Come puoi parlare di un ragazzo di appena 30 anni così geniale da far impallidire i tuoi tentativi di scrittura creativa?
Come giustifichi il fatto che pensavi di non conoscerlo, ma in realtà avevi ignorato chi era avendolo incrociato non una, ma ben due volte?
Ma, soprattutto, come la prendi il fatto che lui, in pieno lockdown se n'è uscito con un speciale comico per Netflix come Inside?
Che hai fatto tu?
Ti sei abbuffata di serie TV, di film, di libri, di sole e di alcool, hai vissuto la tua vita ideale (se solo fuori non aleggiasse lo spettro della paura e della morte)…
Forse è così che va il mondo: c'è chi crea e c'è chi ammira, c'è chi compone per far arrivare un messaggio e c'è chi cerca di farlo arrivare ai più questo messaggio anche se da un piccolo blog come questo.
Bo Burnham, dicevamo.
Classe 1990, uno dei primi youtuber di successo, poi stand-up comedian, attore e pure regista.
È in un piccolo ma grande ruolo in quella meraviglia di Promising Young Woman, che prima o poi arriverà anche nelle nostre sale, appena risolveranno i problemi di doppiaggio.
Ha diretto quel piccolo ma grande capolavoro di Eighth Grade, che renderei visione obbligatoria a tutte le scuole medie e a tutti quelli che dalle medie sono usciti scottati.
Qui, però, si parla dei due speciali disponibili su Netflix.
Make Happy, anno 2016, è il suo ultimo show dal vivo.
Fatto di battute sagaci, di canzoni e canzonette assurde ed esilaranti, ma con un messaggio di fondo, profondo, che lascia sbalorditi.
Tiene in pugno il suo pubblico, ci gioca, crea situazioni meta-spettacolari, riesce a far ridere di quel politicamente corretto di cui tanto si parla ancora oggi in modo intelligente.
Davvero intelligente, mica come Pio e Amedeo.
Non che ci voglia tanto, a far di meglio, ma Bo, maschio bianco ed etero, ce la fa sottolineando il paradosso, abbracciandolo.
Davvero.
E questa canzone in stile Kanye è una bomba.
Se Make Happy funziona anche per l'interazione con il pubblico, Inside di cui tutti da una settimana parlano, è un viaggio diverso.
Un viaggio intimo dentro la creatività, dentro la realizzazione e le fasi di produzione di uno speciale che è anche una zattera di salvataggio.
Dentro la sua dépendance, chiuso assieme a prodigi tecnici, alla sua telecamera ma anche solo una palla da discoteca, Bo Burnham crea, canta, balla, riflette e fa riflettere soprattutto.
Mostra chiari segni di depressione, di depressione parla, crea hit che sembrano così facili, così orecchiabili, così perfette da far sembrare quasi semplice il suo lavoro.
Solo questione di tempo, viene da dire.
Quello che un lockdown ha permesso.
Ma se un Vanzina se n'è uscito con Lockdown all'italiana e Bo Burnham con Inside, significa che non è certo il tempo a fare la differenza.
È il talento, è il genio puro, quello che fa sembrare semplici anche le cose più difficili, quello che sa trasformare una questione spinosa come il razzismo, come l'economia moderna, come l'abuso dei social, in una canzoncina orecchiabilissima e in un video per cui tra uso di luci e proiettori e calzini ci si ritrova ad applaudire. Ma che sa pure ironizzare sulle videochiamate ai genitori e sui youtuber che commentano tutto quello che vedono.
La genialità è anche quella che alla fine s'interroga su se stessa, sul poter fare comicità mentre il mondo muore assieme ad un po' di sé, in un dentro che fa paura per le luci e le ombre che mostra.
Mostra tutto questo Bo: il processo di realizzazione, di creazione, in un dietro le quinte che è parte di uno show, e alla fine a questo ragazzo che sembra così grande ma pure così piccolo in quella stanza così stretta, si finisce per voler un gran bene.
Ora scusate, io che sto dalla parte di chi guarda, di chi umilmente consiglia, vado a recuperarmi quanto ha fatto in appena 11 anni chi di anni ne ha un paio meno di me.
Senza invidia, ma solo con l'ammirazione che il genio e il talento puro meritano.
Voto: ☕☕☕☕☕/5
Spettacolo!... anche se Face time with my mom batte tutte ;)
RispondiEliminaNon saprei scegliere la migliore, il video di White girls on instagram è fenomenale, ma visti i temi che affronta preferisco quelle più profonde.
EliminaAllora tocca recuperare, per forza!
RispondiEliminaIo mi devo mettere a recuperare gli altri suoi speciali, sembra ci siano su youtube o sui Netflix esteri. In ogni caso, che talento!
EliminaC'è chi il lockdown l'ha fatto e basta, e chi lo ho fatto alla grande, e lui fa decisamente parte della seconda categoria.
RispondiEliminaA questo punto mi toccherà recuperare Make Happy. Intanto sono contento perché le canzoni di Inside sono arrivate su Spotify. :)
Alcune sono pronte per finire nella mia playlist ;)
EliminaMake Happy con la presenza del pubblico è più dinamico e meno intimista, ma ha dei momenti profondi che già fanno gridare: "Genio!".
Pian piano cercherò gli altri speciali che ha fatto.