12 giugno 2021

La Storia Fantastica

#LaPromessa2021

Che è questa Storia Fantastica, per me esiste solo La Storia Infinita!
Bastian e Atreiu, Artax e L'Infante Imperatrice, il mondo di Fantasia.
Cosa mi interessa di principesse e di pretendenti, di matrimoni da suggellare e impedire?
Il giovine invece dice che no, La Storia Fantastica devo vederla, come ho fatto finora?
Probabilmente, allergica a principesse e amore fin da piccola, portata anche nel settore Disney per le storie di animali o di eroi (Aladdin, Gli Aristogatti e La Spada nella Roccia il mio podio), il cult di Rob Reiner lo avevo sempre evitato per questo, immaginandolo come una fiaba classica, smielata e color rosa.
Quanto mi sbagliavo!


Perché sì, ci sarà la bellissima Bottondoro interpretata da una giovanissima e bellissima Robin Wright al suo esordio, ma la storia ruota attorno a pirati e spadaccini, a giganti e fattucchieri, contro un re che vuole Bottondoro in sposa, nonostante l'amore dichiarato al disperso in mare Westley.
La storia, va detto, è raccontata da un nonno che è il Tenente Colombo con il parrucchino a quella star degli anni '80 di cui ci si innamorava facilmente da piccoli che è Fred Savage, qui ragazzetto febbricitante, allergico pure lui alle storie d'amore e di baci.


Ma come la sua, anche la mia reticenza crolla presto, alle prese con anguille urlanti, con scalate su pareti rocciose e soprattutto con duelli di cappa e spada coreografati divinamente e la presentazioni di quello che è per me il personaggio migliore del film (nonostante l'innegabile bellezza e la lingua ironica di Westley/Cary Elwes): Inigo Montoya, spadaccino (non mancino) spagnolo che deve vendicare il padre. E che sorpresa trovare a interpretarlo quell'uomo tutto d'un pezzo di Mandy Patinkin che per me era sempre e solo Saul di Homeland.


Certo, André the Giant è un gigante buono che si adora e facilmente ruba la scena, certo, il siciliano Vizzini dimostra di essere un perfetto feticcio di Woody Allen pure qui e infine pure Billy Crystal in soli pochi minuti si rende indimenticabile (piccolo dietro le quinte: il regista Rob Reiner non è rimasto sul set al momento delle riprese della scena di Max dei Miracoli perché non riusciva a smettere di ridere sonoramente).



Ma è "Hola. Mi nombre es Inigo Montoya. Tu hai ucciso mi padre. Preparate a morir!" a rimanere.


La storia procede come quasi tutte le favole che si rispetti, e si capisce che pure Shrek deve molto alla fisionomia e alla trama in questione.
Semplice seppur piena di svolte, tra scontri, morti e risurrezioni e confronto finale, La Storia Fantastica l'avrei probabilmente trovata così fantastica anche vent'anni fa. 
Magari non avrebbe scalzato dal mio cuore Falkor il fortunadrago, ma sono felice di avergli reso omaggio con ritardo, ora.

16 commenti:

  1. Per me una storia tutt'altro che fantastica. La storia infinita resta a una distanza infinita da questa.
    E' uno dei pochi cult degli anni '80 che personalmente non ho mai sopportato. Un po' come te con Top Gun. ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Qui siamo molte, molte spanne sopra Top Gun! Che poi il pubblico di riferimento è diverso, lì gli spacconi alla Tom Cruise, qui i ragazzetti ;)

      Elimina
  2. Lo vidi una vita fa al cinema dell'oratorio. Ricordo che mi innamorati subito di Robin Wright.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Qui la Wright è di una bellezza imbarazzante. Un esordio che non ti aspetti visti i ruoli più gelidi che ha vestito poi.

      Elimina
  3. Qui lo dico e qui lo nego, non ho mai sopportato questo cult, e neanche quell'altro...a parte la colonna sonora...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questa è una rivelazione che non mi aspettavo! Il tuo amore vintage esclude queste due Storie entrambe fantastiche?!
      Fatico a crederci.

      Elimina
  4. L'assonanza nei due titoli è stata un furto con rapino tutto italiano, per tentare di equiparare i due film (anche nelle locandine italiche), ma è un crimine che va sradicato. Hai detto benissimo, questo film faceva "Shrek" prima dell'orco verde, il genio comico di Rob Reiner è sottovalutato (il suo "This is Spinal Tap" è ancora un culto troppo ignorato qui da noi), questo film in maniera brillante smonta le favole e regala momenti mitici, tra la frase tormentone di Inigo Montoya e il grande (in tutti i sensi) André the Giant, ben felice che ti sia piaciuto ;-) Cheers

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Un recupero che mi dovevo e che chissà perché in famiglia è sfuggito. Nemmeno mia sorella se lo ricorda, si vede che il furto italico con noi ha funzionato male facendoci dire: "no grazie, non restiamo fedeli alla Storia Infinita".

      Elimina
  5. Da bambino lo amavo.
    Ho comprato il romanzo qualche tempo fa, pare sia un super cult.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vorrei capire le differenze con il romanzo a questo punto, anche solo se l'inserimento di nonno e nipote c'è solo nel film.
      Cult approvato.

      Elimina
  6. Un film meraviglioso!!! Vizzini da Oscar!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vizzini un Woody Allen perfetto prima di collaborare con Woody :)

      Elimina
  7. Se il mio nickname non fosse questo,avrei scelto sicuramente quello di Montoya. Personaggio iconico.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Un mito, e pensare che ad interpretarlo c'è quel granitico dal cuore d'oro del Saul di Homeland me lo rende ancora più speciale.

      Elimina
  8. Hai ragione a paragonarlo a Shrek, ne ha anticipato la comicità e il modo di stravolgere tutti gli stereotipi, pur rimanendo una classica storia d'amore con lieto fine. Meraviglioso e spassoso!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Senza dubbi ormai questo è il papà di Shrek. Forse il mondo dell'orco verde è più caratterizzato, qui bastano i personaggi a renderlo fantastico.

      Elimina