10 novembre 2018

Senza Lasciare Traccia

Andiamo al Cinema

Riassumendo brevemente, Senza lasciare traccia è la versione pesante di Captain Fantastic.
Anche qui, un padre in lutto e con problemi con la società, che si isola con la figlia nei boschi.
Anche qui una figlia cresciuta ed educata nel migliore dei modi, intelligente e acculturata, abituata a sopravvivere e a cavarsela.
Anche qui un padre che in società è costretto a tornare, con la figlia che inevitabilmente capisce le comodità e i problemi stessi di quel padre.
Insomma, la trama procede pari pari, se non fosse che è la polizia a scacciare dal parco di Portland, Oregon questa strana famiglia.
Se non fosse che alle comodità e a un tetto sopra la testa quel padre non si abitua.
Se non fosse, infine, che tutto viene permeato da una pesantezza quanto mai eccessiva.
Sarà che quel padre è un veterano di guerra che porta evidenti traumi e cicatrici interne o sarà che ad interpretarlo non è un fragile Viggo Mortensen ma un apatico e monoespressivo Ben Foster.
Manca poi la leggerezza, manca pure il sentimento, un minimo di emozione, come se tutto fosse anestetizzato e asettico, pur nel fango, nel verde.



E allora siamo più dalle parti dell'altrettanto pesante The Survivalist, con tutto il fascino che la natura e la componente femminile può portare, perché sì, Thomasin McKenzie è una giovanissima attrice da tenere d'occhio e che qui tiene un gran bene la scena, ravvivando il racconto.
Ma, checché ne dica il 100% di approvazione ottenuto su Rotten Tomatoes, la storia dice poco, il sentimento non arriva, non ci si commuove, non ci si affeziona. Anzi, ci si irrita un bel po' davanti alle fughe continue, alla mancanza di equilibrio e stabilità.
Nemmeno in quel finale che vorrebbe colpire ho provato qualcosa, tranne la felicità di sapere che tutto stava per finire.
Forse mi sono trasformata in un cuore di ghiaccio io, o forse la narrazione così lenta e silenziosa non ha aiutato.
Riassumendo brevemente: Senza lasciare traccia non è solo il titolo del film, ma pure la sensazione che mi ha dato.

Voto: ☕☕/5


6 commenti:

  1. Stroncatura a sorpresa! Anch'io temevo il rischio pesantezza, anch'io ho fatto paragoni a scatola chiusa con Captain Fantastic (stessa cosa con il mediocre The Glass Castle, in uscita in ritardissimo a breve). Tocca vederlo in questi giorni per farsene un'idea, anche se il tempo lo si trova a stento e, nel dubbio, potrei impiegarlo meglio.

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    1. Sorpresa pure per me, che visti gli elogi oltreoceano altro mi aspettavo. La noia ha avuto la meglio, invece, la freddezza pure. Mah... sarò io che cerco altro?

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  2. manca pure il recensore..........

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    1. Se ti riferisci al post breve e poco ispirato, è perchè il film poco mi ha dato.

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  3. Non avrei saputo dirlo meglio.
    Io probabilmente userei l'espressione di "Captain Fantastic di serie B", però il senso alla fine è lo stesso.
    Peccato, perché Ben Foster è un attore che mi è sempre piaciuto, ma ultimamente sta rendendo al peggio, e dalla regista di Un gelido inverno mi aspettavo parecchio di più.
    Delusionissima. :(

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    1. Ben Foster in realtà poco mi dice e credo di averlo visto per bene solo in Hell or High Water. Qui, taciturno e odioso, non aiuta un film piatto a prendere il volo. Quanta noia.

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