in balia di un'avventura veloce e straripante con la sua amata River Song.
La figlia dei Pond torna finalmente al fianco del marito, ma non ha modo di riconoscer quel volto da damsels in distress, e così per una volta i ruoli si invertono: è lui, il Dottore, a fare da companion, a stupirsi (come si deve) per quel TARDIS bigger on the inside, a fare il clever boy che aiuta una River Song in fuga, da un marito che marito non è, da uno spasimante che la vuole suo malgrado morta, da un compratore sbagliato: lei, scatenata ma malinconica, perchè in quel diario blu in cui annota tutte le sue avventure, tutti gli spoiler, le pagine stanno per esaurirsi, e lei, come noi, sa che chi gli ha regalato quel diario conosce bene il numero esatto da poter utilizzare, riempire.


The Husband of River Song è uno speciale natalizio diverso dagli altri, dove il Natale c'entra poco, semplice pianeta in cui viene festeggiato anche troppo, in cui i riferimenti sono brevi e tralasciabili.
Ma non importa, anzi, va bene così, perchè in un'avventura che non vede troppo ingegno all'opera, che non vede addirittura tutte le soluzioni a portata di mano, che finiscono per sfuggire, a noi interessa rivedere il Dottore all'opera, felice, che scruta sua moglie, il suo amore, ne fiuta la malinconia e cerca di farla felice.
Conta questo, contano i sentimenti, non il contorno.
E in quel finale che sappiamo già come andrà a finire, dove i riferimenti al passato (o futuro?) si sprecano, in quel finale dagli occhi lucidi di entrambi, e dalla magia di dialoghi come sempre sopraffini che Steven Moffat sa costruire riallacciandoli a quanto già visto, già sentito, in quel finale, dicevamo, c'è tutto quello che cercavamo per Natale: buoni sentimenti, felicità, tempo.
Manca il delinearsi di una companion, una nuova Rose, una nuova Donna, dei nuovi Pond o una nuova Clara, ma c'è un anno, o poco meno, davanti a noi per prepararci.
Nel frattempo, godiamo con queste due vecchie torri, vicine ma lontane, il giusto per emozionarci.



3 commenti:

  1. Io mi sono emozionato come non mai, soprattutto con quel finale di un romanticismo estremo, per nulla tragico nonostante la tragedia sia sottintesa. Veramente, per me, il miglior natalizio di sempre se non la più bella puntata di sempre

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    1. Emozione a mille! Ma a ben guardare la trama e l'avventura sono un semplice accessorio al ritorno di River e per farci arrivare alla sua fine, gli preferisco quindi episodi più corposi ma non nego la sua bellezza, soprattutto per i tanti cerchi che chiude.

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  2. Me le frego anch'io anche per sapere chi sarà la nuova Companion, la prima che vedrò scegliere in diretta!

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