4 maggio 2022

Resolution

È già Ieri -2012-

Ci sono registi che si annusano da tempo, senza trovare l'occasione di approfondirli.
Li si incontra nel proprio cammino e poi li si dimentica.
Ma restano lì, a collezionare strane storie, strani titoli, che aspettano solo il loro momento per essere scoperti.
Di Justin Benson avevo visto 7 anni fa (SETTE ANNI FA!) Spring, senza sapere che Benson era già un autore di culto.
Di culto, lo era questo strano film, con tematiche horror ma non solo, girato in Italia.
Un colpo di fulmine per molti, nella blogosfera, me compresa.

Poi Benson, appunto, l'ho perso di vista.
Lui che ha continuato a collezionare strane storie e strani titoli, fino al grande passo del 2019, in cui ingaggia nientemeno che Jamie Dornan e Anthony Mackie per il suo Synchronic, un titolo e una locandina, che non potevano che attirare l'attenzione di una fissata con i viaggi nel tempo e i paradossi temporali come me.
Ma le cose, volevo farle per bene.
Anche perché un filo conduttore con Benson sembra esserci.
Sempre.
E visto che i cinema sono occupati da uno Strano Dottore, questa è la settimana giusta per parlare dei suoi film.


Si parte dalla storia di un'amicizia
Una di quelle che se ne frega delle apparenze, che è disposta a tutto.
Anche a sacrificarsi e rischiare, mettendo davanti a una moglie affettuosa le esigenze di chi si sta autodistruggendo.
Ma forse, non è un gesto puramente altruista quello di Mike, lui che vuole pulirsi la coscienza e sentirsi meglio, decide di mettercela tutta, di incatenare Chris al muro, costringerlo a stare pulito per 7giorni7 e poi vedere se la soluzione di un rehab ha la meglio.
Facile, non sarà.
Per i debiti che Chris si è fatto nel mentre, per il suicidio che ricerca, per i nemici che ha collezionato, per la casa che sta occupando e per dove la sta occupando.
Con Mike impegnato a tenergli testa, ma anche a seguire una strana caccia al tesoro dove gli indizi sono strane fotografie, strani video, strani audio in cui morti orrende e quelle che sembrano essere premonizioni dal futuro appesantiscono l'atmosfera, senza prevedere un tesoro finale.


"Che succede?", viene da chiedersi?
Non era una semplice storia di amicizia, quella fatta di ricordi condivisi e di scambi di battute per aiutarsi, che si stava vedendo?
Chiaramente, no.
C'è qualcuno dietro quella macchina da presa, dietro lo sguardo che segue Mike.
E non è solo quello di Justin Benson, che entra pure in scena come seguace di uno strano culto alieno.
Mentre gli indizi si fanno sempre più sinistri e si finisce per sussultare sul divano a causa di un occupante di un camper con cui non si vorrebbe mai avere a che fare, Benson costruisce lentamente il suo film, e ci porta ad un finale tanto sbalorditivo quanto assurdo.


La tensione palpabile è creata con pochissimi elementi, con gli scambi fra il bel Peter Cilella e il simil-Lello Arena Vinny Curran, che rendono la sceneggiatura scritta nell'arco di 6 mesi, un fiore all'occhiello che Benson porta fieramente assieme al collaboratore Aaron Scott Moorhead.
In un finale seppur aperto decisamente soddisfacente, che trova nel titolo un indizio e nei cantastorie un nuovo nemico di cui temere, recuperare questo film alle prime armi, con un budget risicato ma ben sfruttato, era la risoluzione migliore per questi giorni di bel cinema a secco.

Voto: ☕☕½/5

2 commenti:

  1. Eh, pure a me era piaciuto decisamente Spring.
    E magari pure io mi cimenterò in un recupero degli altri film di Benson & friend, un giorno...

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    1. Vista la moria di titoli interessanti, il momento potrebbe essere quello giusto :)

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