25 gennaio 2016

Harry Potter e la Camera dei Segreti

Si torna ad Hogwarts, anzi, prima si torna a Private Lane dove niente sembra essere cambiato con quei babbani di zia Petunia, zio Vernon e cugino Dudley perfidi più che mai.
Meglio allora scappare a bordo di una macchina volante con i fratelli Weasley, rifugiarsi da loro e partire insieme verso un nuovo anno nella scuola di magia.
Il secondo capitolo inizia con una velocissima avventura tra i cieli di Londra e con qualche mistero da risolvere: la vita di Harry è in pericolo, la camera dei segreti è stata aperta e un elfo piuttosto irritante non fa che cercare di dissuaderlo dal tornare a scuola.
Non mancherà molto, infatti, che tra i corridoi di Hogwarts si inizino a sentire voci sinistre e vengano trovati gatti, studenti, fantasmi pietrificati.
Ma cos'è la camera dei segreti? Chi l'ha aperta?


Il secondo capitolo della saga di Harry Potter pur evolvendosi con effetti speciali e atmosfere più cupe, mantiene l'azione ai livelli del primo, usando le gare di Quidditch e l'intelligenza del trio di amici formato da Harry, Hermione e Ron per mandare avanti la trama.
La snob e critica che è in me, avrebbe da ridire proprio su alcune scelte di sceneggiatura con quel trio che fatalità assieme a Malfoy è protagonista assoluto di tutte le gare e interrogazioni dell'anno, e con un incantesimo mutaforma che resta per un mese l'unica loro possibilità per avvicinarsi alla realtà.
Ma metto da parte queste mie ritrosie, per godermi al meglio una nuova avventura che mette in luce nuovi dettagli sul passato di Harry, che si riscopre rettilofono, che trova un misterioso diario che lo condurrà alla verità.
È come sempre in un finale tra segrete e trucchi che la magia dà il meglio di sé, e se per questa volta il professor Piton è messo da parte pur continuando ad incutere timore, Silente non ne combina una giusta nella scelta del professore di difesa dalle arti oscure, incappando in un nuovo errore.


Cresciuti di poco, per il momento, i tre attori si fanno valere, ma per quel che mi riguarda è la composizione di Hogwarts, i suoi lunghi corridoi, quelle stanze e  quell'atmosfera cameratesca che fanno la differenza e spingono quell'adolescente titubante in un angolo, facendomi pentire di non aver continuato la lettura, di non aver assaporato a suo tempo il fenomeno J. K. Rowling.
E se il cuore della gattara che è in me ha continuato a fremere per la povera Mrs Purr, se pure il corpulento Hagrid ha commosso in un finale a lui dedicato, gli occhi e le orecchie sono tutte per Silente, il Preside, o nonno, che tutti vorremmo, che ricorda la lezione fondamentale di un film capace di non scadere con facilità nei moralismi, ma a saperli sottolineare quando necessario: non sono le nostre capacità che dimostrano chi siamo davvero, sono le nostre scelte
Come si potrebbe chiudere al meglio questo secondo capitolo in cui l'infanzia è ancora nell'aria?

4 commenti:

  1. Per me, il più confuso e, forse, il più brutto. Con i prossimi, va' a ruota libera. ;)

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    1. Essendo ancora all'inizio ho saputo accontentarmi, certo qualcosa non tornava ma mi sono entusiasmata lo stesso :)

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  2. concordo con Mr Ink: è il meno riuscito della serie
    forse per questo si decise di sostituire Ch. Columbus con un Regista (con la R maiuscola) come Cuaron
    e il terzo episodio si alza nel cielo come un Ippogrifo

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    1. Non vedo l'ora di vederlo allora! Anche perché verso Cuaron ho un certo debole...

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