15 agosto 2018

Train to Busan

E' già Ieri -2016-

Che ne dite di una bella gita fuori porta per Ferragosto?
Che ne dite di prendere tutti insieme un treno per Busan, cittadina piccola, fuori dal caos di Seul, dove potersi rilassare un po'?
Bene, partiamo allora.
Il treno è quello notturno, comodo comodo, puntuale e preciso. Guarda, c'è pure una squadra di baseball che lo prende, ci sono due anziane sorelle in perfetta sintonia, c'è una donna incinta assieme al marito, e, guarda una piccola e adorabile bambina con il padre. Non che sembri un padre molto affettuoso nel suo completo di grido.
Bene si parte.



Ecco, come sempre ci sono gli ultimi ritardatari, che il treno lo prendono per un soffio.
Lui mica sembra stare bene, o è un barbone o qualcosa di sconvolgente ha visto.
Lei, bene non sta. Proprio no.
Questi ritardatari! Si mettono pure ad azzannare le hostess creando un putiferio in quella che sembrava un gita perfetta.
E invece no, perché il treno che porta a Busan deve attraversare città al collasso, rivolte che sono in realtà un'epidemia di zombie improvvisa e istantanea, che nel giro di poche ore manda in tilt tutta la Corea del Sud, o quasi. Quel treno non è immune, diventando ben presto una trappola infernale, dove vagoni pieni zeppi di zombie minacciano i pochi superstiti.


Se cercate qualcosa di diverso dal solito zombie movie, qui non lo troverete.
Ero stata ingannata da opinioni più che positive lette qua e là, e sì, di positivo ci sono degli insegnamenti morali e la crescita di personaggi che sono però intrise in quel didascalismo orientale, ci sono scene d'azione piuttosto al cardiopalma e a loro modo efficacissime, ma a conti fatti si guarda il film e non possono che partire le scommesse su chi si salverà, chi morirà, chi visto che è tanto odioso e insopportabile verrà portato fino alla fine per dargli la morte peggiore ma pure una redenzione -per quanto ridicola.
Così, la piccola Soo-an da tutti protetta e aiutata, farà in modo di cambiare quel padre che a lei non pensa, farà in modo di cambiare la sua visione egocentrica e egoistica della vita, così personaggi grevi si sacrificano, innocenti vecchiette si fanno vendetta e il genere umano è ben rappresentato dentro un treno.
Cosa che -visto Snowpiercer- sembra piacere parecchio in Corea.
Di pessime scelte, di urla contro lo schermo per gesti stupidi e martiri inutili, questa gita a Busan si rivela essere un film di genere che al genere poco aggiunge, forse solo una mutazione diversa in quei zombie istantanei a cui nessuno stacca la testa. E, per quel che mi riguarda, una cotta non prevista per Gong Yoo.

Voto: ☕☕½/5


8 commenti:

  1. La vera novità qui è lo zombi-movie girato in Oriente. A memoria non ricordo che ce ne siano stati girati altri...

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    1. Non so risponderti, non essendo ferrata. Però anche se questa è la novità, le dinamiche sono le stesse di tutti gli zombie-movie, e viste le troppe stagione di TWD subite, mi sono stancata in fretta.

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  2. Mi sembra di capire che il film non ti è piaciuto poi così tanto.
    Son d’accordo con te.
    Non mi ha particolarmente entusiasmato quando lo vidi tempo fa in tv.
    Di nuovo Obsidian ,ci sono gli zombi velocisti con gli occhi a mandorla.
    Poi il film è stra pieno di cose trite e ritrite.
    Ciao

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    1. Esatto, fin dall'inizio sapevo che man mano avrei dovuto salutare personaggi di contorno e più fondamentali, fra sacrifici e morti inutili. Ben fatto, certo, ma l'originalità non è di casa.

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  3. Non può mica piacere a tutti dopotutto, però devi ammettere che rispetto a certi film americani sull'argomento questo è una spanna sopra, proprio per i pregi che anche tu comunque hai notato ;)

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    1. Di certo una spanna sopra varie ultime stagioni di TWD, certo, anche se un filino troppo moralistico per i miei gusti.

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  4. Un ottimo zombie movie serrato ed avvincente: di molto superiore a Snowpiercer.

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    1. Lì c'era però quella metafora che tanto mi aveva affascinato, qui gli ingredienti dello zombie movie son sempre gli stessi, e la retorica palese non aiuta.

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